VIII.
Jaeke aveva perso il conto dei minuti che erano passati da quando aveva cominciato a leggere quel librone: non ne riusciva a cogliere il senso, solo qualche parola che aveva già sentito pronunciare da sua sorella o da Eilys. Gli sembrava tutto solo un elenco di lettere messe in fila senza l'intenzione di dire nulla.
Forse avrebbe dovuto iniziare da un libro di grammatica o chiedere a qualcuno, ma chiedere a Eilys era fuori discussione, Taryn non aveva un livello abbastanza alto per insegnare e non aveva voglia di disturbare Iros con una cavolata del genere, soprattutto ora che sembrava molto concentrato su altro. Jaeke aveva preso un sospiro, si era guardato in giro notando Eilys e sperando che lei non avesse fatto lo stesso, e si era alzato con Yp zalydor ty rept tra le mani.
Continuava a tenere gli occhi su Eilys nel tentativo di codificare il libro che stava leggendo: Il senso del combattimento, come sempre non pensava alla parte pragmatica della faccenda e si concentrava sulla teoria.
Il ragazzo aveva distolto lo sguardo e aveva ripreso a camminare dritto per il corridoio, la luce cominciava a diventare rosa ed a riempire la biblioteca con riflessi sui libri e le scale.
- Nayla – Jaeke si era avvicinato alla donna seduta all'entrata dell'edificio – Posso disturbarti? – in effetti Taryn, Iros ed Eilys non erano adatti, ma Nayla sicuramente lo avrebbe aiutato con piacere e, soprattutto, senza fargli domande, nemmeno scomode.
- Certo, dimmi pure, Jaeke – aveva staccato gli occhi dal libro mettendo un dito tra le pagine.
- Sai se ci sono dei libri di grammatica di Lingua Antica per principianti molto...principianti? – era arrossito nonostante non volesse.
- Mmm, temo di no – si era alzata per prendere un quaderno ad anelli e aveva cominciato a sfogliarlo – Ne abbiamo pochi salvati dalle rovine della vecchia biblioteca, ma nulla per principianti a livello minimo – era tornata su di lui – Mi spiace, Jaeke, quello che hai in mano è il meno difficile.
- No, no, grazie, Nayla, dell'aiuto – le aveva sorriso sincero e aveva mandato giù un groppone.
- Io la parlo, se vuoi ti posso dare una mano almeno con la grammatica basilare – la donna lo aveva levato dall'impiccio di chiedere.
- Non voglio disturbarti per una cosa del genere, mi basterebbe solo riuscire a capire frasi elementari.
- Tranquillo, qua ci si annoia molto negli ultimi tempi, ti aiuto volentieri – si era alzata, aveva messo un segnalibro tra le pagine del suo romanzo e aveva invitato Jaeke ad andare dietro il bancone, ma lui aveva esitato: aveva sentito la porta sbattersi e aveva visto entrare Taryn – Oh, buongiorno, Leotke.
- Ciao, Nayla – si era girata verso Jaeke – E ciao anche a te. Come mai qui? – il ragazzo aveva alzato il libro che teneva ancora in mano – Lingua Antica?
- Sì, sto provando ad impararla con scarsi risultati.
- Vuoi una mano?
- Gliel'ho già proposto io – si era aggiunta Nayla alla conversazione.
- Ma tu stai lavorando, non devi disturbarti – Taryn aveva guardato ancora il ragazzo alla ricerca di una conferma – Posso farlo io tranquillamente – era inutile dissentire, Taryn avrebbe continuato così finché non l'avrebbe avuta vinta.
- Facciamo così, ragazzi – Nayla, con la sua solita calma, aveva sorriso piena ad entrambi – Aiutalo pure tu, Taryn, ma se avete bisogno, chiamatemi.
- Va bene, Nayla, grazie – aveva fatto un cenno con la testa Jaeke - Perfetto, andiamo in fondo alla biblioteca?
- C'è Eilys – il ragazzo aveva fatto spalancare gli occhi a Taryn.
- Va bene – stavolta li aveva roteati con compassione – Andiamo sulla terrazzina.
