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La Città Magica

Capitolo 14

Chris atterrò in piedi dall'altra parte del portale grazie a Darren che la sostenne mettendogli una mano affusolata dietro la schiena. Il contatto le aveva mandato brividi lungo la schiena e arrossì ancora. La sensazione di vuoto allo stomaco non si fece sentire con tanta violenza, questa volta.

- La Città Magica - annunciò Jacob, con voce fiera e orgogliosa.

Davanti a loro si stendeva un lungo viale fiancheggiato da alberi grandi, con il tronco e le radici di bronzo e le foglie rosa che emanavano un leggero bagliore, come se risplendessero di luce propria. Non c'erano luci a illuminare il viale, ma solo quei fiori. Alla fine del lungo tunnel, Chris scorse un milione di luci gialle che illuminavano la città.

- Allora, ci muoviamo? - domandò Paige con voce annoiata. Chris la ignorò. Stava ancora guardando le foglie rosa che luccicavano sugli alberi.

- Ehi, questo posto è... - Alex non riusciva a trovare la parola giusta per descrivere quel posto.

- Magico - sussurrò Chris con gli occhi incantati.
Paige alzò gli occhi al cielo e si avviò lungo il viale pavimentato di pieta naturale.

- Sai, quei fiori hanno proprietà curative. Sono capaci di eliminare anche il veleno di un demone potente dal sangue delle creature soprannaturali, in caso di un morso o cose simili. Inoltre, i petali, se vengono mangiati possono far recuperare le energie molto in fretta - spiegò Darren.

Chris notò solo in quel momento che erano rimasti soli, lei e Darren. Paige era oramai a metà viale e Jacob e Alex poco dietro.
- Forse, dovremmo andare - convenne il ragazzo sorridendo nella sua solita maniera dolce.

Camminarono fianco a fianco lungo il viale illuminato dai fiori rosa. Alla fine, raggiunsero la città. C'erano file di negozi ai lati della strada. Queste erano illuminate da lampioni a forma di lanterne senza lampadine:all'interno luccicavano fiori gialli simili a margherite.
- Quelli invece, che proprietà hanno? - chiese Chris curiosa indicando con un dito i fiori gialli che splendevano.
- Non ne hanno. Quelli fungono solo da luce naturale.
- Perchè non utilizzate la luce?Per risparmiare.
Darren rise. - No, non è per questo. Qui i cellulari, i computer e tutto ciò che funziona con l'elettricità non ci serve. I fiori rappresentano un'energia inesauribile.
- Oh... - Chris iniziava già a innamorarsi di quella città. Camminarono lungo le strade della città tra i negozi più strani e belli che Chris avesse mai visto.Ne vide uno con l'insegna di legno che indiva con una scritta dorata: LA TAVERNA SANGUIGNA. Darren spiegò che lì ci andavano i vampiri perchè offrivano sangue fresco. Il sangue veniva donato, aggiunse il ragazzo all'occhiata leggermente disgustata della ragazza. Chris si incantò davanti a una vetrina luccicante, piena di oggetti sconosciuti e affascinanti. Le strade erano affollate tanto quanto quelle di New York. Chris vide alcune persone entrare nella taverna sanguigna, altre persone con ali semi-trasparenti e luccicanti che entravano nel negozio dalla vetrina luccicante, altre ancora che entravano in un negozio di armi e altri che entravano in una specie di bar con i tavolini dentro e fuori dell'ingresso. Alle spalle della città sormontavano tre enormi colline con le case una sopra l'altra, ognuna di un colore diverso:rosa, azzurre, verde e rosse. Anche lì, i lampioni a forma di lanterne brillavano grazie ai fiori gialli. Chris aveva sempre pensato che New York fosse la città più bella del mondo ma, quella in cui era adesso la superava di gran lunga.
- Siamo arrivati - esclamò Darren prendendole le mano e trascinandola con gentilezza verso un locale alla loro destra.

Chris ebbe un brivido ma sapeva che non era per il freddo, dato che faceva abbastanza caldo.
La scritta sull'insegna indicava: Ristorante IL SORTILEGIO. C'erano tavoli coperti da tovaglie bianche circondati da poltroncine rosso sangue, fuori e dentro il locale. Questo era molto affollato, ma riuscirono ugualmente a trovare posto sulla terrazza. Da lì, le colline dominavano la città e risplendevano ancora di più. Chris pensò che dalla cima della collina la vista sarebbe stata ancora più incantevole. Darren e Chris si sedettero vicini, di fronte a Jacob e Alex, e Paige a capo tavola. Chris vide che Alex e Jacob parlavano entusiasticamente ed ebbe paura per il suo miglior amico. Paura perchè Alex si era preso una cotta per quel ragazzo sin dalla prima volta. Ma era evidente che Jacob non era gay. Jacob era molto bello e muscoloso. Uno che potrebbe avere tutte le ragazze che desidera ai suoi piedi e vedeva Alex soltanto come un ragazzo con cui scambiare quattro chiacchiere.
Il cameriere giunse un attimo dopo porgendo ai cinque ragazzi dei menù rilegati in pelle nera e si allontanò. Questo aveva delle piccole ali che fuoriuscivano sulla schiena dalla divisa verde e bianca. Era una fata maschio?!
- Esistono anche le fate maschio, sì - spiegò Jacob divertito degli sguardi increduli di Chris e Alex.

