Capitolo 9
Mark non si fece sentire per un po', io continuai tranquillamente la mia vita tra gli allenamenti e i compiti.
Ogni tanto mi capitava di passare dal parco e vedere gli altri, solo alcuni di loro mi salutavano e no ne capivo il motivo.
Io ed Elena ci vedevamo quasi sempre e spesso studiavamo insieme.
Alcune volte mi costringeva ad uscire con lei e gli altri. Le poche volte che accettai c'era Domy che mi stuzzicava.
Cercavo di ignoralo ma la tentazione di tirargli un calcio in faccia era davvero troppo.
Non dissi niente a Mark ma, non so dirvi come, ne venne a conoscenza.
Stavo studiando con Elena quando Giovanna la chiamò al telefono e le disse di correre subito al parco.
Senza pensarci due volte andammo al parco. Arrivati lì qualcuno si stava picchiando. Si notava perché c'erano altri ragazzi messi a cerchio. Mi avvicinai istintivamente e riuscì a vedere Domy a terra che si teneva la mandibola e Seba che teneva Mark.
Lo squadrai per un po' e poi andai a casa, non avevo voglia di parlargli.
Mark provò a chiamarmi varie volte quel pomeriggio ma non risposi.
Dopo circa un'ora Marta spuntò nella mia stanza.
-"Ehi!"- disse fiondandosi accanto a me. -"Mark è davanti al portone, perché non gli vuoi aprire la porta?"- proseguì.
-"Perché è stupido!"- dissi senza distogliere lo sguardo dal libro di storia.
-"Forse ti vuole parlare, dagli un'altra possibilità!"-
Annuì e lei aprendo la porta della mia stanza disse:-"Mark puoi entrare!"-
L'aveva già fatto entrare in casa ed io non sapevo niente.
-"Ah, quindi sarei anche stupido?"- disse trascinando una sedia di lato al mio letto per sedersi.
-"Dovresti ringraziarmi per non aver detto altro..."-
-"Vabbè, lasciamo stare. Perché sei andata via?"-
-"Perché tu e Domy avete litigato?"-
-"Non rispondermi con un'altra domanda."-
-"Rispondimi."- dissi.
-"Perché parlava troppo..."- disse Mark poggiandosi una mano sull'occhio.
-"Cos'hai?"- dissi avvicinando la mia mano sulla sua faccia.
-"Le ho prese anch'io, inizialmente è stato uno scontro equo."-
-"Vieni a sciacquarti il viso."-
Mark mi seguì in bagno, si sciacquò il viso e sputò sangue.
-"Sei sicuro di stare bene?"- dissi passandogli un asciugamano.
-"Si, è tutto apposto."-
Lo abbracciai. Sentivo che ne avevamo bisogno entrambi.
-"L'ho fatto per difenderti."- disse Mark poggiando la testa sul mio collo.
-"Per difendermi?"- chiesi stupita.
-"Si."- disse Mark staccandosi dall'abbraccio per guardarmi in faccia. -"Faceva troppe battute su di te, diceva che ti avrebbe scopata ed altre porcate. Nessuno ti deve toccare perché sennò io impazzisco..."-
-"Non puoi scegliere per me."- dissi accarezzandolo.
-"Hope, io non ce la faccio a vedere qualcun altro al tuo fianco. Sei troppo anche per me che mi sono sempre sentito al di sopra del mondo."-
-"Io non sono troppo per te."-
-"Ma tu non vuoi stare con me..."-
-"Io non voglio stare con nessuno."-
-"Hope ma almeno stammi vicina perché io non riesco a stare senza di te!"-
-"Mark, tranquillo, io ci sono."- dissi abbracciandolo.
Mi lasciò dei piccoli bacetti sul collo.
Presi il suo viso tra le mani e gli lasciai un bacio a stampo sulle labbra.
Mark inizialmente mi guardò sorpreso, poi afferrò il mio viso e mi baciò dolcemente. Ricambiai il bacio e gli morsi il labbro ridendo.
-"Cazzo, te l'ho detto che mi fai impazzire!"- disse Mark prendendomi in braccio e ridendo.
Sorrisi.
Tornammo nella mia stanza, erano quasi le 18:00.
