"Okay Summer, non so cosa ci possa essere dietro questa porta tu semplicemente sorridi e annuisci." Dico a Summer che, capita l'antifona, annuisce.

È un quarto d'ora che siamo davanti a casa Evraky. È molto lussuosa, beh ovvio, Peter ormai si è fatto un nome. Questa casa non ha l'animo di quella famiglia, me lo sento. La famiglia che si trasferiva perché doveva cercare un lavoro e arrivava a stento a fine mese. Ricordo che spesso mamma cucinava anche per loro, perché la busta paga e la spesa non arrivava a casa Evraky. E adesso hanno questa villona. E se fossero diventati degli arroganti snob? No, questo è impossibile. Ricordo la dolcezza di Marika. Se aveva un biscotto ed andavo a giocare con Peter lo spezzava e ne dava una metà anche a me. Hanno condiviso tutto con noi. Anche se non avevano niente.

Mi armo di coraggio e suono il citofono.

"Chi è?" Una donna dal forte accento asiatico mi fa questa domanda.

"Siamo Mary e Summer!" Dico e dopo aver avuto una conferma, la donna ci apre. Non vi stupite del Mary, l'ultima volta che ho visto Marika avevo 7 anni e il mio nome era Mary.

"Mary?" Mi chiede infatti dopo un po' Summer.

"Sì. È il mio secondo nome." Percorriamo il giardino fin quando due ragazzi ci vengono incontro per prendere i nostri bagagli e guidarci in quel labirinto. Appena si apre la porta del salone, una gioia invade il mio cuore.

Marika è lì, a braccia aperte e con le lacrime agli occhi che mi invita ad essere racchiusa in quelle braccia. È ovviamente cresciuta rispetto alla ragazzina di 24 anni che si trasferì accanto alla nostra casa. Peter ha 23 anni quindi Marika ne ha 49. Devo dire che comunque è graziosa come al solito, solo delle rughe quasi invisibili sono all' estremità dei suoi occhi azzurri.

È una tipica bellezza dell'Europa del Nord. Bionda, alta e magra. È poco formosa ma il suo viso si dimentica difficilmente. Gli occhi da cerbiatto, le labbra rosee e la carnagione lattea.

"Ciao Marika." La saluto

"Oh Mary! Guarda come sei cresciuta! Che bella ragazza che sei diventata! Peter sarà felicissimo di rivederti!" Mi sorride.

"È a lavoro adesso, giusto?"

"Sì, è nel suo casinò."

"Io vorrei andare a fargli visita. Comunque lei è Summer, la mia migliore amica." Summer mi guarda felice per come la ho presentata e Marika guarda lei.

"Summer, vuoi venire con me? Se sei stanca sei in ottime mani con Marika. Anzi voi due andreste proprio d'accordo. Marika, dov'è il casinò?" Le chiedo.

"Ti accompagna il nostro autista!" Dice subito lei.

"Oh no! Non vorrei mai approfittarmene!" Le dico subito.

"Stai scherzando spero! Dopo tutto quello che avete fatto per noi è il minimo. Io veramente, non so come sdebitarmi." Dice la donna.

"Marika, non devi. Sei stata una seconda mamma per me!"

"Mary. Userai il nostro autista, non ribattere." Mi dice per poi trascinare con sé Summer, forse per farle vedere qualche foto di me incriminante. Un uomo sulla cinquantina mi affianca.

"Signorina Suddeon, devo accompagnarla." Mi dice per poi avviarsi verso un garage ed io lo seguo. Dopo un'ora di puro traffico vedo un maestoso casinò davanti ai miei occhi. È questo il riscatto di Peter, di tutta la sua povertà. Merita ogni centesimo di tutto questo.

"Se posso permettermi signorina Suddeon la vorrei accompagnare per indossare un vestito più elegante e che la valorizzi di più." Mi dice l'autista ed io sono pienamente d'accordo con lui. Mi accompagna nella stanza e vedo il paradiso. Vestiti magnifici, ovunque. Scelgo in particolare un vestito rosso che perfeziona il mio florido corpo.

"Lei è perfetta signorina Suddeon. Al ventiduesimo piano troverà la reception, chieda alla segretaria di vedere il signor Evraky. Buona fortuna." Mi sorride l'uomo. Mi inoltro nel casinò e tutti gli occhi sono immediatamente su di me. È lo stesso effetto che voglio fare a Peter. Raggiungo l'ascensore ed un cameriere mi chiede il piano a cui voglio andare per poi premere il tasto. Vedo che nel tragitto fissa insistentemente le mie forme fino a quando sono al limite.

"La vuole finire?" Dico al tipo.

"Sono i rischi per chi si mette in mostra." Mi dice arrogante.

"Vedremo cosa ne penserà il mio amico Peter."

"Peter? Quello dei Griffin?" Ride.

"No, Peter Evraky." Dico e il ragazzo inizia a deglutire e a sudare freddo.

"Mi scusi signorina." Mi dice.

"Meglio che raccolga le sue cose entro la serata." Dico sicura.

Prendetelo come un abuso di potere ma sono stanca di tutto ciò. L'ascensore arriva ed io esco fiera da esso. Mi reco dalla segretaria.

"L'ufficio del signor Evraky?" Chiedo gentilmente.

"Non so se può riceverla ma il suo ufficio è la prima porta a destra. Può dirmi il suo nome? Devo registrare chi entra e chi esce di qui, per favore."

"Mary Suddeon." Dico omettendo il Clare. Seguendo le indicazioni busso alla porta di Peter.

"Chi è?" Chiede.

"Ho un urgente bisogno di parlarle signor Evraky." Dico camuffando la mia voce.

"Entri." Dice dopo un po' e io lo faccio. Appena mi vede la sua bocca si spalanca.

"E lei chi è?" Mi chiede. Ci rimango un po' male ma alla fine è ovvio, non ci vediamo da quindici anni ma appena sto per aprire bocca lui mi precede.

"So benissimo chi sei Mary, non avrei mai potuto dimenticarti. Eri bella già da piccola ma adesso lo sei molto di più. Mi rammarico di non aver visto crescere questa donna, di non esserle stata accanto nei suoi momenti difficili durante l'adolescenza. Aspetto questo momento da anni ed è da anni che preparo questo discorso. Quando ci salutammo ti dissi che sarei tornato e ti avrei sposata e quindi... dimentichiamo tutto questo lusso, il modo in cui sono cambiate le cose, hai ancora il mio anello al tuo anulare, sono ancora importante per te? Perché tu lo sei e quindi, adesso che ti ho rivista, dico con tutta sicurezza..."

Si inginocchia di fronte a me con un anello che vale più di casa mia.

"Ho comprato quest'anello con la mia prima vincita importante ed è sempre stato destinato all'unica donna che avrei mai voluto nel mio cuore. Mary Clare Suddeon. Vuoi sposarmi?" Mi chiede lasciandomi a bocca aperta.

#-1 capitolo <3#