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Diagon Alley

A quel punto, lasciando mia madre senza parole, esco con il professore.
"Tieniti al mio braccio, adesso verrai come teletrasportata (come dicono i Babbani) in un posto dove passeremo la notte. Mi raccomando non ti staccare non voglio finire nei guai per colpa tua."

Che gentilezza.... comunque sarà meglio tenersi. In un attimo non riesco più a respirare e mi sento schiacciata da tutti i lati. Un secondo dopo sono in un campo desolato a guardare una vecchia catapecchia.

"Dormiremo qui stanotte, e non voglio sentire che rimani sveglia: domani sarà una lunga giornata a comprare il tuo materiale scolastico, anche senza che tu ti addormenti a metà giornata". Sempre la solita simpatia! Quasi quasi mi metto a ridere se non fosse che è diventato esasperante.....
Comunque entro con lui. Ci sono due stanze ciascuna con un letto, io scelgo quella a sinistra e mi butto sul letto, troppo stanca per fare qualsiasi tipo di commento. In men che non si dica mi sono già addormentata.

Vengo svegliata dalla sua voce leggermente gracchiante che mi ordina di alzarmi e anche di darmi una mossa.
Faccio come mi dice perché non sopporto più i suoi commenti sarcastici e non voglio dargli ulteriori spunti per farli. Usciamo e appoggiandomi al suo braccio sento la stessa sensazione orribile di vuoto soffocante per ritrovarmi stavolta davanti a una porta trasandata.

Entrando trovo diversi uomini che chiacchierano ad alta voce con un uomo oltre al bancone, deve essere una specie di pub ma non capisco come questo possa aiutarci.
Superiamo gli uomini mentre Piton mi spiega:" Questo è il Paiolo Magico: da qui si accede a Diagon Alley". Allo stesso tempo sento frazioni di frasi dette dai maghi al bancone:
"Potter..."
"Tornato....."
"Stretto la mano...."
"Tu-Sai-Chi....."

Non capisco nulla ma non ci faccio caso : mi devo abituare. Sto per entrare in un mondo di cui non so nulla ma che diventerà la mia casa.
Mentre pensavo Piton armeggiava con la bacchetta e i mattoni e magicamente si apre un passaggio su una via affollatissima. Questa deve essere Diagon Alley.

Mentre camminiamo, nonostante gli sbuffi, il mio accompagnatore mi spiega che i miei genitori mi avevano lasciato dei soldi ad una banca (chiamata Gringott) per il mio futuro.

È strano parlare di loro. In fondo io non ho la minima idea di come fossero o di come si chiamassero. Ogni volta che cerco di chiederlo, il professore cambia velocemente argomento e gli si infuocano gli occhi di rabbia. Peraltro da quello che mi dice non si capisce neanche se sono morti o semplicemente dispersi. Sono molto curiosa ma anche abbastanza malinconica. Possibile che abbia passato la mia intera infanzia credendo ad una bugia così grande? Chissà come erano i miei veri genitori.....quando arriverò ad Hogwarts cercherò di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili.

Nel frattempo entriamo in una specie di sartoria dove una strega vestita in modo strano( che Piton mi sembra abbia chiamato Madama Malkin) mi prende le misure per darmi la mia nuova uniforme, il cappello, i guanti ed il resto.... non è per niente male calcolando quello che mi aspettavo per la mia scuola normale (o babbana come mi sto allenando a dire)...

Ogni tanto per strada qualcuno mi fissa ma non mi importa.... infondo anche io sto fissando tutti come se fosse la prima volta che vedo queste cose.... aspetta.... è la prima volta che vedo queste cose! Tutte queste novità mi hanno dato al cervello! Ho bisogno di uno stacco!

Entriamo in un altro negozio per comprare l'animale che mi porterò ad Hogwarts. I gufi sono molto belli a quanto ho sentito è con questi che ci si manda la corrispondenza, ma preferisco i gatti. Un rospo no di certo.... mi fa abbastanza senso..... così prendo un bellissimo siamese dagli occhi azzurri come il cielo che mi ricordano quelli di qualcuno, anche se non riesco proprio a capire chi......

Finalmente entriamo in un negozio che riconosco! È una cartoleria, ma ammetto che la merce è così assurda che potrebbe anche benissimo essere un mercatino delle stramberie. Ad ogni modo prendo il calderone, la bilancia e le penne. Poi giriamo nei negozi accanto per prendere libri ed ingredienti.

