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Capitolo 5

La lezione diciamo che è andata. Mancano due giorni al concerto e non sono per niente preparata al massimo. Alla fine, ho deciso la canzone che suonerò mercoledì. Voglio poter portare la musica e le note che ne circondano ad un livello, più underground. Dove anche le persone meno esperti, possono apprezzarne ciò che ogni musicista sente dentro di se.

Ho pensato molto al brano da suonare. Mi sono soffermata, su cosa poter trasmettere alla gente ad ascoltarmi e ascoltare. Alla fine, facendo un punto della situazione, mi sono detta: Cosa potrebbe provare il pubblico, al sentire quelle note? Cosa potrebbe, riuscire a stimolare la mia musica, ad ognuno di loro?

La musica è uno strumento magico. È quella energia, carica e piena di vibrazioni che può portare all'estasi più totale. Può provocare emozioni forti, e allo stesso tempo contrastanti. Può far diventare: felici, tristi, depressi o euforici. Può sedurre, provocare, eccitare o farti godere. E infine farti innamorare di essa.

Spero un giorno di poter riuscire a trasmettere, tutte queste emozioni e sensazioni al mio pubblico. Intanto partiamo da mercoledì. Il domani chi lo sa. No?

Mia madre è intenta a finire di cucinare. Mio padre alle sue spalle, la punzecchia. Sussurra al suo orecchio distraendola dal suo "lavoro culinario", in modo giocoso e non so se definirlo quasi provocatorio.
Dopo tutti questi anni, non ci credo che possano essere così. Mi rende quasi gelosa.

Mio fratello Thed, sta finendo di apparecchiare e noto che è per tre e non per quattro come al solito.

<< Sono a casa. >>

<< Sorellina? Com'è andata la giornata? >>

<< Sbuffo. Poteva andare meglio. >>

<< Di già? Come? Sophie, non ti ha martellato di storie come al suo solito? >> E mi fa l'occhiolino.

<< Diciamo, che non abbiamo avuto modo di parlare di tutto quanto. Non nei minimi dettagli. >>

<< Capisco. Io adesso devo uscire ti dispiace, se ne parliamo domani? >>

Si aggiusta la cravatta, allo specchio d'ingresso e mette la giacca.

<< Esci, anche stasera?

<< Si. Qualcosa in contrario, piccola?>> Mi dice, punzecchiandomi sulla guancia.

Sbuffo.

<< La smetti di fare il piacione? Mi irriti.
Un'altra donna da conquistare, eh? Stai battendo tutti i record, lo sai? Morirai avvelenato. Le donne sono pericolose. Ricordalo fratello. >> Ride alla mia domanda.

<< Tranquilla piccola. La mia donna più importante è qui. Tu mi non mi avvelenerai. >> Si volta dandomi un bacio sulla guancia. A quel gesto, arrossisco.

Si rivolta allo specchio, si dà un ultimo tocco e si sofferma;

<< Ah cosa farò mai alle donne? >>

<< Di sicuro, niente di buono. >> Rispondo cinica.

Sò per certo, che sta pensando alle vacanze. Tutte le sere si è portato a letto, non so quante ragazze. Due volte, sono rimasta chiusa fuori. Aspettando per ore. Alla fine, mio padre ha preso una camera solo per me, dato che la situazione era diventata ingestibile.

<< Thed, andare a vivere per conto tuo? >>

In effetti, sarebbe anche la cosa migliore, per lui.

<< Non mi vuoi più qui? >>

Il suo sguardo adesso è più serio.

<< No,non è questo. Non mi fraintendere.
Senti, è normale avere una vita "movimentata" per te. Sei un uomo. Un bellissimo uomo. Hai una carriera fantastica, hai una tua società e le donne lo sanno e alcune girano intorno a tutto questo. Mah .... >>

<< Phoebe, cosa vorresti dire? Che vengono a letto con me, solo per il mio cognome e per quello che c'è dietro tutto questo? E mima con un gesto, se stesso. Forse, si.
Ma non me le voglio sposare. >>

<< Io so cosa vuoi dire, ma sono solo preoccupata. >>

<< Phoebe, tu non sai cosa voglio.

Però questo te lo dirò:

Voglio il loro corpo? Si.

Loro vogliono il mio? Si.

