Jasmine
Eloise fece il suo ingresso nel salotto, sbadigliando poco elegantemente.
Sobbalzò, notando un gran fermento di persone invadere la casa come formiche brulicanti. In mezzo a loro Sebastian impartiva gli ordini con cipiglio serio.
"Cosa sta succedendo?" chiese la ragazza, affiancandolo. Il tedesco si voltò verso di lei, cercando di esibire un sorriso "Ho intenzione di organizzare una grande festa questa sera. Ho già recapitato gli inviti a tutti i nostri vicini" "Ma è necessario?" rincarò la dose Eloise, appoggiandosi con una mano alla spalliera del divano verde menta. Mal sopportava tutti quegli estenuanti balli che si tenevano a Parigi quasi ogni settimana nelle case dei vari amici della sua famiglia. Non voleva essere costretta a parteciparvi anche ora a Ceylon.
"Non è necessario- replicò Sebastian spostando l'attenzione sulla disposizione dei fiori sul tavolo- è fondamentale! Non ho ancora organizzato nulla da quando sono arrivato e so benissimo che tutti i proprietari delle piantagioni limitrofe si aspettavano un invito simile. Quindi ho sommato il fatto che voi siete appena arrivati e ho deciso di organizzare un evento oggi. In questo modo potrò conoscere bene chi amministra le coltivazioni al confine con la nostra. È un valido escamotage per crearmi degli alleati. E ne ho davvero tanto bisogno, soprattutto perché devo ancora avviare bene gli affari. È una buona piantagione, ma non riesco a farla decollare".
Eloise annuì. Doveva pagare un prezzo per la sua libertà e questo consisteva anche nel riconoscere alcune necessità. L'intenzione di Sebastian era davvero troppo importante per non comprenderla e rifiutarsi di voler partecipare al ballo. "Se vuoi ti posso aiutare, ho una certa dimestichezza nell'organizzazione di questo tipo di eventi" disse quindi lei.
Sul volto di Sebastian si aprì un enorme sorriso "Veramente lo faresti? Non so come ringraziarti, io temo di sbagliare tutto!". Eloise gli appoggiò una mano sulla spalla "Non ti preoccupare, me ne occupo io. Dov'è la sala in cui avresti intenzione di accogliere gli ospiti?". Il tedesco indicò una porta "In quell'ala della casa c'è un salone molto grande, adibito proprio a questo genere di feste. Ma gli invitati dovranno accedervi attraversando questo corridoio, ragion per cui sto allestendo anche qui".
Eloise annuì, aprendo la porta per entrare nel salone. Spalancò gli occhi, trovandosi di fronte ad una stanza molto spaziosa, riccamente adornata da rose bianche e lampadari di cristallo. "È incredibile!" sussurrò lei. Sebastian si grattò la testa "Sì, in effetti stona con lo stile spartano del resto dell'abitazione ma per ora non sono ancora riuscito a sistemare tutto". La ragazza si voltò verso di lui, con gli occhi che brillavano "Tu occupati solo del corridoio antecedente, mi prendo in carico io questo salone". Sebastian sospirò sollevato. Prima di allontanarsi le lasciò un bacio sulla fronte "Sono così felice che mio fratello abbia incontrato una ragazza come te".
Dopo circa undici ore, Eloise ripassò nel salone ammirando tutto ciò che era riuscita a sistemare. Alle finestre erano stati legati dei piccoli nastri rosa confetto e le rose bianche erano diventate l'addobbo principale. La banda che avrebbe suonato durante la festa si era già sistemata in un angolo della sala ed era occupata ad accordare gli strumenti. Le cameriere avevano disposto una ricca varietà di dolci in un tavolo attaccato ad una sola parete, in modo da lasciare libera la pista da ballo centrale. Avevano disposto anche qualche alcolico, permesso in quel tipo di feste, e l'immancabile tè. Eloise aveva voluto una miscela raffinata, in tema con il resto del salone, optando quindi per un jasmine, il tè prodotto soprattutto in Cina e in Giappone e aromatizzato tradizionalmente tramite contatto con i fiori del gelsomino appena raccolti. Aveva cercato di organizzare solo il meglio per gli ospiti, sperando che Sebastian potesse fare una bella impressione ai loro vicini.
Eloise si era già concessa una lunga doccia nel cortile, quindi si diresse in camera per indossare il vestito giallo pastello che aveva scelto per l'occasione, con il corpetto stretto e la gonna ampia. Quando ebbe terminato anche di acconciarsi i capelli castano pallido, entrò Fabian nella stanza. "Non sei ancora pronto per la festa? Gli invitati arriveranno tra poco!" esclamò lei. Il ragazzo scrollò le spalle, come a indicare che non era minimamente interessato. "Non capisco perché hai deciso di aiutare mio fratello -disse aprendo l'armadio- hai sempre affermato di odiare questo genere di eventi". Eloise gli si avvicinò "Perché per lui è importante e lo è anche per noi se vogliamo arricchirci. Sebastian ha bisogno dell'appoggio dei proprietari confinanti".