Mark continuava a baciarmi. Io intrecciai le gambe attorno alla sua vita.
-"Sei perfetta."- disse sfiorandomi il naso con le labbra. -"Davvero non vuoi stare con nessuno?"-
-"Mark, non ho voglia di iniziare una relazione..."-
-"Ma sei mia?"-
-"Forse..."- dissi ridendo.
-"O mia o di nessun altro, cosa scegli?"-disse sorridendomi.
-"Bho!"-
Scoppiai di nuovo a ridere.
-"Vieni a cena da me?"- disse Mark coricandosi di lato a me nel letto.
-"Facciamo i pop corn e ci guardiamo un film?"- proposi speranzosa.
-"No, c'è Alberto con i suoi figli a cena."-
-"No, non mi va!"-
-"Dai! Ho bisogno di te..."-
-"No!"-
-"Va bene, allora le mie labbra non toccheranno più le tue."- disse con aria di sfida.
-"Sei sicuro di quello che dici?"-
-"Sicurissimo."-
Avvicinai le mie labbra alle sue e Mark a sua volta si allungò per baciarmi. Lo bloccai e dissi:-"Oh no, l'hai detto tu che le nostre labbra non si toccheranno più!"-
Mark sorrise e si avvicinò a me. Mi fece il solletico.
-"Ah no, se io voglio è ovvio che si toccheranno!"-
-"Ah sì?"-
-"Si!"- disse bloccandomi le braccia. -"Si."- ripeté lasciandomi dei piccoli bacini sulle labbra.
-"Allora vieni da me?"- disse guardandomi negli occhi.
-"Va bene ma mi devo cambiare!"- dissi alzandomi dal letto.
-"Ok, ti aspetto!"-
Presi dei pantaloni neri con una maglietta bordeaux, andai in bagno e mi feci una doccia veloce, mi vestì e tornai nella stanza.
-"Wow! Se metti anche i tacchi io svengo..."- disse Mark appena tornai nella stanza.
-"Si, volevo mettere i tacchi!"- dissi sorridendo.
Iniziai a truccarmi, misi le scarpe con i tacchi e davanti allo specchio mi feci uno chignon lasciando scoperta la rasatura.
Mark mi circondò i fianchi da dietro e baciandomi sotto la rasatura che avevo sul retro della nuca ma era solo un piccolo pezzo disse:-"Piccola, io amo i tuoi capelli ma mia madre non sopporta le ragazze con i capelli rasati, li puoi sciogliere?"-
-"Li lascerei così solo per farglielo apposta!"-
-"Dai, non fare la stronza!"-
Lo guardai e sbuffai.
Sciolsi i capelli, presi la borsa e andammo a casa sua.
La casa era silenziosa. Tutti erano chiusi nella proprie camere. Mark mi trascinò nella sua stanza. Mi sedetti sul suo letto, lui andò nella cabina armadio ed uscì con dei jeans e una camicia.
-"Stai benissimo!"- dissi guardandolo mentre si aggiustava le maniche della camicia.
-"Devo almeno provare ad essere alla tua altezza..."- disse avvicinandosi a me e poggiando la sua fronte alla mia.
-"Sei stupido!"- dissi sorridendo.
Mark mi diede un leggero bacio sulla fronte.
Suonò il campanello.
-"Dai, scendiamo."- disse Mark.
Salutammo tutti e andammo a sederci.
Da sotto il tavolo Mark mi prese la mano e la intrecciò alla sua.
Sorrisi.
Durante la cena Anna ed Alberto guardavano me e Mark.
-"Mark, cos'hai fatto all'occhio?"- disse Alberto bevendo un sorso d'acqua.
-"Perché cos'ha?"- disse Anna cercando di guardare meglio Mark.
-"Ho-ho sbattuto contro la porta a scuola..."- disse Mark andando nel pallone.
-"Sicuro?"- disse Alberto.
-"Ma lo vuoi sapere meglio di me come mi sono fatto male?!"- disse Mark scattando sulla difensiva.
-"No assolutamente. Vorrei solo dire che oggi è venuto un ragazzo a cercarti e aveva il labbro spaccato. Non ti devi mettere nei guai, così fai stare male tua madre."-
-"Non credo siano fatti tuoi."- ringhiò Mark.
