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Chapter 27

Quando scesi dal jet il caldo mi avvolse. Ero salita con il freddo nelle ossa e scesi con il caldo estivo. C'era un sole che spaccava le pietre, quindi misi subito gli occhiali da sole.

Due macchine ci aspettavano, entrambe avevano, sulla fiancata, il logo della catena di Hotel dei Williams.

"Bentornati signorini." Salutò un autista i fratelli che più spesso di noi andavano a Santo Domingo.

"Ciao Dominic. È un piacere rivederti." Gli diede la mano Ryan e Sophie lo salutò con un cenno.

Dall'aereoporto all'hotel c'era una mezz'oretta di macchina. Io salii in un'auto con Shawn e gli altri presero la prima. Non capii le dinamiche di come finii da sola con lui, ma ne fui felice.

"C'è bellissimo qui." Guardavo le palme dal finestrino e mi perdevo a guardare le case enormi presenti sulla strada.

"Vieni qui." Mi disse lui attirandomi a sè.
Mi prese il mento con le dita e mi costrinse a guardarlo negli occhi. L'azzurro delle sue iridi era più chiaro anche del cielo. Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra e sorrise. "È da quando siamo partiti che non vedevo l'ora."

Ricambiai dandogli un altro bacio e gli sorrisi.
"Questa sarà una vacanza fantastica."

Passai il resto del viaggio accoccolata a lui, nonostante il forte caldo, attenuato dall'aria condizionata della macchina.
Mi allontanai di poco quando l'auto rallentò e poi scesi quando fu del tutto ferma.

Mi avvicinai al cofano per prendere le valigie ma il nostro autista mi fece segno di star ferma e le cacciò fuori lui. Le diede ad un cameriere che le portò dentro e io mi sentii come una principessa. Non ero abituata a certe cose.

"Benvenuti!" Ryan aprì le braccia e ci accolse nell'hotel. Si avvicinò alla reception e salutò un ragazzo che si trovava lì, come se lo conoscesse da una vita intera. Si fece dare tre chiavi, una per ogni stanza. Ne consegnò una alla sorella, una a Shawn e l'ultima la tenne per sè. "Andesso potete andarvi a sistemare in camera, poi potete fare quel che vi pare. Avete le camere vicine, una di fronte all'altra. Io e Louis siamo qualche piano più in su del vostro. Buona vacanza ragazzi!"

Louis e Ryan si allontanarono avvicinandosi agli ascensori.

"Che ne pensate di andarci a cambiare e poi di andare in spiaggia?" Propose Sophie guardandoci.

"Si, non vedo l'ora di farmi un bagno." Rispose Shawn.

Così ci avviammo anche noi agli ascensori. "Siamo al settimo piano." Ci spiegò Sophie selezionandolo.

"Ma dite di sistemarci completamente ognuno nella camera dell'altro o di scambiarci solo la sera?" Chiesi senza riuscire a trovare da sola una risposta.

"Oh beh, possiamo sistemarci direttamente come vogliamo. Cosa credi che cambi? Non entreranno Louis e Ryan nelle nostre camere se hai paura di questo. Probabilmente non li incontreremo nemmeno, se non prima di andarcene." Fece spallucce Sophie rispondendomi.

Annuii e uscii dall'ascensore seguendoli. Avevamo le camere 305 e 306, che erano opposte. "Ci vediamo tra dieci minuti." Ci salutarono entrando in camera.

Shawn aprì la nostra e appena entrai rimasi a bocca aperta. Era enorme. Era una matrimoniale, perchè erano le ultime rimaste disponibili, dai colori chiari, che si affacciava sul mare. La spiaggia si trovava giusto al di là della stada principale.

"È enorme." Shawn parlò tra sè, aprì la finestra e fece entrare un po' di sole.

Entrai nel bagno e rimasi ancora a bocca più aperta. Il bagno era grande, con tutti i sanitari e una vasca enorme ad angolo. Aveva anche l'idromassaggio.
"Quella non vedo l'ora di provarla." Sussurrò qualcuno al mio orecchio lasciandomi un bacio sul collo. Annuii d'accordo. "Insieme a te però." Deglutii alla sua affermazione. Faceva più caldo del previsto lì dentro.

