Una storia và, l'altra viene
Capitolo 56
Chris era rimasta senza parole alla notizia che la nonna le aveva appena comunicato. - Ma sei impazzita - sibilò. - Non ci si può fidare di quella arpia e poi mi odia.
Nonna Emily scosse la testa. - No, tesoro, non è come credi. Lei gioca un ruolo importante.
- Sì, quello della stronza traditrice - disse Chris, rabbiosa. Nonna Emily cercò di calmare la nipote stringendogli le esili spalle. Però il brusco movimento le provocò una fitta alla schiena.
Chris si preoccupò subito, vedendo la smorfia di dolore che contorceva il viso invecchiato di sua nonna. - Nonna, stai bene? - chiese dolcemente, aiutandola a stendersi. Dopo il rapimento di Ombra sembrava essere invecchiata di almeno dieci anni. Non appariva più come la donna florida che era sempre stata fino a poche settimane prima. - Sto bene, sto bene - la rassicurò nonna Emily, sorridendo debolmente. - Ma adesso devi ascoltarmi, tesoro. Io e Grace stiamo ancora cercando di metterci in contatto con Abigail, ma purtroppo non sappiamo più dov'è. Però sappiamo che Ombra attaccherà il Mondo Magico prima di quello umano. Tenterà di conquistare la Città Magica per prima cosa, quindi - prese una pausa, respirando profondamente, con occhi che ardevano di preoccupazione. - Devi assicurarmi che appena mi dimetteranno non tornerai per alcuna ragione nel Mondo Magico, intesi?
Chris non voleva promettere un bel niente. Tutto ciò di cui era sicura in quel momento era combattere contro Ombra appena le fosse capitata l'occasione.
Nonna Emily la sollecitò, scrollandole il braccio destro. - Prometti.
Chris non voleva promettere, ma se questo fosse servito a calmare sua nonna, allora avrebbe promesso. Ovviamente, sapendo di mentirle spudoratamente. - Te lo prometto.
Nonna Emily strinse la mano della nipote, finalmente sollevata.
Chris non era del tutto convinta che chiamare Jason sarebbe stata una buona idea, ma il suo cuore le ripeteva di farlo. Quindi, cedette alla tentazione e sfilò il cellulare dalla tasca. Trovò il numero di Jason nella rubrica e chiamò. Uno squillo. Chris attesa con l'ansia che le cresceva secondo dopo secondo. Un secondo squillo. Forse non aveva il telefono a portata di mano, pensò, cercando di giustificare l'attesa. Terzo squillo. "Forse ha capito che è meglio starmi alla larga".
- Pronto?
Per un attimo che le parve interminabile, Chris restò immobile senza riuscire a proferire parola. Forse, in fin dei conti, non si aspettava più che rispondesse. "Però l'ha fatto". Si riscosse dallo stordimento e rispose in fretta. - Ehi, Jason.
- Chris?!
Il ragazzo sembrava sorpreso di sentire la sua voce. - Ciao, volevo sapere come stavi.
- Oh, meglio. Ho solo qualche livido a collo, ma per il resto sto molto bene.
Chris sospirò, sollevata per la notizia. - Ah, grazie a cielo. Temevo che fosse peggio di quanto pensassi.
- Ehi, Chris - la interruppe Jason, improvvisamente. - Possiamo vederci da vicino più tardi, magari al ristorante sulla collina?
Chris capì subito di quale ristorante parlasse Jason. Era quello in cui era stato insieme a Darren e gli altri il suo primo giorno alla Città Magica. E il solo ricordo le provocava una strana fita allo stomaco, quindi deci se di declinare l'offerta. - No. Perchè non ci vediamo al Lounge Bar? Ho bisogno di staccare un pò la spina da questo mondo.
- Sì, certo. Allora alle 21.00 ti vengo a prendere a casa.
- Va bene - assentì Chris, poi fece terminare la chiamata.
- Sì, Alex, scusami. Volevo venire, ma poi ho preso l'appuntamento con Jason e non avevo molto tempo per prepararmi - si giustificò Chris, mentre con una mano parlava al telefono con il suo amico e con l'altra si stendeva bene la maglia addosso, guardandosi allo specchio.
- Bè, almeno dimmi che ti sei vestita come si deve - disse Alex, ironico, dall'altra parte.
- Certamente - rispose Chris. - Jeans, t-shirt a mezze maniche e poi ho una giacca di pelle veramente niente male.
- Dimmi che stai scherzando. - Alex sembrava addirittura incredulo dal tono di voce. - E' il tuo primo appuntamento con un ragazzo-lupo tremendamente bello e tu indossi un paio di jeans e una maglietta da semplice scolaretta?!
Chris sbuffò sonoramente. - Non ho voluto indossare nulla di troppo succinto perchè non voglia creargli strane idee.
- Per strane idee intendi fargli credere di essere una troia?
- Quanto sei volgare - replicò Chris. - Dico soltanto che non voglio che creda che io lo abbia invitato per un secondo fine.
Il campanello di casa suonò.
- E' arrivato. Devo andare, ti richiamo. - Detto questo, chiuse la chiamata, si sistemò in fretta i capelli biondi e andò ad aprire la porta d'ingresso.
