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Secondo Capitolo

Fisso una crepa sul muro mentre aspetto che il bollitore emetta il solito fastidiosissimo rumore che fa quando l'acqua è pronta.
Ho finito da qualche giorno l'English breakfast quindi mi ritrovo riluttante ad aprire l'ultima bustina di Earl grey che trovo nella credenza; odio il bergamotto, di solito lo tengo per gli ospiti indesiderati.
Narciso miagola e si struscia ai miei piedi: probabilmente vuole altro cibo.
Gli accarezzo il pelo aranciato, ma sembra non gradire più di tanto il mio gesto... sì, il bastardo vuole altro cibo, stupido gatto ciccione.

Finisco di prepararmi in fretta, visto che il lavoro mi chiama.
Rabbrividisco quando le mie mani fredde mi toccano il petto mentre abbottono la camicia bianca, infilo un maglione in fretta ed esco di casa, quasi scordandomi di chiudere la porta.
Una volta fuori l'unica cosa che mi accoglie è il pungente vento di novembre; cammino a passo abbastanza spedito perché sono leggermente in ritardo rispetto al solito, per fortuna la National Art Library è a qualche minuto di distanza.


Devo ancora capire se sono stato assunto in un posto così prestigioso per le mie vere capacità o perché facevo un po' pena a tutti... forse perché chi assume gli Zeri paga meno tasse: già, un'altra brillante trovata da parte del Governo per farci sentire meno esclusi.
Alla fine non faccio praticamente nulla lì se non mettere a posto qualche libro se capita; vengo pagato una miseria per scorrazzare libero tra gli scaffali e mettermi addirittura a leggere indisturbato.
Non posso accogliere i turisti: se la prima cosa che vedessero fosse uno Zero non sarebbe bello, o almeno è quello che si dice.
Poco prima di entrare una coppia si sta facendo delle foto insieme alla cabina telefonica rossa; mi sono sempre chiesto cosa trovassero di così speciale le persone in un telefono pubblico che non viene usato probabilmente da quando la regina Elisabetta è salita al trono, e fidatevi che è passato tanto tempo.


Una volta entrato in biblioteca, sistemo la giacca sull'appendiabiti dietro al bancone e mi catapulto tra gli scaffali, visto che di prima mattina non ci sono mai libri da sistemare.
Passeggio lentamente per i corridoi e non appena mi casca l'occhio su " Le notti bianche " mi fermo.
Prendo il libro in mano e ammiro per l'ennesima volta la copertina; non sarò mai stanco di rileggerlo.
Quelle poche pagine non smetteranno mai di spezzarmi il cuore ed emozionarmi come se fosse la prima volta.
Un piccolo libro di una forza poetica sconcertante.
Mi siedo e comincio a divorare le pagine, come se non sapessi come va a finire.
Dopo un'ora e mezza mi manca poco per finire, ma chiudo il libro: se non arrivo all'ultima pagina il finale cambierà, il Sognatore non finirà le sue notti bianche.
Riposo il romanzo sullo scaffale, ma forse per via del destino o semplicemente per ironia della sorte, devo portarlo al bancone perché qualcuno ne ha fatto richiesta.

Vado a rimettere apposto le decine di libri che nel frattempo sono state restituite con un solo pensiero in mente: fra poche ore vedrò Louis.
Non riesco a credere che sia già passata una settimana dall'ultimo incontro del Circolo.
Mi accorgo solo ora di aver lasciato il cellulare a casa e sbuffo al pensiero di doverlo andare a riprendere prima di andare al ritrovo, anche se in realtà non mi scrive mai nessuno a parte ogni tanto Liam e qualche rara volta Ed, quindi perché mai dovrebbe servirmi?

Dopo cinque ore finisco il mio turno e torno velocemente a casa per recuperare cellulare e cuffiette e visto che ci sono per addentare qualcosa.
Come al solito ritrovo Narciso a fissare la sua coppetta vuota deluso o arrabbiato, non saprei dirlo.
Apro una scatoletta di cibo per gatti e gliene do metà, ma non appena ripongo il resto nel frigo, Narciso sembra aver perso completamente l'appetito: quel gatto mi farà impazzire.
Apro un pacco di biscotti e ne mangio un paio giusto per riempirmi lo stomaco e tirare fino a cena.
Passo davanti allo specchio per sistemarmi i capelli: dovrei proprio tagliarli.

Arrivo a Gloucester Road e prendo la prima metro che passa per Hyde Park Corner.
Per fortuna sono stato assegnato ad un circolo vicino a dove abito, ma la cosa brutta di dover passare all'uscita di Hyde Park è vedere tutte quelle coppiette felici insieme.
Sospirò e vado avanti: il Circolo è a pochi metri di distanza.
Come sempre trovo Liam già seduto al tavolo che mi tiene il posto.
Sembra stare meglio del solito o almeno non è in un momento no, il che non capita spesso.
Non faccio in tempo a fargli una domanda che entrano tutti gli altri, quindi decido di starmene zitto.

Anche questa volta Louis è l'ultimo ad arrivare, ma almeno non è in ritardo.
Ha addosso una tuta dell'adidas verde e nera che gli sta fin troppo bene, ma cerco di non pensarci.
Si siede di fronte a me come la settimana scorsa e fin da subito rivolge tutta l'attenzione a Luke che comincia a blaterare qualcosa che gli è successo con la sua fidanzata.
Non ascolto neanche la minima parola, non riesco a fare a meno di guardare quello splendido ragazzo dagli occhi di ghiaccio.

Vorrei saper leggere nel pensiero.
Vorrei sapere se anche lui trova Luke irritante, se crede che il colore delle pareti di questa stanza sia un grigio abbastanza strano, se è convinto di trovare presto la sua anima gemella, se è un tipo da cani o da gatti; io ho un gatto.
Penso tutto questo mentre Louis fa una domanda al biondo che a mala pena sento, ma capisco che ha un tono attento e serio; o è un bravissimo attore oppure è un grandissimo scemo.

