🥇Recensione USG - United States of Galaxy🥇
⚠️ PREMESSA A QUESTE RECENSIONI ⚠️
Nello spirito del concorso (permettere agli autori di mettersi in gioco e migliorarsi sempre di più) queste recensioni saranno minuziose fino alla rottura di scatole e tenderanno a concentrarsi più sugli aspetti da rivedere che su quelli che già funzionano. Ciò non significa che le opere analizzate siano prive di pregi, ma semplicemente che c'è sempre spazio per trasformarle in una versione ancora migliore di sé stesse.
Invito quindi gli autori ad accogliere le eventuali critiche con lo spirito del perfezionamento, restando ovviamente liberi di chiedermi conto di osservazioni poco chiare o che non riteniate abbastanza argomentate.
Partiamo dunque, con la prima opera, la cui oneshot derivata si è aggiudicata il primo posto nel nostro concorso natalizio.
Autore dell'Opera: Floryana_flo
Genere: Fantascienza
Capitoli Letti: 10 (Premessa e Commiato, Prologo, Pausa Pubblicità e Capitoli da 1 a 7)
Sommario: Attingendo a piene mani dai migliori stilemi della fantascienza classica, l'opera ripercorre le avventure della pirata spaziale Kasumi e del suo bizzarro equipaggio. I primissimi capitoli presentano una serie circostanze inizialmente scollegate, che si intrecciano poi per dare vita a un piccolo mistery risolto tra Stazioni Spaziali grandi come pianeti e curiosissime astronavi. Il tono dell'opera è volutamente ironico (con qualche incursione nell'assurdo alla Douglas Adams) e sa sicuramente come strappare un sorriso.
Commento Personale: Devo ammettere che, a livello di tematiche e clima generale, si tratta dell'opera più vicina ai miei gusti che io abbia trovato su wattpad finora. Il tono che alterna l'avventuroso e l'ironico, i personaggi resi umani dalla loro buona dose di cavolate, e naturalmente un'ambientazione che rimescola e ripropone i tropes fondamentali della fantascienza sono decisamente il mio genere.
Tuttavia, dopo la lettura di diversi capitoli, sono giunta alla conclusione che l'opera allo stato attuale vada intesa solo come una prima stesura, uno scheletro di ciò che potrebbe diventare. I difetti che ho riscontrato (e che elencherò nel dettaglio qui sotto) non sono infatti dovuti alla mancanza di un'idea su cosa raccontare, o all'incapacità di costruire una narrazione avvincente, ma più che altro alla fretta e alla distrazione che caratterizzano la prima versione di una storia scritta più per svago che con grandi ambizioni letterarie.
In considerazione di questo, la storia è un'ottima prima stesura (piacevole da leggere e con interessanti spunti di riflessione), ma c'è bisogno di fare un po' di lavoro in più per darle la parvenza di un'opera lucidata e finita.
TRAMA
La trama fatica un po' a partire nel caos dei primi capitoli (all'inizio non riuscivo a capire se fosse una storia unica o una serie di mini storie ambientate nello stesso universo), ma quando decolla riesce a essere intrattenente e a sfruttare con efficacia tutti i luoghi comuni del genere di appartenenza.
L'azione e i colpi di scena non mancano, ma a mio parere non riescono a essere d'impatto a causa di un problema di ritmo narrativo.
Prendiamo come esempio ciò che accade nel Prologo. Nel giro di poche righe, il Gran Ammiraglio si vede comparire davanti un buco nero, riceve la comunicazione di Jack (che si identifica come artefice del fenomeno), scopre senza battere ciglio che questi ha recuperato un esemplare della Tecnologia degli Antichi (un oggetto pressoché mitologico) e viene inghiottito da un buco nero. Sono avvenimenti estremamente interessanti, ma che meriterebbero un po' di tempo in più (e un po' di descrizioni in più) per dare il tempo al lettore di immergersi piano piano e lasciarsi coinvolgere nella tua ambientazione.
Prova ad arricchire ogni scena con maggiori dettagli (sia dell'ambiente - approfittandone per rendere conto delle tecnologie e ambienti che circondano i protagonisti - sia dei personaggi, colorandoli magari con piccoli tic, abitudini, gesti ricorrenti, un vestiario maggiormente descritto etc.) Completare il testo in questo modo è ancora più essenziale visto che tendi spesso a dare le informazioni sull'ambientazione e sulla storia del mondo in modo molto didascalico, mentre potresti semplicemente correlarle a piccoli dettagli all'interno delle scene, risolvendo due problemi in una volta sola.
