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Capitolo 11

P.o.v. Narratore
Mikasa:" - quindi ecco cos'è successo ... "
Disse la corvina a testa bassa, mentre l'interlocutore rimase a bocca aperta.
Petra si aspettava qualcosa di "grave", ma di questa intensità.

Dopo che Mikasa si calmò, spiegò ciò che fu successo alla ragazza dalla chioma rossa, che rimase sconcerta, come fu detto prima.

Lei si poteva aspettare, quasi, tutto ma non quello che è successo.
Capì perfettamente il motivo per cui Mikasa reagì in quel modo.
Sapeva benissimo cosa c'era scritto in bel libro.

Una dozzina di minuti passò, allora Petra, decise di "rompere il ghiaccio", purché non sapesse se il modo era giusto.

Petra:" Beh... che dire, avete dei gusti letterari molto simili voi due.''
Le disse la ragazza mentre le faceva un "sorrisetto", cercando di ironizzare la faccenda.

Mikasa imbrutti lo sguardo.
Petra si mise composta, e guardò Mikasa degli occhi, che ancora teneva quello sguardo infastidito.

Capì che l'unica maniera per rassicurarla era parlare, ma con estrema serietà.

Petra:" tu hai paura che possa aver letto qualche tua annotazione, giusto?"
Disse seria la ragazza.

Mikasa annuì debolmente, mentre si sorprese della serietà, presa velocemente, della ragazza.

Petra:" Mikasa ma perché hai paura che lui possa aver letto le tue annotazioni?"
Chiese la rossa diretta senza giri di parole.

Mikasa si ammutoli, e abbassò il capo.
Era solita comportarti così quando si parlava dei suoi problemi. Rinchiudersi in se stessa, era quella l'azione che svolgeva sempre.

Petra:" capisco che ti possa dar fastidio, che lui, proprio lui, potrebbe leggere, da un secondo all'altro, dei tuoi fatti privati, ma ora non puoi fare più nulla. Non potrai cambiare il passato sfortunatamente, come per tutti quanti."
Disse saggiamente Petra, che accarezzava dolcemente la chioma corvina dell'amica.

Mikasa sospirò a pieni polmoni, poi parlò con voce tremolante.

Mikasa:"Petra quello che dici tu è estremamente giusto, ma rimane ciò che io ho letto su di lui
Cosa dovrei pensare ora?
Cosa?!"
Disse freneticamente la ragazza.

Petra:" Capisco... beh in questo caso rimane solo l'opzione di parlarne, no?"

Mikasa:" Forse hai ragione... comunque parlando di altro, non voglio deprimermi ulteriormente ora che mi sono calmata, come ti trovi con il to compagno di progetto?"
Chiesa tranquillamente.
Sembrava si fosse, in un frangente, ripresa, anche se in realtà voleva solo cambiare argomento.

Pedra sospirò, capendo le intenzioni della ragazza.
Eppure, alla fine, volle stare al suo malsano gioco.

La ragazza dalla folta chioma rossa alzò gli occhi al cielo.

Petra:" vedi... non è che sia il massimo. Oltre che sembra un vecchio di ottant'anni, si morde la lingua in continuazione.
In sostanza... non si può avere un dialogo con lui"
Disse a bassa voce.

Mikasa replicò il suo tono di voce per poi dire:
"Ok, ma a cosa serve parlare a voce bassa. Qua dentro non c'è nessuno apparte noi due"
Finì le sue frasi e poi, dopo qualche secondo inizio a ridere a squarciagola.

Petra iniziò a lanciarle i cuscini, posizionati sopra al divano, ma abilmente Mikasa lì schivò.

Mikasa:"mi sa che la tua mira non è poi così buona"
Disse rivolgendosi a Petra con tono scherzoso.

La ragazza guardò storto la corvina, con gli occhi assottigliati.

Mikasa:" Dai, dai scherzo... più o meno. In ogni caso, invece, sai come se la passa Levi?"
Chiese curiosa.

Petra alzò nuovamente gli occhi al cielo, soltanto che questa volta si mise a sghignazzare.

Petra:" Allora a quanto mi ha detto e una tizia mezza pazza, ma seriamente.
Adora i giganti e svolgere esperimenti... anche sulle persone.
Sembra una mezza maniaca e basta, mi ha detto solo questo"

Mikasa:" Wow! Ci è andata male a tutti e tre, si vede che la nostra fortuna in quel momento era alle Hawaii."
Disse la corvina accennando un lieve sorriso.

Petra:" Sempre se l'abbiamo ed esiste"
Puntualizzò lei.

La serata continuò così, tra una chiacchiera e l'altra, corate da qualche risata e sghignazzo.

Alla fine fece bene ad entrambe quel momento di relax, soprattutto a Mikasa.
Essa infatti riuscì, in quelle poche ore, a distaccare la mente da quei pensieri che la tormentano ed angosciavano.

Quei pensieri provati unicamente da un fatto, una persona...
















Angolo autrice.
Senza giri di parole vi chiedo scusa, perché e da molto che non mi faccio viva.

Il motivo è la storia.
Mi sono chiesta se valesse la pena continuarla.
Alla fine non è il tipo di storia che mi piace scrive a me, inoltre la trovo sensa senso.
Volevo abbandonarla.
Poi ho deciso di continuarla per voi che leggete.

Comunque oltre a questo vi volevo chiedere do come state vivendo questa quarantena?

Inoltre vi prego restate a casa.
Frase detta e ridotta, ma che sembra non voler entrare nella mente delle persone.

Ora siamo arrivati alla fine.
Grazie mille di aver letto questo capitolo.
Ci vediamo al prossimo capitolo.

By. Astrid

P.s. Il capitolo verrà revisionato in seguito.

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