-non hanno nulla da dare. Non hanno il potere di creare. Il loro potere consiste nell'ottenere e nel distruggere. Non possono lasciare questo luogo:loro sono questo luogo;e dovrebbe lasciarlo a loro. Non si dovrebbe né rinnegarli né dimenticarli,ma non si dovrebbe neppure adorarli. La terra è bellissima,e luminosa e mite,ma non è tutto. La terra è anche terribile,e tenebrosa,e crudele. Il coniglio grida,morendo nei prati verdi. Le montagne contraggono le grandi mani piene di fuoco nascosto. Ci sono squali nel mare,e c'è crudeltà negli occhi negli uomini. E dove gli uomini venerano queste cose e si prostano davanti a loro,là scaturnisce il male:si creano nel mondo luoghi dove si addensa la tenebra,luoghi consegnati completamente a coloro che noi chiamiamo i senza nome,le antiche e sacre potenze della terra prima che venisse la luce,le potenze della tenebra,della rovina,della follia... Io credo che abbiano fatto impazzire la tua sacerdotessa kossil già da molto tempo:credo che lei si aggiri in queste caverne come si aggira nel labirinto del suo io,e che ormai non possa più vedere la luce del giorno. Ti ha detto che i senza nome sono morti:soltanto un'anima perduta,perduta alla verità,può crederlo. Loro esistono. Ma non sono i tuoi padroni. Non lo sono mai stati. Tu sei libera,tenar. Ti avevano insegnato ad essere una schiava,ma ti sei liberata.-

-come sai il mio nome?-

-conoscere i nomi è il mio mestiere. La mia arte.per intessere la magia di una cosa è necessario conoscere il suo vero nome. Nelle mie terre teniamo segreto il nostro vero nome per tutta la vita,lo nascondiamo a tutti tranne a coloro di cui ci fidiamo completamente:perché in un nome ci sono un grande potere e un grande pericolo. Una volta,all'inizio del tempo,quando segoy fece emergere le isole di eartsea dalle profondità dell'oceano,tutte le cose portavano il loro vero nome. E tutte le opere della magia sono ancora imperniate di sulla conoscenzadi quell'antica e vera lingua della creazione. Ci sono da apprendere gli incantesimi,naturalmente,i modi di usare le parole;ed è necessario anche conoscerne le conseguenze. Ma un mago dedica la sua vita a scoprire i nomi delle cose,e a scoprire i modi di scoprire quei nomi.-

-come hai scoperto il mio?-

-tu sei come una lanterna coperta e avviluppata,e nascosta in un luogo buio. Eppure la luce risplende:la luce non potevano spegnerla. Non potevano nasconderti. Come conosco la luce,come conosco te,così conosco il tuo nome,tenar. Questo è il mio dono,il mio potere. Non posso dirti altro.-