In generale, ho trovato che diverse scene siano di per sé interessanti, ma risultano quasi "abbozzate", come se non avessi sviluppare a pieno l'idea dietro quelle scene. L'esempio massimo di tutto ciò è la riunione in cui l'equipaggio deve decretare della vita di moglie e figlio del traditore. Nonostante sia una delle scene che si prende più spazio, i dialoghi non entrano mai nel "vivo" della questione, perdendo un'importante occasione per far emergere non solo il carattere, ma anche i valori e i punti di vista etici dei personaggi.
PERSONAGGI
E' evidente che l'autrice abbia ben in mente la caratterizzazione dei suoi personaggi. Tuttavia, questo non basta a dare al lettore l'impressione che siano vivi e credibili. Il problema principale è - a mio avviso - che la maggior parte delle informazioni che apprendiamo sul loro conto ci venga consegnata in maniera indiretta. L'equipaggio di Kasumi, ad esempio, viene introdotto tramite un elenco prima della riunione e il resto delle informazioni che abbiamo su di loro ci vengono recapitate tramite registrazioni di ADHA (su questo elemento ho diverse perplessità, come spiegherò meglio in seguito).
In generale, mi sembra che per i personaggi valga un po' il principio del tell, don't show, ovvero il meccanismo per cui la loro personalità non viene messa in scena e resa tangibile tramite azioni, parole e scelte, ma raccontata indirettamente al lettore. Si tratta di un aspetto ancora più importante soprattutto in considerazione del gran numero di personaggi presenti nella storia, che risultano difficili da ricordare tutti se non vediamo la loro caratterizzazione "in azione".
Ad esempio, è ADHA a informarci del rapporto padre/figlia tra Kasumi e Jilian, e se non ci fosse ADHA a dircelo probabilmente non lo capiremmo, perché non li vediamo quasi mai interagire tra loro in quel modo.
Ancora, il fatto che il dottor Walt sia pazzo è un'informazione che ci viene data genericamente (insieme a molte altre) quando il personaggio viene presentato, ma sarebbe stato molto più efficace introdurlo tramite una scena in cui effettivamente si comporta da pazzo (facendo esplodere qualcosa, o manifestando un'ossessione di qualche tipo), così che il giudizio sulla sua scarsa sanità mentale non venga "raccontato", ma si formi spontaneamente nella mente del lettore.
Ti consiglio di mantenere le caratterizzazioni dettagliate che hai sicuramente in mente, ma di spostare il più possibile la loro resa dalla comunicazione indiretta all'azione diretta, inserendo dialoghi, interazioni e scene anche col solo scopo di far intuire il profilo psicologico degli interpreti.
STILE
Lo stile è in generale scorrevole, e raggiunge notevoli picchi di eleganza in corrispondenza di alcune descrizioni "ispirate". Ti riporto, ad esempio, questo passaggio (tratto dal Capitolo 2), che mi ha colpita positivamente:
In passaggi come questo dimostri tutta la tua capacità di creare descrizioni fortemente evocative, e consegnare spunti che invitano alla riflessione senza risultare stucchevoli.
Tuttavia, ci sono anche numerosi passaggi dove non è esattamente così.
Il discorso di Dark nel primo capitolo, ad esempio, oscilla tra alti e bassi. Il flusso di coscienza iniziale - che parte da Kasumi per arrivare a riflettere sull'entropia - non è solo scritto in modo fluido, ma anche parecchio interessante. Dopo, invece, il discorso si incappa in considerazioni un po' retoriche ("ogni suo bacio era una droga [...] e lui non poteva far altro che ubbidire") e fin troppo altisonanti ed esagerate se presentate a un lettore che di Dark e di Kasumi ancora non sa nulla (men che meno del loro amore).
Ti riporto per intero il passaggio da cui è tratta la frase sopra citata:
A mio parere, nonostante la descrizione di un sentimento totalizzante ed estremizzato, non riusciamo davvero a sentire ciò che Dark prova per la protagonista, perché tutte questi immagini rimangono vaghe ed eteree, senza venire contestualizzate da esempi reali o esperienze personali dei personaggi.
