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Capitolo 25

Casey

Sul suo viso ci leggo rimorso, terrore di ripetere lo stesso errore, le mie mani tremano sul suo stupendo volto.

Pensare che Keira è malata, mi fa venire voglia di fargli tante domande su quello che gli è successo.

Che cosa è successo di preciso?

Di cosa soffriva quella povera ragazza?

Vorrei dirgli che soffrire è un sentimento normale, che lo capisco e che andrà tutto bene, anche se assorbire questa notizia mi ha tramortita.

Adesso posso guardare questo uomo divino, spettacolare, nel suo profondo, il suo è un grande cuore che sanguina fino a terrorizzarlo per quella tragedia.

Rimango ferma qualche istante in attesa che mi risponda alla domanda che gli ho fatto, mi serve per poter capire meglio.

Forse è il modo anche per poter dare un senso a quello che c'è tra noi.

Il dolore monta in quegli occhi color del mare e si stacca appena da me, per guardarmi e rispondermi:
"La mia tortura, che brucia l'anima è il pensare che non ha potuto vivere. Una parte di me l'amerà sempre, Casey. Io gli ho tolto l'opportunità di vivere, non ho riconosciuto i sintomi" mi fa presente con la voce rotta dal dolore

Provo una forte fitta di dolore al solo pensiero che lui si ritiene responsabile della morte del suo primo amore.

"C'è una parte di me Casey, che si chiede come sarebbe stata la vita se l'avessi salvata. Saremmo stati assieme? Ci saremmo sposati? Lei sarebbe diventata nutrizionista, come voleva? Avremmo avuto figli? O tutto sarebbe andato in un altro modo? Io so solo che gli ho impedito di vivere il destino che poteva avere" sentenzia con la voce che gli si spezza deglutendo e finendo di dirmi:
"Non sono stato all'altezza quando lei aveva più bisogno di me"

Sento la sua angoscia e il cuore spezzato.

"James, non è possibile che tu sia il responsabile della sua morte. Quelli a farci più male sono i dubbi, devi lasciar andare quel pensiero. Devi vivere e gioire della vita che hai, tu meriti tutto ciò che la vita ha in serbo per te, credici"

Lo vedo fremere quasi sul punto di protestare e io svelta aggiungo:
"Io ci credo. Credo in te"

Solleva la mia mano per baciarmi il palmo e poi il polso.

"Te l'ho sempre detto Casey, tu sei straordinaria. Non riesco a capire come fai"

"Tu vuoi provarci?" gli domando svelta

So che stò camminando su una corda molto tesa, che può spezzarsi da un momento all'altro.

Mi sorride facendomi tremare tutto il mio essere.

Annuisce con lentezza.

"L'ultima cosa che voglio è deluderti e deludere Keira" precisa

Stò per dirgli che non è possibile che possa succedere e sbatto le palpebre sentendo il sibilo dell'acqua che fuoriesce dalla pentola.

"Cazzo!" urla precipitandosi hai fornelli riprendendo il controllo della cucina e cercando di salvare il cibo

L'ammiro nella sua bellezza, sicurezza e nel suo caos interiore.

Il suo sguardo si posa di nuovo su di me, libero dal suo tormento.

"Vedi, non riesco nemmeno a cucinare gli spaghetti" borbotta

Senza ascoltare le domande che vorticano in testa mi alzo dallo sgabello e lo raggiungo baciandolo con dolcezza sulla schiena nuda, lui freme.

"James Parker, sei l'uomo più straordinario che io conosca, odio quello che hai passato. Se potessi cancellare tutto questo, lo farei" gli sussurro

Lo sento irrigidirsi, sapendo anche che devo lasciargli spazio e il tempo per assimilare il fatto che si sia aperto con me, visto che era restio a farlo del tutto.

Mi sposto di lato dandogli una leggera spinta d'anca, dicendogli mentre sogghigno:
"Dai togliti ti do una mano"

Ride di gusto.

"Non ti fidi per caso?" chiede scherzoso

"Dovrei?" rispondo guardandolo alzando un sopracciglio

Scoppia a ridere divertito.

"No, forse hai ragione" esclama

"Ecco lo immaginavo" puntualizzo togliendogli il mestolo di mano

"Su dammelo prima che qualcuno che io conosco si possa far male" sentenzio scherzosa

Ricambia con il suo fianco la spinta all'anca.

"Ok, ecco a te la consegna" mi dice porgendomi il mestolo

"A pensarci bene, questa non è un'attività da cavaliere" sentenzia sornione

Lo guardo in modo torvo.

"Che significa?" domando fingendomi inorridita

Ride di nuovo con gusto.

