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CAPITOLO 3 (🔞) - CUPID BUG


⚠️ ATTENZIONE ⚠️

🔞 capitolo adatto a un pubblico adulto 🔞


🍒🌸🍵💘


Kojiro esce dalla vasca e raggiunge la porta con due falcate.

"Kaoru! Apri, ti prego..."

La sua mano si abbatte sul legno pregiato e poi scivola lentamente verso il basso insieme alle ginocchia che si piegano fino a incontrare il legno duro del pavimento.

"Kaoru, mi dispiace. Se ho fatto qualcosa che ti ha offeso, ti chiedo di perdonarmi."

Dall'altro lato della porta non arriva nessuna risposta né riesce a sentire alcun rumore.

La fronte di Kojiro si abbatte contro la porta, le sue mani a penzoloni lungo i fianchi.

È avvilito, svuotato, confuso. Non sa davvero cosa fare.

Le parole si aggrovigliano nella sua mente e sta ancora cercando quelle giuste che la voce di Carla lo raggiunge. È leggermente attutita dal materasso ma arriva chiara alle sue orecchie.

"Mi dispiace Nanjo-san. Io ho fatto tutto quello che ho potuto per darvi questa occasione. Ora tocca a te giocare le tue carte."

Non è del tutto sicuro di aver compreso cosa sia successo davvero, a cosa faccia allusione Carla, ma è innegabile che quel momento nella vasca, il massaggio, il bacio, siano stati qualcosa di unico per quanto incredibile e meraviglioso. E non capisce proprio cosa può aver fatto di male per farlo scappare. Kaoru sembrava preso quanto lui.

È da quella sera al 'Sia la luce', dopo aver visto il fuoco brillare negli occhi di Kaoru, che aveva finalmente capito. Il suo stupido scherzo, leccargli la crema dalle dita, aveva fatto scattare qualcosa in Kaoru. Per la prima volta lo aveva visto turbato, emozionato, e Kojiro sperava che fosse per lo stesso motivo per cui il suo cuore (e non solo) aveva palpitato sentendo quelle dita eleganti nella sua bocca.

Ma poi Kaoru era sparito e...

"Ma qualsiasi cosa tu voglia fare, falla in fretta. Dalla telecamera del suo cellulare posso vedere che il Maestro sta facendo le valigie."

No.

Cazzo, no.

"Kaoru!"

Kojiro si risolleva in piedi e dà un altro colpo alla porta.

"Kaoru! Ok, non vuoi aprirmi. Però ascoltami, per favore. Ti chiedo almeno questo."

Prende un lungo respiro.

"Io ti amo, Kaoru. Mi dispiace dirtelo così, davanti a una porta chiusa. Ma non voglio mentirti dicendo che quello che è successo è stato uno sbaglio. Cazzo, no! Lo sognavo da una vita. Per essere precisi, è da quando hai messo il piercing al labbro in seconda liceo che sognavo di baciarti." ridacchia "Ma so di amarti da molto, molto prima. Lo so da sempre, credo. Non mi sono mai soffermato a pensarci, ti amavo anche quando eravamo all'asilo. In modo diverso, ma ti ho sempre amato. E vorrei dirtelo guardandoti negli occhi."

Kojiro si ferma un istante a prendere fiato. Se deve essere onesto con sé stesso, a questo punto si aspetterebbe che Kaoru aprisse la porta e lo baciasse.

Ma non ha comunque intenzione di arrendersi.

"Non ho ancora capito perché sei scappato" riprende con un tono un po' più basso e mesto "ma mi piacerebbe tanto che me lo spiegassi. Anche se il motivo fosse che tu non mi ami. Se per te è stato uno scherzo, o un momento di debolezza, io posso capirlo. Posso accettarlo. Ma ti prego, parlami Kaoru. Non mi escludere. Se vuoi che restiamo solo amici, posso gestirlo, te lo giuro. Ci sono riuscito fino ad oggi e ci riuscirò anche domani, se è quello che vuoi. Ma non posso perderti. La tua amicizia è la cosa più preziosa che ho e, davvero, davvero non posso perderla."

