Chapter 25
I giorni seguenti procedevano tranquilli con mio fratello a casa. In realtà a casa non ci stava mai, era sempre in giro, o per il college o per divertirsi e svagarsi. Piano piano sembrava essere ritornato il vecchio Louis, quello che conoscevo prima di andare in Francia.
Tra me e Shawn era tornato tutto normale. Nonostante Louis fosse a casa con noi, io sgattaiolavo ogni notte in camera sua per dormire insieme come sempre. Riuscivo a dormire bene con lui.
Con Sophie ero andata in giro per negozi per prepararci a capodanno. Avevamo scartato l'idea di andare a Times Square per la troppa gente e avevamo optato invece per una festa tra di noi. Ryan ci aveva promesso una sala all'Hotel perchè lui doveva lavorare quella sera, avendo una festa in un'altra sala.
Io e la mia amica avevami trovato due vestiti molto simili che avevamo deciso di orendere insieme. Lei quello più chiaro e io avevo optato per quello più scuro.
"I brillantini sono d'obbligo a capodanno!" Aveva detto prendendoli.
Passai con lei tutto il pomeriggio del trentuno Dicembre.
La mattina eravamo andate a fare shopping e il pomeriggio eravamo passate prima da casa mia, perchè avevamo preparato insieme la mia valigia, e poi a casa sua.
Fare la sua valigia fu difficile il triplo rispetto alla mia. Sophie aveva così tanti vestiti da poter rifornire una catena di negozi intera. Ne aveva di tutti i generi e adatti a tutte le occasioni. La parte più complicata fu scegliere l'intimo, perchè James partiva con noi e lei voleva divertirsi molto.
"Devo chiederti un favore Ab." Sparò mentre era girata ad osservare i suoi mille vestiti corti.
"Dimmi pure." Guardavo tutti i costumi che aveva messo da parte e ognuno di questi era più succinto dell'altro.
"Sai che io e te staremo in camera insieme no?"
Annuii semplicemente e continuai a piegare i vestiti per farli entrare tutti.
"Beh, volevo chiederti se non ti dispiacesse dormire con Shawn."
Mi si drizzarono subito le orecchie e tutti i miei sensi andarono sull'attenti.
"In che senso?" Cercai di fare la finta tonta ma morivo dalla voglia di urlare si.
"Mio fratello non sa di lui. Non mi va di dirglielo ancora. Non voglio che lo sappiano molte persone. Però voglio godermi questa vacanza insieme a lui. Allora mi chiedevo se fosse per te un problema scambiarti con lui. Tu e Shawn abitate insieme, non dovrebbe darvi tanto fastidio. Spero."
Mi spiegò tutto per bene e io cercai di trattenere l'euforia. Cosa chiedere di meglio? Non riuscivo ancora a capacitarmi del desiderio che avevo di lui. Ma non in senso carnale vero e proprio. Io volevo passare il tempo con lui, anche solo parlando di stupidaggini, bevendo un caffè o semplicemente stando appollaiati sul divano.
Mi convinsi che questo dipendeva dal fatto che viveva con me ed era parte della mia vita di tutti i giorni.
"Si, va bene. Non sarà un problema." Avevo un sorriso ebete sulla faccia.
"Bene! Anche Shawn ha risposto così quando James glielo ha chiesto." Disse Sophie battendo le mani contenta come una bambina.
"Si ma ad un'unica condizione. Mio fratello non deve sapere per nessuna ragione di questa cosa. Promettilo!" La ammonii. Se Louis avesse saputo una cosa del genere avrebbe tagliato le palle a Shawn senza pensarci un nanosecondo.
"Promesso!" Sophie rise e si buttò addosso a me per abbracciarmi. "Sarà uno sballo di vacanza! Troveremo qualcuno anche per te."
"Tranquilla, ci penserò io." Annuii, anche se non riuscivo a prevedere come sarebbe andata quella vacanza. Di solito da me mi sarei aspettata tante cose stupide, ma in quel caso non seppi veramente come sarebbe finita la cosa. C'era qualcosa a cui pensavo e che non mi abbandonava, non riuscivo a concentrarmi su cosa volevo ecco.
"Da stasera siamo ufficialmente nella libertà più assoluta!" Urlò euforica iniziando a cantare.
