Morti.

Erano tutti morti, svaniti nel nulla, polverizzati.
A causa sua.

Seduto nel più totale silenzio, quello che una volta era conosciuto come il supereroe Chat Noir fissava la Luna, mentre dai suoi occhi scorrevano veloci le lacrime amare per quello che aveva fatto.
Non era colpa sua.
Non aveva avuto scelta.
L'unico ricordo che aveva era il volto terrorizzato della sua lady e le forti urla di Papillon che gli ordinavano di allearsi con lui.

Sarebbe dovuto morire insieme a loro.
A dir la verità aveva indirizzato il cataclisma contro di sé per non ferire nessuno e sacrificarsi.
Tutto era stato vano: a perire erano stati i militardi di persone che aveva inglobato con il suo potere, mentre lui, a un passo dalla morte, era più vivo che mai.

Aveva provato più e più volte a suicidarsi, ma il suo corpo era invulnerabile a qualunque attacco.
Da quando era Chat Blanc, la sua forza, velocità e resistenza erano migliorate.

Ma a che servivano quei poteri in un mondo vuoto e privo di colore?
Tutto era bianco, e l'acqua aveva sommerso quel che restava di una città in polvere.

Avrebbe voluto sfogare la sua rabbia, scendere da quel tetto e combattere per riavere la sua lady.
Ma non aveva possibilità, era condannato a vivere per l'eternità nella sua agonia. Nessuno lo avrebbe salvato.
I miraculous erano stati distrutti insieme alla città, quindi non c'era possibilità di rimediare al suo sbaglio.
Sarebbe bastato il miraculous della coccinella, per fonderlo con il suo ed esprimere un desiderio.
Chiunque esprima un desiderio è costretto a perdere ciò che ha di più caro, ma lui cos'altro aveva? Cos'altro poteva perdere, quando tutti quelli che conosceva erano morti? Niente.

Ma tanto sarebbe stato tutto inutile, il miraculous di ladybug era a decine di metri sotto il mare, ridotto in atomi.
Non aveva speranza di riavere indietro ciò che aveva perso, doveva rassegnarsi.

Tutto quel potere che gli era stato conferito era inutile.
Era l'essere più potente che avesse mai messo piede su questo pianeta, eppure nemmeno lui era in grado di compiere un miracolo del genere.

Guardò ancora una volta la Luna, spezzata in due parti, come il suo cuore.
Era stata il bersaglio dell'incredibile luce bianca di cui lui stesso era stato l'epicentro.
Si chiese se ladybug potesse vederlo o sentirlo, e se magari addirittura gli parlasse.
Non c'era nulla da fare, era morta.
Proprio come lui.

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Scusate se questo capitolo è un po' corto, ma serviva solo per introdurre il protagonista e porre le basi per la storia.
Buona lettura :)