"Assolutamente niente, principessa" ribadisce

Lo pizzico su un fianco.

"Lascio stare solo perché mi piaci" affermo

Il suo sguardo diventa di fuoco guardandomi abbassando la testa.

Qualcosa di puro, vivo e bellissimo gli scintilla negli occhi azzurri.

"Ti piaccio,eh?" domanda

Adoro quel tono di voce, è una presa in giro affettuosa che nasconde molte cose, senza celarle.

"Si mi piaci James" confermo diretta

Credo di essermi innamorata di te.

***

Stiamo finendo di cenare nell'ampia cucina con il finestrone aperto nell'over size del salotto, ci giunge da fuori il suono di alcune voci dei passanti e il ronzio dei motorini che sfrecciano per la strada.

Le sue risate, le sue prese in giro mi incatenano sempre di più, quest'uomo mi ruba l'anima e il cuore.

"E' tutto delizioso" gli faccio presente appoggiandomi allo schienale della sedia

Mi guarda inarcando un sopracciglio.

"Per chi è quest'ultimo complimento?" chiede sogghignando

Rido divertendomi a prenderlo in giro. Ho abbassato ogni scudo e barriera con lui stasera.

"Diciamo a te, ma... dovrei dare a Cesare quel che è di Cesare" preciso

"Ma davvero?"

Annuisco allusiva, lui si alza di scatto dalla sedia lanciandosi addosso. Urlo divertita cercando di sfuggirgli. Mi insegue e io sono così felice che sorrido tra me e me.

Mi afferra da dietro sollevandomi da terra e stringendomi al suo petto ancora nudo, e io continuo a sentirmi al settimo cielo.

Sono ultra felice quando mi bacia al lato della testa, iniziando a lasciarmi baci sul collo mordendomi un'orecchio e il mento, mentre sento il suo membro turgido premermi sul fondoschiena.

Oh! oh!

Stà divinamente distruggendomi.

Ad un tratto il telefono squilla nella borsa, facendomi trattenere un gemito.

Mi posa a terra con dolcezza.

"Non pensare che sia finita qui solo perché ti stanno chiamando. Io sono qui che ti aspetto" dichiara esplicito

Lo guardo allontanandomi sorridendogli.

"La tua per caso è una promessa? Perchè ci conto"

"Sei nei guai Casey, sappilo" ribatte con lo sguardo da predatore

So perfettamente quello che mi aspetta e ne sono felice, per giunta.

Agguanto il telefono dall'interno della borsa, aggrotto la fronte vedendo il nome di Sandra e rispondo senza preoccupazione. Ma appena sento la sua voce immersa nel panico, la paura mi avvolge l'interno del corpo.

"Oddio Casey... sbrigati... Keira... il respiro..."

Il terrore mi fa tremare, il cuore batte all'impazzata.

"Dove siete? Non capisco. Rallenta e spiegami meglio, per favore"

Cerco di dare un senso a quello che mi stà dicendo aggirandomi per la stanza con una mano sulla fronte.

La madre di Sarah riprende fiato.

"Siamo quasi al Pronto soccorso. Le bambine stavano giocando e Keira stava bene, te lo giuro Casey. Ma all'improvviso ha iniziato a dire che non respirava bene"

Sento la sua agitazione.

In quell'istante sento una mano afferrarmi la spalla, certa che mi stà sostenendo. Lo stomaco si avviluppa con la tensione che stringe sempre più.

"Ma stà bene? Nel senso respira?"

Le parole mi si strozzano in gola, ho paura alla risposta che potrebbe darmi.

"Sì respira ma a fatica" risponde agitata

"Siamo dentro adesso. Ti richiamo" urla agitata riattaccando

L'agitazione è anche la mia, che scorre nelle vene penetrandomi nelle ossa, il timore pesa come un macigno.

James mi fa voltare togliendomi il telefono e obbligandomi a guardarlo.

"Chi era? Che è successo?" chiede allarmato

"Keira..."

A quel nome lo vedo impallidire all'istante come un fantasma.

I brividi mi scuotono facendomi tremare i muscoli, piano, piano riprendo il controllo iniziando a rimettermi le scarpe in fretta e afferrando la borsa.

Spalanco la porta sentendo alle mie spalle la sua presenza.

Il suo silenzio è l'angoscia che mi fa comprendere il perché ha alzato determinati muri, più di quelli che ho alzato io. Comprendo anche il perché non può andare avanti con me, con quello che prova e proviamo.

Non mi fermo e non mi volto indietro, volando fuori dalla palazzina.

La mia priorità adesso è andare da Keira, mia figlia.

Vi lascio a voi i commenti...

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