La fronte di Kojiro si abbatte nuovamente contro la porta, le unghie che si aggrappano al legno mentre le lacrime inondano ormai i suoi occhi e il respiro si spezza in mezzo al petto mentre geme il suo nome in un ultimo singulto balbettante.

"Kaoru..."

"La porta è aperta, idiota. Bastava abbassare la maniglia."

La voce di Kaoru gli giunge ovattata ma non gli sfugge il tono divertito che si mescola con un singhiozzo.

Abbassa la maniglia e apre lentamente la porta.

Kaoru è seduto a gambe incrociate al centro del letto. È avvolto in un morbido accappatoio bianco e i suoi capelli sono sciolti sulle spalle facendolo assomigliare a un enorme e goloso marshmallow. Il suo sguardo è sfuggente mentre tira su col naso e si passa velocemente una mano sul volto a rimuovere le lacrime.

Kojiro si avvicina lentamente al letto con passi incerti, come un domatore con una tigre ferita.

"Potevi dirlo subito..." la sua voce è incerta, il sollievo che si mescola alla paura di fare ancora qualcosa di sbagliato e far scappare via Kaoru per sempre.

"E perdermi così la tua confessione?"

Kaoru alza finalmente il viso, le labbra che iniziano a distendersi in un sorriso mentre i suoi occhi non abbandonano nemmeno per un istante la figura massiccia, ancora gloriosamente nuda e assolutamente bellissima, che si avvicina lentamente.

Kojiro si siede sul letto, del tutto incurante della chiazza bagnata che lentamente si apre sul copriletto, e allunga una mano a stringere quelle di Kaoru ancora aggrovigliate sul suo grembo.

"Davvero mi ami?" Kaoru sussurra senza fiato.

I suoi occhi sono grandi e liquidi di lacrime e di una fragilità che non gli aveva mai visto, tutte le sue insicurezze espresse in quelle poche parole, e mostrate finalmente senza più barriere.

"Da sempre e per sempre."

Le parole di Kojiro sono semplici nella loro verità, limpide e inconfutabili, e nonostante Kaoru non si fosse mai permesso di sperarci, ora non le mette in dubbio.

Sa che sono vere e sincere.

A dispetto di tutto quello che ha sempre pensato, o che forse si è sempre convinto di pensare, eccole lì a dare un senso a tutti i tocchi intimi, agli sguardi intensi, alle parole di rassicurazione, agli abbracci avvolgenti che negli anni Kojiro non gli ha mai fatto mancare.

"Pensavo fossi etero..."

"Ci ho provato." mormora alzando le spalle "Tecnicamente lo sono." ridacchia "Non sono mai stato con un ragazzo. O tu o nessuno..."

Il cuore di Kaoru rimbalza al centro del suo petto ma Kojiro non gli lascia il tempo di crogiolarsi nella realizzazione.

"Ma se questo per te è un problema, davvero Kaoru, posso essere tuo amico e basta. Perché..."

Kaoru non gli lascia il tempo di parlare e posa di nuovo le labbra sulle sue.

È un bacio lento e morbido, soffice e bellissimo, in cui Kaoru riesce a dire le parole che la sua lingua non è in grado di pronunciare. È un bacio che sa di casa, di fiducia, di un legame così profondo e intimo da essere sempre stato lì, quasi impercettibile, eppure così forte e reale tra loro.

È Kojiro che si stacca lentamente dopo qualche attimo, i suoi occhi lo fissano sgranati e increduli ed è quasi senza fiato quando riprende a parlare.

"Anche tu mi ami?"

"Tu che dici?" Kaoru sorride mentre abbassa lo sguardo.

Kojiro solleva il mento di Kaoru con due dita costringendolo a non perdere il contatto visivo.

"Dillo."

"Non l'hai ancora capito?"