Chris si sarebbe aspettata Jason alla porta, invece, si stupì nel constatare che non era così. C'era un altro ragazzo altrettanto bello alla sua porta, ma non era Jason.
Era Jacob. Indossava dei jeans scuri e una maglietta a mezze maniche nera. I lunghi capelli neri raccolti in una semplice coda.
- Jacob, che ci fai qui? - domandò Chris.
- Chris devo parlarti.
- Non ho tempo, ora. Ho un appuntamento...
Jacob aggrottò la fronte, confuso. - Un appuntamento? E con chi?Con Alex?
- No - rispose Chris in tono neutro, senza aggiungere altro. - Con Jason! Non è così? - chiese Jacob, con l'aria di chi non aveva bisogno di risposte.
- Sì, con Jason - rispose Chris, con aria di sfida. - E tu impicciati degli affari tuoi.
- Come vuoi - replicò Jacob, alzando le braccia in segno di reso. - Però devi dirmi se ho ancora qualche speranza con Alex, perchè lui non risponde alle mie chiamate e l'ultima volta che ci siamo parlati mi ha praticamente detto di lasciarlo perdere.
Chris vide che Jacob soffriva quando diceva quelle parole. Era evidente che gli dispiaceva aver perso Alex per sempre.
- Mi dispiace Jacob, ma lui non mi ha più parlato di te. Però credo che se continui a tartassarlo finirai per peggiorare la situazione.
Quelle parole diedero a Jacob uno schiaffo in pieno volto. Forse perchè anche se faceva tremendamente male sapeva che era la verità.
- Forse hai ragione - mormorò, infine, abbassando lo sguardo. - Non dovevo neanche venire qui, scusami. - Poi si girò e se ne andò.
- Jacob, aspetta! - esclamò Chris, ma ormai il ragazzo era già lontano che camminava a passo svelto. Chris sfilò nuovamente il cellulare dalla tasca per chiamare Alex, ma Jason si materializzò di colpo con la macchina sul suo vialetto.
Chris salutò prima Jason da lontano, poi si concentrò nuovamente sul telefono e scrisse velocemente un messaggio per Alex. Infine, entrò in macchina di Jason e lo salutò con un casto bacio sulla guancia.
Arrivati al lounge bar, i due ragazzi si accomodarono a un tavolo nell'angolo. L'atmosfera lì sembrava più intima oppure era solo la fervida immaginazione di Chris. Un cameriere si avvicinò a loro e prese le ordinazioni.
Chris non riusciva a staccare gli occhi da quelli magnetici di Jason. Quella sera era davvero bello, più del solito. Indossava dei semplici jeans e una camicia blu elettrico che si fondeva alla perfezione con la pigmentazione dei suoi occhi.
- Hai saputo? - esordì Jason. - Due ore fa hanno rilasciato gli ex prigionieri dall'ospedale. Stanno tutti bene, fortunatamente. A proposito, tua nonna come sta?
Chris fece un debole sorriso. - Sta bene, ancora pochi giorni e la dimetteranno.
- Mi fa piacere - disse Jason, allungando la mano per poggiarla sopra la sua e stringerla in modo rassicurante.
Chris arrossì, ma cercò di respingere l'istinto di sfilare la mano dalla presa. Per quella sera non voleva essere la ragazza che combatteva le forze oscure in ascesa, ma desiderava semplicemente essere se stessa, una ragazza normale che esce con i suoi amici e che si prende la cotta per il ragazzo più bello della scuola.
Trascorsero una splendida serata insieme, Chris e Jason, parlando dei loro interessi, delle loro famiglie e di cosa avrebbero voluto fare da grandi. Jason non aveva neanche nominato Darren. Non aveva chiesto niente a Chris della sua relazione sentimentale e lei non aveva provato ad aggiornarlo. Anche perchè cosa avrebbe potuto dirgli, che aveva lasciato Darren perchè provava una grande attrazione per lui e voleva provare un percorso insieme?! Assolutamente assurdo.
- Grazie per avermi accompagnata a casa. - La voce di Chris tremolava al solo pensiero che quella scena tra i due si era già presentata ed entrambi sapevano come sarebbe finita.
Jason non disse niente. Sorrise soltanto. Poi, lentamente tornò serio. Chris aveva la sensazione che Jason si stesse avvicinando ogni istante di più. Sentiva il suo profumo inebriante avvolgerla come un abbraccio caldo e sensuale. D'istinto si mosse in avanti. Le labbra si sfiorano, prima di fremere in un bacio ardente e passionale.
In un attimo si ritrovò avvinghiata tra le braccia muscolose del ragazzo e cercò di sforzarsi di non pensare a nient'altro che a lui. Il suo cervello era annebbiato. In quel momento non pensava nè a sua nonna in ospedale nè a Darren all'istituto oppure a Ombra pronta a tornare alla carica il prima possibile. Non avrebbe permesso alla coscienza di intromettersi, non questa volta.
E tra le braccia di Jason, che la stringevano in modo passionale, Chris si sentì per la prima volta, dopo tanto tempo, al sicuro da mostri, elfi oscuri e roba del genere. Si sentiva al sicuro dal mondo intero.
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