"Odio

vorrei fosse

Amo"

ho scritto una volta, perché una volta odiavo e odiavo e non riuscivo a smettere, a separarmi da questa dipendenza; mi faceva sentire protetta, e infatti l'odio è una forma di autodifesa.

Ad oggi, l'odio si riduce al cibo che non mi piace, alle zanzare e alla rabbia. Odio arrabbiarmi

Mi sono allenata duramente per aprire il cuore, e aprire il cuore significa accettare anche ciò che si odia e scoprire che spesso è possibile iniziare ad amarle o ad apprezzarle.

Oggi posso dire di amare, posso dire di amare tanto.

Amo quelle giornate che non finiscono mai perché il sole tarda a calare, e si crea quel pallido riflesso dei raggi solari che illumina ma non ferisce.

Amo la campagna con il suo verde vivere che si estende e si espande, e ricopre ogni cosa.

Amo i sentieri boschivi che percorri in un tardo pomeriggio per scoprire dove conducono, e ti ritrovi in posti bellissimi senza averlo programmato.

Perché nella vita non smettiamo di cercare un'emozione che ci faccia sentire vivi, e molto spesso quell'emozione è lo stupore, la meraviglia.

Amo il mare di notte, che si schianta con forza sulla battigia e tu ne senti solo un sonoro fruscio che ti culla nel vento. Lo senti solamente perché vederlo è difficile: il mare di notte si confonde col cielo, un color nero pece che non sembra lasciare scampo.

Amo la spiaggia di notte, la sabbia non si appiccica alla pelle, è fresca e accogliente nel suo letto fornente quello spettacolo meraviglioso che è il cielo stellato.

Amo il sole d'inverno, perché nell'intenso gelo stagionale il sole che ti riscalda non fa solo questo, ti rincuora ricordardoti che nei momenti più freddi e solitari c'è sempre qualcuno che non lasciandoti solo ti regalerà un caldo abbraccio.

Amo la pioggia, in qualunque stagione venga a trovarmi. La amo e le do il benvenuto osservandola dalla finestra aperta e allungando il braccio per poter bagnare il palmo della mia mano, per sentirla più vicina e concreta nella sua esistenza. Adoro il rumore della pioggia che bagna il suolo e che scroscia creando dei piccoli torrenti che solcano le strade della città.

Amo il calore di casa nelle giornate uggiose, il plaid e il letto morbido in cui rifugiarmi se il cielo pazzerello lascia giocare le nuvole con i fuochi d'artificio.

Amo il mio cane, che ha paura dei tuoni, dei fuochi artificiali, e dei rumori improvvisi, ma che si fa coccolare, che si stende a tappeto per terra e che si fa baciare la testolina, e per ultimo, si fa toccare i cuscinetti delle zampe, morbidi come nessun'altra cosa al mondo.

Amo mia sorella, che la maggior parte del tempo è scontrosa e distante, ma la amo per questo. Non saprei dire un motivo, è mia sorella, la amo e basta.

Amo mia madre, che è la mia mamma. Mi fa arrabbiare e tante cose non le capisce, ma c'è sempre per me.

Amo mio padre, che mi ama, che cerca di farmi felice e di rendermi libera e indipendente nel corpo e nella mente.

Amo mio fratello, che non sopporto, ma ogni tanto mi parla e si apre con me, e allora mi è molto più simpatico.

Amo la mia famiglia, anche se non è perfetta, e a detta della sottoscritta non lo sarà mai, ma è la mia famiglia e la amo, nonostante tante volte abbia pensato il contrario.

Amo i libri, li amo perché sono fonte di conoscenza, sensibilità e umanità, quella stessa umanità che molto spesso non trovo nei miei simili.

Amo scrivere, solo così riesco a esprimermi davvero, perché sono un po' tarda e ci sto tanto prima di riuscire a esprimere un pensiero decentemente, e in modo comprensibile.

Amo leggere, perché le parole sono variegate nelle sfumature più miste e ti portano dove non sei mai stata, nelle illusioni più pure, ma anche nelle realtà più amare e nelle concretezze più dolci.

Nei libri gli esseri umani danno il meglio di loro.

Amo la musica, perché riempie il vuoto dei silenzi impossibili da riempire con le parole, perché trasporta e unisce in una sola voce.

Amo camminare, perché non sai mai dove puoi arrivare con un passo o due, e anche perché una lunga camminata è ancor più piacevole se condivisa e accompagnata da una amichevole conversazione.

Amo la casa in campagna, con i suoi rumori molesti e il suo ventilatore al soffitto. La amo soprattutto di notte, perché di notte si ode ululare, di notte si ode chiaramente lo strascichio delle lucertole sul tetto, di notte si ode il girarsi e rigirarsi, il ronfare, il lamentarsi, il soffiare, il grugnire, perché lo scopo non è dormire, ma tenersi compagnia nel dormiveglia.

Amo le mie amiche, nonostante tutto, non smetterò mai di amarle, neppure se si allontaneranno da me, perché sotto c'è una Roccia che non si spezza.

Amo una persona che non posso menzionare, la amo tanto profondamente da starci male, e il dolore me la fa amare ancora di più perché è segno che ho bisogno di tale persona per essere felice. La amo così tanto da aver paura di dover gettare la spugna e iniziare a rassegnarmi, perché per me sarebbe impossibile. Sarebbe davvero impossibile.

Continuerei ad amarla come faccio da parecchio, e non smetterei.

Amo, e lo faccio indistintamente, perché l'Amore non conosce sesso, genere, razza, religione e né discriminazione di alcun tipo.

L'Amore non conosce Odio, conosce solo Perdono.

L'Amore è Amore, e io cerco di amare con l'amore che è Amore, e non con il mio amore.