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4- Thougts

Magnus

Magnus entrò nel suo loft a Brooklyn, seguito da Camille.

Lo sguardo di lui era spento, ben conscio di ciò che sarebbe successo di lì a pochi minuti.
-Non possiamo andare avanti così. Tu continui a tradirmi e a trattarmi come un cane e ormai io penso di non provare più nulla per te.- disse il diciannovenne schietto, senza tanti giri di parole.
-Io ti amo. Ti ho sempre amato.- disse lei sgranando gli occhi.
-Tu mi stai usando. Se l'amore fosse cibo sarei morto per le ossa che mi lanci.- replicò calmo il corvino.
-Tu non puoi lasciarmi.- cambiò improvvisamente tattica lei. -I tuoi genitori non sanno che sei bisessuale e disapproverebbero vederti con un ragazzo. Hai bisogno di me, altrimen
dirò loro tutto.- continuò con una nuova sicurezza.
E Magnus per la prima volta nella sua vita non seppe cosa fare: non poteva trovarsi davvero in quella situazione.
Quello di Camille era nulla più di un subdolo ricatto, il quale, se non avesse accettato, lo avrebbe portato alla rovina.
I suoi genitori erano persone crudeli. Non li sentiva da mesi. Si facevano vivi solo per le feste e per dargli dei soldi con cui mantenersi.
Ma la verità è che nella vita avevano fatto molte cose crudeli: avevano distrutto un intero quartiere,perlopiù abitato da gente povera, solo per farsi una nuova casa dove sfoggiare le loro ricchezze.
Avevano dato in adozione la loro figlia solo perché nata femmina e loro necessitavano di un maschio per mandare avanti il loro nome.
Chissà che gli avrebbero fatto se lo
avessero scoperto con un uomo.
Guardò Camille e si accorse solo in quel momento di star tremando.
Non voleva prendere quella decisione.
Non voleva tornare alla sua vita con Camille.
Non voleva continuare ad essere preso in giro, ad essere tradito.
Non voleva correre il rischio di riavvicinarsi a lei e, magari, innamorarsene di nuovo.
Ma soprattutto, e purtroppo, non voleva essere scoperto dai suoi genitori.
E quindi stava per accettare, quando nella mente gli balenò il flash di un paio di occhi azzurri.

Alec

Alec era sdraiato sul letto di camera sua e guardava il soffitto con mille
pensieri che gli attraversavano la testa. Pensieri che, in qualche modo, so ricollegavano tutti alla persona che aveva conosciuto quella stessa sera.
Persona che, giusto per confermare la sua fortuna, era fidanzata con la sua nemesi.
Alec si alzò in piedi sbuffando, cercando di concentrare i suoi pensieri su qualcos'altro.
Decise così di mettersi a studiare e così, aperto il libro di letteratura a pagina 250,  cominciò a rileggere la lezione assegnata.
Ma non ci volle molto prima che i suoi pensieri venissero riportati a Magnus Bane.
E in quel momento Alec fu certo di detestarsi: come poteva provare attrazione per una persona conosciuta il giorno stesso?
Come poteva infatuarsi di una persona etero e perlopiù fidanzata?

Non poteva
Doveva toglierselo dalla testa.
Così Alec convinto dalla decisione appena presa si mise a leggere, sollevato.
Passò il pomeriggio immerso tra le pagine del suo libro preferito, svuotando completamente la mente e rilassandosi finalmente.
Era convinto di potercela fare.
Era convinto di poter dimenticare Magnus Bane.
Doveva solo farlo finché era ancora in tempo, finché lo conosceva superficialmente.
E poteva farcela.
Doveva farcela.
Stava per uscire dalla stanza e chiamare Izzy, visto che dovevano uscire per la cena, quando qualcosa lo distrasse.
Era il suo cellulare che aveva appena squillato, indicandogli l'arrivo di un messaggio.
Alec lo prese in mano, aprendo la
notifica.
E scoprì che il mittente era un numero sconosciuto.

Ultimo angelo:
Oggi non ho molto da dire se non che il capitolo è corto perché questa settimana è stata pesante.
E che farà Magnus?
E chi ha scritto ad Alec?
Lo scopriremo forse presto.
E stasera è tardi lo so.
E wattpad non mi fa mettere la foto.
Fatemi sapere che ve ne pare del capitolo
Taccy¤

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