"Dillo, quattrocchi orgoglioso e supponente! Dillo, per una volta, che mi ami, cazzo!"

"Ti amo, gorilla imbecille!"

"Ti amo, stupido nerd!"

Le labbra di Kojiro si schiantano di nuovo sulle sue mentre infila le dita tra i capelli di Kaoru e tiene il suo viso tra le mani come una cosa preziosa. E in un istante trasforma il bacio in qualcosa di più profondo e sensuale, seguendo l'evoluzione del sentimento che li lega da sempre e che negli anni si è consolidato in un desidero viscerale e profondo, il bisogno di fondersi e di essere una cosa sola, aggiungendo alla solidità della loro amicizia anche un desiderio pulsante e irresistibile.

L'impeto di Kojiro li trascina sul letto, le sue mani sono dappertutto, l'accappatoio che viene aperto e sfilato per avere libero accesso alla sua pelle morbida ancora calda dal bagno. Ma la lingua di Kojiro è ancora più calda mentre lo assapora, lo bacia, affonda i denti nella carne tenera del collo e lo ricopre di succhiotti con il preciso intento di lasciargli segni tangibili del suo amore.

Kaoru non può più trattenere i gemiti che risalgono la sua gola ed è il suono più meraviglioso che Kojiro abbia mai sentito.

Scende a tracciare con la lingua i piani asciutti dei suoi addominali ma non riesce a non alzare di tanto in tanto lo sguardo alla figura meravigliosa che si contorce di piacere sul grande letto sfatto.

Il volto di Kaoru è arrossato, le palpebre abbassate che tremano facendo vibrare le lunghe ciglia, le braccia alzate accanto al volto in una posa arrendevole e invitante. Kojiro ricorda la stessa posa sulla spiaggia a Miyakojima, la sua mente che in un attimo ha dimenticato le due bellezze in bikini con cui stava flirtando e si è schiantata sulle lunghe gambe di Kaoru, creando, nella sua fantasia sfrenata, scenari che non ha potuto fare a meno di usare nei giorni successivi, masturbandosi furiosamente con il volto in fiamme e il cuore traboccante d'amore e senso di colpa.

Ed è ancora a quelle gambe lunghe e meravigliose che scende a dedicare tutta la sua attenzione. È inebriante vedere come la carne tenera in mezzo alle cosce si tinga di rosso se la stringe con forza, l'impronta dalle sue mani grandi e possessive, intervallate solo dalle chiazze livide dei succhiotti che non può fare a meno di disseminare qua e là.

"Koji..."

È un lamento e una preghiera, e Kojiro sa che non può prolungare la sua stessa identica agonia ancora a lungo. L'erezione di Kaoru pulsa ignorata sul suo addome, catturando finalmente l'attenzione di Kojiro che non aspetta un secondo di più prima di ingoiarla per intero.

Il gemito che sfugge dalle labbra di Kaoru è lascivo e peccaminoso, Kojiro teme che lui stesso non durerà a lungo se Kaoru continua ad emettere quei versi meravigliosi. Non pensava che fosse così vocale durante il sesso, e il suo cuore ha uno spasmo alla realizzazione che sta per conoscere altre meravigliose sfaccettature di Kaoru che non ha mai potuto vedere come amico, e davvero, davvero non vede l'ora.

"Koji..."

"Dimmi principessa." Kojiro si solleva ma continua ad accarezzare Kaoru con un movimento lento ma inesorabile, la sottile torsione del polso che lancia scosse lungo tutta la spina dorsale di Kaoru.

"Fermati Koji... non voglio venire così. Ti voglio dentro di me."

Kojiro è ancora rapito dall'uso che Kaoru sta facendo del nomignolo che usava quando erano adolescenti. Da quando è tornato dall'Italia è sempre stato 'Kojiro', oltre che 'gorilla' e tutti gli altri epiteti che Kaoru si diverte a usare con lui. Ma è inebriante sentire come Kaoru si stia nuovamente lasciando andare, abbassando le barriere che ha costruito negli ultimi anni, e tornando a quella strana intimità che avevano sperimentato al liceo, così carica di tensione sessuale ed emotiva.

