Furto a Evelyne
Capitolo 31
Le porte scorrevoli della sala principale si chiusero con un rintocco assordante, che riverberò nel silenzio tombale dell'enorme sala. Era veramente strano tutto quel silenzio, pensò Chris, considerando che fino a qualche minuto prima la sala era riempita da urli e applausi.
La folla di studenti era impietrita, nessuno parlava. Anche la professoressa Amelia e il professor Michael Wood sembravano tesi come corde di violino.
Qualche istante dopo, la professoressa Amelia ordinò agli studenti di sistemare i lunghi tavoli, che erano stati spostati momentaneamente ai lati delle pareti a causa del Torneo Magico, al centro della sala. Poi consigliò a tutti di sedersi e aspettare. Chris, Alex, e Scarlett si sedettero al tavolo vicino alla parete destra. Pochi secondi e anche Darren, Paige, Jacob e Lucy li raggiunsero, sedendosi di fronte ai tre ragazzi.
- Secondo voi cos'è stato? - chiese Lucy, alcune ciocche di capelli biondi scoloriti le erano sfuggite alla coda.
Nessuno rispose per qualche secondo. Tutti pensavano la stessa cosa, ma nessuno si decideva ad esprimerla. Però con sorpresa di tutti, soprattutto di Chris, Scarlett disse: - E' Ombra, chi altri sennò? Darren e Paige si lanciavano occhiate continuamente, invece Jacob guardava il tavolo con occhi spenti e vuoti. Chris si voltò a guardare Alex. Questo aveva le guance arrossate e gli occhi verdi che emanavano una furia che controllava a malapena. Tuttavia, Lucy sembrava non accorgersi dell'espressione sul viso del suo fidanzato.
- Sì, deve essere stata Ombra - assentì Darren.
- Avete notato anche voi la mano insanguinata sul pavimento? - domandò Chris in preda all'orrore.
Scarlett annuì, ma Paige, Darren e Lucy sbarrarono gli occhi in preda allo stesso orrore che provava lei.
- Una mano? Mio Dio... - Paige sembrava sconvolta. Era la prima volta che Chris la vedeva in quello stato. - Sei proprio sicura che quello che hai visto era una mano umana? - aggiunse Paige.
- Credo di saper riconoscere una mano! - sbottò Chris irritata.
- La mia era solo una domanda - ribattè Paige.
- Una domanda stupida!
- Ma chi ti credi di essere, stronzetta...
- Basta! - urlò Darren, la voce esasperata. Alcuni studenti del tavolo vicino si girarono di conseguenza. Darren continuò ignorandoli completamente. - Vi sembra il momento di mettervi a litigare...
Le porte scorrevoli si aprirono e la preside entrò nella sala con passo sicuro. Tutti gli studenti si protesero in avanti per sbirciare oltre le porte, ma un velo bianco pallido, evidentemente un incantesimo, negava la vista oltre la sala principale.
La professoressa Amelia e il professor Wood si avvicinarono frettolosamente alla preside Watson. Bisbigliarono per qualche minuto, poi la professoressa Amelia e il professor Wood uscirono dalla sala principale, lasciando la preside di fronte a tutto il corpo studentesco.
- Il libro delle ombre è stato trafugato - annunciò la preside Abigail Watson, la voce forte e rigida.
La sala venne irrimediabilmente percorsa da bisbigli e sussurri, che diventavano sempre più forti. L'espressione della preside non trasmetteva nessuna emozione. Sembrava che il suo viso fosse stato scolpito nel marmo. Chris trovava ancora incredibile il fatto che Ombra era sua figlia.
- Le guardie sono tutte state assassinate - continuò la preside con voce stentorea.
I sussurri sommessi cessarono di esistere. Adesso regnava nuovamente il silenzio, sinistro e scuro.
- Ci sono tracce demoniache. Ciò significa che i demoni sono entrati a Evelyne. Ovviamente, tutti sappiamo che l'istituto è protetto da potenti incantesimi, quindi ciò sta a significare soltanto una cosa: qualcuno ha aperto un portale dall'interno.
Gli studenti si lanciavano continue occhiate timorose. Chris guardò Darren con la coda dell'occhio e notò che il ragazzo era accigliato e preoccupato.
- Pertanto - riprese la preside - tutti gli studenti saranno interrogati dal Consiglio degli Stregoni. Ora vi invito ad aspettare qui, fino a nuovo ordine. - Uscì dalla stanza con fare risoluto, lasciando gli studenti a guardarsi torvamente l'uno con l'altro.
Circa un'ora dopo, la professoressa Amelia scortò tutti gli studenti nelle proprie stanze. Chris e Alex andarono nella stanza di Darren, dal momento che la ragazza non aveva richiesto alcuna stanza all'istituto.
Quando salirono la scalinata, videro la parete che nascondeva il libro delle ombre, completamente distrutta, come se qualcuno avesse lanciato contro un'enorme pala da demolizione. Comunque sia, i corpi erano stati spostati, ma il pavimento era ancora coperto dai pezzi della parete infranta, sparpagliati sulla scalinata e sul corridoio.
- Cosa vuol dire che tutti gli studenti verrano interrogati dal Consiglio degli Stregoni? Veramente credono che uno studente possa aver aperto un Portale? Perchè qualcuno avrebbe dovuto fare una cosa del genere? - chiese Chris mentre camminava avanti e indietro per la piccola stanza di Darren.
