Capitolo XIX | Brangelina
«Che pezzo di merda!» strillo levandomi i tacchi cominciando a fare le scale a piedi nudi.
«No, è proprio un figlio di puttana» dice Florine incredula tanto quanto me.
«Non posso crederci! Con Chantelle, Chantelle! Sono fottuta» constato girando la chiave ed entrando in mansarda.
«Non credo lo sappia» ipotizza la mia amica chiudendosi la porta alle spalle mentre, completamente distrutta, mi butto sul materasso schiaffandomi il cuscino in faccia.
«Si? E se venisse fuori? Se quello stronzo vuole può distruggermi la carriera in un secondo, se lei lo scoprisse...ah! Lo odio!» deliro, cercando di spiaccicarmi ancora di più la faccia sulla federa.
«Cher! Non lo verrà mai a sapere, non penso che Morgan sia così deficiente da dirlo alla propria fidanzata per farti un torto, non credi?» spiega aprendo il frigo per poi mettersi seduta sul letto ancora sfatto.
«Come farò adesso? Non sopporterò mai questo peso, dovrò vederla a ogni evento e fingere di non essermi quasi scopata il suo fidanzato!» borbotto afflitta.
«Okay, è una situazione complessa ma, per fortuna, vi siete solo baciati» chiarisce sicura di sé «In modo molto, molto, passionale. Ma in fondo non avete fatto niente, forza tirati su!» mi rassicura togliendomi il cuscino dalla faccia e passandomi una lattina di birra.
«Ah, solo!? Flo, dai cazzo, sappiamo entrambe che dovrei dirle tutto»
«Forse non dovrei dirtelo adesso ma, all'evento, parlando con alcune signore molto pettegole, ho scoperto che convivono da più di un anno» rivela mangiucchiandosi le unghie fino all'osso.
Non ho parole, solo parolacce, in questo momento vorrei poter spaccargli quella faccia odiosa e traditrice.
«Mi sono cacciata in un altro casino! Sembra che non riesca a stare fuori da situazioni del cazzo per più di cinque secondi nella mia vita, è assurdo!» lamento mettendomi seduta intenta a rigirarmi la birra fra le mani.
«Cher, non potevi saperlo, non è colpa tua! Vieni qui...» dice stringendomi in un abbraccio dove, senza pudore, mi abbandono a un pianto liberatorio. È stato terrificante dover assistere alle loro effusioni, scoprire la realtà dei fatti e nel frattempo non lasciar trapelare lo shock.
Come farò ad affrontare questa situazione? È da quando sono bambina che le bugie non so dirle. Mi si legge in faccia, è più forte di me e fuori dal mio controllo.
«Non permettiamo a uno stupido Morgan di rovinarci la serata, è stata un successone e ci occuperemo del ballo di fine estate, è fra gli eventi più attesi dell'anno, dobbiamo festeggiare! La tua vita sentimentale farà pure schifo ma la tua pasticceria...»
«Nostra» la correggo tirando su col naso. L'espressione della ragazza si addolcisce, lasciandosi sfuggire un sorrisino emozionato.
«La nostra pasticceria sta spiccando il volo. Dopo tanto duro lavoro e miliardi di sacrifici, ti obbligo a brindare, forza!» sentenzia alzando la lattina verso di me.
Caccio indietro le lacrime e brindo con Florine che premurosa, e palesemente preoccupata per il mio stato, decide di fermarsi da me per la notte.
Al mattino trovo sul cellulare una chiamata persa di Oliver ma non sono proprio in vena e non c'è da biasimarmi.
Quando apriamo la pasticceria alle otto in punto, troviamo già dei clienti aspettare all'esterno. Il lavoro sta diventando sempre più impegnativo da gestire ma, non potendomi ancora permettere altri dipendenti oltre Florine, posso contare solo sulle nostre forze.
La giornata trascorre lentamente e non riesco a non pensare ancora a William e Chantelle, al modo in cui mi ero svergognatamente concessa senza troppi problemi a quello stronzo. Mi sento uno schifo, vorrei poter tornare indietro e cambiare il corso degli eventi.
Mi sento una stupida, una delle mille ragazzette che ha ceduto al suo fascino maledetto. Io, che sono un'esperta di stronzi e potrei scriverci un manuale, ci sono cascata in pieno!
Avverto una morsa allo stomaco ricordando il modo in cui Chantelle lo ha stretto a sé ieri sera, il modo in cui lo ha baciato. Non riesco proprio a levarmelo dalla testa.
Chantelle è perfetta, perché mai dovrebbe tradirla? Quale uomo sano di mente farebbe una cosa simile...lei è bellissima, radiosa, sensuale.
Insieme potrebbero fare invidia ai Brangelina.
Durante la chiamata era stato spudorato e quando aveva definito il nostro piccolo incidente, niente di ché, pensavo lo dicesse per stupido orgoglio maschile ma adesso, dopo aver scoperto della sua Angelina, tutte le mie stupide sicurezze crollano miseramente.
Non sono neanche lontanamente paragonabile a lei, anzi è vero, non sono niente di ché a confronto. Sono proprio così stupita dalla mia ingenuità nell'aver anche solo pensato, per un secondo, che uno come lui potesse...oddio non riesco neanche più a seguire i miei stessi monologhi interiori!
Insomma, William è proprio una merda di persona, è sfacciato, arrogante, presuntuoso, superbo, maleducato e per giunta infedele! Ma perché quelli cattivi sono sempre così belli? Non capisco, ci dev'essere una legge celeste o qualcosa del genere.
E poi ha quei modi così antipatici e irresistibili al tempo stesso che, è difficile capire se si è sul punto di volerlo schiaffeggiare, baciare o strangolare.
D'un tratto ripercorro con la mente ogni centimetro della sua pelle, i muscoli e le labbra calde. Perché riesco ancora a sentire le sue mani su di me? Il suo respiro caldo sull'orecchio, la sua...
Vengo strappata dal vortice dei pensieri per colpa di un odore intenso, è puzza di bruciato!
Schizzo in piedi, facendo cadere l'impasto su cui stavo sfogando la mia tensione e, riprendendomi definitivamente dal torpore delle mie riflessioni, spalanco il forno. La cucina viene invasa di fumo denso. Apro la porta del retro cominciando a sventolare le mani per aria.
Allarmata mi affretto a uscire la teglia dal forno, scordandomi, di essere a mani nude. Mi cade tutto per terra.
«Porca troia! Vaffanculo William Morgan e vaffanculo i Brangelina dei miei...»
Florine entra in laboratorio correndo, sgrana gli occhi scoprendo le torte carbonizzate sul pavimento e l'impasto appiccicato ovunque. Porta immediatamente un braccio vicino al naso cominciando a tossire.
«Stai bene?» farfuglia sopprimendo un colpo di tosse.
«No», sospiro mettendo la mano sotto l'acqua corrente e serrando i denti per il dolore.
Devo smetterla di tormentarmi in questo modo prima di perdere completamente il senno o appiccare un incendio, e allora mi rendo conto; su una cosa William aveva ragione, posso fingere con tutti, perfino con Florine...ma è vero, non sarà facile scordare quello che è successo.
Non sarà facile dimenticare quello che ho provato.
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