Non so decidere cosa mi piaccia di più.
E' da pazzi pensare a qualcuno che non puoi avere.

Non appena Luke finisce di parlare Miley si alza per reclamare il suo turno, ma Ed decide di diventare ancora una volta il nostro coraggioso eroe e chiede a Louis di raccontarci che ha fatto nel weekend.
Louis sembra quasi in imbarazzo per aver interrotto Miley, anche se non aveva neancora aperto bocca.
La castana incenerisce con lo sguardo il rosso, ma si risiede e con tono tagliente incita Louis a parlare.

" Em allora... i miei ragazzi hanno vinto la quarta partita di fila del campionato e siamo andati a festeggiare con una pizza, ma a parte questo niente di che. " dice con una luce diversa negli occhi.

Sorrido e penso a tutti quei ragazzini felici ed urlanti che gli corrono incontro a fine partita per battergli il cinque.

" Che squadra alleni? " chiedo sovrappensiero.

Tutti mi guardano sorpresi: non faccio mai domande.
Scemo, scemo, scemo, scemo e ancora più scemo.

" Il Southwark, la squadra del mio quartiere. Hanno solo 8 anni, sono dei bambini, ma hanno tanta voglia di mettersi in gioco. "

Annuisco e cerco di reprimere il sorriso che vorrebbe formarsi sul mio viso per via di quella luce negli occhi di Louis, per via del grandissimo amore che prova verso il suo lavoro e quei ragazzini che lo renderanno davvero felice.
Il castano si siede e posso affermare che non abbia parlato abbastanza, che lo avrei ascoltato molto volentieri per altri venti minuti o anche per tutto il resto della giornata, ma Miley non è d'accordo: crede che la sua comune vita di coppia con il suo fidanzato sia molto più interessante mentre parla con la sua voce fastidiosa.
Vorrei tornare a posare lo sguardo su Tomlinson, ma gli sguardi che Ed mi lancia ogni tanto me lo impediscono: non voglio sembrare così ovvio, ma soprattutto non voglio fargli e farmi credere qualcosa che non dovrebbe nemmeno esistere.

Miley parla, parla e parla, ma non la ascolto, fisso con sguardo assente il quadro appeso alla parete dietro di lei, così almeno sembra che la sto guardando.
Quando finisce nessuno fa domande e sembra abbastanza delusa, si gira addirittura per guardarmi, come se si aspettasse qualche forma di interesse da parte mia, ma non dico niente.


Sono le cinque e venti e tutti cominciano a prendere la loro roba, mettersi la giacca e filarsela per prendere il primo mezzo possibile e arrivare a casa; io non ho voglia di tornare a casa da solo.
Mi giro verso Louis e solo ora mi accorgo che ha preso appunti durante l'incontro e non voglio crederci: altro che attore, è decisamente scemo.
Finalmente decido di alzarmi dalla sedie ed infilarmi il cappotto il più lentamente possibile, saluto Ed che sembra stia indugiando più del solito per poter guardare ogni mia mossa con Louis, ma alla fine rinuncia all'impresa e se ne va accompagnato da Liam.
Penso che dovrei risultare meno ovvio, penso che decisamente non dovrei fantasticare su qualcuno che non potrò mai avere perché destinato a qualcun altro, penso a quanto mi faccia male anche solo pensare di poter cambiare le cose per poi rimanere delusi, ma la voce di Louis mi riporta alla realtà.

" Allora? " chiede, fissandomi con quei meravigliosi occhi azzurri.
" S-scusa, non ho sentito la domanda. " ammetto pieno di imbarazzo.
" Lavori in biblioteca giusto? Avresti un bel libro da consigliarmi o prestarmi? Devo fare un viaggio abbastanza lungo e pensavo di tenermi occupato con quello. " dice.
" Oh... certo. "

Confermo che è un pessimo attore, forse addirittura peggiore di me.
Mi chiedo se riesce a sentire il mio cuore battere all'impazzata e se sta ridendo di me.
Mi frullano in testa centinaia di libri, così tanti che non so cosa dire.

" La storia infinita di Michael Ende. " dico avendo un'illuminazione.
" Ma non era mica un libro per bambini? "
" Dipende come lo vuoi interpretare. " rispondo.
" Be, va bene. Ti farò sapere cosa ne penso. Grazie Harry. " mi sorride.

Il mio nome detto da lui sembra totalmente un'altra cosa.

" Certo, mi farebbe piacere. "

Louis esce dalla stanza chiudendosi nella sua giacca che sembra fin troppo leggera per l'inverno di Londra, lasciandomi per ultimo nella stanza.

Come il Sognatore mi ritrovo a sperare.




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ANGOLO AUTRICE

Buon pomeriggio!
Eccomi di nuovo qui a postare questo capitolo: spero abbiate apprezzato la velocità.

Certo, è più corto del precedente e magari fa un po' schifetto(?) ma spero possa esservi piaciuto comunque.
Ringrazio tantissimo chi ha letto il primo capitolo e chi l'ha commentato: SIETE DEI CUORI VI VOGLIO BENE

Questo capitolo forse è ancora " di passaggio ", ma garantisco che da quello dopo entreremo sempre più nel vivo della storia e succederanno TANTE cose.
Anche questa volta ho già cominciato a scrivere il prossimo, quindi spero di riuscire ad aggiornare presto, nonostante le mie mille mila verifiche, interrogazioni e l'esame di guida.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che magari mi diciate cosa ne pensate di questo o in generale della storia, mi farebbe davvero tantissimo piacere.

Alla prossima! <3

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