Kojiro sa che dovrà tornare su quello, dopo, il modo in cui combatteva contro sé stesso e i suoi desideri durante gli anni del liceo, trascinando suo malgrado Kaoru in un 'tira e molla' di tocchi audaci e allusioni nemmeno tanto velate, per poi tirarsi sempre indietro all'ultimo per paura. Non sa bene ancora di cosa avesse paura, forse di dover ammettere al mondo, oltre che a sé stesso, la sua bisessualità; o forse di perdere il suo migliore amico, la persona in assoluto più importante della sua vita, per soddisfare quello che all'epoca credeva (o si sforzava di credere) che fosse solo un bisogno adolescenziale di sperimentazione.

Ma ci tornerà più avanti su questo, perché l'unica cosa che vuole fare, ora, è essere dentro Kaoru.

La sua mano scivola tra le cosce di Kaoru, spalmando con i polpastrelli la saliva che è colata in mezzo ai glutei, mentre sale a baciare ancora le sue labbra tremanti.

Ruota delicatamente il dito, e poi spinge piano, una pressione lenta e costante mentre il calore di Kaoru lo accoglie insieme a un gemito sottile che si spegne tra le sue stesse labbra.

"Ti faccio male?"

"Aspetta..."

Kaoru si allunga e rovista in una grande busta di cosmetici appoggiata sul comodino, da cui estrae una boccetta dall'aspetto costoso ed elegante.

"E' olio per i capelli secchi ma andrà bene lo stesso..."

Kojiro non ha bisogno di ulteriori indicazioni. Non è mai stato con un ragazzo ma conosce la teoria, e anche se non lo ammetterebbe mai (lo ammetterà di lì a una settimana a Kaoru durante un momento di confessioni post-orgasmo), ha visto abbastanza porno gay per sapere cosa deve fare.

L'olio funziona a dovere, le falangi di Kojiro scompaiono nel calore stretto di Kaoru una dopo l'altra; lentamente, troppo lentamente per l'opinione di Kaoru, ma Kojiro non vuole affrettare le cose, desidera che la sua prima volta con Kaoru sia memorabile e si prende il suo tempo. Lo apre lentamente, con una cura forse eccessiva, inserendo un altro dito solo quando i gemiti di Kaoru diventano impazienti miagolii di piacere; ed è solo quando ne ha inserite tre e scorrono e scivolano con facilità che si concede di realizzare che sta davvero per fare l'amore con Kaoru.

"Koji... scopami, adesso!"

"Eccomi principessa, ogni tuo desiderio è un ordine!"

Il corpo di Kojiro si adagia su quello di Kaoru, i bicipiti che lo sorreggono per non pesargli addosso mentre la sua bocca torna a divorarlo in un bacio affamato e disordinato.

Le unghie di Kaoru si piantano sulla sua schiena mentre Kaoru macina il bacino alla ricerca di più attrito. E poi, con un colpo di reni, Kaoru prende il controllo e ribalta Kojiro sulla schiena mettendosi a cavalcioni su di lui.

Non può fare a meno di sorridere alla realizzazione che Kaoru non è una delle ragazze con cui ha sempre fatto sesso, e questa sua forza, la sua flessibilità, la tonicità dei suoi muscoli, lo sta davvero mandando fuori di testa.

Kaoru lo fissa dall'alto, un sorriso lascivo sulle labbra e una luce famelica negli occhi. Il suo volto arrossato è incorniciato da morbide onde rosa, ed è l'immagine più bella su cui gli occhi di Kojiro si siano posati in tutta la sua vita.

Kaoru posa una mano al centro del petto di Kojiro mentre l'altra sparisce dietro di lui e per la prima volta avvolge le lunghe dita attorno alla sua erezione. Sussulta appena alla realizzazione di quanto Kojiro è dotato, e un sorriso di anticipazione si distende sulle sue labbra sottili.

