Le nostre risate vengono interrotte da qualcuno che apre la porta. Giorgio scatta in piedi, come se stesse attendendo qualcuno. Anch'io mi sollevo e mi siedo di nuovo a gambe incrociate.
Una ragazza entra lentamente nella stanza e, incrociando lo sguardo di Giorgio, sorride.
<<Amore...>> sussurra lui stupito e felice.
La ragazza senza rispondere si fionda tra le sue braccia e lo stringe fortissimo.
<<Mi sei mancato tantissimo.>> sussura senza staccarsi da lui.
<<Anche tu.>> risponde lui, sorridendo e baciandola.
Anche se sono leggermente imbarazzato da quella situazione, continuo a seguire la scena cercando di fingere di star facendo altro con il cellulare.
<<Sapevo che saresti venuta tra qualche settimana...>>
<<Si, infatti era così. Poi ho saputo che presto ti dimetteranno e mi sono fiondata a Milano.>> risponde ridendo.
<<Presto...ma non si sa il giorno preciso.>> spiega Giorgio sorridendo.
<<Come no? Il medico mi ha detto che questa sera potrai uscire.>>
<<D-davvero?>> dice incredulo il ragazzo.
Lei annuisce.
<<Non mi sembra vero...finalmente uscirò di qui e tornerò alla mia vita...>> sussurra poi passandosi una mano tra i capelli e sedendosi di nuovo sul mio letto.
Scuoto la testa e sorrido. Sono felicissimo per lui, ma anche io vorrei poter dire quella frase.
Giorgio si volta verso di me e sorride.
<<Amore lui è Giovanni, il miglior compagno di stanza che si possa desiderare.>> dice poi dandomi un pugnetto su una spalla.
<<Giova lei è Federica, la mia ragazza.>> continua indicandola.
Ci stringiamo la mano sorridendo.
È carina, senza dubbio una bella ragazza.
I due continuano a parlare a lungo, ma io mi isolo dalla loro conversazione.
Circa un'oretta dopo la ragazza esce dall'ospedale, credo debba prenotare una camera in hotel, da quello che ho capito. Rimaniamo di nuovo soli.
Mentre penso a tutt'altro ricevo una notifica sul mio telefono, un messaggio da Andrea.
Dice che questo pomeriggio verrà anche lui, i suoi gli permettono di uscire. Mentre scrivo la risposta sento le palpebre farsi pesanti e lascio che si chiudano del tutto, cadendo in un sonno profondo.