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I compagni di viaggio

Capitolo 34

Chris e Darren si ritrovarono nuovamente nell'ufficio della preside. La nuova preside, Grace Bell stava in piedi vicino al caminetto spento, alla parete destra. I cinque membri del consiglio erano di fronte a loro. I due ragazzi avevano spiegato cosa era successo per la terza volta, ma niente sembrava cambiare la versione di Ruth, il capo del Consiglio degli Stregoni.
- Siamo stati a casa tua, signorina Collins e non abbiamo prove per supporre che sia stato un attacco di Ombra. Piuttosto, abbiamo buone ragioni per credere che sia stata Abigail Watson.

- Che cosa?! - sbottò Chris, incredula. La preside Watson non farebbe mai una cosa del genere a mia nonna.
- Ex preside - puntualizzò Ruth. - Adesso è una ricercata nel mondo magico e in quello degli umani.

- Ma la preside Wat...Abigail - si corresse Chris. - Abigail e mia nonna erano amiche da tanti anni.

- Questo è il motivo che spingono me i gli altri membri del consiglio a pensare che tua nonna sia in combutta con Abigail.
- Ma è assurdo, mia nonna non centra niente!
- Come fai ad esserne sicura?
- E lei come a ad essere certa che mia nonna centri qualcosa? - Il silenzio regnò nella stanza per diversi secondi.
- Adesso non possiamo fare più niente per tua nonna - esordì Camilla.

- Vuol dire che non farete niente per trovare mia nonna? - domandò Chris, in preda all'ansia e all'angoscia.
- Le ricerche sono focalizzate su Abigail Watson - rispose il membro basso e grasso.

- Ma Emily Gray è una strega, fa parte della nostra specie, come potete ignorare la richiesta di Chris? - tuonò Darren, infuriato. Chris non l'aveva mai visto così arrabbiato.
- Non possiamo fare altro - tagliò corto Ruth. - Potete andare.
Chris guardò i membri del consiglio, uno a uno - Siete dei bas... - Darren gli tappò la bocca con la mano e la trascinò fuori dalla stanza, prendendola letteralmente in braccio.

Quando furono abbastanza lontani dalla porta, Darren la lasciò.
- Perchè mi hai tappato la bocca - gridò Chris, furiosa. - Sono dei bastardi, degli...

- Chris - Darren le prese il viso tra le mani. - Ti aiuterò io a trovare tua nonna.

Chris si calmò in un istante.
- Oggi stesso partiremo - riprese Darren. - Prepariamo le cose che ci serviranno per il viaggio!

Raccimolarono le cose essenziali in due sacche: acqua, cibo, corda, kit del pronto soccorso e armi, tante armi. Indossarono le tenute da combattimento nere e aspettarono seduti sul letto, il tramonto. Pochi minuti dopo il tramonto, tutti gli studenti avrebbero raggiunta la sala principale per cenare, e loro ne avrebbero approfittato per senza essere visti.
- Forza, andiamo - esordì Darren. - Sono le 20.30 e a quest'ora saranno già scesi tutti.

Insieme uscirono dalla stanza e percorsero il corridoio.

Alla fine del corridoio, però trovarono Paige che avanzava nella loro direzione. Si immobilizzarono non sapendo cosa fare. Paige alzò gli occhi scuri sui due ragazzi e si fermò, come se una parete si fosse interposta tra lei e i due ragazzi. - Dove state andando? - domandò con voce tagliente.
- Stiamo uscendo - rispose Chris, incapace di inventare, come al solito, una scusa plausibile.

- Lo vedo - replicò Paige. - State scappando?
- Sì - rispose Darren, improvviamente. - E tu dovresti tornare nella sala principale e restarci.

- State scappando perchè il consiglio ha ignorato la richiesta di Chris, vero?

- E tu come lo sai?
- Ho chiesto informazioni alla professoressa Amelia, e siccome immaginavo una reazione del genere da parte vostra...
- E' mia nonna! - ribattè Chris con troppa foga.
- Sì, è tua nonna, ma non ha niente a che fare con Darren - disse Paige con una calma disarmante. - Non dovresti trascinarlo in questa situazione.
- Sono io che ho deciso di aiutarla - puntualizzò Darren. - Lei non mi ha chiesto niente.

Il silenzio aleggiò tra di loro per un pò finchè Paige si decise a parlare. - Va bene, verrò anch'io - dichiarò e fece per sorpassarli e raggiungere la sua stanza in fondo al corridoio.
- No! - esclamò Darren. - Non voglio che tu ti metta nei guai a causa mia.
Paige si girò e avanzò verso di lui con aria divertita. Così somigliava molto di più al fratello,pensò Chris.
Paige si fermò davanti al fratellastro con un ghigno divertito e disse: - Oh, Darren tu non mi hai chiesto niente. - La voce era ironica e irritante. - Sono io che ho deciso di aiutarti. - Girò sui tacchi e percorse il corridoio.
Chris e Darren la guardarono mentre si allontanava e spariva nella sua stanza.