Se mi piace averle intorno? Si. >>

<< Non ti arrabbiare. Ti prego. Ti volevo solo far capire, a cosa potresti andare incontro. Potrebbe ritorcersi contro e alla fine del gioco, a pagarne le spese saresti solo tu. >>

<< Sai che c'è, Phoebe? Sarai accontentata. Vado a Seattle e mi fermerò per un po' all' Escala. Così, non sarai più costretta a vedere e sentire nella notte orgasmi di ogni singola donna, che passa per qui. Inoltre, potrai avere i tuoi spazi, come più preferisci. >>

<< Thed, aspetta. >> Lo afferro per un braccio, ma lui mi spinge via ed esce di fretta sbattendo la porta dietro di se.

Mio padre e mia madre mi raggiungono e mi accarezzano. Cavolo, non volevo offenderlo. Volevo solo che capisse. Lui può avere molto di più dalla vita, che una donna pronta ad afferrare il suo benestare.

<< Tesoro, tornerà. Lo sai com'è Thed. >>

<< Si, lo so mamma. Ma questa volta non sono riuscita a trattenere la mia lingua biforcuta. >>

<< Sei preoccupata. E' normale. Quando amiamo, agiamo d'istinto. >>

<< Vi ricordate, quest'estate con la ragazza francese? >>

<< Si, lo ricordiamo. Perchè? >> Dice mio padre.

<< Beh... ho riso per un'ora dopo che l'avevo beccato nudo a letto con quella ragazza. Ma... Adesso... non fa più ridere. Adesso, è diverso. Tutto è diverso. >>

<< In che senso? >> Risponde nuovamente mio padre.

<< Voglio poterlo vedere felice con qualcuna che lo meriti, che lo rispetti per quello che è veramente. >>

<< Chi ti dice, che non sia felice? risponde mia madre. Casomai, l'ha già trovata e tu non lo sai. Oppure è dietro l'angolo, pronta ad aspettarlo nel momento in cui si presenterà. >>

<< Forse. Lo spero. >>

Sento aprirsi la porta. Corro, pensando che casomai ci ha ripensato e vuole fare pace con me.

Ed eccolo lì. Afferra le chiavi, della R8, che aveva dimenticato uscendo di casa in preda alla rabbia.

<< Thed, senti non volevo offenderti. Mi dispiace per le parole che ti ho detto prima. Non era mia intenzione, spero che tu possa accettare le mie scuse e poter.... >>

<< Phoebe. Basta. >>

<< Ma.... >>

<< La vuoi sapere una cosa? >>

<< Cosa? >> E si avvicina con un sogghigno che quasi mi spaventa e mi fa sussultare.

<< A me piace, scopare. E non solo. Da un po' di tempo, mi porto a letto una persona. Una persona che ti è molto vicina.
Hai presente, la tua cara e dolce amica, Sophie? >>

<< Si, e allora? Cosa c'entra con tutto questo? >>

<< Beh, me la scopo da più di un mese. Sei contenta, adesso? >>

<< Eh.... ?.....>>

Rimango confusa, a quelle parole.

<< Com'è possibile?Non può essere?>> Sei un bugiardo. Lo saprei.

<< Ognuno di noi, ha i propri segreti. Non credi? >>

Ed esce, lasciandomi lì come un idiota.

Rimango in piedi, non so per quanto. Sono sotto shock. La mia migliore amica e mio fratello assieme. Non può essere. Cavolo, perchè non me ne ha parlato stamani?

Presa tra i miei pensieri, mio padre richiama la mia attenzione.

<< Phoebe, ceniamo? Dai, voleva solo provocarti. Lo sai che non lo farebbe mai. >>

<< Si. Arrivo. >>

La cena è davvero squisita. Adoro quando mia madre cucina, ma stasera non riesco davvero a gustare nessuna prelibatezza. Sono amareggiata, confusa e piena di domande da porre.

<< Phoebe? Tesoro. Mangia per favore. >> Mi risveglia mia madre dai miei pensieri.

<< Si, scusatemi. Stasera non ce la faccio, ho bisogno di riposare. Posso andare in camera mia? >>

<< Certo, che puoi. >> Risponde mia madre nuovamente.
Ah! Tesoro, non ti preoccupare. Thed è così. Prima è una tempesta, che va dritto per la sua strada. Infine, torna ad essere il ragazzo tranquillo e scherzoso.
Dalli un po' di tempo, e farete pace. >>

<< Ok, mamma. >>

<< Ah... Riguardo a quello che ha detto su Sophie? Stai tranquilla, non può essere vero assolutamente. Come ha detto tuo padre, era solo una provocazione. >> E mi fa quel suo sorriso che contagia anche me.

<< Grazie mille. Ad entrambi. Vi voglio bene. >>

<< Anche noi. >> Rispondono all'unisono.

E salgo su in camera con la speranza che tutto torni alla normalità.

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