29. Perché lui ci tiene a te
"Allora regina dei problemi com'è andata?" Mi chiede Zayn raggiungendomi alla mia scrivania. Sospiro. Ieri sera sono tornata a casa e non sono riuscita a chiudere occhio per la dichiarazione di Chanel.
"Poteva andare meglio..." Gli rispondo.
"Vuoi del whiskey?"
"Credi che il whiskey sia la soluzione a tutto? No, non voglio del whiskey." Zayn sbuffa, rigira il suo bicchiere tra le mani e se lo scola in una botta.
"Cosa è andato storto?" Mi chiede.
"Chanel."
"Cosa? La matrigna di Christian?"
"Esatto, la cena è finita ancor prima di iniziare, Chanel non era così simpatica e gentile e ci siamo innervositi tutti soprattutto Steph quindi Chris ha preferito portarmi via di là." Gli rispondo spillando alcuni documenti.
"Immagino quel diavolo di otto anni innervosito, avrà rotto tutto!" Ridacchio.
"Mancava poco perché lo facesse... ma tu non dovresti essere nel tuo ufficio a lavorare?" Gli chiedo. Lui sbuffa.
"Sì, hai detto bene, dovrei. Ma non mi va. A questo proposito...dovrei lavorare con i gemelli Chucken, Dio non so cosa farò. Quei due sono ossi duri!" Sorrido al ricordo dei gemelli Chucken.
"Non ti posso aiutare." Mento. Solo al ricordo di quei due mi viene lo schifo. Zayn annuisce. Deglutisce il whiskey e torna nel suo ufficio con le mani in tasca. Lo guardo mentre va via. Zayn si sarebbe accorto che mentivo, dev'essere successo qualcosa. O magari no, idiota! E se fosse così? Sono una sua amica dovrei accorgermene subito. Lo vedo che si è sforzato di chiedermi com'è andata, che non gli importava veramente nulla. O Dio troppe cose, tutte insieme.
"Avvisiamo tutti i gentili dipendenti che da ora è appena iniziata la pausa pranzo, vi chiediamo di lasciare educatamente l'ufficio e di tornare tra un'ora esatta. Buon appetito!"
Come al solito, dopo aver dato questo annuncio vado nell'ufficio di Zayn. Apro la porta e lo trovo con la testa fra le mani e i gomiti poggiati sulla scrivania, ad occhi chiusi. A testimoniare tutta la sua stanchezza.
"Zayn, cosa è successo?" Gli chiedo. Lui alza la testa e vedo i suoi occhi iniettati di sangue.
"Voglio comprare tutto, Clare. Non so cosa fare!"
"Zayn spiegati meglio."
"Una nuova azienda che si è creata nel Regno Unito si sta espandendo sempre più e adesso vuole arrivare anche qui ed ha pensato bene di comprare la mia. Questa azienda è la vita di mio padre e va a gonfie vele, ma se non la cediamo sarà una concorrenza che perderemo. Io non voglio mandare a casa quattromila dipendenti!" Mi dice con tono stanco e debole.
"Non lo farai Zayn. Tu sai sempre qual è la cosa giusta e riuscirai anche questa volta!" Gli sorrido io.
"Ho bisogno di Perrie."
"La ami o ne hai bisogno?" Gli chiedo. Lui mi guarda senza dire niente. Io esco dall'ufficio e vado nel mio, oggi stare solo gli farà un po' bene.
La giornata lavorativa finisce in fretta e con altrettanta fretta torno a casa. Appena entro la bambina dai capelli rossi si appiccica alla mia gamba ed io dopo averle scompigliato i capelli vado in salone.
"Mamma sono a casa!" Grido.
"Mary è arrivata una busta per te! Te l'ho lasciata sul tavolo in salone!" Mi risponde dalla cucina. Io raggiungo il tavolo. Sulla busta bianca c'è una scritta elegante, 'Per la signorina Suddeon'. Mi siedo sulla poltrona e Memory si arrampica con me per starmi in braccio. Apro la busta e ci trovo un biglietto bianco.
'Cameron Dallas e Jennifer Mitchell,
Sono lieti di invitare la signorina Mary Clare Suddeon al loro matrimonio il 22 Aprile 2017 al Married&Happy. Speriamo nella sua partecipazione,
Cordiali Saluti,
Cameron&Jennifer'
"Non ci credo!" Sussurro dopo aver chiuso il biglietto. Una lacrima mi attraversa la guancia. Allora era tutto vero. Si sposano. Chissà com'è lei. Chissà se è degna di avere un uomo fantastico come Cameron al suo fianco. Sospiro mentre la bambina dai capelli rossi mi abbraccia. Molto probabilmente non ha capito cosa è successo ma ha capito che ho bisogno di quell'abbraccio. L'innocenza dei bambini è sempre la risposta a tutto. Mia madre mi raggiunge in salone.
"Allora cosa diceva?" Mi chiede mamma.
"È l'invito al perfetto matrimonio tra Cameron e Jennifer!" La sento. La tristezza che si trasforma piano piano in rabbia e non la posso sopportare infatti il primo vaso che mi capita sotto tiro finisce a terra e continuo a calpestarlo sotto i miei piedi mentre le lacrime di nervosismo continuano ad imbrattare il mio viso mischiate con il mascara. Mia madre mi cinge il braccio cercando di calmarmi.
"SI SPOSA! TI RENDI CONTO SI SPOSA!" Grido io.
"Mary Clare Suddeon! Finiscila subito! Sono passati quattro anni, quattro fottuti anni. Il mondo non gira intorno a te! La gente ha bisogno di rifarsi una vita! La verità è che tu sei rimasta una ragazzina di 17 anni anche di mente! Ragioni come una bambina che vuole tutti i giocattoli. Devi capire che la vita adesso non è più un gioco, che adesso io ho Memory da crescere e non posso più stare ai tuoi capricci come ho fatto prima. Né Memory né Emily sono state viziate come te ma a te non basta mai. Sei sempre egoista. Figlia mia è ora che tu inizi a sudartele le cose per capire il loro valore." Mi rimprovera mia madre super incazzata. Ha ragione. Dio santo se ha ragione. Allora perché sono comunque così incazzata? Forse non somiglio a Chanel, forse somiglio a Melissa. Voglio tutto anche se non è possibile. Dovrei comportarmi come una ragazza di ventuno anni non di diciassette. Dovrei imparare ad essere autosufficiente e invece nonostante ho un bel lavoro vivo a casa dei miei genitori, l'assicurazione la pagano loro e non sono capace nemmeno di autocontrollarmi e gestire le mie emozioni, come una bambina.
"Vai al loro matrimonio." Mi consiglia mia madre.
"Così gli faccio capire cosa si perde?" Le chiedo.
"No. Fallo perché prima di tutto siete amici, perché lui ci tiene a te ed è stato impegnato nelle ricerche con noi. Ti prego Clare per una volta metti da parte l'orgoglio e fidati almeno di tua madre." Mi accarezza una guancia e poi prende in braccio Memory portandola con sé in cucina.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro