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Capitolo 47
L'oggetto più potente e pericoloso del mondo era finito nelle mani sbagliate. Ombra liberò Jason dalla stretta della frusta, che scomparve improvvisamente, come portata via dal vento, e si avvicinò al libro delle ombre con un'espressione estasiata. Era talmente vicina a Chris adesso, che la ragazza avvertì una tensione incontrollabile crescere dentro di sè.
- Oh - esordì Ombra con voce meravigliata. - Finalmente sei mio. - Carezzò con la mano il libro.
Chris compì due passi indietro e si allontanò leggermente da Ombra. - Ho aperto il libro proprio come mi avevi chiesto - disse con voce decisa. - Adesso però, mantieni la tua parola e lasciaci andare, tutti quanti, compresi i prigionieri.
Passò qualche secondo prima che Ombra si girasse a guardarla dritta negli occhi, con un'espressione divertita che gli increspava il viso stupendo e terrificante allo stesso tempo. - Vedi, Chris - cominciò con voce suadente - io sono conosciuta in tutto il Mondo Magico per diverse cose, come per esempio: essere la strega più potente di tutti i tempi; l'unica strega ad avere tre doni in tutta la storia della magia di tutti i tempi e... - sorrise beffarda. - Sono anche conosciuta per essere la donna meno onesta del mondo.
- Cosa vuoi dire? - chiese Chris d'istinto, anche se aveva paura della risposta.
Una risata perfida eruppe dalla gola di Ombra e fece raggelare i presenti. Poi, in un attimo si fece seria, fin troppo seria. - Uccideteli - ordinò ai demoni con voce secca e fredda come il ghiaccio.
In quel momento accadde qualcosa di incredibile. I demoni furono abbattuti uno per uno così velocemente che Chris non ebbe nemmeno il tempo di capire chi o cosa avesse compiuto quelle cose. Pochi secondi e i demoni diventarono polvere che svolazzava nel vento freddo della notte. I prigionieri erano finalmente liberi, ma Ombra era ancora lì. Ombra strinse forte a sè il libro delle ombre, come se avesse paura che qualcuno potesse rubarglielo da un momento all'altro. - Sapevo che prima o poi mi avresti trovata, ma non credevo che potesse accadere proprio questa notte, madre - disse Ombra.
Improvvisamente, una sagoma scura emerse dall'oscurità della Foresta Oscura e si fermò vicino a Chris.
La figura era incappucciata, ma Chris credeva di conoscerla. Gli era familiare il modo in cui era dritta la schiena e altri piccoli dettagli.
- Immaginavo che ti nascondessi qui, figlia - esordì la figura incappucciata, mentre rivelava la sua identità, liberandosi dal mantello col cappuccio.
Chris vide, con un moto di felicità che gli cresceva dentro, che quella che aveva vicino era la vera preside di Evelyne, Abigail Watson.
- Preside Watson - sussurrò qualcuno dei ragazzi alle loro spalle, ma Chris non riuscì a stabilire di chi fosse la voce.
- Sappi che non sono più la ragazzina avventata di un tempo - disse Ombra in tono aspro. - Sono diventata più potente e astuta di prima.
- Su questo non ho alcun dubbio - replicò la preside Watson, con la sua voce autoritaria. - L'ho capito da come sei riuscita a rubare il libro delle ombre da Evelyne e da come hai ridotto Emily.
Un sorriso perfido si fece strada sulle labbra di Ombra. - Bè, Emily è invecchiata parecchio, madre. Non è più la strega di un tempo.
- So che c'è una spia a Evelyne - cominciò la preside - ma non sono ancora riuscita a capire chi possa essere.
Ombra rise ancora una volta. - Oh, credimi, è qualcuno che non ti aspetteresti mai e poi mai, soprattutto perchè ha un certo legame con te.
Chris aggrottò la fronte confusa. Chi poteva mai essere? Cosa stava insunuando? Forse alludeva alla professoressa Amelia?
Dall'espressione pensierosa di Abigail, Chris capì che non era l'unica ad essere confusa in quel momento.
- Dimmi il nome - replicò Abigail con voce sicura.
Ombra rise di nuovo. - Perchè dovrei?! Mi è così utile.
- Allora - ribattè Abigail - preparati a combattere, Ombra. - Nella parola "Ombra" c'era delusione e impazienza.
Ombra tornò improvvisamente seria. - Sai, madre - riprese Abigail con voce pacata - quello che prima ho detto per Emily vale anche per te. Non sei più la strega di un tempo.
- Questo lo vedremo - disse Abigail, prima di sferrare un lampo devastante in direzione di Ombra, che parò creando uno scudo invisibile e potente.
Chris si rese conto soltanto in quell'istante di avere di fronte le due streghe più potenti dell'intero Mondo Magico e di tutti i tempi.