Sophie era una persona veramente solare e allegra. Mi stupiva sempre di più il suo essere così vivace. Non perdeva mai occasione di sorridere e io la ammiravo profondamente per questo.
Il resto del tempo lo impiegammo per prepararci. Sophie mi fece i capelli e io piastrai i suoi. Decise di truccarsi di nero, sosteneva che le facesse risaltare gli occhi azzurri e aveva ragione.
Io guardai i miei occhi verdi e pensai di farli chiari, altrimenti sarebbero sembrati troppo piccoli. Passai un po' di matita bianca vicino alla coda dell'occhio e la sfumai leggermente. Era un trucco che mi aiutava a farli sembrare più grandi.
Si diveva che a capodanno, per tradizione, si dovesse indossare un indumento rosso che portasse fortuna per l'anno successivo. Io fui abbastanza contenta di rispettare quella tradizione, perchè di rosso indossai il completino che mi aveva regalato Shawn per Natale.
Era veramente fin troppo sexy. Ma era molto molto bello. Aveva gusti il ragazzo.
Misi i tacchi neri e fui pronta per andare all'Hotel.
Sophie prese l'auto e guidò piano, molto piano. La neve era alta quasi un metro quella sera, faceva un freddo tremendo e lei aveva paura di scivolare. Impiegammo quasi venti minuti per arrivare ma almeno viaggiammo in maniera sicura. Prima di partire aspettammo comunque Phoebe che sarebbe venuta con noi da casa di Sophie.
Ryan ci stava aspettando nella sala che aveva lasciato libera per noi e stava dando indicazioni al caposala su come voleva gestire le cose.
Innanzitutto non voleva che nessuno ci disturbasse, voleva solo camerieri per servire la cena, poi non voleva che nessuno entrasse più. Anche perchè aveva organizzato le cose in grande e in maniera ben articolata.
Aveva fatto attaccare delle decorazioni sparse e evave comprato i tubi che sparano i coriandoli, aveva fatto mettere tutte le tovaglie rosse. "Contro il malocchio." Diceva.
Metà della sala era occupata da un tavolo lungo, con i nostri posti. Sarebbero venuti anche amici di Ryan e Louis, quindi saremmo stati più numerosi, ma non superavamo comunque le trenta persone.
Nell'altra metà della stanza, Ryan aveva fatto portare dei divanetti che erano stati disposti in due cerchi. Al centro c'erano i narghilè della festa di compleanno di Sophie. Alzai gli occhi al cielo vedendoli. Erano dei fattoni tremendi.
"Allora Todd, da stasera sono in vacanza, intesi?" Ryan stava parlando ancora con il caposala quando noi andammo da lui, dopo esserci cacciate i cappotti e le sciarpe.
"Certo, signore. Avete altre richieste?" Chiese il cameriere mettendosi sotto braccio una cartellina.
"Ciclamino Todd, ciclamino." Disse Ryan, il cameriere sorrise, annuì e andò via.
"Ciclamino?" Gli chiesi vedendolo sospirare e passarsi una mano tra i capelli. Ryan aveva deciso di indossare una camicia e un semplice pantalone blu scuro, senza cintura anche, perchè altrimenti "la fortunata che sarà con me a mezzanotte ci metterà troppo ad abbassarmi i pantaloni." aveva detto.
"Si. È una parola in codice. Vuol dire 'stanotte sarò fatto come la merda, quindi, qualunque cosa accada, veditela tu.' Todd è qui da molto più tempo di me. Sa come gestire la situazione."
Risi alla sua risposta ma la reputai una cosa lecita, in fondo se doveva combinarsi male qualcuno doveva pur tenere sotto controllo l'altra sala.
Phoebe rimase in disparte mentre io parlavo con Ryan. Diceva spesso di trovarsi in imbarazzo con lui, anche perchè non avevano poi molta confidenza, non quanta ne avevo io almeno.
Io dal canto mio lo aiutai a definire le ultime cose, come dove mettere il tavolo su cui lasciare i bicchieri e le bottiglie per brindare al nuovo anno.