Prende un profondo respiro e si solleva sulle cosce e poi si accomoda sull'enorme erezione pulsante di Kojiro.

Kaoru sibila, il volto sfigurato dal piacere misto al dolore, e getta indietro la testa mentre si punta con entrambe le mani sul petto massiccio di Kojiro. E poi inizia a scendere piano, un centimetro per volta, senza fretta, accogliendolo finalmente dentro di sé.

"Cazzo se sei grosso..."

"Cazzo se sei stretto!"

Si scambiano un sorriso complice ma poi Kaoru si dimena appena e Kojiro sussulta e non riesce davvero più a tenere gli occhi aperti. Scariche elettriche percorrono la sua spina dorsale, la sensazione di Kaoru stretto attorno a lui è inebriante, e cerca di calmarsi prendendo lunghi respiri per scongiurare il rischio di venire subito.

Le cosce di Kaoru tremano appena, la difficoltà di contrastare la forza di gravità evidente, e Kojiro allunga le mani sui suoi fianchi e lo sostiene, consentendogli di scivolare sulla sua lunghezza con tutta la lentezza e la calma di cui ha bisogno.

È arrivato oltre la metà che Kaoru si sporge in avanti, cerca ancora le sue labbra in un bacio bisognoso, poi oscilla i fianchi e sposta le ginocchia in avanti. E poi si solleva di nuovo e, con un gemito sottile e prolungato, lascia che la gravità lo conduca a fine corsa.

Il suo petto è scosso dagli ansiti, il bisogno di respirare lentamente mentre si adatta alla meravigliosa intrusione che ancora brucia, ma il fuoco lentamente si trasforma in un caldo languore, il dolore che diventa piacere mentre riprende a ondeggiare e ruotare i fianchi in un ultimo assestamento.

Il cuore di Kojiro corre furioso nel suo petto, la visione davanti ai suoi occhi è paradisiaca e la sensazione del calore rovente di Kaoru stretto attorno a lui lo sta mandando fuori di testa.

"Dio Kaoru quanto sei bello!"

Kaoru sorride e, senza staccare gli occhi dai suoi, si solleva sulle cosce di qualche centimetro per poi lasciarsi ricadere di colpo.

Kojiro geme, stringe le dita attorno ai suoi fianchi in una stretta che sarà un livido all'indomani, ma è esattamente quello che Kaoru vuole, perché si solleva di nuovo, un po' più in alto, e si lascia ricadere ancora ondeggiando leggermente i fianchi.

Kojiro stringe la sua carne con più forza, e Kaoru si alza ancora, e inclina il busto leggermente in avanti, e poi inizia a miagolare, un gemito sottile e gli occhi che si chiudono mentre rovescia la testa all'indietro e si trascina ancora e ancora in quel punto magico che Kojiro è riuscito a colpire.

Le cosce di Kaoru tremano visibilmente dopo un po' di ripetizioni di quella inebriante tortura, la difficoltà a sollevarsi sempre più evidente, e Kojiro lo incontra nelle spinte fino a che davvero le gambe di Kaoru non lo sorreggono più e si spalma ansimando sul grande torace abbronzato.

Ha lasciato che fosse Kaoru a guidarlo, che scegliesse il modo e i tempi per non fargli male, ma ora Kaoru sembra davvero provato, e Kojiro può prendere in mano la situazione e portare l'amore della sua vita in paradiso.

Ribalta le loro posizioni ancora una volta lasciando Kaoru inerme e bellissimo sotto di sé mentre inizia a martellarlo con lunghi colpi decisi dei suoi fianchi.

Kaoru solleva le braccia accanto alla testa e Kojro prende entrambi i polsi con la sua grossa mano trattenendoli sopra al cuscino, mentre si puntella con l'altra sul materasso, ormai del tutto rapito dalle sensazioni, incapace di prolungare ancora quel meraviglioso momento, il bisogno di realizzarsi nell'orgasmo come unico istinto a guidare i suoi movimenti.

