Credevo di averti perso
Capitolo 44
- Perchè Adam ci mette tanto? - Chris camminava avanti e indietro a braccia conserte. Faceva sempre così quando era particolarmente nervosa. Alex era seduto, con la schiena appoggiata a un albero con un'espressione scocciata dipinta sul viso. Jason, invece, era in piedi, che guardava nell'oscurità. Le lunghe unghie affilate da lupo sfoderate e i sensi allerta. Era concentrato.
- Chris, smettila di agitarti così tanto - sbottò Alex. - Non serve a niente. Vedrai che torneranno indietro sani e salvi. Tutti.
- Sai bene che non riesco a fermarmi quando ho l'ansia.
Alex alzò le braccia al cielo. - Ti dico che stanno bene. Torneranno, fidati.
Chris si fermò e guardò Alex con occhi infuriati. - Coma fai ad essere così tranquillo? Sembra non te ne importi niente. - Chris si pentì immediatamente di quello che aveva appena detto.
Gli occhi verdi di Alex si illuminarono di rabbia. Si alzò in piedi, aiutantosi con le braccia. Si avvicinò a Chris e disse: - E' questo quello che pensi? Chris non riusciva a respirare. Sentiva delle mani che stringevano attorno al suo collo.
Il viso di Alex si accartocciò, formando un'espressione di profondo disgusto. - E' questo quello che pensi? - ripetè. - Sai benissimo che non è così. Tu, più di chiunque altro, sai cosa c'è in gioco per me in questa missione - grido, infuriato. - No sei l'unica a poter perdere la persona che ama o a cui tiene di più, Chris. Quindi, smetti di fare la bambina e cresci.
- Shh, smettetela di urlare - s'intromise Jason. - Sento qualcosa. Percepisco dei movimenti a poca distanza da qui.
L'ansia crescente dentro Chris, si fece da parte per far spazio a un profondo senso di frustrazione. Le parole di Alex avevano scavato una voragine di sofferenza nel cuore di Chris.
- Sono loro - aggiunse Jason in tono neutro.
Alex mantenne lo sguardo per qualche secondo ancora, poi si girò e affiancò Jason, che aveva ritrato le lunghe unghie affilate e rilassato le spalle.
Chris si costrinse a riprendere il controllo di sè, anche se risultò molto dificile, dato che le parole di Alex gli rimbombavano nelle orecchi incessantemente. Infine si girò e vide una sagoma emergere dalle ombre. Era Adam con un'espressione divertita e disinvolta che gli increspava il viso. Poi dietro di lui avanzò Jacob, i capelli neri come l'oscurità erano sciolti e ballonzolavano dietro la schiena e sul petto imponente.
L'ultimo ad entrare nel suo campo visivo, fu un ragazzo alto e dai capelli biondi che si arricciavano sulle punte, con degli occhi azzurri che illuminavano l'oscurità circostante. Darren.
- E così ce l'hai fatta - constatò Jason con un sorriso complice verso Adam.
- Per caso avevi dubbi a riguardo? - chiese ironicamente Adam.
Chris non sentì più niente. Vedeva soltanto Darren in quel momento. Fece un passo, poi un altro ancora. E si ritrovò a spostare Jason per lanciarsi fra le braccia di Darren, come se non ci fosse più un domani. Darren la prese tra le braccia e la strinse forte, ansimado sul suo collo, mentre lei piangeva come una fontava e si avvinghiava semprre più a lui.
Quell'istante sembrò durare in eterno. Chris si accorse a malapena che Jacob stava stringendo Alex tra le sue braccia possenti.
Ci volle qualche minuto prima che l'abbraccio tra Chris e Darren si sciogliesse.
- Va bene, adesso che vi siete strusciati l'uno contro l'altro a vicenda, possiamo riprendere il cammino? - Adam era molto irritato e non cercava di mascherarlo.
Chris sciolse l'abbraccio e guardò Darren dritto negli occhi. - Credevo di averti perso - gli disse.
Darren chiuse le mani sulle sue guance come faceva sempre quando lei era agitata e preoccupata. - Non mi perderai mai.
Chris si voltò e vide Jason appoggiato con la schiena a un albero poco lontano, con le gambe e le braccia incrociate. Adam era a pochi passi da lui e guardava Jacob con gli occhi che sfavillavano di rabbia.
Chris notò che Alex stava abbracciando Jacob, ma non con troppa intensità. Forse parlava sul serio quando diceva che avrebbe chiuso il rapporto, neanche iniziato, con Jacob. Improvvisamente, Chris si accorse che qualcuno mancava all'appello. Una persona che non passava mai inosservata. Una ragazza, precisamente, che emanava più elettricità di una centrale elettrica. Paige.
