Atlantide
Sole impietoso
dietro le dune
Strisce di terra, infinite
come speranza
svanita
Vai avanti, soldato
La lealtà non ricambierà
la guerra ( psicologica,
sotterreana
millenaria )
contro il sogno
francese,
Assenzio
che nuota
negli specchi
( D'acqua
di pietra
Accecante, rivedere
il riflesso del sole
sulla sabbia
- neve ingannevole,
treni invisibili e città
sepolte )
In cui
sguazzano, perduti
amanti
Nell'attesa onirica
di un etereo Godot
e infine, gioia immensa, un nome!
rieccoti, soldato
Se alla guerra vuoi giocare, agli
scacchi la regina devi
Battere
( ma il re
pauroso non lascia
L'angolo, le caselle ormai
Sono esaurite, uno, mille
Pedine, amanti
In attesa perenne, che consola
L'assenzio )
Soldato la lealtà t'ha tradito
D'amore è morto, ma senza
un cuore sanguinante
Come baratto
( Amor che nulla amato
Nell'oblio
della morte
- non l'assenzio
scaraventato)
E allora scappa, soldato
Torna alle dune, alla fortezza
Di una città che non
Sale ( ma sprofonda
In allucinazioni
deliranti ), e solo
il silenzio del vento
che porta granelli, di un
Nome di donna, sussurri
D'amore mai
Esistiti, uditi
nell'harem
d'uomini perduti, la regina
Attende.
Atlantide è un film di Wilhelm Pabst del 1932 ( uno degli ultimi film legati all'Espressionismo tedesco prima dell'avvento del nazismo ) dove narra la storia di due ufficiali francesi smarritosi nel deserto del Sahara e in punto di morte vengono portati nella mitica città di Atlantide governata dalla regina Antinea finendo così a far parte del suo harem di uomini.
La protagonista Antinea è interpretata da quella Brigitte Helm che nel film Metropolis impersonò rispettivamente la maestra Maria e il robot "malvagio" con le fattezze di Maria, entrambi emblema di due femminilità contrapposte, materna e "mistica" l'una, distruttiva e lussuriosa l'altra - insomma i due modi più comuni di rappresentare la donna all'epoca, mentre la sua Antinea in Atlantide è una principessa, figlia di una francese e di un principe tuareg.
Lei è una fusione fra due mondi, quello dei soldati e quello delle dune mortali del Sahara, e oltre ad avere letteralmente un harem di uomini pronti a uccidere per lei ( ed è una donna che seduce, certo, ma senza la lussuria esageratamente caricaturale della donna robotica di Metropolis ) è anch'essa dedita alla guerra come i due soldati protagonisti, ma una guerra di strategia e intelligenza ( come dimostra il giocare agli scacchi con il protagonista principale ).
È sopratutto è una donna misteriosa ( non si saprà mai perché colleziona uomini - a differenza della spiegazione data nel libro di Pierre Benoit a cui il film è stato ispirato ) indipendente, alla ricerca di qualcuno alla sua altezza ( nessuno riuscirà a batterla agli scacchi ) e quando si innamora dell'unico uomo che la rifiuta non si strugge d'amore, ma reagisce con violenza e vendetta ( tipicamente maschile ).
Insomma quella di Pabst è una figura femminile "rivoluzionaria" per certi versi ( all'epoca non era entrato in vigore il codice Hays di censura e regolamentazione "morale" sui film girati ) una figura "ideale" e impossibile come la mitica Atlantide ( una regina "meticcia" che governa i tuareg della città mentre i soldati francesi sono inadatti a sopravvivere senza guida nel deserto ), e per questi motivi è un film che secondo me vale la pena guardare ( come parecchi film in bianco e nero degli anni venti e trenta si trova gratuitamente su YouTube).
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