Quando tornai a casa Marta mi stava aspettando sul divano.
-"Finalmente!"- disse guardandomi. -"Dov'eri?!"- proseguì.
-"Da Mark, perchè?"- dissi prendendo togliendomi le scarpe.
-"Ti vorrei ricordare che sei qui per giocare a calcio non per fumare con i tuoi amici e poi tra un mese hai l'incontro con la Nazionale."-
-"Lo so!"- dissi sgattaiolando nella mia stanza.

Dopo essermi lavata ed aver messo il pigiama più pesante che trovai nell'armadio mi addormentai.

Sentì la suoneria del telefono, guardai l'orario della sveglia. Erano le 03:20. Afferrai immediatamente il telefono, era Mark.
-"Mark?"- dissi a bassa voce.
-"Hope, stavi dormendo?"- disse Mark dall'altra parte del telefono.
-"Sono le 03:00, è ovvio!"-
-"Scusa ma avevo bisogno di sentirti..."-
-"Cos'è successo?"-
-"Alberto è uno dei soci del Real Madrid..."-
-"Quindi ti dovresti comportare bene?"-
-"Si ma non mi va. Non mi piace come persona."-
-"Ma l'importante è che ti apre le porte nel mondo del calcio professionistico quindi statti tranquillo per un pò..."-
-"Domani ci vediamo?"-
-"Quando finisco di allenarmi si."-
-"Va bene, buonanotte piccola!"-
-"Buonanotte Mark!"- dissi chiudendo la telefonata.

Tornai a letto con il sorriso stampato in faccia e pensai che l'ultima frase che avrei voluto sentire prima di andare a dormire doveva uscire solo da quelle labbra che mi portavano in un mondo lontano dalla realtà, quelle labbra che quando sfioravano le mie mettevano a tacere tutti i demoni che mi portavo dentro.

Andai a scuola sperando di incontrare Mark ma quella mattina non c'era, provai a chiamarlo ma non rispose. Lasciai stare.

La mattina a scuola passò lentamente. All'uscita vidi Jessica con Anna che uscivano dalla presidenza. Jessica cercava di nascondere la pancia sotto un felpone di Mark ma con scarsi risultati anche perchè a scuola le voci girano in fretta.
Pranzai con Marta, nessuna delle due disse una parola.

Dopo aver pranzato mi rintanai nella mia stanza per studiare ma finì per leggere uno dei tanti libri che, da quando mi ero trasferita, stavano prendendo polvere sulle piccole mensole che affiancavano la scrivania.

Alle 15:30 andai al campo per l'allenamento, mi cambiai e prima di spegnere il telefono controllai le notifiche. C'era un messaggio di Mark in cui diceva "Dopo l'allenamento ricordati di me!!"
Chiusi il telefono ed entrai in campo. Una strana energia mi spingeva a dare il massimo.

L'allenamento terminò alle 17:30. Mandai un messaggio a Mark per dirgli che subito dopo della doccia sarei andata a casa sua. Alle 18:15 uscì dalla spogliatoio e il mister mi bloccò presentandomi uno dei dirigenti del Real Madrid, mi proposero un posto in squadra, entro giugno dovevo decidere se cambiare nuovamente la mia vita o se restare a Roma.

Mi lasciarono andare via alle 19:00. Corsi verso casa di Mark.

Quando arrivai Davide stava rientrando dal lavoro. Entrammo a casa ed andammo nel salone.
Mark dormiva beatamente con la testa appoggiata sulle gambe di sua mamma che gli accarezzava dolcemente la testa mentre guardava un film.

-"Hope!"- disse sorridendo appena mi vide. -"Mi volevo scusare per come mi sono comportata quando c'era Alberto ma Mark era ingestibile e non sono brava con le situazioni complicate."-
-"Tranquilla!"- dissi sorridendole.
Mi avvicinai a Mark e dissi:-"Mark?! Cucciolo!"-
Mark aprì lentamente gli occhi e dopo avermi riconosciuta mi sorrise e allungò le braccia per abbracciarmi.
-"Finalmente sei arrivata!"- disse.
Anna si alzò e disse:-" Vabbè ragazzi, io vado a cucinare, Hope, ti va di mangiare qui?"-
-"Non posso, mi dispiace..."-
Mark mi guardò come per chiedermi cosa stava succedendo.
Anna uscì dalla stanza, Mark si sistemò sul divano per farmi spazio. Mi lasciai stringere dalle sue braccia e gli sorrisi.
-"Quanto cazzo ci hai impiegato per una doccia?"- disse ridendo.
-"Scusa ma mi hanno bloccata al campo, c'era un dirigente del Real Madrid e mi ha proposto un posto in squadra..."- dissi.
-"Davvero?! E tu cosa pensi di fare?"-
-"Non lo so..."-
-"Io appena finisco la scuola vado per un pò a New York da mio padre."-
-"E poi?"-
-"Provo con il Real Madrid, tra qualche mese ho un provino, vieni anche tu a Madrid?!"-
-"A giocare?!"-
-"No, con me, per il provino..."-
-"Non lo so."-
-"Vabbè, ci pensi e mi fai sapere."-
Annuii.

Restammo in silenzio per qualche minuto.

-"Ma se tu vai a giocare a Madrid ed io resto qui?! La nostra amicizia finisce?!"- dissi.
-"Non cambierà niente e poi tu questa la definisci amicizia?!"- disse Mark cercando i miei occhi.
-"Come la dovrei definire? Mi chiami se hai bisogno mentre messaggi con altre ragazze e poi te l'ho già detto che non voglio stare con nessuno."-
-"Allora non puoi essere gelosa se non vuoi stare con me."-
-"Io non posso essere gelosa mentre tu puoi andare a picchiare Domy?!"-
-"Io lo faccio perchè non voglio che qualcuno ti faccia del male!"- disse guardando per l'ennesima volta il telefono.
-"Guardami quanto ti parlo, cazzo!"- dissi prendendogli il telefono dalle mani e alzandomi.

Il telefono era sbloccato su una chat diabetica con una tizia che aveva memorizzato "Cucciola <3"

-"Ma mi vuoi prendere per il culo?!"- urlai.
-"Hope ma con quella ci messaggio tanto per passarmi il tempo!"- disse Mark alzandosi per prendermi il telefono.
Continuai a scorrere tra le chat, nomi di ragazze spuntavano in continuazione e poi c'era il mio:"Hope"
Restai immobile a fissare Mark e il telefono mi scivolò dalle mani. Mark lo lasciò a terra e mi prese le mani.
-"Non mi toccare."- dissi.
-"No, ascoltami! Io voglio stare con te ma il fatto che tu ci definisci amici è fastidioso."-
-"Non dire stronzate!"-
-"Hope dai!"-
-"No, adesso mi lasci stare e fai pace con il tuo cervello se riesci a trovarlo."-
-"Lo so, ho fatto una stronzata ma..."-

Non riuscì a sentire la fine della frase poichè ero già scappata via in lacrime. Che stupida che sono, davvero pensavo di poter interessare a uno come lui?! Lui che poteva avere tutte le ragazze che voleva...Come mi era saltato in mente che avrebbe preferito me fra tutte?!