Capitolo 13
P.o.v. Narratore.
Uscì infuriata dalla scuola. Aveva gli occhi socchiusi, le sopracciglia incurvate e i denti stretti.
Si era dimenticata che quel giorno lei e Furlan sarebbero dovuti uscire, quindi si incamminò verso la fermata dell'autobus.
Fortunatamente il ragazzo dalla chima bionda la fermò appena la vide, prendendola per il braccio, prima che cominciasse ad avviarsi.
Furlan:"Mikasa! Ti ricordi che oggi dobbiamo uscire? Cosa ti prende?"
Chiese preoccupato il ragazzo.
La ragazza sospirò pesantemente.
Mikasa:" scusami me ne sono dimenticata, visto che oggi non sei venuto a scuola... beh almeno tu puoi..."
Rispose amareggiata.
Furlan:" Eh! Ma cosa è successo! Possibile che per una volta che io non vengo, perché non mi andava, e Petra e Levi si prendano un giorno libero per festeggiare il loro anniversario, succeda il casino più totale!"
Esclamò incredulo.
Mikasa annuì.
Furlan:" Ti andrebbe di spiegarmelo senza giri di parole?"
Richiese, con tono comprensivo.
Mikasa: va bene, ma ci vorrà un po' quindi è meglio iniziare ad andare verso il fastfood o il ristorante dove mangeremo."
Il ragazzo acconsentì e iniziarono ad andare, nel mentre che Mikasa raccontava l'accaduto giornaliero.
[...]
Furlan:"Ok sapevo che quella fosse pazza, ma immaginavo così tanto. Ma poi è pure tu la scusa del progetto, quella che utilizzano tutti, potivi evitartela."
Sottolineò.
La ragazza lo guardò storto.
Mikasa:"Approposito del progetto come sta andando a te?"
Domandò per cambiare discorso.
Furlan:"Dai sì a me va bene. La mia compagna è simpatica e carina, inoltre lavoriamo entrambi quindi ci sta".
A quelle parole la ragazza, dagli occhi color ebano, alzò un'estremità della bocca, mentre l'osservava divertita.
Furlan:"Oi, perché mi guardi così?"
Interpellò l'amica, che in quel momento la sua espressione era come "pervertita".
Mikasa:"Hai detto che è carina e simpatica"
Citò le parole del ragazzo, con una sopracciglia curvata.
Furlan imbruttì lo sguardo e, solo dopo aver capito, roteò gli occhi.
Furlan:"Non ci pensare neanche, dopo quello è successo con Isabel lo sai che non voglio avere più storie."
Enunciò deciso, senza alcuno scrupolo.
Mikasa di fermo, in mezzo alla strada, e, con la testa chinata, disse:
"Beh certo... potevi immaginare che una macchina, la quale la guidava un uomo ubriaco, sarebbe andata a tamponare contro il vostro motorino.
Furlan, almeno che io non sappia e tu riuscivi e riesci prevedere il futuro, perdonati una volta per tutte!"
Rimproverò aggressivamente.
Il ragazzo si mise a ridere, tanto che delle lacrime gli uscirono dagli occhi.
Furlan:"Mikasa sei così incoerente in alcuni casi."
Affermò ridacchiando.
Mikasa:"Cosa stai dicendo!?"
Il giovane le poggiò le sue mani sulle spalle delle ragazza, per poi guardarla dritta degli occhi.
Furlan:"Mikasa tu parli di perdono, ma non lo attui mai... un esempio lampante può essere il ragazzo con cui dovresti fare quel maledetto progetto.
Prima di dare dei consigli agli altri, dalli a te stessa."
Espose tranquillamente, per poi rimettersi composto.
Furlan:"Ora andiamo, ne riparleremo davanti a qualcosa di caldo da mangiare."
Mikasa assentì con il capo.
Nel mentre che camminavano, senza rivolgersi una singola frase, la giovane continuava a tormentarsi per via delle parole del ragazzo.
Si rese conto che era totalmente vero.
Lei da consigli o indicazioni agli altri, ma mai a se stessa...
By Astrid.
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