In generale, i luoghi e le scene che descrivi sono sempre curiose e interessanti, ma - come anticipato prima - ho avuto anche qui l'impressione che le descrizioni siano fatte un po' di fretta, senza prendersi il tempo necessario per far calare il lettore nell'ambientazione.
Attenta anche a espressioni come "Dal grumo fuoriuscì una voce...", "Passavano fasci di energia nera", che pur non essendo formalmente sbagliate danno l'impressione di un linguaggio poco curato, in contrasto con gli slanci aulici in cui a volte ti cimenti.
ALTRI PUNTI DI FORZA
L'elemento fantascientifico in sé (ovvero l'insieme di tutte le tecnologie e peculiarità non realistiche tipiche di un'ambientazione sci-fi) è gestito molto bene: ho apprezzato molto l'inserimento di elementi come il parco artificiale, il simulatore di scenari virtuali di Dark, o il fatto che l'IA decida autonomamente di modificare il proprio nome aggiungendo il trattino.
Sicuramente non ti mancano le idee e sei riuscita a sfruttare la tua conoscenza dei modelli di riferimento per creare un'atmosfera tipica da racconto fantascientifico, ma non per questo meno personale o innovativa. Leggere la tua storia (sebbene sia molto classica nell'impostazione e nei punti di riferimento) è una continua sorpresa e questo è sicuramente il suo punto di forza maggiore.
Inoltre, riesci a gestire il no-sense in modo intelligente, divertendo e alleggerendo il clima della storia senza alienare il lettore. Ho sentito molto presente l'influenza di Douglas Adams, di cui sei riuscita a riproporre alcuni punti di forza secondo la tua sensibilità personale.
I riferimenti alla nostra quotidianità (come i riferimenti a Elon Musk, gli Uffizi, la Spaccaregia) non sono proprio di mio gusto, invece, ma funzionano nell'intento di creare una narrazione surreale e divertente, in cui il lettore sorride nel ritrovare elementi della sua quotidianità calati in contesti improbabili.
Un altro assoluto punto di forza è la tua capacità di gestire in modo calibrato il già citato no-sense alla Douglas Adams e di dosare l'umorismo in modo che convinca senza straniare, contribuendo a rendere la lettura molto piacevole.
ALTRI PUNTI DI DEBOLEZZA
Il "difetto" che incide più fortemente (anche perché è presente in numerosi punti) sull'impatto della storia è la gestione delle informazioni. Già nel Prologo, che dovrebbe invitare cautamente il lettore nella tua narrazione, lo investi invece con una cascata di informazioni, raccontandogli tutta la storia della colonizzazione umana delle stelle fin dal principio.
Penso che l'idea fosse quella di creare una sorta di premessa storica alla titoli di testa di Star Wars (e se è così, non è di per sé una brutta idea), però - a mio parere - quando si vuole informare il lettore di così tanti dettagli, è meglio ancorarli a elementi interni alla storia (come la protagonista che guarda un olo-documentario, o visita un museo sull'era della colonizzazione spaziale, o ancora meglio dibatte di questi temi con qualcuno dell'equipaggio) e soprattutto consegnarglieli poco a poco.
Quest'ultimo punto è importante per due motivi: in primo luogo perché nessun lettore riuscirebbe a tenere a mente tutte queste informazioni in una volta sola (uno studio ha mostrato che il fruitore medio di un'opera narrativa può tenere a mente circa 3 informazioni alla volta per ogni scena); in secondo luogo, perché lasciare un po' di mistero ben costruito contribuisce ad aumentare l'interesse per l'ambientazione, e il desidero di scoprirne sempre di più.
Un altro esempio in cui le informazioni vengono consegnate in maniera statica (e quindi poco incisiva) avviene nel Capitolo 6, quando l'equipaggio arriva su Lux e la voce narrante ci informa che Kasumi è tra i pochi a poter approdare sul pianeta per via di un aneddoto del suo passato. A mio parere, in questo modo si è persa un'occasione per creare una scena più movimentata, in cui l'equipaggio avrebbe dovuto gestire il divieto di attracco per navi comuni tramite tentativi di corruzione/minaccia/aggressione più o meno divertenti ai danni dei poveri addetti agli attracchi su Lux, per poi introdurre l'informazione sull'aneddoto di Kasumi tramite una svolta nel dialogo. Ti specifico questo esempio proprio perché il ritmo troppo rapido e la mancanza di scene dinamiche di cui ti ho parlato in precedenza possono essere risolti in modo semplice introducendo scene del genere al posto della narrazione indiretta.