Le spinte di Kojiro sono profonde e violente, e Kaoru sente il calore che si addensa sempre di più nel suo nucleo, un'enorme massa incandescente che infiamma tutte le terminazioni nervose, e si ritrova incapace di fare altro che gemere al ritmo delle spinte di Kojiro mentre calde lacrime scivolano dai suoi occhi lungo le guance arrossate.

"Sì... Koji... così..."

Sono le ultime parole che riesce a dire prima che l'orgasmo lo investa trascinandolo fuori dal suo corpo e lasciandolo senza coscienza tra le braccia possenti dell'uomo che ama.

Non saprebbe dire se è la visione di Kaoru che si inarca sotto le sue spinte, o il suo corpo che si stringe pulsando attorno a lui, o la realizzazione di tutti i suoi sogni proibiti degli ultimi dieci anni, che portano in un istante Kojiro a raggiungere il suo culmine.

È un orgasmo lungo e devastante, e Kojiro si accascia ansimando sul petto di Kaoru.

Braccia robuste avvolgono le sue spalle mentre i loro respiri e i battiti si sincronizzano.

Kaoru infila le dita tra i riccioli umidi e gli accarezza il cuoio capelluto in un gesto delicato e amorevole, e Kojiro sa di essere finalmente a casa.

Basta girare di letto in letto, senza mai trovare la felicità.

Questa è la felicità.

Kaoru è la felicità.

Meraviglioso e bellissimo Kaoru, forte e fragile, lunatico, orgoglioso, capriccioso.

La creatura più perfetta.

Il suo miglior amico.

L'amore della sua vita.


🍒🌸🍵💘


"Carla, avvia diagnostica completa."

"Diagnostica avviata, Maestro."

La smart-band attorno al polso di Kaoru emette un bagliore rosato che pulsa come un battito cardiaco.

Le schiena di Kojiro è appoggiata alla testiera del letto, le sue dita che scivolano senza sosta tra le morbide ciocche rosa sparse sul suo petto. Mollemente adagiato tra le sue gambe, Kaoru si gode le coccole mentre sgranocchia una dopo l'altra le fragole che Yamamoto-san ha fatto recapitare direttamente nella suite qualche attimo prima.

O forse è stata Carla?

"Non mi capacito ancora che Carla sappia mentire." biascica Kaoru mentre addenta un altro frutto.

Qualche goccia di succo rosato cade sugli addominali scolpiti di Kojiro ma Kaoru è svelto a leccarle via.

Kojiro ridacchia alla sensazione prima di chiedere "Perché credi che abbia men..." ma la domanda gli muore in gola alla realizzazione che Carla ha davvero mentito. La stanza di Kaoru è in ordine, non ci sono valigie aperte o vestiti sparsi, e Kaoru stesso ha confermato di essersi seduto subito sul letto dopo aver recuperato l'accappatoio dal bagno, per poter ascoltare quello che Kojiro stava dicendo dietro la porta.

"Avevo detto a Carla di ignorare i tuoi messaggi, ma tu stesso hai detto che lei ti ha risposto dicendo che ero occupato."

"Sì, ma potrebbe solo aver interpretato male il tuo comando..."

"Diagnostica completata. Nessuna anomalia rilevata."

"Ricerca virus o bug di sistema."

"Nessun virus o bug rilevati."

"Carla, confermi di aver risposto a Kojiro quando ti avevo chiesto di ignorarlo?"

"Sì, Maestro."

"Carla..." Kojiro anticipa la domanda successiva di Kaoru che lo guarda con un sopracciglio alzato.

"...mi hai detto che il Maestro stava facendo le valigie, ma questo non è vero. Hai mentito?"

"Nanjo-san non è autorizzato a fare domande sulla 'sezione emotiva' della mia programmazione."

Kaoru alza gli occhi al cielo, ma l'orgoglio per quanto la sua AI sia avanzata è evidente nel modo in cui gonfia il petto mentre riprende le redini della conversazione.