Uscii dal bagno e mi ricordai di non avere le valigie in camera, perchè, come doveva essere in partenza, in quella camera dovevamo starci io e Sophie. Presi la valigia di James e la cacciai fuori dalla stanza, bussando a quella di fronte.

Mi aprì Sophie in costume. Era bellissima, aveva un bel fisico lei.
"Mi serve la mia valigia."
Sophie sembrò risvegliarsi e ritornò in camera riportandomi la mia valigia rossa.

"Grazie." Mi disse e io ringraziai lei per avermela passata. "Ci vediamo tra cinque minuti."

Riportai la mia valigia in camera e trovai Shawn già pronto con il suo costume rosso. Era comodamente sdraiato sul letto e rigorosamente a petto nudo.
Era al cellulare mentre io aprivo la valigia per prendere un costume. Non sapevo quale mettere. Ne avevo portati quattro, due che avevo comprato con Sophie, quello che mi aveva regalato Shawn e uno che avevo.

Persi un minuto ad esaminarli tutti.
"Secondo te..." iniziai ma lui mi fermò subito.

"Quello rosso che ti ho regalato io." Rispose senza neanche guardarmi.

"Va bene." Annuii e presi quel costume bellissimo.

Lo indossai in bagno e allo specchio vidi che mi stava ancora bene, nonostante il peso che avevo preso durante le vacanze di natale. Avevo solo più forme.

Ritornai sulla mia valigia per indossare un paio di shorts e una canottiera.

"Andiamo?"
Shawn si alzò dal letto in uno scatto e indossò una maglia qualunque.

Uscii dalla stanza prendendo la chiave e bussai a quella di Sophie.

"Venite." Ci invitò ad entrare e sembrava sola "si sta ancora mettendo il costume quel deficiente." Si buttò sul letto senza dire più nulla. Feci spallucce e guardai fuori dalla sua finestra. Lei aveva la vista sulla piscina.

"È un parco acquatico, non una piscina quella."

"Lo so, è enorme. Da piccola la adoravo." Mi informò Sophie. "Ma il mare è ancora più bello. Non andiamo qui davanti. Non lontano da qui c'è una piccola spiaggia privata. È di alcuni amici. Ho preso in prestito una Dune Buggy da quattro posti per andarci. A Dubai fanno più effetto, ma piacciono anche qui."

James uscì fuori appena Sophie finì la frase. Era già bell'e pronto.
"Possiamo andare." Annunciò radioso.

Fuori dall'hotel una Dune Buggy rossa fiammante di aspettava. Nessun autista questa volta, avrebbe guidato James. "È fantastica!" Saltellava dalla felicità.

"La prossima volta andiamo a Dubai, almeno puoi guidarla come si deve." Alzò gli occhi al cielo Sophie.

Io e Sophie ci mettemmo sedute ai sedili posteriori, mentre i due maschi davanti.
Il viaggio fu favoloso, l'aria ci sferzava i capelli e io e Sophie ridevamo come due sceme.
Era tutto meraviglioso e bellissimo. Per me sembrava un sogno, forse più della Francia.

James finì di seguire il percorso e parcheggiò vicino un piccolo bar.
Lui scese e alzò una mano per far scendere me. Lo ringraziai e poi vidi Sophie avviarsi verso il bar.

La seguimmo e lei si mise seduta ad un tavolino da quattro. Il cameriere appena ci vide venne a prendere le nostre ordinazioni.

"Io prendo una Shwepes Lemon con granita di limone, per favore." Ordinai. Sophie prese lo stesso.

"Io una coca con ghiaccio, grazie."

James e Shawn presero entrambi due Coca Cole e così ci rinfrescammo un po'.

Quando ci avvicinammo alla spiaggia vidi che era deserta.

"Come mai non c'è nessuno?" Chiesi.

"È privata, te l'ho detto. I proprietari sono in vacanza in Italia, quindi è libera. Chi vive qui dodici mesi all'anno scappa via quando questo posto si riempie." Mi rispose Sophie.

"Oh si! Non vedo l'ora di farmi il bagno!" Shawn corse verso la riva del mare e si cacciò subito la maglia, seguito a ruota da James.
"Chi si butta per primo!"

