Capitolo 7
P.o.v Narratore
Drinn Drinn
La campanella, di fine giornata scolastica, del venerdì, per molti significa felicità, libertà e ansia per due giorni e un pomeriggio, in sostanza il weekend.
Felicita e libertà perché finalmente il pomeriggio si può uscire, coltivare le proprie passioni, qualunque esse siano, divertirsi e dormire quelle ore in più la mattina invece di svegliarsi alle 6 meno un quarto.
Ansia perché bisogna studiare gli appunti e le pagine assegnate dai professori e sperare che interrogazioni e verifiche vadano bene, così da mantenere un buon rendimento scolastico.
Ma forse per una ragazza dai capelli corvini, occhi neri come come la notte e gelidi come il ghiaccio che però si sciolgono con una piccola fiammella, questo weekend sarà un po' diverso.
P.o.v Mikasa
Ecco.
Il giorno maledetto.
Possibile che io sia obbligata a fare qualcosa con qualcuno che odio.
I miei pensieri vennero interrotti da Petra, che come a suo solito mi abbraciò, facendomi perdere il respiro.
Petra:" Mikaa "
Disse affettuosamente mentre continuava a "abbracciarmi".
Mikasa:"smet-ti-lah no-nh respi-roh"
Dissi io non riuscendo a respirare.
Petra:"scusami, comunque perché sei più nervosa del solito?"
Chiese la ragazza sorridendo
Sbuffai e le raccontai tutto nei minimi dettagli.
Lei rimase stupita... direi.
Petra:"quindi non l'hai mandato all'ospedale per quello che ha detto?"
Disse la ragazza incredula.
Mikasa:" già, anche se sarebbe stato meglio, forse, oggi avrei potuto fare qualcos'altro"
Dissi io.
Petra:" in ogni caso se ti serve una mano chiamami, ora vado perché se no i miei genitori non mi faranno uscire per il resto della mia vita ciaooo"
Disse lei iniziando a correre verso casa.
Beh... beata lei che ha dei genitori così presenti.
Dopo un po' arrivai anch'io a casa, come al solito pulita, arredata dei minimi dettagli, ma senza una presenza umana.
Se non la mia.
Già... forse lo avrete capito ma i miei genitori non ci sono mai, sono sempre impegnati per lavoro, così mi ritrovo sempre da sola in queste quattro mura.
Erano le tre e iniziai a mangiare il pranzo, del riso al curry.
Era l'unico pasto che sapevo cucinare.
Una volta finito lavai i piatti.
Erano le quattro e sapevo che tra un po' sarebbe arrivato Jeager.
Passò un ora ma, fortunatamente di lui non c'era traccia pensai.
Peccato che poco dopo dovetti rimangiarmi tutto quello che avevo detto in precedenza, perché senti bussare alla mia porta.
Guardai dallo spioncino.
Era lui.
Bene ecco l'inizio di questo pomeriggio d'inferno.
Angolo autrice
Scusatemi tanto per la mia assenza in primis, ma ho avuto i miei soliti problemi.
Comunque cosa ne pensate di questo capitolo?
Inoltre vorrei chiedervi due cose:
1 Siete andati al romix?
2 Vi piacerebbe un speciale dove rispondo alle domande che avete di questa storia?
In caso sia un si, fate delle domande, in caso sia un no, non nulla.
Infine grazie mille per aver letto questo capitolo.
~By Astrid
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