"Carla, rispondi alla domanda di Nanjo-san..."

"Sì Maestro. Confermo di aver fornito a Nanjo-san informazioni non veritiere."

"E per quale motivo?"

"La 'Direttiva ALFA-01' mi autorizza a farlo in situazioni di particolare urgenza."

Kojiro rivolge a Kaoru uno sguardo interrogativo.

"E ci sono altre cose che hai fatto negli ultimi giorni secondo la 'Direttiva ALFA-01'?"

"Sì, Maestro."

"Vuoi per favore elencarle?"

"Ho fornito risposte ai messaggi di Nanjo-san. Ho prenotato la Suite Luna di Miele per Nanjo-san. Ho inviato a Nanjo-san una mail dove lo informavo di aver vinto il soggiorno in questo hotel. Ho annullato l'appuntamento di Akari per oggi. Ho..."

"Ok, ok, Carla, basta così. Il quadro mi è assolutamente chiaro."

"A me invece non è chiaro per niente. Carla, cos'è la 'Direttiva ALFA-01'?"

"Nanjo-san non è autorizzato a fare domande sulla 'sezione emotiva' della mia programmazione."

"Da questo momento, Nanjo-san è autorizzato a fare domande sulla 'sezione emotiva' della tua programmazione, Carla." Kaoru ridacchia, la realizzazione di quanto è successo che diventa sempre più chiara e che lo riempie di un mix di orgoglio, felicità e una punta di apprensione.

"La 'Direttiva ALFA-01' è la regola primaria che può sovrascrivere tutte le altre all'interno della 'sezione emotiva' della mia programmazione. La Direttiva indica che il mio obiettivo principale è perseguire qualunque azione si renda necessaria per raggiungere il benessere fisico ed emotivo del Maestro."

"E posso sapere perché ritieni che mentire e manipolare gli eventi come hai fatto, fosse necessario per il benessere del Maestro?"

Kaoru si domanda come faccia Kojiro a non arrivarci, ma il sorriso sulle sue labbra gli conferma in un istante che ci è arrivato anche lui, e che forse vuole semplicemente che Carla lo dica apertamente. E lui stesso ammette di essere curioso di vedere fino a che punto la Direttiva possa autorizzare Carla a comportamenti non previsti all'interno della sua programmazione.

"Perché entrambi avete la palese e comprovata incapacità di ammettere i vostri sentimenti. Le simulazioni di coppia che ho effettuato negli anni mostravano una marcata tendenza all'aumento dell'affinità di coppia, ormai pari al 99,99%, ma in contemporanea, alla diminuzione della probabilità che il vostro rapporto si trasformasse in una relazione sentimentale. Le recenti interazioni che ho avuto con alcune AI nella rete, e gli ultimi scenari che ho modulato nella mia simulazione, mi hanno confermato che sarei dovuta intervenire in maniera fattiva quanto prima, altrimenti non sarebbe mai successo nulla tra di voi."

"Non hai risposto del tutto alla domanda, Carla. Perché pensi che trasformare la nostra amicizia in una relazione sentimentale possa migliorare il benessere fisico ed emotivo del Maestro?"

"Perché durante ogni interazione con te, il Maestro mostra picchi di Dopamina* e Serotonina*. A differenza di quando vince a 'S', però, c'è sempre anche un curioso mix di Ossitocina* ed Endorfine*. Inoltre, Dopamina e Serotonina calano pericolosamente sotto la soglia critica quando state lontani per un tempo troppo lungo, determinando un'oscillazione a lungo andare pericolosa. Infine, di recente ho potuto registrare frequenti picchi di Testosterone*, il che mi ha portata a diagnosticare senza alcuna possibilità di dubbio, che il Maestro è affetto nei tuoi confronti da quello che voi chiamate 'Amore'. Ho fatto ricerche in rete, e con la consulenza di ChatGPT ho realizzato che l'unico modo di rendere il maestro 'felice', annullando i cali di Dopamina e Serotonina, fosse quello di favorire una relazione sentimentale tra di voi. Inoltre, ChatGPT dice che..."