In cambio Ryan mi fece fare un giro completo dell'hotel. Mi fece vedere la cucina, dove c'erano un sacco di persone al lavoro, alcune tra le stanze più grandi, che erano occupate in quel periodo, le sale per le conferenze, gli uffici, la piscina esterna che era piena, nonostante il freddo perchè era bella da vedere comunque, e infine mi mostrò la Spa. Era un posto enorme e non mi sorpendeva il fatto che avesse cinque stelle.
Quando tornai in sala, notai che erano arrivati anche gli altri ospiti, tra cui mio fratello e Shawn.
Quella sera era uno spettacolo: aveva una camicia bianca candida e dei pantaloni neri. Era bellissimo così, ma non nascondo che pensai che nudo fosse ancora più bello. Mi rimproverai da sola per quel pensiero, nonostante ne fossi fermamente convinta.
"Ehi!" Salutai avvicinandomi a loro.
"Wow bambolina, non ti facevo da vestiti del genere." Commentò squadrandomi dalla testa ai piedi con un sorriso furbo.
"È colpa di Sophie." Alzai le spalle indicandola.
"Sei molto bella sorellina." Sentenziò invece mio fratello.
Lui era diverso dagli altri, perchè aveva camicia e pantaloni scuri. Era bello mio fratello, tanto che se non lo fosse stato avrei fatto sicuramente un pensierino su di lui.
"Anche tu" gli dissi, ma poi lui si girò subito per parlare con Ryan.
Passai il tempo parlando un po' con tutti e di tanto in tanto sentivo Shawn pronunciare qualche commento tipo "Hai le tette più grosse oggi?"
Pensai che fosse deficiente, soprattutto considerando la presenza di mio fratello in quella sala. Ma nonostante tutto mi liminato a tirargli dei pizzicotti per farlo stare zitto e lui in tutta risposta rideva di gusto.
Poi lo vidi allontanarsi e sedersi ad una sedia qualunque del tavolo lungo. Cacciò fuori dalla tasca un pacchetto di Marlboro Gold e si accese una sigaretta.
Lo raggiunsi sedendomi vicino a lui, mettendomici di fianco, sentendo le nostre gambe sfiorarsi, e prendendo una sigaretta per me.
Lui aveva i suoi pozzi argentati puntati su di me e io accesi la mia sigaretta con calma, godendomi i suoi occhi su di me.
Lasciai l'accendino sul tavolo e alzai lo sguardo per legarlo al suo.
"Non si chiede più?" Chiese con un sorriso divertito.
"Io non ne ho bisogno." Pronunciai queste parole con una voce bassa e sensuale e poi accavallai le gambe.
Lo vidi abbassare lo sguardo e studiare le mie cosce semi nude. Cazzo se era bello vedere come mi guardava. Non perdeva nessun dettaglio. Neanche il più minimo.
Spense la sigaretta sul posacenere sul tavolo e io lo seguii a ruota. Non tolsi neanche per un secondo il miei occhi dai suoi.
In tutta risposta lui lasciò cadere di proposito l'accendino per terra, vicino ai miei piedi. Si abbassò piano piano per prenderlo, e nel rialzarsi lo sentii lasciare un bacio umido sul mio polpaccio. Poi si alzò dalla sedia e si allontanò.
Voleva giocare a chi riusciva a far cedere prima l'altro, a quanto avevo capito. E avrei vinto.
Il caposala Todd, una volta che furono le otto e mezza, ci fece portare degli aperitivi. Alcuni fritti e dei bicchieri di prosecco.
"Salute!" Dissi insieme a Sophie e Phoebe, facendo cin cin.
"Salutate il futuro Steve Jobs!" Urlò Luke arrivando.
"Hai deciso di fare domanda per il MIT?" Chiese Phoebe allegra.
"Non solo farò domanda, ma entrerò!" Annunciò orgoglioso. "Ehi! Voglio anche io un bicchiere!" Piagnucolò avvicinandosi ad un cameriere.
Dopo un po', quando tutti furono arrivati, prendemmo posto per iniziare la cena vera e propria.
Vidi Sophie prendere posto vicino a James, ovviamente, Phoebe vicino a lei, seguita da Luke. Io mi misi vicino a James e vicino a me decise di sedersi Shawn, poi Ryan, mio fratello e tutti i loro amici.
Per prima cosa ci sevirono un antipasto, con polpette, prosciutto e formaggi. Ne mangiai gran parte, lasciando però i formaggi.