Corsero entrambi come dei bambini e si tuffarono insieme.
"Quattro anni e non sentirli." Disse Sophie iniziando poi a ridere insieme a me. La sua risata era contagiosa.

"dai muovetevi lumache!" Urlarono dall'acqua e io alzai gli occhi al cielo.

Lasciammo le asciugamani per terra insieme alle borse e ci avvicinammo iniziandoci piano piano a bagnarci i piedi.
I due ragazzi si guardarono, si sorrisero e corsero al nostro inseguimento.

"No! È fredda l'acqua!" Piagnucolai correndo via da Shawn che con due falcate mi aveva raggiunta.

Mi prese in braccio senza il minimo sforzo. Il suo corpo era freddo a contatto con il mio ed era molto sexy da bagnato, con i capelli appiccicati alla fronte che gli arrivavano agli occhi.

Mi gettò in acqua senza troppi complimenti e con una fragorosa risata. L'acqua mi inghiottì in un secondo e mi sentii subito fresca e felice. Amavo l'acqua.

Il mare dei caraibi era così limpido che riuscivo a guardarmi i piedi come se l'acqua non ci fosse. Quasi non sembrava esistere l'acqua nella prossimità della riva.

Quando riemersi, la prima cosa che misi a fuoco fu il corpo scultoreo di Shawn. Quest'ultimo mi guardava con una soddisfazione fastidiosa sul volto.

Di tutta risposta io iniziai a schizzarlo, il massimo che potessi fare in quel momento, anche perchè in quanto a forza io avrei perso a tavolino.

"No... ferma!" Cercò di dire tra le risate, così io cercai di smuovere sempre più acqua, almeno fino a quando lui non riuscì a bloccarmi entrambe le braccia, bloccandomi i polsi dietro la schiena. "E ora?" Aveva ancora quel sorrisetto soddisfatto e beffardo sul volto.

Mi persi per un secondo nei suoi occhi azzurri. Erano chiari e limpidi come il mare in cui eravamo immersi. Ero così concentrata a guardarlo che non mi accorsi che aveva annullato tutta la distanza che c'era tra noi.

Il suo petto si scontrava con il mio e così fecero le nostre labbra poco dopo. Allacciai le braccia dietro il suo collo e le gambe intorno alla sua vita.

Shawn si lasciò andare, si mise seduto nell'acqua, così che questa ci arrivasse all'altezza del collo. Non aveva intenzione di lasciarmi andare e io non avevo la minima voglia di allontanarmi. Mi mordicchiò le labbra e io sorrisi a quel gesto a cui mi ero abituata con lui.

Ero in paradiso, quando una pioggia di schizzi d'acqua ci arrivò dritta in faccia.

"Ehi! Non potete farlo qui davanti a noi! Datevi un contegno." Scherzò James cadendo poi rovinosamente in acqua perchè aveva perso l'equilibrio.

Risi nel vederlo andare sott'acqua e poi risalire.
Sophie si gettò sott'acqua insieme a lui e risalirono entrambi, con Sophie sulle spalle di James.

"Una lotta, che ne pensate?" Propose Sophie.

Io guardai Shawn che annuì e andò sott'acqua per farmi salire sulle sue spalle.

Mi teneva ben stretta dalle gambe e lottava contro James mentre io cercavo in tutti i modi di far cadere Sophie.
Ci riuscii dopo svariati tentativi, spingendola dalle mani. Lei andò verso dietro e James perse l'equilibrio facendo cadere entrambi.

"Ole! Abbiamo vinto!" Canticchiai felice.

"Salta!" Mi urlò Shawn che mi diede le mani come appoggio. Puntai i piedi e saltai all'indietro, tuffandomi in acqua.

"È stato bellissimo!" dissi riemergendo e dando il cinque a Shawn.

"Complimenti." Dissero James e Sophie in coro. "Ma credo che ora sia il caso di tornare in hotel. Così possiamo farci una doccia e poi andare al ristorante a mangiare. C'è una festa in spiaggia la sera e io voglio andarci, senza stancarmi troppo con il mare." Continuò Sophie.

"Va bene. Andiamo." Annuii e uscii dall'acqua prendendo i teli e salendo nella Dune Buggy.