- Quello che desideravo, adesso ce l'ho - dichiarò Ombra. - Il libro delle ombre è stato aperto e purtroppo ho altro da fare. Quindi, madre, dovrai aspettare prima di assistere alla tua morte e a quella dei tuoi amici. - Detto questo, sparì in una nuvola di fumo viola, e con lei anche la paura di tutti i presenti.
Passarono secondi interminabili prima che Chris si girasse a guardare la preside Abigail in volto. La donna aveva la sua solita espressione seria e dura, ma gli occhi non erano gli stessi di sempre. Chis vide una profonda sofferenza in quegli occhi severi. D'altronde, c'era da capirla, aveva appena visto sua figlia dopo ben quindici anni e non era cosa da poco. Inoltre, l'incontro non poteva considerarsi tra i migliori che ci potessero essere tra una madre e una figlia normali. Però, comunque loro non erano persone normali.
- Preside Abigail - iniziò Chris con voce incerta.
- Non sono più preside, signorina Collins - replicò decisa Abigail.
- Sì che lo è! Deve tornare a Evelyne.
- Non posso.
- Sì, invece - ribattè Chris. - I prigionieri e anche noi potremmo testimoniare e dire ciò che abbiamo visto, cioè che Ombra è tornata veramente.
Passò qualche minuto prima che Abigail rispondesse: - Tu non capisci. - Si girò a guardare gli altri. - Voi non capite. Il Consiglio è accecato dalla paura e fin quando non accetteranno la realtà, Evelyne non potrà più essere il mio posto.
- Ma... - fece per intervenire Chris.
- No, Chris - s'intromise Adam, facendosi avanti. - Abigail ha ragione. Evelyne non è il luogo adatto a lei in questo momento.
Chris non riusciva a capire come Adam potesse darle torto. Insomma, Abigail era l'unica strega in grado di contrastare Ombra ed era ovvio che dovesse tornare. Veramente, Chris non rusciva a capacitarsi. Era totalmente allibita. - Adam Mars - disse Abigail in tono rispettoso. - Non so in che modo tu sia stato coinvolto in questa situazione, ma ti ringrazio e ti chiedo di riportare i miei ragazzi indietro e assicurarti che siano al sicuro.
- Lo farò, Abigail - replicò Adam, eseguendo un breve inchino.
- Ti vedo molto debilitato rispetto all'ultima volta in cui ci siamo incontrati.
- Bè, sì - ammise Adam con un sorrisetto astuto. - Questo non è proprio uno dei posti preferiti delle fate, come tu ben sai.
- Già - convenne Abigail, poi si rivolse verso i prigionieri. - Cosa vi ha fatto Ombra. Qualsiasi cosa abbia detto o fatto io devo saperlo. Qualsiasi cosa. Potrebbe servirmi per fermarla una volta per tutte.
Fu la fata, amica di Adam, a rispondere. - Ci ha torturato e poi ha preso un pò del sangue di noi quattro e lo ha chiuso in ampolle di vetro. - La bellissima fata chiuse gli occhi, come per allontanare i brutti ricordi che affioravano pian piano. - Ci ha detto che da lì iniziava la sua ascesa e che dopo aver aperto il libro sarebbe stata invincibile.
- Capisco - assentì Abigail.
- Questo cosa può significare? - domandò Jacob, la fronte aggrottata e un'espressione confusa dipinta sul volta statuario. - Cosa può fare col sangue di quattro creature soprannaturali?
- Una magia di sangue - rispose Darren, inorridito.
- Proprio così - disse Abigail. - E sappiamo tutti quanto è pericolosa la magia di sangue.
- Cosa farà lei, adesso? - chiese Chris, rivolgendosi alla Watson.
- Devo pensare a quello che ho appena appreso, anche se ho già dei presentimenti - affermò Abigail. - Vado a dare un'occhiata nella caverna.
Dopo circa venti minuti, i ragazzi avevano curato nonna Emily, Jason e gli altri ex prigionieri. L'alba era sorta e Abigail aveva fatto finalmente capolino dalla caverna. - Non ho trovato nulla di utile, ovviamente - sentenziò in tono amaro.
Darren e Chris si avvicinarono ad Abigail. - Dove andrà, adesso? - domandò Darren.
- Non ho un posto dove andare - rispose Abigail. - Ma ho molti amici. - Sorrise. Poi scomparve in una nube bianca, sotto gli occhi stupefatti dei due ragazzi.
- E' sparita - sussurrò Chris. Poi scosse la testa, come per tornare al presente. Dopodichè si girò per raggiungere gli altri, ma Darren la tenne ferma per un braccio.
- Chris, aspetta - disse. - Dobbiamo parlare.
- Non è il momento - ribattè Chris in tono piatto, privo di alcuna emozione. - E poi non ho nulla da dirti. - Si liberò dalla stretta e raggiunse gli altri con passo svelto, lasciandosi Darren alle spalle.
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