Una cena da brivido
Lucilla Roberts era la padrona di casa perfetta: amabile, loquace e un'ottima cuoca. Tutti nel villaggio sapevano che i suoi ospiti venivano trattati sempre con la massima attenzione.
Quella giornata non faceva eccezione.
Peter Marshall, capelli grigi e più rughe di quante ne volesse, guardava, estatico, la tavola di fronte a lui.
<<Mia cara Lucilla, lei non si smentisce mai>>. affermò.
<<Oh, lei mi lusinga Peter, non ho fatto nulla di che>>.
<<La sua modestia è ammirevole, ma non credo di star esagerando quando le dico che questo sia uno dei pasti migliori dell'ultimo periodo>>.
<<Verdure fresche e carne di prima qualità: fanno la magia>>. rispose la signora Roberts sedendosi di fronte a Peter. <<Ma, mi dica, come sta suo figlio? William, se non ricordo male...>>
<<William, sì. Ha iniziato la scuola media. Dovevi vederlo, il primo giorno: era molto eccitato. Non riusciva a stare fermo>>.
Infilzò un boccone di carne e se lo infilò in bocca.
<<E lei? Come se la passa da...>> lasciò la frase in sospeso, ma la donna capì lo stesso.
Sospirò. <<La scomparsa di mio marito ha sconvolto tutti in paese. La polizia brancola nel buio, non riescono a trovare informazioni. Un agente mi ha persino detto che probabilmente è scappato con un'amante>>.
<<Mark non l'avrebbe mai fatto!>> esclamò indignato il signor Marshall.
<<No, infatti>>. confermò Lucilla. E poi: <<Le piace la carne? È sufficientemente tenera?>>
<<Si scioglie in bocca>>.
La signora Roberts sorrise, soddisfatta, e si stirò delle pieghe invisibili sul grembiule rosa; poi, abbassando la voce, disse:
<<Io penso ci sia un matto in giro. La polizia non ne è convinta, ma i fatti parlano chiaro: Mark non è l'unico ad essere sparito. Anche il figlio del macellaio, il signor Prewett, è scomparso>>.
<<John?>>
<<Justin>>. corresse lei.
<<Quanti anni...?>> di nuovo, non finì la frase.
<<Sette il prossimo mese>>.
Peter si prese la testa tra le mani. <<È orribile>>.
Lucilla annuì, senza dire niente.
Stettero in silenzio qualche minuto, ognuno perso nei propri pensieri.
Il signor Marshall sospirò, pizzicandosi stancamente il ponte del naso. <<Forse dovremmo smettere di parlare di cose così deprimenti: cerchiamo di essere grati per quello che abbiamo, e godiamocelo. Come questa ottima carne. Mi dica il suo segreto, Lucilla: come fa a renderla così morbida? Non riesco a smettere di mangiarla>>.
E Peter davvero non ci riusciva. Che animale era? Che parte? Lucilla non glielo aveva detto, e lui era così curioso...
<<Il mio segreto? È sicuro di volerlo conoscere?>>
Peter annuì, la bocca piena di carne.
<<Va bene allora, mi segua.>>
Il signor Marshall guardò, con soggezione, la cella frigorifera di fronte a lui: non si aspettava che Lucilla possedesse un oggetto di tale portata.
Quando lo aveva comprato? Quanto le era costato? Esternò le sue domande alla donna.
Lei rise dolcemente <<Onestamente, ammetto che non è stato un acquisto economico. Ma sono del parere che bisogna spendere quello che si ha: la vita è una e va vissuta. Non è d'accordo con me?>> Peter era d'accordo con lei. Assolutamente.
Glielo disse.
L'uomo si stava avvicinando alla cella frigorifera: voleva aprirla. Esitò. Che ospite maleducato sarebbe sembrato, agli occhi di Lucilla, se si fosse messo a curiosare nel suo frigo?
La signora Roberts parve leggergli nel pensiero: <<Può guardare, se vuole>>.
Perché esitare? Aveva il permesso e voleva così tanto sapere.
Si perdoni ad un uomo la sua curiosità.
Peter poteva aspettarsi tante cose, ma, di certo, non si aspettava che, aperto il frigorifero, un paio di occhi cerulei ricambiasse il suo sguardo.
Cadde all'indietro. Ci vollero pochi secondi perché capisse cosa stesse guardando.
O meglio, chi.
Un bambino, sei o sette anni, era stato infilato a forza nell'elettrodomestico.
<<Povero Justin, non crede?>>
<<Justin?>>
<<Gliene ho parlato prima. È il figlio del macellaio, ricorda?>>
L'uomo non rispose, gli occhi puntati sul capo a penzoloni del piccolo.
<<Ha mangiato da me, l'ultima volta. I genitori non lo sapevano, ovviamente, o sarebbero venuti a cercarlo. Il marmocchio era scappato, mi si era avvicinato e, beh... era un'opportunità d'oro. Non potevo farmela sfuggire>>. spiegò la donna.
Il signor Marshall farfugliò, confuso: <<La cena di stasera... chi...>>
<<Mark è sempre stato delizioso. L'ha detto anche lei che la carne era buonissima, o sbaglio?>>
Peter stava male, la testa gli girava. Sperava che, da un momento all'altro, Lucilla gli comunicasse che stesse scherzando.
Aveva voglia di vomitare.
La signora Roberts gli si avvicinò: <<Sono contenta le sia piaciuta la cena, signor Marshall: amo mettere i miei ospiti a proprio agio. Ora,>> disse la donna sorridendo piano e estraendo un coltello dal grembiule rosa <<non posso certo permetterle di scappare.>> Si inginocchiò accanto a Peter e gli puntò il coltello alla gola. <<Farà un po' male, ma non si preoccupi: sono sicura diventerà uno stufato appetitoso>>.
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