"Posso?" Chiese Shawn mostrandomi la bottiglia di vino bianco che aveva in mano.
"Si, grazie." Annuii avvicinando il bicchiere. Shawn me lo riempì e io ne bevvi un sorso.
"Grazie per lasciarmi la camera con Sophie Ab." Mi sussurrò nell'orecchio James.
"Nessun problema." Risposi cercando di non mostrare troppo entusiasmo.
James mi fece un sorriso furbo e si avvicinò di nuovo al mio orecchio.
"Sto facendo un favore anche a te, per caso?"
Aveva un sorriso in faccia di qualcuno che aveva capito tutto, forse anche troppo.
Probabilmente diventai rossa perchè si avvicinò di nuovo al mio orecchio. "Sarò una tomba."
"Ma no James! Che vai a capire." Feci la finta esasperata ma non servì a nulla perchè tanto lui aveva già capito e nessuno sforzo gli avrebbe fatto deviare i pensieri.
"Oh, ho capito eccome. Ti piace eh?" Questo lo disse senza sussurrarlo al mio orecchio e sperai che non lo avesse sentito nessuno, ma erano tutti troppo impegnati per fare caso a noi.
"No. Te l'ho detto che sei fuori strada." Cercai di tamponare ma fallii di nuovo.
"Oh, io ho capito benissimo invece. Siete già andati a letto?" Disse senza nessun pudore o senza pensare a tutte le persone intorno a noi.
"Ma cosa vai a pensare!" Mi agitai nel panico.
"Guarda che te l'ho chiesto solo per vedere se fossi sincera. Lo so che lo avete fatto." Sparò con nonchalanche lasciandomi a bocca aperta "Sophie mi ha detto di aver trovato il preservativo in un cestino di una camera degli ospiti a casa sua. E se lei era con me e voi eravate gli unici svegli fino a tardi, due più due fa quattro."
Boccheggiai per un secondo senza sapere cosa dire.
"Quindi lei lo sapeva e non mi ha detto nulla!"
"È contraria a parlarne fino a quando non sarà uno di voi ad aprire il discorso, ma tu sei la prima alla quale ho detto di lei e poi tu sei così, non credo ti incazzi se te ne parlo, giusto?"
Ero ancora senza parole e mi limitai ad annuire, controllando spesso che nessuno ci ascoltasse.
"E quante volte è successo? Solo una? Non ci credo." Continuò divertito.
"James! Non sono cose che ti riguardano." Sbottai.
"Oh ma andiamo! Non dirmi che ti sei innamorata!" Spalancò gli occhi e cercò di trattenere una risata.
"Deficiente!" Dissi tirandogli un pugno sul braccio. "No!"
"Andiamo! Puoi dirmelo però! È successo solo una volta? È una cosa da una volta sola? O è più seria?" Divenne per un secondo serio e smise di ridere.
"Oh... beh... è capitato altre volte." Ammisi. "Ma non vuol dire un cazzo! Vuol dire solo che ci piace scopare no?"
"Oh Abigail, non lo sai che lui era uno che se ne portava a casa continuamente di ragazze? Lo volevano tutte ed è da un po' che ne rifiuta parecchie." Mi sconvolse un po'. Ma era normale no? Anche io potevo stare un po' di tempo senza fare sesso. Era normale.
"Ma no! Non vuol dire niente." Cercai di intendere che tra noi non c'era nulla, solo attrazione fisica.
"Sai che c'ero quando ti ha comprato il regalo di Natale?" Si divertiva lui, ma io mica tanto.
"Come diamine fai a sapere tutte queste cose?"
"C'ero quando lo ha comprato." Alzò le spalle.
"E che ne sai che lo ha regalato proprio a me?"
"Mi preoccuperei se facesse un regalo del genere ad una ragazza da una botta e via! E sono certo che non lo abbia regalato a Sophie, lo avrei visto e lui avrebbe un paio di palle in meno." Rise ancora e a quel punto risi anche io perchè cercai di non pensare alla parte seria del discorso "Cos'è per te?"
"Non è niente." Sentenziai.
"Allora ci sei stata solo perchè è capitato. Non vuoi farlo di nuovo vero?" Continuò ad indagare.
"Oh ma a te che importa?" Sbuffai.
