10-Music
Per Alec e Magnus le cose non si mettevano molto bene.
Magnus continuava a presentarsi ad ogni prova, con la scusa di essere venuto per Camille.
E questo ad Alec non faceva bene per nulla: si sconcentrava, iniziava a pensare ad altro e cominciva ad avere carenze anche nel suonare che doveva essere quello che gli riusciva meglio.
Dall’essere il migliore aveva finito per cannare ogni singola nota che gli passava davanti, o quasi.
Ma quando Magnus non era presente nulla di ciò accadeva: era semplicemente perfetto.
Però Alec non era l’unico a stare male: anche se lui non poteva saperlo il vero motivo per cui Magnus veniva alle prove era vederlo suonare. Il ragazzo dagli occhi azzurri aveva un modo di suonare dannatamente eccitante e Magnus non poteva fare a meno di pensare, ogni volta che lo vedeva stringere tra le labbra i clarinetto, a come sarebbe stato sentire quelle labbra su di sé, sulla sua bocca, sul suo corpo.
E la consapevolezza che probabilmente non avrebbe mai potuto averlo aggiungeva un dolore psicologico al malessere fisico provato da quello che gli faceva il corvino.
L’unica opzione che aveva era dichiarare ai suoi la sua bisessualità.
L’appartamento in cui viveva era stato pagato da loro, quindi prima avrebbe dovuto per forza trovare un posto dove andare. E di andare da Camille non se ne parlava.
Ancora meno da Alec. Lui era certamente un tipo popolare, ma non poteva certo dire di essere pieno di amici veri.
Quindi capì di avere un enorme problema.
Alec
Quello che però Magnus non sapeva era che non tutti nella famiglia di Alec erano a conoscenza della sua omosessualità. In particolare, questo fatto sfuggiva ai suoi genitori.
Che gli avevano appena trovato una ragazza.
Una ragazza bellissima, certo. Per chiunque fosse etero o bisessuale.
Cioè non Alec.
La ragazza in questione era alta, magra con un fisico perfetto e le orecchie leggermente a punta.
Era bionda, i capelli leggermente mossi e un sorriso davvero molto dolce.
Il suo nome era Helen Blackthorn.
Ultimo angelo:
Chi non muore si rivede.
Già. Sono tornata.
Purtroppo i miei ritmi saranno questi, né più né meno.
Mi dispiace.
Ah, e sono profondamente imbarazzata per la scena del clarinetto. Non aspettatevi smut da me. A meno che non vogliate descrivere voi l'atto e poi io lo inserisco taggandovi nella storia.
A presto!
Taccy
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