Essere graditi o non essere graditi?

È importante? Perché deve per forza essere uno dei due? Io infatti, scelgo di non indossare una maschera diversa per ogni persona che incontro, così da non avere inimicizie; e scelgo di non evitare come la peste gli altri per paura di non piacere; ciò significa che scelgo sia di essere gradita che di essere non gradita, scelgo me stessa.

La mia "Me stessa" ha molte sfaccettature.

Capita che le persone le rivolgano sguardi straniti per quello che fa o come lo fa, capita a volte che la adorino arrivando perfino a definirla "amica", ma a volte è detestata, altre non capita e dunque evitata.

Nonostante le mille possibilità di essere etichettata, lei è felice, perché non si nasconde, non si mette in mostra, non vuole diventare ciò che non è, e nemmeno detesta "se stessa", lei è felice di essere nata "Me".

Esistono differenti tipi di persone:

Quelli che non riescono ad accettare se stessi per via del proprio aspetto, a causa delle proprie capacità mentali, a causa di qualche fobia, per colpa di qualche difetto, per la paura di non essere accettati;

Quelli che più maschere hanno più sono intoccabili, impenetrabili allo sguardo altrui;

Quelli che incarnano la diffidenza e non si lasciano avvicinare se non per un valido motivo;

Quelli che nonostante tutto ciò che hanno non riescono a sentirsi felici, perché non hanno ancora realizzato chi loro siano davvero.

La lista sarebbe davvero lunga, ma è bene sintetizzare il discorso e capire chi siamo noi davvero: alieni, animali, mostri, creature perfette o imperfette, figli di Dio o del diavolo?

Ma aspettate, tutto questo conta davvero?

È davvero importante sapere "cosa" siamo?

Razionalmente parlando, credo che riuscirei a vivere anche non sapendolo, ma chi io sia realmente, chi sia questa "Me stessa" che abita dentro di me, è fondamentale che io lo sappia, per accettarla e condividere con lei la mia vita.

Se non la accettassi probabilmente esploderei e mi chiederei ogni tot di tempo "perché esisto?", "chi sono e che cosa voglio?", se non avessi ben chiaro chi io sia, è quasi certo che la mia autostima sarebbe bassa oltre ogni limite, che considererei gli altri come esseri superiori che la "Me stessa" senza forma non si sentirebbe nemmeno in diritto di guardare.

Sarei solamente un'anima vagante per il mondo senza uno scopo o dei diritti. Sarebbe davvero triste, arrivare alla conclusione di eliminare la propria esistenza per non scomodare le esistenze superiori.

Eppure capita, molte volte, di arrivare alla conclusione di non essere nessuno, di non valere niente e anche di essere una presenza scomoda.

Beh, per tutti quelli che si rispecchiano in una delle mie descrizioni, sappiate che è tutto questione di punti di vista. Per esempio, dal mio punto di vista voi siete vittime del vostro stesso punto di vista, come lo ero io. Vi rendo la cosa più facile.

Voi siete inutili perché pensate di essere inutili, ma se pensate di poter essere qualcosa di più, se pensate di avere tutti i diritti del mondo, di poter essere voi stessi con tutte le vostre sfaccettature, voi riuscirete ad essere "Voi stessi".

Perché se ci ragionate su, di "voi stessi" ne esiste un'unica copia vivente, nessuno è come voi e voi non siete come nessun altro, perché l'unicità dell'individuo umano è uno degli aspetti fondamentali che lo rende distinguibile da tutti gli altri suoi simili.

Ognuno di noi è unico a causa della sua diversità, siamone fieri.