P.o.v. Narratore
I due ragazzi, una volta separati, andarono nelle rispettive case, o più che altro Eren, visto che Mikasa si trovava dentro essa.

La ragazza stava sistemando con cura tutto il materiale che avevavo usato, il computer, vari libri ecc., finché non li capitò tra le mani quel libro, il libro che aveva in comune con Eren.

Lascio perdere tutto e si mise sul divano color panna, nel mentre che continuava a fissare quel libro che si trovava tra le sue mani.

Mikasa iniziò a pensare  a quanto quell'oggetto che ora stringe la salvò da una fine tremenda.
L'iniziò a leggere durante l'ultimo anno di scuola media, che per lei fu l'inferno all'ultimo stadio.
I compagni di classe la prendevano in giro, tirandole molliche di pane dentro il cappuccio della felpa, insultandola, e nei peggiori dei casi, le compagne la chiudevano in bagno per la durata della ricreazione.
I professori e genitori dicevano che lei avrebbe dovuto scegliere un liceo degno della sua intelligenza, e non il musicale, scuola per persone poco colte.
Già il suo sogno è suonare e cantare nella vita.
In tutto ciò lei aveva perso ogni speranza... ma attraverso quel libro capì che doveva lottare per realizzare i suoi sogni e se stessa.

Infatti, alle superiori, pur aver scelto un liceo che volevano i suoi professori, Mikasa riuscì a farsi rispettare e a trovare degli amici. Inoltre ha iniziato a frequentare corsi di canto, violino, flauto traverso e dolce e di pianoforte, e ha mandato una lettera di iscrizione per una scuola privata all'estero.

Nel pensare tutto questo le venne nostalgia, così aprì aprì il libro e iniziò a leggere un capitolo, anche se prima notò quanto fosse scarabocchiato quel  libro.
Già, Mikasa aveva e ha tuttora, il brutto vizio di scrivere cosa pensa di ogni capitolo.
Se le fosse piaciuto, i suoi pensieri, cosa avrebbe potuto fare quel personaggio e anche, delle frasi che le venivano in mente.

Su quel capitolo c'era scritto:
" vorrei paragonarmi al protagonista, ma penso di aver perso il mio lato umano"

Mikasa resto stupita perché lei non ebbe mai scritto nulla del genere, e poco a poi spalancò sempre di più gli occhi.

In quel momento gettò il libro a terra e con un movimento fugace si allontanò da esso, perché intuì che il libro in questione non era il suo, ma quello del ragazzo.

Dopo due minuti abbondanti si riavvicinò e inzio a leggere le note del ragazzo.
La curiosità fu troppa.

Eren nel mentre invece era tornato a casa felice come una pasqua.

Una volta arrivato si buttò a peso morto sul divano e subito dopo si alzò e aprì lo zaino, in precedenza lanciato sul pavimento, e prese il libro che guardò intensamente, per poi dire:

Eren:" certo che mi hai aiutato anche oggi, involontariamente certo, però lo hai fatto... ma cosa sto facendo mi sto mettendo a parlare con un libro, se voglio renderli grazia dovrei rileggerlo, no?"

Così il Eren si sedè sul divano e, proprio come la ragazza ebbe una relazione esagerata quando scoprì che non era il suo.

Poi anch'esso, mosso dalla curiosità, iniziò a leggere le note di Mikasa.

Così entrambi i ragazzi scoprirono pensieri, opinioni, critiche, paure dell'altro... anche quelle che sarebbero dovute rimanere dentro le pagine di un libro.

Angolo autrice
Già lo so che dovevo regolarmente ma... lo sapete già... i miei soliti problemi.
Inoltre la scuola ne mese di gennaio ci ha tartassati di verifiche.
Non penso che dare 10 verifiche in una settimana sia umano però...

Comunque vi voglio chiedere un parere, secondo voi sono brava a scrivere?
Mi spiego meglio avete qualcosa che pensate non sia corretto o qualche consiglio da darmi?
Sono tutti ben accetti.

E niente, grazie per aver letto questo capitolo.

                                        ~By Astrid