Capitolo 13
La musica in sottofondo non era più piacevole come all'inizio, la testa mi scoppiava e non riuscivo a trovare Mark, mi guardavo intorno come se quel giardino non fosse la cosa più familiare di questo mondo. Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso e in quel preciso instante, qualcuno mi afferrò per i fianchi.
-"Piccola, tranquilla, adesso andiamo a dormire!"-disse Mark stringendomi a sè.
Attirandomi a sè, disse qualcosa a domy e poi salimmo le scale che portavano nella sua stanza. Mi avvicinai al suo letto e senza rendermene conto mi stavo spogliando, Mark si girò a guardarmi, prese la mia testa fra le sue mani e poggiò le sue labbra sulle mie. Mi baciò dolcemente e staccandomi da me, sorrise. Riunì le mie labbra alle sue e il bacio si fece più passionale.
Mi svegliai con una una t-shirt di Mark e dei pantoloncini. Avevo il suo braccio appoggiato sulla schiena, provai a girarmi ma mi attirò a sè. Lo guardai e sussurrai -"Buongiorno!"-
Mark mi guardò sbadigliando
-"Buongiorno, piccola."- disse stampandomi un leggero bacio sull'angolo delle labbra.
-"Ti ricordi qualcosa di ieri?"- continuò guardami dritta negli occhi
-"Più o meno..."- dissi
-"Ora come ti senti?"-
-"Come mi dovrei sentire?"-
-"Hope...hai vomitato tutta la notte, stai bene?"-
-"Ah, ho vomitato?!"-
-"Si, a cosa pensavi mi riferissi?"-
-"A questo..."- dissi stampandogli un bacio veloce sulle labbra
Mark arrossì e si poggiò una mano dietro la nuca
-"Emh..."- disse nascondendosi
Scoppiai a ridere e dissi -"Sei diventato rosso!"-
-"Non è vero!"- ribatté Mark
Gli feci segno di stare zitto e lui si avvicinò di più a me e mi baciò.
Adesso ero io quella rossa.
-"Sei diventata rossa pure tu!"- disse facendomi la linguaccia
-"Ssh!"- dissi ridendo e nascosi la testa sotto il cuscino
Mark mi baciò dolcemente il collo ed io rabbrividii.
-"Sei bellissima!"- disse Mark
-"Mark! Posso entrare?!"- disse Davide fuori dalla porta
Mark sbuffò, si alzò dal letto e in boxer uscì dalla stanza.
Quando rientro disse:-"Sono le 16:30, ti riporto a casa o prima faccio una cosa?!"-
-"È uguale.."- dissi rigirandomi tra le coperte
-"Va bene"- disse infilandosi nuovamente nel letto -"Dov'eravamo rimasti?!"-
-"Bho!"- dissi ridendo
-"Fai finta di non sapere nulla!"- disse iniziando a farmi il solletico
Urlai e mi gettai su di lui. Gli morsi il collo ed urlò anche lui.
-"Vuoi passare ai morsi..."- disse sorridendo -"Va bene!"- proseguii e baciandomi mi morse il labbro
-"Stronzo!"-dissi spingendolo
Rise e quando si calmò disse:-"Non per rovinare il momento ma dopo tutto, cosa siamo?!"-
-"Cosa vorresti che fossimo?!"-
-"Scopamici!"- disse ridendo
Gli lanciai un occhiataccia.
-"Mark, lasciamo tutto così com'è!"-
-"E se mi dovessi trasferire a Madrid?"-
-"Cosa vuoi dire?"-
-"In qual caso avrei una possibilità?"-
-"Non lo so..."-
-"Vabbè, ci alziamo?"
-"Si, mi accompagni a casa?"-
-"Si, non mi va di continuare a stare con te."-
-"Non puoi arrabbiarti se non mi va di stare con te."-
-"Tu non capisci!"- disse Mark scendendo le scale in fretta lasciandomi dietro.
Evitai di continuare quella discussione, sarebbe stato inutile.
A casa mi rilassai e poi andai ad allenarmi. Niente può farmi rilassare come un allenamento. Niente, a parte Mark.
A fine allenamento provai a chiamarlo ma non rispose, gli lasciai un messaggio senza ricevere risposta.
Aprì Instagram e vidi una nuova foto di Mark in cui baciava Carlotta.
In quel momento il mio cuore saltò un battito e chiamai immediatamente Christian, lui ci sapeva fare con i consigli.
Alla fine passammo la sera a parlare al telefono e mi ha promesso che se con la squadra arriveremo alla finale di Coppa Italia sarebbe venuto a trovarmi.
Qualche giorno dopo arrivò la convocazione con la Nazionale Italiana.
Mark non si era ancora fatto sentire, e non volevo sentirlo. Non lo vedevo nemmeno a scuola.
Dopo che partì per gli allenamenti con la nazionale, Elena mi disse che Mark era tornato a scuola. Sicuramente era partito anche lui per l'Under 21.
Dopo una settimana di allenamenti, tornai a scuola.
Mark camminava indifferente nel corridoio, mi guardò ed io cercai di evitare il suo sguardo.
-"Smettila di ignorarmi!"- disse spingendomi contro il muro.
-"Non iniziare!"- dissi cercando di allontanarmi.
-"Mi manchi."-
-"Hai lei ora, non rompere!"-
-"Ma io voglio te!"-
Sbuffai e corsi in classe. Non mi andava di stare con lui ma mi rincorse, mi prese in braccio e mi portò fuori dalla scuola.
-"Oggi non entriamo!"- disse sorridendo.
-"Mark, non puoi costringermi a non entrare a scuola."-
-"Io infatti non ti costringo, solo che ho bisogno di te, davvero!"-
-"No, basta con questa storia che hai bisogno di me."-
-"Hope, davvero."-
Lo seguì senza aggiungere altro.
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