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Un dono pericoloso

Capitolo 60

Alex era stato invitato per la prima volta a casa di Adam, nel suo villaggio. Non si era mai sentito così in ansia in vita sua, sia perchè vedere Adam era sempre un'esperienza stranamente singolare, ma piacevole, sia perchè doveva andare in un'altra dimensione, letteralmente.

Anche se c'era già stato una volta, non voleva dire che si sentiva sicuro e pronto per andarci di nuovo. E poi, l'ultima volta che c'era stato aveva la compagnia di tre stregoni esperti e della sua migliore amica.

Però era troppo curioso di vedere tutta la casa di Adam e di conoscerlo meglio, in modo da capire cosa significassero i pettegolezzi che alludevano Paige, Jacob e Darren nei suoi confronti e che valenza avessero realmente.

Anche perchè negli ultimi giorni passati insieme al difensore delle fate non aveva constatato nulla di strano se non una passione nel conoscere le usanze degli umani e per i vestiti che questi indossavano.

Erano le otto quando salutò suo padre e uscì di casa per incontrare Adam vicino a un ristorante cinese. Alex aveva insistito affinchè Adam non lo venisse a prendere fuori casa per non fare insospettire suo padre. Soprattutto, perchè avrebbe fatto mille domande. Alex per l'occasione aveva indossato dei jeans semplici e una camicia bordeaux a cui aveva risvoltato le maniche fin sopra i gomiti.

Quando arrivò fuori al ristorante, Adam non era lì. Ormai si stava abituando al ritardo abitudinario che Alex catalogava come eccesso di personalità. O almeno era quello che voleva credere. C'era anche da dire che come membro del Consiglio Magico e Capo delle fate aveva il suo bel da fare, come per esempio: gestire il villaggio, presentarsi al Consiglio per discutere con gli altri membri i nuovi codici da applicare al Mondo Magico e così via.

D'altronde, in quel periodo di crisi il Mondo Magico era in subbuglio e il Consiglio cercava di difendere la Città come meglio poteva, aumentando la sicurezza ai confini con più uomini e con incantesimi difensivi molto più potenti. In quel momento, finalmente, Alex vide apparire dall'altro lato della strada Adam e attraversare la strada sulle strisce pedonali da vero essere umano civile; lui ci teneva tanto a queste cose.

Era elegante anche se a suo modo. Indossava un pantalone blu lucido e una camicia bianca coperta da un blazer dello stesso colore dei pantaloni con i contorni e i bordi di una tonalità più chiara tendente all'azzurro, il tutto tempestato da brillantini multicolori che disegnavano strani simboli avvolgendosi gli uni con gli altri.

- Ciao - salutò Adam con voce energica, prima di baciare Alex sulle labbra.

Fu un bacio non troppo lungo ma pieno di sentimento e Alex si ritrovò con le guance arrossate. Sopratutto perchè si trovavano in un luogo pubblico. Non che questo gli desse fastidio, ma era la prima volta che qualcuno manifestasse i sentimenti per lui davanti a tutto il mondo senza alcuna vergogna.

- Bè, dato che sei senza parole - ironizzò Adam di fronte all'espressione spiazzata di Alex - faresti meglio a darmi la mano.

Alex guardò prima Adam e poi la sua mano tesa verso di lui, poi di nuovo Adam. E non poteva credere ai propri occhi e a quello che gli stava accadendo. Però si rese conto subito che era tutto vero e che non stavo sognando. Strinse la mano di Adam guardandolo dritto negli occhi dorati e proseguirono insieme.

Il giorno seguente Chris si svegliò con un dolore alla testa fortissimo e con i brividi che le percorrevano per tutto il corpo. Inoltre, si sentiva strana e stordita come se si fosse svegliava sbronza anche se il giorno prima non aveva bevuto nemmeno un goccio di alcol. Quindi si fece una doccia calda con la speranza di riprendersi in fretta, ma non fu così.

Quando scese in cucina per la colazione nonna Emily si accorse subito che non si sentiva bene. Non era possibile nascondergli niente e questo Chris lo sapeva benissimo.

- Tesoro, ti senti bene? - domandò nonna Emily con voce preoccupata. - Hai una pessima cera.

Chris si sedette al tavolo e si strinse tra le braccia per riscaldarsi.

- Questa mattina mi sono svegliata con un mal di testa terribile e per di più, sento tanto freddo.

Eppure fuori era una bellissima giornata, il sole splendeva forte in cielo irradiando di bagliori dorati i palazzi e le case.

- Ti preparo un pò di latte caldo - propose nonna Emily. - Intanto raccontami come è andata ieri con quel ragazzo, Jason.

Chris non aveva fatto altro che pensare a lui tutta la notte. La sera prima aveva pensato più volte di chiamarlo o di scrivergli un messaggio, ma ci ripensò ricordando le parole che lui stesso gli aveva detto prima di andare via.

