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Capitolo 2

Finito l'allenamento tornai a casa con Marta.
-"Perché non vuoi dire a nessuno che giochi a calcio?!"-disse distruggendo il silenzio che c'era nella sua macchina.
-"Perché dove stavo prima tutti mi prendevano in giro..."- dissi prestandole poca attenzione.
Il mio telefono suonò, era un messaggio su Facebook da Elena.
"Ehi, sabato mangiamo la pizza da Mark, ti andrebbe di venire?"
"Va bene!" Risposi senza esitare.
"Ci vediamo al parco!" Rispose immediatamente Elena.

Il giorno dopo io ed Elena ci scambiammo il numero di telefono.

La settimana passò in fretta. Sabato pomeriggio dopo aver finito di leggere il libro che mi aveva regalato mamma, mi cambiai ed andai al parco.
Elena e gli altri stavano parlando. Mi avvicinai e salutai tutti.
-"Andiamo a casa mia?"- disse Mark.
-"Ok.-" rispose qualcuno.
-"Hope, vieni con me?"- disse Mark.
-"Va bene."- risposi seguendolo.
Aveva una sigaretta tra le labbra e mi guardava.
-"Stai davvero bene oggi!"- disse sorridendo.
Arrossì immediatamente e scoppiai a ridere dicendo:-"Vorresti dire che di solito non sto bene?!"-
Questa volta ad arrossire fu lui.
-"No no è solo che-che..."- balbettò portandosi una mano dietro la nuca.
-"Scherzo!"- dissi spingendolo.
Mi spinse anche lui ridendo.
-"Facciamo un giro prima di andare a casa?"- disse tornando serio. -"Così andiamo a prendere qualcosa da bere e da mangiare..."- proseguii.
-"Va bene..."- risposi.
Mentre cercavano un posto per prendere da mangiare, cadde il silenzio. Mark accese lo stereo e prendendosi l'ennesima sigaretta disse:-" Ne vuoi una?"-
-"Non fumo..."- dissi.
-"Vuoi fare un tiro?"-
-"No."-
-"Sei strana..."- disse guardandomi.
-"Eh?!"-
-"Hai cambiato espressione, cos'hai?"-
-"Niente. Non mi piace il discorso del fumo."-
-"C'è un motivo preciso?"-
Non risposi.
-"Ok, cambiamo discorso. Sei fidanzata?"-
-"No, tu?"-
-"No, ti senti qualcuno?"-
-"Non mi piacciono le relazioni..."-
-"Davvero?!"-
-"Si..."-
-"Hope Carteri sei la ragazza più strana che abbia mai conosciuto!"-
-"Grazie!"- dissi ridendo.
Comprate le pizze e qualche bibita andammo a casa sua.
I nostri amici erano in un'ampia cucina con una donna ed una ragazza della nostra età credo. Mark si avvicinò alle due e mi trascinò con sè.
-"Mamma, lei è Hope!"- disse indicandomi ad una signora di mezza età con i capelli biondi e lunghi.
-"Piacere Anna."- disse tenendomi la mano.
-"Hope lei è mia sorella."- disse indicandomi una ragazza che gli assomigliava tantissimo.
-"Piacere, io sono Jessica."-
Sorrisi.
-"Mark, tua mamma sta facendo i pancakes!"- disse Elena saltellando.
-"Oh, sta iniziando la partita!"- disse Mark prendendo il telecomando poggiato sul bancone della cucina.
Mark, seguito dai ragazzi, entrò in un ampio salone attraverso una porta bianca scorrevole. Su un muro c'era un enorme TV a schermo piatto, la TV era posta sopra un caminetto, davanti ad esso c'era un divano di pelle bianco, sulla destra c'era una libreria gigantesca e sulla sinistra una porta scorrevole in vetro che portava ad una veranda.
Quando i ragazzi sparirono nel salone con le pizze e le birre in mano, nella cucina piombò il silenzio.
-"Chi gioca di così importante?!"- disse Jessica spazientita dal loro comportamento.
-"Inter-Roma..."- risposi prontamente.
-"Ti interessa il calcio?"- disse Elena incuriosita.
-"Non tanto..."- dissi. -"Andiamo di là?"- proseguii.
-"I ragazzi non vogliono essere disturbati dalle ragazzine che non seguono il calcio..."- disse Asia imitando una voce maschile.
-"Ah, capito!"- dissi.
Un urlo rimbombò dal salone e lo schermo del mio telefono si illuminò.
Era una notifica di un'applicazione sulle partite di calcio. L'Inter stava vincendo 1-0. Esultai.
-"Cos'è successo?"- disse ridendo Giovanna.
-"Niente..."-
-"Hope, se a te interessa la partita puoi andare di là."- disse Jessica.
Presi una birra ed andai nel salone. Quando richiusi la porta i ragazzi si girarono a guardarmi.
-"E tu cosa ci fai qui?!"- disse Seba.
-"Voglio guardare la partita."- risposi sedendomi sul bracciolo del divano accanto a Mark.
-" Ok ma io non ti spiegherò cos'è il fuorigioco."- disse Mark senza distogliere lo sguardo dalla TV.
-"Non serve che glielo spieghi tu!"- disse Domy.
-"Vabbè, ora state zitti!"- disse irritato Francesco.

Durante la fine del primo tempo andammo a mangiare i pancakes in cucina.
La partita finì 1-1. Era le 23:15 e le ragazze stavano aiutando Anna a sistemare la cucina.
Io e Mark uscimmo dal salone discutendo sul portiere dell'Inter che non aveva parato il rigore che era stato concesso alla Roma.
-"L'ha spiazzato, non poteva fare miracoli!"- dissi per l'ennesima volta.
-"Si è buttato tardi!"- continuava a ripetere Mark.
Jessica ci squadrò per un momento e disse:-"Cos'è successo?!"-
-"Niente..."- rispondemmo io e Mark all'unisono.
-"Andiamo a farci un giro?"- propose Francesco.
Tutti annuirono.
-"Io devo tornare a casa."- dissi senza esitare.
-"Dai, resta con noi!"- disse Mark.
-"Non posso, domani devo svegliarmi presto."-
-"Ma è domenica!"- disse Seba.
-"Lo so..."- risposi.
-"Vabbè, ti accompagniamo a casa..."- disse Mark.

Appena entrai a casa, vidi Marta sul divano che guardava un film.
-"Ehi..."- dissi con un filo di voce.
-"Tesoro, com'è andata?!"- disse facendomi spazio sul divano.
-"Bene, sono tutti simpatici ma non mi volevano fare guardare la partita..."- dissi.
-"Bhe, glielo potresti dire che giochi a calcio."-
-"Secondo me non sono a favore del calcio femminile, l'unico che lo sa è Domy."-
-"A lui piace il calcio femminile..."-
-"Lo so ma...poi lo dirò anche agli altri."- dissi -"Buonanotte"- proseguii prima di sparire nella mia stanza.

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