Capitolo 12 - L'EREDE (parte 3)
Penny si svegliò in preda al panico.
Era da mesi che provava qualcosa di strano, qualcosa di chiaramente innaturale.
Il sogno da cui si era appena svegliata non era a caso. Non era semplicemente qualcosa elaborato dalla sua mente durante il giorno, non era un semplice sogno e lei non era una semplice ragazza.
C'era un ragazzo nel suo sogno. Il ragazzo era Jim.
Non si era mai sbagliata sul suo conto. Era lui l'erede. Il padre di Penny di tanto le faceva visita nei suoi incubi e la induceva a cercare l'erede di BlackStorm. Peccato che quello che era destinato a diventare il suo peggior nemico era anche il ragazzo di cui era perdutamente innamorata.
Era per quello che aveva cercato di portare Jim a casa sua, per portarlo finalmente al cospetto di suo padre e mostrargli che la sua missione era stata compiuta, che era lui il ragazzo indicato da Erik.
Penny chiuse gli occhi. Erik, suo padre, conosceva i genitori di Jim. Si ricordava quando da piccola le raccontava di che cosa si occupasse, prima che morisse.
I Guardiani. Persone non comuni con dei poteri. Persone che si occupavano di proteggere la loro realtà.
Riaprì di scatto gli occhi. Stupida, pensò.
Aveva avuto Jim in possesso. Avrebbe potuto anche ucciderlo, se avesse voluto. Suo padre sarebbe stato fiero di averlo vendicato.
E poi, avrebbe semplicemente cercato gli altri Guardiani e ucciso anche loro.
Era il motivo per cui era andata a scuola. Era sicura che tra tutti quei ragazzi e ragazze ci fosse qualcuno che le potesse interessare. Ma New York era troppo, maledettamente grande. E potevano esserci Guardiani sparsi in tutto il mondo. E, per giunta, erano solo quattro, uno per ogni elemento.
Pensò a Alison. Poteva essere una ragazza destinata a grandi cose. Forse anche lei era una prescelta.
Non posso fare tutto questo da sola.
Si alzò dal letto e si diresse verso lo specchio.
I suoi occhi azzurri erano la cosa che le piaceva di più di lei. Avrebbero potuto essere benissimo gli occhi di una ragazza per bene. Avrebbe voluto non tradire mai le sue emozioni e i suoi sentimenti, abituarsi a non nascondersi, a mostrare sempre il suo lato buono, se ce l'aveva, perché non ne era più sicura.
Era da anni ormai che faceva sempre lo stesso sogno. Jim e le due ragazze. La bionda e la mora. Portavano al collo quei due oggetti inestimabili, che ritraeva il simbolo dei loro poteri. E lei lo sapeva, perché sapeva di essere una di loro, anche se in qualche modo... diversa.
Guardò la sua figura riflessa nello specchio. I capelli neri le scendevano in onde sinuose fino in vita: aveva smesso di tagliarli cinque anni prima, quando si era convinta che avrebbe potuto coprirsi meglio la faccia, per nascondere meglio le sue espressioni.
Aveva smesso di sorridere tanto tempo fa, ma era sicura che da qualche parte conservasse ancora qualche frammento di felicità. Ma da quando si era trasferita a New York, la città in cui aveva dovuto crescere e orientarsi da sola, non aveva più voglia di vivere.
Si ricordò quando abitava a Londra con i suoi genitori. Non aveva ricordi di sua madre, ma di suo padre sì, anche troppi.
Si ricordò che l'aveva educata lui, l'aveva cresciuta e poi l'aveva abbandonata, morendo senza che nessuno lo venisse a sapere a parte lei e sua madre che nel frattempo se ne era andata. Quattro anni di età sono pochi per una bambina per restare da sola, senza amici, senza aiuto.
Un amico di suo padre che andava ancora adesso qualche rara volta a farle visita, l'aveva aiutata a fuggire e a nascondersi a Brooklyn con lui, con la speranza che i Guardiani sopravvissuti non li rintracciassero, anche se poi scoprirono che ne era rimasta in vita solo una. Penny aspettava da tempo che la venissero a cercare, ma in tutti quegli anni non aveva notato niente di sospetto, niente che le suggerisse che erano ancora sulle sue tracce.
Guardò la piccola collana sul comodino. In quel ciondolo nero erano nascoste tutte le sue paure più profonde e tutta l'oscurità risucchiata dalle tenebre del mondo. Era l'unico ricordo che aveva di suo padre. L'aveva custodita gelosamente fin dalla sua morte, e da qualche tempo, da quando erano iniziati i suoi sogni, aveva cominciato a brillare.
Penny era spaventata senza nascondere un frammento di eccitazione e stupore. Aveva indossato più volte quella collana, consapevole dell'immenso potere che scorreva al suo interno. Ma ogni volta che la guardava o se la metteva sentiva più forte il ricordo di suo padre.
Teneva ancora in mente i ricordi di quando lei aveva quattro anni, undici lunghi anni prima. Lui era sempre stato distaccato da lei, freddo e indifferente col mondo, anche se l'aveva cresciuta lasciandola da sola separata dal resto del mondo, senza gli svaghi infantili, senza amore, senza amici. Lui aveva lasciato andare sua madre moltissimo tempo fa e e lei non ricordava neanche se l'avesse mai vista. Chi era stata lei per lui? Una donna così, di passaggio?
Cercò di chiudere la mente. I ricordi facevano male, e lei non aveva più motivo di pensarci, ora che tutto quello era passato e lei viveva completamente da sola con le sue paure.
Ma suo padre, seppure ormai dimenticato, era pur sempre l'unica figura umana con cui avesse avuto una relazione sociale. E per lei significava molto, perché era da lui che aveva imparato che non bisognava fidarsi delle persone, seppur lui era la prima persona da cui doveva prestare distanze, e che un giorno avrebbe dovuto affrontare la cruda realtà in cui era capitata a vivere.
L'aveva preparata ad affrontare il male nel mondo, essendo il male rappresentano in parte da lui stesso.
E ne era grata.
Si girò e afferrò la collana.
Era giunto il momento.
Aveva aspettato anche troppo, nascosta nell'ombra.
Avrebbe vendicato suo padre e fatto in modo che i Guardiani non avessero più esistenza su quel dannatissimo pianeta. La loro discendenza doveva interrompersi, una volta per tutte.
E alla fine sarebbe rimasta soltanto polvere. E buio. Oscurità perenne.
Intravide per un frammento di attimo il volto di suo padre che, con la sua solita espressione fredda, la esortava ad andare avanti.
Indossò il gioiello. E chiuse gli occhi.
ANGOLO AUTRICE:
Spiegherò tutto più avanti. Domani se ce la faccio, il che è molto probabile, pubblicherò anche la quarta parte, l'ultima del capitolo 12. Vi terrò aggiornati!❤️
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