"Non hai risposto, quindi vuol dire che vuoi farlo di nuovo. Ti ho vista flirtarci prima. E mi importa perchè non voglio che finisca a schifo la cosa."
"Non accadrà! Stai tranquillo."
"Non fate come me e lei." Disse indicando Sophie. "Ditevi tutto ciò che avete da dirvi se ne avete. Non aspettate tanto, è solo un tormento l'attesa perchè è piena di fraintendimenti."
Ascoltai ogni singola parola e fui attenta ad incidermela nella memoria perchè tutti i torti non li aveva lui.
"Va bene." Annuii.
"Dovessi avere bisogno di parlarne sai dove trovarmi. Dicono che sia bravo ad ascoltare." Si vantò e poi si girò a parlare con Sophie mentre io mi accinsi ad ascoltare cosa di dicevano i ragazzi di fianco a me.
Parlavano di qualcosa che non riuscivo a capire, ma smisi di provarci quando la mia attenzione fu catturata da qualche altra cosa.
Shawn aveva poggiato una mano sulla mia coscia nuda e la spostava piano piano verso l'alto, alzando anche il vestito.
"Fermo!" Sussurrai bloccandogli la mano e lo vidi ridacchiare.
Ritirò la mano e continuò a parlare. Si divertiva eh?
Con un po' di audacia poggiai anche io la mano sulla sua coscia, sotto il tavolo, e salii poco alla volta più su, sempre più su... poi fui bloccata di scatto e lo vidi girarsi verso di me.
"Sei cattiva però! Non puoi aspettare?" Chiese, senza riuscire a capire se fosse più infastidito o dispiaciuto per avermi fermato la mano.
"Non c'è da aspettare, perchè io non farò nulla." Feci spallucce da persona innocente.
"Cederai prima o poi." Mi promise ritornando a parlare con gli altri.
Sogghignai e mi girai a parlare con Sophie e James.
La cena finì relativamente presto e ci mettemmo tutti ai divanetti per stare più comodi. Ryan e mio fratello si accinsero a preparare i narghilè e lo provarono per primi.
"Funziona una meraviglia!" Urlò euforico Louis.
Sembrava essere tornato indietro di due anni, quando la sua unica preoccupazione era scegliere la ragazza più bella del locale per quella serata.
"Complimenti fratello! Ottimo lavoro." Lui e Ryan si diedero la mano e tutti iniziarono a fumare un po'.
"Che ne pensate di giocare a 'non ho mai'? Per passare il tempo fino alla mezzanotte!" Propose Ryan aspirando il fumo.
"Ma sono i giochetti che fanno i bambini!" Si lamentò Sophie.
"Oh ma sta zitta! È un modo per bere e io vi voglio tutti ubriachi fradici!" Senteziò il fratello e lei non ribattè. "Inizio io..."
Ryan fu bloccato poco dopo da mio fratello che mise sul tavolo una controproposta.
"Ma no! Almeno giochiamo ad obbligo o verità! È più interessante."
"Touché." Disse Ryan facendosi uno shottino del gin che era sul tavolo.
Alzai gli occhi al cielo, si divertivano con poco.
"Vada!" Fece un gesto con la mano e diede la parola Louis.
"Sophie, obbligo o verità?"
"Verità." Alzò gli occhi al cielo rispondendo la mia amica.
"Quanti ragazzi si è fatta mia sorella da quando è qui a New York? La verità, lei a me queste cose non le dice."
Ma che domanda deficiente era?
"E lo credo bene! Non sono fatti tuoi questi. Sei già fatto Louis?" Sbottai nervosa. Lo odiavo quando non era in sè.
"Oh ma andiamo! Non sei una suora tu. Sei proprio tutto il contrario." Continuò mio fratello imperterrito e divertito.
Era rincoglionito tutto in una volta.
"Ah si eh? Allora chiedilo a me su." Lo sfidai. Ma perchè mettere in difficoltà Sophie poi?
"Rispondi allora."
"Uno Louis, uno. Non mi smuovono queste cazzate." Sputai acida. Mi sarei voluta tanto vendicare, ma mi ricordai da cosa era appena uscito lui e rimasi ferma e zitta al mio posto.
"Tocca a me. Ryan, obbligo o verità?"