Un altro esempio in cui potresti sostituire una narrazione "attiva" a una "passiva" è quando introduci il retroscena tra Kasumi e Dark. Di per sé, il rapporto ossessivo che hai creato tra i due è sia interessante che divertente, ma potrebbe restare ancora più impresso trovando un'alternativa dinamica alla carrellata di informazioni sui doni di Dark. Mi sono permessa di abbozzare in modo mooooolto semplice uno dei possibili modi per trasmettere le stesse informazioni tramite un dialogo:
Inoltre, visto che ci sono numerosi punti nell'opera dove aggiungi altre carrellate di informazioni sull'ambientazione, mi viene spontaneo chiedermi quante di esse siano effettivamente necessarie per comprendere le vicende della storia, e quante possano invece essere omesse. Ti consiglio di snellire il più possibile l'impianto delle informazioni indirette (eliminando proprio quelle non strettamente necessarie, o presentandole solo in seguito) e ti rendere dinamicamente quelle che rimangono. Così facendo, darai un'impressione d'insieme meno caotica, rendendo la narrazione più scorrevole e coinvolgente.
Ho anticipato che la resa dell'elemento tecnologico è in generale molto buona, con l'unica eccezione di ADHA. Di per sé, inserire una IA capace di fornire informazioni su luoghi, eventi storici, oggetti e tecnologie può essere un modo eccellente per arricchire la conoscenza che il lettore ha del tuo mondo, stuzzicando ancora di più il suo interesse. Tuttavia, ho trovato che il meccanismo funzioni poco quando diventa il mezzo sistematico per introdurre i personaggi (gran parte di ciò che sappiamo sulle loro abitudini e sul loro passato non viene narrato, ma raccontato da ADHA!)
Inoltre, ho trovato che il tono utilizzato dalla IA sia fin troppo colloquiale per un supercomputer e anche le informazioni che recapita si concentrano più sulle emozioni dei personaggi e sulla percezione degli eventi, che sui dettagli tecnici come gradi nella flotta, età, luogo d'origine, condizioni climatiche dei pianeti, posizioni di eventuali basi, etc.
Questo fatto mi fa storcere il naso per due ragioni: la prima è che a un super-computer tendenzialmente non dovrebbe importare delle emozioni dei personaggi, o almeno dovrebbe considerarle secondarie rispetto all'osservazione oggettiva dei fatti (ma questa ragione decade se ammettiamo che il grande avanzamento della tecnologia abbia conferito alle Intelligenze Artificiali un certo grado di "senzienza"); la seconda ragione è che è estremamente difficile, se non impossibile, riuscire a leggere e "catturare" cosa davvero provano le persone, soprattutto per un computer, che non può provare in prima persona quelle emozioni: ciò significa che tali informazioni (non verificabili, non oggettive e quindi sempre imprecise) non dovrebbero classificarsi come rilevanti per l'archiviazione (non so se si capisce cosa voglio dire hahah)
In aggiunta a questo, spesso gli excursus tratti dalla memoria di ADHA diventano fin troppo lunghi, interrompendo un'azione che finisce per essere rilegata a inizio e conclusione dei capitoli, piuttosto che a parte di maggior rilievo.
CONCLUSIONI
In conclusione, USG - United States of Galaxy non è per niente una brutta opera, ma piuttosto lo "scheletro" di un'avvincente avventura tra le stelle che ha ancora bisogno di correzioni, revisioni e tanto lavoro per poter risplendere.
Ritengo infatti che la storia allo stato attuale vada considerata non come un'opera conclusa, ma come un punto di partenza (un ottimo punto di partenza), che ha bisogno di essere arricchito da nuove scene che distendano il ritmo e contribuiscano a delineare i personaggi (oltre che di essere revisionato qua e là).
Spero davvero che questi consigli ti siano utili e soprattutto che avrai la voglia e la pazienza di sistemare una storia con tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per tutti i wattpadiani amanti del genere fantascientifico (come la sottoscritta!)
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