Impiegammo meno di prima per tornare all'hotel. Salii subito in camera per farmi finalmente un bel bagno in quella vasca meravigliosa che avevo visto in camera.

La prima cosa che feci fu aprire la valigia per scegliere i vestiti puliti. Scelsi una gonna di jeans e un top per il caldo che sentivo. L'intimo pulito e mi avviai verso il bagno.

"Dove stai andando?" Mi chiese Shawn mentre io mi avvicinavo al bagno.

"A lavarmi." risposi alzando le spalle.

"Oh si, vengo con te." Annunciò avvicinandosi, ma io lo fermai poggiano le mie mani sul suo petto, già nudo.

"Non esiste. Mi lavo da sola." Sentenziai.

"Oh ma dai. Giuro che non voglio fare nulla. Starò in un angolino." Fece il labbruccio e gli occhi da cucciolo cercando di convincermi.

"No. E poi non voglio farmi il bagno con il costume." Non volevo entrare nella vasca con il costume.

"E perchè dovresti farlo con il costume? Io ti ho già vista nuda. Ti ho ammirato ogni centimetro di pelle, e bacerei ognuno di questi, anche in questo preciso momento." Abbassò il tono di voce piano piano, fino a farla diventare roca.

Si avvicinò piano piano a me, puntando i suoi occhi nei miei. "Prometto di non fare nulla, di non sfiorarti nemmeno. Voglio solo rilassarmi insieme a te. Posso?"

Deglutii sentendo la sua mano scivolarmi sulla schiena, percorrendo tutta la sua lunghezza. Alla fine annuii sconfitta e vittoriosa allo stesso tempo.

Andai nel bagno e aprii il rubinetto dell'acqua, riempendo la vasca. Buttai dentro i sali profumati che c'erano vicino e avvicinai il tappeto per non fare un macello una volta usciti.

Ci pensai due volte prima di togliermi il costume. Non capivo perchè ma farlo in quella circostanza mi metteva a disagio. Non era come spogliarsi per il sesso, era ancora più intimo se ciò fosse possibile. Mi sentivo in leggero imbarazzo.

Fissai l'acqua per un po', finchè Shawn non entrò nel bagno. Si mise dietro di me e fece scivolare di nuovo le dita sulla mia schiena, arrivando al laccetto del pezzo superiore del costume.

"Posso?" Sussurrò al mio orecchio e, con un momento di esitazione per far passare i brividi, annuii.

Sciolse il fiocco con un tocco leggero, quasi come se non lo avessi sentito, ma capii che lui percepiva il mio imbarazzo. Lo capii dal modo in cui mi sfilò il costume, con movimenti lenti e cauti, osservando ogni mia minima reazione.

Era come se fossi un fiore delicato da non sciupare, per lui. Era premuroso con me.

Rimasi immobile tutto il tempo, anche quando si abbassò per aiutarmi a togliere la parte inferiore del costume, lasciandomi un bacio sul lato della coscia.
Non sentii il suo tocco per due secondi, il tempo che impiegò a togliersi il suo di costume.

Infilò prima un piede e poi l'altro in acqua. Si mise seduto, completamente a suo agio, senza il minimo imbarazzo.
Mi porse la mano. La presi ed entrai anche io in acqua.

Mi misi seduta tra le sue gambe, poggiai la testa sul suo petto e lui mi abbracciò da dietro, poggiando le mani sulla mia pancia.

Mi lasciò un bacio sulla fronte, ma non accennò a sfiorarmi, esattamente come mi aveva promesso.

Alzai di poco lo sguardo e lui abbassò il viso. Mi sporsi leggermente e poggiai le mie labbra sulle sue.

Assaporai ogni nanosecondo, ogni sensazione, ogni brivido. Contai tutte le volte che la mia pancia fece il giro della morte senza avvisare.
Studiai tutto. Presi coscienza di ogni cosa. Di tutto ciò che le mie e le sue mani sfioravano, di tutto ciò che i miei occhi videro e tutto ciò che le labbra assaporarono.

Sentii tutto.
Sentii anche crescere in me la consapevolezza di qualcosa che non volevo neanche immaginare. Nè, tantomeno, accettare.

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