"Obbligo! Non mi fai paura." Mi guardò dritto negli occhi e io sorrisi.
Avevo i nervi a mille per colpa di Louis e volevo solo spegnere il cervello.
"Tre shot di gin, uno dietro l'altro." Ordinai con poca fantasia. Non avevo neanche più tanta voglia di giocare.
"Oh bene!" Sorrise e in due minuti ebbe fatto fuori i tre shottini senza il minimo problema.
"Shawn, obbligo o verità?"
"Verità." Rispose sbuffando. Era un gioco noioso anche per lui.
"Quante volte te la sei fatta quella Sierra Colman eh? Me lo sono sempre chiesto! Ti veniva dietro come un cane ogni volta che la lasciavi." Chiese veramente interessato Ryan.
"Ma chi se lo ricorda. Ho perso il conto dopo un po'" alzò le spalle Shawn. E chi era questa mo?
"Ma che fine ha fatto? Non la si vede più in giro." Si intromise Sophie.
"È scappata in Arizona." Sghignazzò James.
"Ah ragazzi quasi dimenticavo! Ho degli ospiti nell'altra sala e gradirei che nessuno di loro vi beccasse a fare sesso nei gabinetti, quindi vi ho lasciato le chiavi delle stanze libere alla reception. Basta che andiate li e diciate 'ciclamino'" risi di nuovo alla prola d'ordine di Ryan e poi annuii insieme agli altri.
Il dj che Ryan aveva assoldato per quella serata iniziò a mettere musica e tutti ci alzammo per ballare.
Non ero poi nolto brava a ballare o sciolta nei movimenti ma mi divertii comunque. Soprattutto dopo tutta la vodka che avevo bevuto a quel tavolino per sciogliermi un po'. Non era poi molta, solo il giusto per farmi pensare di meno.
Dopo un po', ci fu un'invasione della nostra sala. Tutti i ragazzi che si trovavano nell'altra entrarono e iniziarono a ballare insieme a noi. Non riuscii mai a capire se non fecero caso alla puzza di erba o se non se ne importarono.
Comunque rimasero con noi per tutta la nottata e noi ci divertimmo insieme a loro.
Quando fu il momento del conto alla rovescia, Ryan e Louis, fatti e ubriachi, presero in mano il microfono e iniziarono a fare il conto alla rovescia, mentre io, immersa in un mare di gente ridevo di gusto guardandoli. Alcuni ragazzi avevano in mano una bottiglia di spumante che stapparono sullo zero.
Io feci esplodere uno dei tubi dei coriandoli di cui la sala si riempì. Si sprigionò un urlo, in sala, che mi fece tremare le gambe e risi perchè ero felice. Era un bel capodanno in fondo, e il meglio di quelle vacanze doveva ancora arrivare.
Urlai "ZERO!" Insieme a tutti quanti i presenti e poi mi sentii tirare per i fianchi.
Sentii il petto sbattere contro quello tonico di Shawn il quale mi sorrise e poggiò le labbra sulle mie. Persi tra le persone ed entrambi felici.
Sorrise e sentii i suoi denti battere contro i miei.
"Tanti auguri." Urlò al mio orecchio.
"Tanti auguri!" Urlai anche io. "Sei forse impazzito? Ci sono tutti qui! Anche Louis."
"Non mi importa." Disse e io sentii dei brividi sulla pelle. Davvero ero più importante io che Louis?
Mi girai di poco e vidi Louis limonare con una sconosciuta in mezzo alla pista. Poi lo vidi che la tirava per un braccio e lei che lo seguiva. Si diressero alla reception e io pensai per un secondo al fatto che Louis non avesse ancora del tutto superato ciò che gli era accaduto. Mi avvicinai per vedere se stesse bene e Shawn mi seguì.
"Louis che stai facendo?" gli chiesi mentre lui biascicava la parola 'ciclamino' al receptionist.
"Eh? Ah sei tu!" Disse girandosi e mettendomi a fuoco. "Chi non scopa a capodanno, non scopa tutto l'anno!" Urlò prendendo una chiave elettromagnetica e portando via la ragazza che sorrideva compiaciuta.
Si, tutto sommato sembrava stare bene. Era allegro almeno.