- Ha la testa dura come il marmo - borbottò infine Darren.
Il telefono di Chris squillò e si affrettò a rispondere. - Ehi, Alex.
- Chris puoi venire da me, stasera? - chiese il ragazzo con tono implorante.

- Alex, hanno rapito mia nonna.
- Che cosa?! - urlò tamente tanto che Chris fu costretta ad allontanare l'apparecchio dall'orecchio.

- Sì, ti spiego tutto quando tornerò dal viaggio.
- Quale viaggio?
- Alex ascoltami. - Prese una piccola pausa. - Io e Darren siamo all'istituto e adesso andremo a cercare mia nonna che, a quanto pare si trova da qualche parte alla Città Magica e non so quando tornerò, quindi...
- Vengo anch'io - la interruppe subito Alex.
- No, è troppo pericoloso - rispose Chris con la voce a metà fra lo sconforto e la disperazione.

- Sto arrivando. - Riattaccò.

Chris guardò lo schermo e vide la scritta: CHIAMATA TERMINATA. Il cuore iniziò a martellarle nel petto. Non voleva coinvolgere Alex, però volevo salutarlo perciò gli aveva raccontato di sua nonna.
- Sono pronta - sentenziò Paige alle sue spalle.
- Perchè hai preparato due borsoni? - domandò Darren accigliandosi.
Paige scrollò le spalle. - Ho chiamato Jacob e ha detto che vuole venire con noi.

Darren si portò le mani fra i capelli biondissimi. - Paige, ma cosa ti passa per la testa?

- Siamo i tuoi fratelli, Darren - ribattè Paige a voce alta. - Ti aspetti che ti lasciamo andar via con una "quasi" strega - finì indicando Chris con un gesto della mano.
Chris la ignorò totalmente. Adesso pensava solamente ad Alex. Provava sollievo e angoscia, rabbia e gioia allo stesso tempo. Alex gli sarebbe stato vicino, però sarebbe stato in costante pericolo.

- Ehi, progettavate una gita fuori dell'istituto e non volevate dirmi niente - s'intromise Jacob salendo la scalinata principale con un enorme sorriso stampato sul viso.
Darren scrutò prima Paige, poi Jacob e infine annuì scuotendo la testa, esprimendo un certo disappunto. - Va bene, va bene. - Alzò le braccia al cielo. - Forza, andiamo, tra poco usciranno gli studenti dalla sala principale. Dobbiamo muoverci.

Uscirono dall'istituto e trovarono Alex, fuori dal cancello, che li aspettava con una borsa di tela verde sulla spalla.
- E lui che ci fai qui? - domandò Paige irritata. - Torna a casa.
- Io vengo con voi - replicò Alex senza scomporsi.
Chris mosse qualche passo in avanti e si fermò di fronte al suo migliore amico. - Alex, aprrezzo che tu voglia aiutarmi, ma non voglia che corra alcun pericolo.
- Non tornerò a casa, Chris - rispose Alex guardandola fissa negli occhi. - Sei la mia migliore amica e, per quanto mi fidi di loro tre, non posso pensare di lasciarti proprio nel momento del bisogno.

- Alex, è pericoloso, per favore...
Gli occhi verdi di Alex brillarono di una luce che Chris non aveva mai visto prima. - Tu ci sei sempre stata quando Justin e gli altri ragazzi della scuola mi prendevano in giro e...
- Ma questo è diverso...
- No, non è diverso. Io ero in pericolo e tu mi aiutavi e adesso che lo sei tu, per quanto possa essere molto più pericoloso, io ti aiuterò con il tuo consenso o meno.
Chris sapeva perfettamente che niente e nessuna sarebbe riuscito a far cambiare idea ad Alex. Però ci riprovò un'ultima volta. - Alex, ti scongiuro...
- Ti prego - proseguì Alex ignorando le sue parole. - Permettimi di aiutarti.

Chris vide che aveva le lacrime agli occhi. Lo strinse in un forte abbraccio e disse: - Va bene.

- Una scena davvero commovente - disse Paige. - Ora vogliamo sbrigarci?

Chris, girandosi vide che Jacob le aveva dato una pacca per far tacere la sorella.

- Bene - cominciò Darren, avanzando di qualche passo e mettendosi di fronte alla strada.

Le macchine passavano senza vedere niente, a cusa di un incantesimo. La luna a forma di spicchio d'arancia splendeva pallida nel cielo punteggiato di stelle luminose. L'aria era umida e Chris si strinse le braccia al petto rabbrividendo. Vide Darren creare il Portale che li avrebbe trasportati alla Città Magica. Le scintille bianco-azzurre iniziarono a vorticare in senso orario, le nubi bianche turbinavano all'interno, come il cuore di un tornado.
Darren si girò verso gli altri quattro ragazzi alle sue spalle. - Andiamo.

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