Chris si girò e guardò Darren, con l'ansia che ritornava ad attanagliarla. - Dov'è Paige? - domandò.
Darren si umettò le labbra. - Io e Jacob l'abbiamo accompagnato fuori dalla Foresta Oscura, così che possa chiedere aiuto ai nostri genitori. E' al sicuro, tranquilla.
- Ah, grazie al cielo. - Chris si rilassò immediatamente. Anche Paige stava bene.
- Piuttosto, mi stupisce tutta questa preoccupazione per Paige - riprese Darren, sorridendo.
- Io non la odio - replicò Chris. - E' lei che mi odia.
- Bene - cominciò Jason, facendosi avanti e cercando di fingersi indifferente, ma era piuttosto evidente la sua frustrazione - ora che siamo tutti riuniti, quale è la prossima mossa?
Adam fece qualche passo avanti ed espose la sua teoria. - I demoni ci hanno attaccato proprio qui, e tutti noi sappiamo che i demoni non risiedono nella Foresta Oscura. Quindi, io direi che Ombra è qui, nei paraggi.
- Allora cosa stiamo aspettando? - irruppe Chris. Il pensiero di sua nonna in balia di chissà quali creature mostruose le incuteva paura.
- E' troppo pericoloso affrontare Ombra da soli. Non sappiamo neppure quanti demoni ha con sè.
- Adam, allora dov'è andato a finire il senso di tutto questo - disse Alex avvicinandosi a Adam.
Chris si sentì sollevata nel constatare che Alex era dalla sua parte, nonostante ciò che era successo fra loro due poco prima che arrivassero Darren e Jacob.
- Alex, cerca di ragionare - riprese Adam con tono pacato. - Se piombiamo nel covo di Ombra da soli non ce la potremmo mai fare. Dobbiamo avvertire il consiglio.
- Ma il Consiglio ha paura - sottolineò Jacob. - Non crederanno a cinque adolescenti.
- A me crederanno - obiettò Adam, la voce tagliente come un rasoio. - Rappresento il Popolo Fatato nel Consiglio Magico. Di me possono fidarsi.
- Io non posso mollare proprio adesso. - Calde lascrime rigarono le guance di Chris. - Non posso. Darren la strinse in un abbraccio. Un abbraccio caldo e amorevole, che trasmetteva sicurezza. E mai come in quell'istante ne aveva mai avuto bisogno.
- Chris, credimi, abbiamo più possibilità di salvare tua nonna se con noi c'è anche il Consiglio e tutte le altre creature magiche.
- Quindi siamo venuti qui inutilmente - puntualizzò Alex, che sembrava abastanza adirato.
- No, Alex, siamo venuti qui perchè avevamo il sospetto che Ombra si nascondesse qui, nella Foresta Oscura. E abbiamo le prove che è così.
- Neanche la presenza dei demoni nella Foresta Oscura farà aprire gli occhi al Consiglio Magico - replicò Jacob. - Hanno paura e sapere che molto probabilmente Ombra è veramente tornata li porterà a fare scelte avventate dettate dalla paura e dalla follia.
Un silenzio tombale, degno del posto in cui si trovavano i ragazzi, piombò su di loro come un uragano. Il commento di Jacob aveva messo inchiaro la reale situazione in cui incombeva l'intero Mondo Magico e probabilmente anche quello mortale. Le sorti dei due mondi erano in grave pericolo. Soprattutto perchè Ombra non si sarebbe fermata alla sola conquista del Mondo Magico. Lei voleva il potere e se il Consiglio avesse perseverato su quella strada, il sogno di Ombra si sarebbe sicuramente avverato senza ombra di dubbio.
Però Chris era decisa a non mollare. Sua nonna era l'unica persona rimasta in vita della sua famiglia. L'unico pezzo della sua famiglia.
- Io continuerò per la mia strada - disse Chris, asciugandosi le lacrime. - Troverò mia nonna e la riporterò indietro, a casa. Sana e salva.
- Jacob ha ragione, Chris. - esordì Darren, con sorpresa di Chris. - Il Consiglio non ascolterà noi e non ascolterà neanche Adam. - Lanciò un'occhiata veloce a Adam. - Quindi, io accompagnerò Chris. Cercheremo insieme sua nonna e torneremo con delle prove schiaccianti della presenza di Ombra, facendo sì che il Consiglio non possa negare l'evidenza.
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