Mentre riflettevo su questo sentii il respiro di Shawn posarsi sul mio collo.
"Sentito? Chi non scopa a capodanno, non scopa tutto l'anno." Sussurrò e mi baciò il collo. Infilai una mano tra i suoi capelli e sorrisi.
Mi girai a guardarlo negli occhi e lo vidi sorridere.
"Da quando sei un tipo tradizionalista?" Risi e lo vidi far finta di riflettere.
"Da quando le tradizioni portano a qualcosa di buono." Sentenziò e sorrise. Quegli occhi mi stregarono per l'ennesima volta e mi persi in quel mare azzurro.
"Ti ho detto che non avrei ceduto." Annunciai, convinta sempre e comunque che non avrei resistito poi molto.
"Oh ma dai! Vuoi dirmi che non hai voglia di venire su con me?" Fece gli occhi da cucciolo e sorrisi nel vederlo in quel modo. "Dai! Ti prego! Vuoi restare a secco tutto l'anno?"
"Oh no! Ma io non cederò mai!"
"Suvvia! Sono qui a pregarti di venire su con me, se non è cedere questo non so cosa sia." Alzò gli occhi al cielo esasperato.
Sorrisi ancora alle sule parole.
"Eh va bene."
"Oh si." Sussurrò e mi baciò di nuovo.
"Ma potrebbero vederci! Louis lo saprebbe subito."
"Oh ma a chi importa? È una questione importante questa! Io non vivo un anno senza sesso." Continuò avvicinandosi alla reception.
"Ciclamino" dissi io impaziente e strappai la chiave di mano a Todd che si era posizionato lì a fine serata. Ci sorrise e noi di dirigemmo agli ascensori.
Arrivati in camera scoppiai a ridere e mi gettai sul letto mentre Shawn chiudeva la porta.
"Spegni la luce!" Piagnucolai mentre si avvicinava a me.
"Non esiste! Voglio vedere ogni centimentro della tua pelle." Annunciò sedendosi sul letto mentre io mi sedevo a cavalcioni sulle sue gambe.
Il vestito mi si alzò leggermente sulle natiche e lui con le mani lo alzò ancora, pur non togliendo lo sguardo dai miei occhi. Lo alzò fino a togliermelo definitivamente e fu solo allora che abbassò lo sguardo per guardarmi.
"Oh Dio! Lo sapevo che ti sarebbe stato una meraviglia!" Sorrisi alla sua affermazione e lo baciai, iniziando a sbottonargli la camicia. "Siamo impazienti qui." Rise sulle mie labbra.
"Ma sta zitto! Stai rovinando la magia." Cantilenai sorridendo.
Non sarebbe mai riuscito a rovinare nulla lui, rendeva sempre tutto perfetto in qualche modo. Mi sentivo così bene che qualunque cosa avesse detto o fatto non avrebbe cambiato nulla. Nè il desiderio che avevo di lui, nè il fatto che mi aveva pregata di salire in camera con lui.
Provavo un turbinio di emozioni così forti ogni volta che non riuscivo mai a spiegarmi da dove uscissero.
Ero ancora sopra di lui quando mi prese per i fianchi e mi fece sdraiare sul letto mettendosi sopra di me. Slacciò il mio reggiseno e poggiò il suo petto contro il mio seno nudo.
Gli slacciai i pantaloni, senza cintura, e diedi merito a Ryan di aver detto la verità, era più semplice.
Lui se li tolse completamente e insieme a quelli si tolse anche i boxer. Io feci scivolare via i miei slip mentre lui metteva il preservativo.
La sensazione di pienezza che mi regalava ogni volta mi mandava in estasi. Gemevo ad ogni movimento e così faceva anche lui. I nostri respiri si mescolarono. Io muovevo il bacino andandogli incontro e il piacere aumentava.
Quello fu probabilmente il miglior inizio anno che ebbi mai avuto. Insieme alla persona giusta, nel momento giusto.
Era proprio lui quella persona. Era lui quello con cui vivevo i momenti migliori. Non solo a letto, ma sempre. Ogni giorno.
Per un momento mi tornarono in mente le parole di James. Le scacciai via quella sera, ma mi ripromisi che ci avrei ragionato su, una volta tornata a casa da quella che sarebbe stata poi la vacanza più bella della mia vita.
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