- Ma come mai hai deciso di studiare la Lingua Antica? – Taryn aveva messo una mano sul foglio davanti agli occhi di Jaeke per fargli prendere una pausa – L'hai sempre odiata.
- Credo possa tornarmi utile in questo momento: non si sa mai cosa richiederanno le missioni in futuro.
- Oppure lo fai per capire come ti offende Eilys? – la ragazza aveva messo una mano sotto il mento e gli aveva puntato gli occhi chiari in faccia con un sorrisetto fastidioso.
- Lo fa solo perché è infantile e un po' codarda.
- Ti prego, Jaeke, non lo pensi nemmeno tu quello che hai detto – aveva sospirato e roteato gli occhi lui.
- Ryn, per favore, non farmi la morale anche tu.
- Zan ti ha fatto la morale? Non ci credo nemmeno se lo vedo.
- Mi ha solo detto che dovrei rilassarmi.
- Sono anni che te lo dico, Jaeke.
- Ascolta, come mi rilasso sapendo che abbiamo una bomba pronta ad esplodere tra le mani?
- Eilys non è come la dipingi.
- Vive in maniera troppo astratta per combattere questa guerra.
- D'accordo su questo, però alle volte serve.
- Non ho detto il contrario, alle volte serve, ma il più delle volte crea danni.
- Non mi sembra che sia successo nulla nella scorsa missione.
- Ho rischiato di essere sgozzato, Ryn.
- Che?!
- Sì, dal fratello di Jasemine: pensava fossi uno della FTS – non aveva ricevuto risposta dalla ragazza, solo uno sguardo assente – Che c'è?
- Credi che Eilys si sarebbe perdonata una cosa del genere? – lo aveva spiazzato – Hai ragione, è una ragazza poco pratica, ma non è cattiva e lo sai perfettamente: non metterebbe mai in pericolo qualcuno consapevolmente. L'hai vista allenarsi sola?
- Sì – si era morso un labbro per non dire che l'aveva vista anche leggere un manuale di combattimento.
- Ecco. Perché credi che lo faccia? Sa benissimo di poter risultare un peso per tutti e questo le crea imbarazzo.
- Te lo ha detto? – aveva continuato il ragazzo con lo sguardo piatto.
- Non ce n'è stato bisogno, l'ho imparata a conoscere in questo periodo – aveva alzato le spalle – Dovresti anche tu.
- Vorrei, ma è impossibile perché siamo troppo diversi per capirci.
- Dovresti solamente parlarle.
- Ah, ti prego, Ryn – era sbottato – Non dire sciocchezze.
- Pensi di non poterlo fare?
- Sono certo di non poterlo fare.
- Perché?
Jaeke aveva sbuffato leggermente con una faccia da compatimento - Perché non mi ascolterebbe, partirebbe all'attacco come fa sempre con me.
- E hai mai pensato perché? – lo aveva colto impreparato inclinando la testa – Non è sempre facile parlare con te, sai?
- Lo so, per quello non ci provo nemmeno con lei.
- Strano da parte tua, non sei uno che abbandona facilmente.
- E' inutile sprecare forze, Ryn – nonostante le domande taglienti, Jaeke manteneva la calma – Eilys è una bravissima ragazza e non è nemmeno una brutta persona per quanto ne so io. E' vero, è molto intelligente, sensibile e giusta, ma...
- Ti attira.
- Che?! – l'aveva guardata allucinato – Non mi attira per nulla.
- Non intendo in quel senso, Jae, dico che ti incuriosisce in qualche modo – si era alzata per sgranchirsi un poco le gambe – E che comunque l'ammiri.
- Ovvio che l'ammiro, Ryn, ma solo per certe cose – aveva avuto come risposta un mugugno – Ascolta, come pretende di sopravvivere a suon di pietà, gentilezza e comprensione?
- E tu credi di sopravvivere solo con cinismo, ostinatezza e chiusura? – gli era passata dietro la sedia verso le scale, dove aveva messo un passo sul primo scalino.
- Abbiamo finito?
- Hai altro a cui pensare, Jae – era scomparsa e Jaeke aveva buttato un occhio verso il fondo della biblioteca: Eilys era ancora lì che studiava.
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