- Chris, calmati! - esclamò Alex. - Fai una domanda per volta. Mi stai innervosendo. - Il ragazzo stava in piedi vicino alla finestra. La luce filtrava intensamente da essa. Darren, invece era seduto sul letto con la schiena inarcata e i gomiti appollaiati sulle ginocchia.
- Darren, per favore, dì qualcosa - lo incitò Chris. Mai come in quel momento aveva bisogno della sua rassicurazione, della sua implacabile calma e del suo indistruttibile autocontrollo.
Darren alzò gli occhi azzuri su di lei, ma non la stava guardando realmente. Sembrava che lo sguardo la stesse attraversando.
- Darren ti decidi a dirmi cosa stai pensando?
- Sono preoccupato - rispose Darren, la voce lo confermava. - Non per l'interrogatorio in sè, ma per il Consiglio.
Chris e Alex si scambiarono un'occhiata veloce. - Che intendi dire? - domandò lei.
- Il Consiglio degli Stregoni è...spietato. Pur di non rischiare di apparire debole, srebbe capace di rinchiudere tutti gli studenti di Evelyne nella Prigione Oscura.
- Prigione oscura?! - disse Alex, aggrottando le sopracciglia nere.
- E' una prigione in cui sono chiusi criminali e assassini, ma anche sospettati in attesa di giudizio - spiegò pazientemente Darren.
- Ma non possono metterci tutti sotto chiave - replicò Chris, la voce rasentava lo sbigottimento.
- Credimi - disse Darren, alzandosi dal letto - possono!
Chris non parlò più. Aveva ancora un milione di domande da porre, però non aveva più voglia di formularle. Quindi restò in silenzio, tenendo gli occhi castano-verde abbassati. Ombra era tornata e lei progettava di vendicarsi.
Durante il pranzo, nella sala principale tutti mangiavano con la testa abbassata senza proferire parole. Nella sala rinuonavano solo i rumori delle posate che rintoccavano contro i piatti. Poi subito dopo tornarono nuovamente, su ordine della preside, nelle stanze.
Alex era tornato a casa perchè doveva preparare la cena per suo padre, ma disse a Chris di aggiornarlo sugli avvenimenti che si sarebbero susseguiti quello stesso giorno.
Difatti, quasi due ore dopo, la preside convocò tutti gli studenti nella sala principale e il Consiglio degli Stregoni arrivò a Evelyne con dieci guardie, tramite un portale. In tutto, erano tre streghe e due stregoni.
I cinque si accomodarono al tavolo dei professori, di fronte alle enormi vetrate, dalla quale si riversava la calda luce del sole, illuminando l'enorme sala. Iniziarono a chiamare uno studente per volta e interrogarlo su quello che aveva fatto quel giorno. Ma ovviamente, il resoconto era praticamente uguale per tutti: ho assistito al Torneo Magico dall'inizio alla fine e poi ho udito un forte rumore proveniente dalla sala principale. Tutti, compresa Chris, dissero le stesse parole, e siccome non esisteva alcun incantesimo per scoprire chi tra loro stesse mentendo, risultava tutto inutile.
Quando il consiglio finì di interrogare gli studenti, il Capo del Consiglio, una strega sulla settantina di nome Ruth Hale, si alzò e fece scorrere lo sguardo sulla sala. Era una donna bassa e magro come uno spillo. Appariva più vecchia rispetto alla preside Watson, nonostante fossero, più o meno della stessa età. I capelli grigi erano legati in una crocchia elegante e i lineamenti erano dolci, ma allo stesso tempo affilato. Gli occhi azzurro pallido, quasi bianchi, erano freddi e scostanti.
Quando parlò, Chris represse l'istinto di portarsi le mani a coprire le orecchie. Ruth possedeva una voce acuta e penetrante, quasi da soprano, ma stonata e stridula. - Abigail, il Consiglio degli Stregoni è arrivato a una conclusione.
- Ti ascolto - disse la preside Watson. Chris vide che la preside era leggermente irritata. Inoltre, nessuno la chiamava mai per nome. Forse era quello che la irritava, pensò.
- Crediamo che non sia stato uno studente ad aprire il portale dall'interno - un sorriso sghembo e perfido, increspò le labbra del Capo del Consiglio degli Stregoni.
Tutti gli studenti erano ancora seduti ai tavoli e anche se la sala principale era veramente grande, anche in fondo si riusciva ad udire la voce dei membri del Consiglio.
- E chi, allora? - chiese la preside, aggrottando la fronte.
Il membro del Consiglio, seduto a fianco di Ruth, un uomo grasso e probabilmente anche basso - Chris non riuscì a stabilirlo - parlò senza alzarsi. - Tu.
La preside Watson restò immobile.
Invece, furono gli studenti a sussultare per la sorpresa.
- Ma è ridicolo! - esclamò la professoressa Amelia, che stava in piedi vicino alla preside Watson. - La preside Watson era qui! Tutti, compresi gli studenti, possono testimoniare!
- Non sono io che ho una figlia malvagia e spietata, che progetta di distruggere il Mondo Magico e impadronirsi di tutto - disse Ruth.
- La preside Watson non è Ombra - esordì il professor Reyes, facendosi avanti. Adesso la preside, il professor Reyes e la professoressa Amelia erano in piedi di fronte al Consiglio.
- Abigail è la madre di Ombra - riprese Ruth, ignorando le reazioni dei due professori. - Pertanto, verrà scortata nella Prigione Oscura in attesa di essere processata.
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