- Credevo fosse solo un popolo di sesso femminile? - disse Alex. - Nelle leggende è così.

- Bè, non è così - tagliò corto Paige.
Chris represse l'istinto di darle un pugno in faccia e aprì il menù. Fece scorrere lo sguardo sulla lista che indicava: agnello al limone, pollo con patate alla menta, spaghetti al cioccolato, pizza con la panna montata e altre cose abbastanza strane. Darren gli suggerì gli spaghetti al cioccolato, dicendogli che erano deliziosi. Poco dopo venne il cameriere fata e chiese gentilmente cosa volessero ordinare. Darren e Chris presero gli spaghetti al cioccolato e una bibita ai mirtilli, mentre Jacob, Paige e Alex optarono per la pizza con la panna montata e una bibita alla menta.

- Allora, Chris ti rivedremo ancora a Evelyne? - domandò Paige fingendosi interessata.

- Sì - rispose Chris cercando di essere più cordile possibile. - Domani andrò al corso di Difesa personale. Sono due ore, anche se comunque non riesco a immaginare a cosa possa servire a noi stregoni combattere quando possiamo compiere magie. - Non capisci perchè hai vissuto come una comune mortale e anche se hai sangue di strega che scorre nelle tue vene questo, non è abbastanza. - Paige non evitò di mettere una buona dose di veleno in quelle parole. Tuttavia, Chris non si sentì offesa. Era vero che aveva vissuto tutta la sua vita come una mortale e non la disprezzava, per niente.
- Vedi, una strega, come anche una fata non hanno un'energia inesauribile, quindi in battaglia può servire saper combattere. Difatti, questo è il problema che attanaglia gli stregoni e le fate. Noi stregoni, da centocinquant'anni a questa parte ci stiamo addestrando. Le fate invece, preferiscono contare solo sulla magia. Queste però, possono contare sulle fate difensori. Per lo più sono fate maschio e sanno combattere molto bene - disse Darren.
- Ehi, le leggende e anche alcuni libri che ho letto dicono che alcune creature soprannaturali sono sterili. E' vero? - domandò Alex curioso.
- In parte sì, i vampiri sono sterili, mentre gli stregoni e i licantropi si riproducono allo stesso modo dei mortali... - disse Darren.
- Facendo sesso - aggiunse Jacob con un sorriso compiaciuto.
- E le fate? - chiese ancora Alex, sempre più curioso.
- Le fate sono considerate sterili ma, soltanto in parte - disse Paige.
- In che senso?
- Bè, ecco, le fate sono sterili a livello sessuale, effettivamente, ma si riproducono tramite la natura. Nascono dai fiori, dalle piante, dagli alberi - spiegò Darren.
Il cameriere avanzò verso di loro con un carrello con cinque vassoi. Posizionò le pietanze e le bibite al mirtillo e alla menta che avevano ordinato. Mangiarono e parlarono per tutta la serata. Il cibo era veramente delizioso.
Qualche attimo prima di alzarsi, i ragazzi udirono urla e grida da sopra una delle immense colline. Su quella di destra una casa dipinta di rosa venne avvolta dalle fiamme. Le persone si riversarono fuori dalle case e scesero gli scalini di pietra correndo e urlando spaventate.
- Cosa succede? - disse allarmato Darren. - Non può essere un altro attacco. Le difese sono state rinforzate.
- Vado a vedere. Potrebbe servire aiuto - disse Paige e si lanciò verso le scale che portavano al piano sottostante del ristorante.
- Paige, aspetta - esclamò Jacob e seguì la sorella.
- Venite - disse Darren sospingendo Chris e Alex verso l'uscita. - Aprirò un portale e vi riporterò a casa.
- No. Non possiamo lasciarti da solo - disse Chris indignata.
- Chris voglio che tu e Alex siate al sicuro, lontano da cui.
- No...
- Chris - la interruppe Darren - per favore - e gli carezzò la guancia.
Chris voleva continuare a dire che voleva aiutarlo, ma quella delicatezza le fece capire invece, che gli sarebbe stata solo di intralcio. Non sapeva ancora effettuare magie e incantesimi utili. Quindi, annuì riluttante. Poi Darren li trascinò fuori dalla città zigzagando tra la folla che urlava e scappava da tutte le parti. Con una certa difficoltà riuscirono ad arrivare al viale illuminato dai fiori rosa luccicanti e Darren aprì un portale. Chris strinse la mano di Alex e insieme oltrepassarono il portale, tuffandosi nelle nubi chiare vorticanti. L'ultima immagine che Chris vide era Darren che li guardava preoccupato oltrepassare il portale e le strade in tumulto.

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