Aveva bisogno di tempo per riflettere e lei doveva rispettare la sua scelta e concederglielo. Comunque sia, Chris spiegò con parole brevi e concise alla nonna cosa era accaduto con Jason, dopodichè gli tornò in mente di nuovo l'immagine della lastra di ghiaccio tra lei, Alex e l'elfo oscuro e decise di dirlo alla nonna.

- Nonna adesso devo dirti un'altra cosa.

- Tutto quello che vuoi - disse nonna Emily, accomodandosi sulla sedia di fronte a Chris.

- Sai, quando ci siamo messi in viaggio per venire a cercarti - cominciò Chris, timidamente - abbiamo affrontato un mucchio di pericoli.

- Posso immaginarlo - convenne nonna Emily, stringendo le mani della nipote con fare affettivo.

- Bè, una volta siamo stati attaccati dagli elfi oscuri e non ce la passavamo troppo bene, soprattutto io e Alex perchè non eravamo in grado di difenderci da soli e questo ci mise in una posizione di pericolo peggiore di quanto si possa immaginare. - Prese fiato e riprese a parlare. - E proprio mentre uno degli elfi oscuri stava per attaccare me e Alex, una grande lastra di ghiaccio spessa quattro o cinque centimetri circa apparve tra noi e l'elfo oscuro, così...dal nulla.

Chris vide nonna Emily socchiudere gli occhi, pensierosa. - Bè, io mi domandavo se era possibile che qualcuno al di fuori dei miei amici l'avesse creata oppure se, bè se l'ho creata io, ecco.

Nonna Emily rimase a guardarla fisso senza battere ciglio per quasi un minuto. - Se così fosse, significa che hai un dono - decretò, infine. - Un dono raro e potente a giudicare dai brividi che ti tormentano in questo momento.

Chris corrugò le sopracciglia bionde. - Che intendi dire? - chiese ingenuamente.

- Tesoro, vedi, i doni a volte possono trasformarsi in agglomerati di potere davvero molto, molto pericolosi per chi li detiene - spiegò nonna Emily che iniziava ad agitarsi sulla sedia. - Tu hai appena imparato a controllare i tuoi poteri, ma un dono và oltre tutto ciò.

- Nonna, calmati, per favore, mi stai spaventando. - Ed era vero. Chris iniziava veramente a sprofondare in un tunnel di ansia crescente.

Nonna Emily si alzò di scatto dalla sedia. - Non dobbiamo perdere altro tempo, in questi casi bisogna agire in fretta.

Chris si alzò anche lei. - Cosa devo fare? - chiese. Adesso sentiva anche più freddo, forse per la paura.

Nonna Emily le si avvicinò e le strinse entrambe le mani, forte. - Ora praticherò un incantesimo di contenimento, in modo da reprimere la manifestazione del potere per un pò.

Chris non ebbe neanche la forza di replicare. Ormai aveva la testa piena di pensieri e il cuore brulico di emozioni, tutti negativi. Vide sua nonna chiudere gli occhi e mormorare qualche frase a lei insensata.

Poi, avvertì un calore travolgerle prima le mani, poi le braccia, fino ad arrivare al cuore. Improvvisamente, si sentiva meglio. Il mal di testa era del tutto sparito e anche i brividi di freddo. Sua nonna aprì gli occhi e la fissò a lungo, poi la abbracciò forte. Chris non la strinse troppo per paura di ferirla perchè nonostante fosse guarita quasi completamente, qualche fitta si faceva ancora sentire.

- Come ti senti? - domandò nonna Emily con voce apprensiva.

- Bene - rispose Chris, regalandole un accenno di sorriso.

- Ah, grazie a Dio, ha funzionato. - Nonna Emily si accasciò sulla sedia, quasi esausta.

Chris rimase in piedi senza sapere cosa fare. - E adesso, cosa mi succederà? - chiese, temendo la risposta.

Nonna Emily alzò lo sguardo verso di lei. - Adesso, bisogna che tu ti impegni sodo per riuscire a gestire il tuo dono, il ghiaccio - rispose in tono d'avvertimento.

- Ma come posso imparare a controllarlo - replicò Chris in tono quasi piagnucoloso. - All'istituto non ci sono corsi sulla gestione dei doni.

- Certo che sì, invece - ribattè nonna Emily. - Infatti, chiamerò la preside Bell e gli dirò di inserirti in un programma speciale sulla gestione dei doni immediatamente.

- Odio la preside, lo sai - disse Chris, stizzita.

- Ma è l'unica persona in grado di aiutarti all'istituto - sbottò nonna Emily - ed è una strega molto potente. - Si alzò per andare a prendere il cellulare.

Chris odiava quella donna così arrogante e presuntuosa, ma sapeva che nonna Emily aveva ragione sul suo conto. La neo preside Grace Bell era davvero una strega molto potente e molto probabilmente, l'unica persona in grado di aiutarla veramente a controllare il suo dono che a quanto pareva minacciava di sovrastarla. Il dono del ghiaccio.

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