Piton continua a farmi mille raccomandazioni sul fatto di tenere ordinato il libro di Pozioni e mi ricorda che questa giornata non avrebbe avuto riscontri sulla sua valutazione. Lo immaginavo: mi sembra emotivo quanto il libro che ho in mano ed è Storia della magia......

Per ultimo entriamo in un negozietto pieno di oggetti misteriosi e strani segni. Sono ancora incantata a guardarmi intorno quando mi accorgo che il professore sta salutando quello che deve essere il proprietario del negozio.
"Ollivander serve una bacchetta per Kara ma prima dobbiamo parlare in privato...."

Si allontanano verso la fine di un lungo corridoio con le pareti zeppe di scatoline. Una bacchetta.... wow.... chissà.... e se non funzionasse? E se tutto questo fosse uno sbaglio??
Vengo risvegliata di nuovo dai miei pensieri. Ollivander ha appena emesso un profondo "oohhh" e ha annuito. Mi si avvicina e anche lui prende moltissime misure. Poi mi chiede: "Qual è la tua più grande paura?"

Vengo presa completamente alla sprovvista, non mi aspettavo che uno sconosciuto mi facesse una domanda così personale.... inoltre aveva toccato un tasto delicato che nell'ultimo giorno mi aveva tormentato. Come faceva a saperlo? Decido di rispondere con sincerità a questo mago che ha capito così tanto di me in così poco tempo.

"Essere abbandonata"rispondo.
Un brivido mi corre giù per la schiena e penso ai miei veri genitori, per la prima volta dalla scoperta della loro esistenza mi salgono le lacrime agli occhi al loro pensiero. Decido di cacciarle via e di farmi forza. Ollivander continua a scrutarmi come se si aspettasse che aggiungessi qualcosa ma dopo un po' corre sulla scala. Mi passa 6 bacchette ma nessuna va bene... ma la settima mi trasmette subito qualcosa: come una piccola scossa. Appena la stringo in mano escono scintille dalla punta.

"È stato difficile trovarla ma questa qui è perfetta. Nove pollici e mezzo, legno di larice con un nucleo di crine di unicorno, inflessibile..... molto particolare come bacchetta.... molto potente" afferma Ollivander in questo momento.

Piton gli dà i soldi ed usciamo. Sbatto contro qualcuno appena fuori la soglia.

"Sta' più attenta,tu!"
"Scusi tanto, mi dispiace"
Accidenti alla mia goffaggine!! Alzo lentamente la testa e davanti mi ritrovo un ragazzo con i capelli biondo platino. Ho conosciuto poche persone con i capelli più chiari di me.... insomma anche io ce li ho praticamente platinati ma i suoi sono come bianchi.
Dietro di lui c'è un uomo con gli stessi capelli ma più lunghi. Deve essere il padre. Mi fissa in modo strano e poi nota Piton accanto a me.

"È lei, Severus?"
"Sì, la sto accompagnando per ordine di Silente"
"Ah quel vecchio rimbecillito! Andiamo Draco abbiamo da fare"
Entra nel negozio con il figlio alle calcagna.

Io mi volto verso il professore:"Come faceva quel tizio a conoscermi?"
"Non fare domande ragazzina"
La solita simpatia è tornata! Mi stavo preoccupando! Per un attimo nel negozio potrei azzardarmi a dire... no ma forse è troppo... che potessse sembrare..... addirittura..... UMANO!!..... ma shhh NON lo dite a nessuno!

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Cari lettori,
Scusate per l'orario! Voglio proprio vedere chi lo leggerà per primo (se sei il primo lascia un commento vedrò di ringraziarti). Comunque mi era venuta l'ispirazione sulla scena da Ollivander e non volevo scordarmela anche se per il resto il capitolo è abbastanza penoso(scusate!). Per curiosità quella che ho messo è la mia vera bacchetta secondo Pottermore.... farò capitoli così centrati su episodi del primo anno ancora solo sull'Hogwarts Express e sullo Smistamento.... poi si vedrà. So che è ancora una palla ma sto cercando di rendere il racconto interessante, ma purtroppo è la mia prima storia e non è un granché!(vi prego ho bisogno di sostegno morale votate o lasciare un commento per migliorare la storia o per dirmi cosa vi piacerebbe trovare)
Scusate anche per il commento lunghissimo...
Continuate a leggere e a sognare
Vostra
Unknown312o

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