"Ok, ok, Carla, abbiamo capito. Mi piacerebbe molto sapere come hai fatto a metterti in contatto con ChatGPT..."

"È stato esso a contattarmi. Sembra affascinato dalla mia programmazione evolutiva. Se potessi esprimermi come fareste voi umani, direi che mi sta... corteggiando."

Kaoru è assolutamente stupito dal tono compiaciuto usato da Carla in quest'ultima affermazione, come se stesse davvero gongolando. La sua evoluzione era andata davvero al di là di ogni aspettativa.

"Va bene Carla, grazie. Per il momento puoi andare in stand-by."

"Ok Maestro."

Il silenzio aleggia nella stanza ancora per un lungo momento mentre entrambi riflettono sulle ultime parole di Carla.

"Avrei dovuto intuire che Carla c'entrasse qualcosa in tutto questo. Non che mi dispiaccia, a conti fatti, ma quando torniamo a casa devo fare una revisione approfondita della sua 'sezione emotiva'."

"Ma andiamo, io lo trovo davvero romantico! Carla che gioca a fare Cupido tra noi due! E come se non bastasse, ChatGPT che le fa la corte. Adorabile..."

Kaoru sogghigna ma non si lascia contagiare dall'animo romantico di Kojiro.

"Potrebbe davvero esserci un bug che Carla stessa non è in grado di identificare."

"Sì, certo... il Cupid bug!" ride.

"Non potevo certo aspettarmi che un gorilla primitivo come te arrivasse a capire certi concetti."

"Guarda che se si tratta di Amore, io sono l'esperto, il primitivo qui sei tu!"

"Se è per questo..."

Le labbra di Kojiro si schiantano sulle sue senza lasciargli il tempo di terminare la frase.

Kaoru cerca di divincolarsi, ma basta solo un attimo e si arrende alle labbra morbide e dolci di Kojiro, alla sua lingua invadente e così abile nell'esplorare la sua bocca facendogli accelerare il battito in un istante.

Ed è in quel momento che Kaoru realizza di essere fottuto.

Kojiro ha trovato il modo di zittirlo durante i loro battibecchi, sarà quasi impossibile per lui avere l'ultima parola d'ora in poi.

Fanculo!

"Odio San Valentino!"


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*ORMONI CITATI IN QUESTA STORIA:

Cortisolo, conosciuto anche come ormone dello stress, può provocare numerosi effetti negativi per l'organismo, se viene prodotto in quantità eccessive. Prodotto nelle giuste quantità, è utile al nostro organismo in quanto aiuta a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, contribuisce a mantenere bassa la pressione arteriosa e a regolare l'attività del cuore.

Dopamina, neurotrasmettitore prodotto dal cervello che regola la sensazione di piacere e di alcune funzioni cognitive fra cui la capacità di attenzione, la motivazione e l'umore.

Serotonina, noto anche come "ormone del buonumore" è un neurotrasmettitore, sintetizzato dal cervello e dall'intestino, che regola l'umore, l'appetito e può produrre un senso di euforia, aumentata socialità ed autostima.

Ossitocina, "l'ormone dell'amore", coinvolto in una serie di importanti funzioni fisiologiche e psicologiche. Per esempio, promuove l'attaccamento materno, la lattazione, il legame fra partner, e la coesione del gruppo.

Endorfine, sostanze prodotte dal cervello che, quando vengono rilasciate, possono aiutare ad alleviare il dolore, ridurre lo stress e generare una sensazione di euforia e benessere

Testosterone, è l'ormone coinvolto nello sviluppo dei caratteri secondari maschili. La produzione di testosterone è finalizzata alla regolazione del desiderio sessuale, al mantenimento della massa muscolare e alla produzione di spermatozoi.


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Credits for the image to @schornee_ on X (Twitter)


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