-"Mark rispondi educatamente."- lo ammonì Davide.
-"Ah Dà, non ti ci mettere anche tu!"- sbottò Mark.
-"Mark, basta!"- disse Anna.
Mark sospirò e bevve un sorso d'acqua.
-"Dovresti trattare meglio i tuoi fratelli e tua madre..."- disse Alberto.
Il respiro di Mark aumentò ed io gli afferrai la mano e la intrecciai alla mia per provare a calmarlo.
-"Mi hai rotto il cazzo. Ti devi fare i cazzi tuoi perché non sei nessuno per me!"- disse Mark alzandosi per poi avviarsi verso il bagno.
-"Scusate."- dissi alzandomi.
-"Ma questa ragazza è una sua amica? Perché è sempre qui? Gli serve per portarsela a letto?"- disse Alberto ridendo dopo l'ennesimo bicchiere di vino.
Mark spuntò dalla porta del bagno.
-"Come cazzo ti permetti a parlare così di Hope?!"- urlò. Si stava fiondando verso Alberto quando Davide lo bloccò e lo spinse in bagno chiudendo la porta.
Bussai e mi lasciarono entrare.
Mark tirò un pugno al muro.
-"Cazzo!"- urlò.
Mi avvicinai e lo accarezzai.
-"Mark, calmati..."- dissi guardandolo negli occhi. -"È tutto apposto. Fregatene di quello che dice!"- proseguii.
Mark provò a calmarsi.
-"Oh, se vuoi tornare a tavola ti devi stare zitto!"- disse Davide uscendo dal bagno.
Mark si accasciò a terra e con un filo di voce disse:-"Non lo sopporto."-
Mi sedetti accanto a lui e poggiai la testa sulla sua spalla.
-"Ne dovresti parlare con tua mamma."- dissi.
-"No, non mi va..."-
In quel momento entrò Jessica in bagno. Si sedette accanto al fratello e disse:-"Non mi piace neanche a me però mamma è felice. Vuoi tornare a mangiare? C'è il tuo dolce preferito."-
-"No, non voglio. Vado fuori a fumare."- disse guardandomi.
Ci alzammo e uscimmo dal bagno insieme. Jessica tornò al suo posto mentre io e Mark andammo in giardino. Ci coprimmo con una coperta e Mark si accese la prima delle sei sigarette che fumò prima che sua madre uscì in giardino con Alberto.
-"Ah, Anna, tuo figlio fuma!"- disse Alberto.
Mark si affrettò a spegnere la sigaretta.
-"Non stavo fumando."- disse Mark.
-"Per me non c'è nessun problema. Signorina, mi dispiace di averle detto quelle cose."- disse rivolgendosi a me.
-"Le tue scuse sono state ignorate proprio come le tue parole."- disse Mark sorridendo.
-"Vedo che sei uno tosto. Proviamo a trovare un compromesso..."- disse Alberto.
Mark si girò per guardarlo meglio.
-"Allora, tu ti comporti bene con me e studi ed io ti pagherò un viaggio all'estero, dove preferisci e ti pagherò anche la festa per i tuoi 18 anni!"- disse Alberto.
Mark scoppiò in una sonora risata e disse:-"Non ho bisogno dei tuoi soldi!"-
-"Va bene ma io ti potrei aprire le porte nel mondo calcistico spagnolo."- disse Alberto.
-"Non ho bisogno di te. Ho già la convocazione nell' under 21 italiana e un provino per il Real Madrid."- disse Mark sicuro di sè.
-"Va bene ma se non ti comporterai bene io distruggerò i tuoi sogni!"-
-"Va bene!"- disse Mark sorridendo e accendendosi l'ennesima sigaretta.
Sua madre lo guardò con gli occhi lucidi.
Quando Anna e Alberto rientrarono in casa Mark scoppiò in lacrime.
-"Vieni qua!"- dissi accogliendolo tra le mie braccia. -"Andrà tutto bene!"-
Quando Mark si calmò uscì Davide dicendo:-"Mark, vieni che accompagniamo Hope a casa ed andiamo a bere qualcosa così parliamo!"-
Mark annuì e ci alzammo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro