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Traccia 08: Il vecchio



Il vecchio aveva quasi ottant'anni, ma possedeva occhi buoni e sguardo lungo.

Durante una passeggiata al parco, quel giorno, oltre ai bimbi felici e alle mamme un po' allarmate, notò una giovane coppietta seduta su una panchina. Avranno avuto sedici anni circa, forse lui era più grande di quanto sembrava. Pareva avessero la stessa età, lo stesso sorriso, lo stesso amore.

Incuriosito, il vecchio si avvicinò ingobbito ai due e si sedette su una panchina a pochi passi da loro.
Notò che il ragazzo teneva la mano della fanciulla coprendola con la sua, come se stesse riparando una fiamma dal vento.

Le mani il vecchio le teneva invece sul pomo arrotondato del bastone di legno, suo fedele compagno di viaggio.

Lì ascoltò, mentre i due non si accorsero neppure di lui.

"Io non so cosa mi sia preso" disse lei guardando a terra. "Io ora ne sono sicura, amo te. Non c'è nessun altro, non c'è mai stato e mai ci sarà. Io voglio solo te".

Il ragazzo ascoltava pensando, stringendole la mano, riscaldandola.

"Ti amo, lo sai da tempo." rispose lui. "Ma solo una settimana fa hai rinnegato il nostro amore. Come farò a fidarmi di te?" le chiese infine.

La ragazza lo guardò negli occhi. "Io ora non ho nessun modo per dimostrarti le mie intenzioni, ma ti prometto che se rimarrai accanto a me te ne accorgerai".

Silenzio, poi il cielo li vide baciarsi, stretti nella gioia di un amore giovane e invincibile.

Il vecchio se ne restava fermo, muto li osservava, ripensando alla sua giovinezza.

Li lasciò aggrovigliati l'uno all'altra, e se ne tornò a casa.

Qualche settimana più tardi fece ritorno al parco e, sulla stessa panchina, vide il ragazzo della volta precedente.
Era solo, assorto nei suoi pensieri. Forse stava aspettando la fidanzata, pensò il vecchio, così si sedette sulla panchina ed aspettò. Passarono i minuti, ma la ragazza non arrivava. Poi capì. Era finita.

Il giovanotto, come spesso fanno gli innamorati col cuore spezzato, era tornato sul luogo del suo grande amore per rivivere, almeno nei pensieri, quegli istanti di gioia passata.

Il vecchio si dispiacque per lui e si voltò verso l'orizzonte. Quando tornò a posare lo sguardo indietro, il ragazzo non c'era più.

Nelle settimane seguenti non accadde nulla e la panchina rimase spesso vuota, finché un giorno il vecchio passò e vide di nuovo quel giovane seduto lì con una ragazza.

Immediatamente notò però che lei non era la stessa di qualche settimana prima e, un po' dispiaciuto, non si sedette ma si limitò a rallentare il passo.

Lei sembrava felice e molto presa dal suo amante, lui era invece quasi indifferente. Non che gli dispiacesse essere in compagnia, ma non era neanche gioioso. Il suo sorriso era forzato e forse infelice.

Osservandolo attentamente, al vecchio pareva che il ragazzo fosse cresciuto, più grande, anche se erano passati solo pochi giorni dall'ultima volta in cui l'aveva visto.

Nelle settimane successive gli capitò spesso di incontrare quel ragazzo, su quella panchina, ogni volta con una giovane diversa. Le ragazze cambiavano, la sua espressione no. Anzi, quella andava forse peggiorando. Era spesso accigliato, socchiudeva gli occhi. Era raro vederlo sorridere ed era impossibile vederlo allegro.

La cosa che più lo turbava, però, era che il ragazzo sembrava più grande di settimana in settimana: inizialmente gli pareva un giovincello, ora era quasi un uomo.

Per qualche giorno il vecchio non tornò al parco, poi un pomeriggio d'autunno si decise.

Rimase per più di un'ora ad attendere, ma del ragazzo non v'era traccia. Solo un uomo attirò la sua attenzione, faceva avanti indietro davanti a quella panchina, fissandola.

Com'era strano quel parco.

Nei giorni a venire il ragazzo non comparve più, ma il vecchio si focalizzò su quell'uomo che, di volta in volta, rallentava sempre di più la marcia e tra i quali i capelli ne spuntava ogni tanto qualcuno bianco.

Un giorno, stanco di camminare, quell'uomo si sedette sulla panchina e cominciò a chiedersi perché, nella sua vita, aveva amato soltanto una ragazza di quindici anni conosciuta quando era ancora un giovanotto. Si erano giurati amore proprio lì, nel posto in cui si trovava ora, e lui non l'aveva mai dimenticata.

Così, poggiandosi al suo bastone, l'uomo, ormai vecchio, socchiuse gli occhi e guardò l'orizzonte, e gli parve quasi di rivedersi da giovane, su quella panchina, abbracciato all'amore della sua vita.

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