Fabian non rispose, infilandosi controvoglia una camicia bianca. Eloise gli strinse la giacca con intarsi dorati e colletto alla coreana. Gli sorrise guardandolo negli occhi "Sei bellissimo". In risposta ricevette un grugnito. La ragazza si allontanò sospirando "Potresti almeno cercare di fingere di essere felice?".
Uscì dalla camera, raggiungendo Sebastian che era in piedi di fronte alla porta d'ingresso, agitato. Eloise gli sistemò la rosa bianca che portava nel taschino e il tedesco le sorrise "Grazie per il tuo aiuto. Il salone è incredibile". Lei gli appoggiò una mano sul braccio "Sono certa che sarà una grande serata".
Fabian emerse dalla camera, sbuffando. Guardò suo fratello e la sua fidanzata ma rifiutò di accogliere anche lui gli invitati alla porta. Si allontanò invece verso il buffet e gli alcolici. Eloise si morse un labbro, profondamente a disagio. Fu grata a Sebastian per non aver detto niente, dal momento che qualsiasi parola sul fratello l'avrebbe messa ancor di più in difficoltà.
Gli invitati iniziarono ad arrivare e Eloise fu travolta da un turbine di persone e di nomi che certamente non avrebbe più ricordato dopo qualche secondo. Si limitava a inchinarsi in segno di ospitalità a chiunque varcasse la porta, senza perdere il sorriso. Un po' la infastidiva che Sebastian la presentasse sempre e solo come la fidanzata di suo fratello senza mai chiamarla per nome, ma del resto poteva comprenderlo.
"Non credevo avessi invitato così tanta gente" mormorò Eloise, in un momento in cui non arrivava più nessun ospite. Si voltò verso il salone, cercando di capire se potesse contenere tutte quelle persone. "E non sono ancora terminati -ridacchiò Sebastian- ne arrivano altri". Eloise si voltò verso due uomini che si dirigevano insieme verso la loro casa. "Quelli sono due inglesi -le spiegò Sebastian sussurrando- Lord Russell e Sir Norris. Hanno due piantagioni limitrofe ma sono molto amici da anni e collaborano totalmente. Sperano di lasciare la piantagione in eredità ai loro figli maschi, ma quei ragazzi sono un po' fuori dalle righe".
Eloise annuì, continuando a guardare i due inglesi che si avvicinavano. All'improvviso dietro di loro comparvero i rispettivi figli, facendo sobbalzare la ragazza. Erano Lando e George. Il primo indossava un assurdo completo arancione, mentre il secondo era fasciato in un abbinamento blu molto più sobrio. Eloise sbatté ripetutamente le palpebre per assicurarsi di aver visto correttamente. Ma l'immagine dei due ragazzi non scompariva, segno che non stava sognando.
"Benvenuti, Lord Russell e Sir Norris! -esclamò Sebastian teatralmente- è un piacere per noi accogliervi a questa festa. Lei è la fidanzata di mio fratello Fabian". Eloise si inchinò, ricambiando il saluto dei due inglesi. Uno di loro batté una mano sulla spalla di Sebastian "Finalmente ti sei deciso a organizzare qualcosa. Benvenuto tra noi!".
I due uomini si avviarono poi verso il salone. Lando e George sfilarono dietro di loro, mentre Eloise li guardava sconvolta. Perché non le avevano detto di essere i figli dei loro ricchi confinanti?
"Ragazzi, vi presento..." iniziò Sebastian indicando la ragazza. "Ciao Eloise!" esclamarono Lando e George all'unisono seguendo i padri all'interno. "Come mai conoscono il tuo nome?" chiese Sebastian spalancando gli occhi. Eloise mormorò tra i denti "Lascia perdere".
Il tedesco e la ragazza si unirono agli ospiti nella grande sala. Raggiunsero Fabian, seduto mollemente accanto al buffet. "Mi piacerebbe molto che tu ed Eloise iniziaste le danze" gli disse il fratello con un enorme sorriso. Fabian lo guardò per qualche istante, poi tornò a concentrarsi sul calice che aveva in mano. "Per me sarebbe un piacere!" esordì Eloise cercando di animare il suo fidanzato. Ma Fabian scosse la testa "Non mi interessano queste formalità. Iniziate voi".
Eloise scosse la testa rassegnata. Com'era possibile che lui non facesse nulla per sostenere il fratello? Sebastian si guardò attorno confuso, poi accennò con il capo ad una ragazza bionda "Chiederò di ballare a Madaleine, penso che suo padre ne sarà felice". Eloise annuì, incentivandolo a porgere l'invito. Rimasta sola con Fabian, gli appoggiò una mano sulla spalla "Tesoro, almeno possiamo ballare insieme?" "Mi fa schifo ballare -replicò lui – e anche a te. Non capisco perché sei cambiata". Eloise respirò a fondo prima di rispondere "Fabian Vettel, io non sono cambiata. Sei tu che sei irriconoscibile. Certo che odio ballare ai ricevimenti, ma avrei volentieri danzato insieme al ragazzo che amo e che diventerà mio marito".
Raccolse l'orlo del vestito e si allontanò a grandi passi. Non voleva rimanere un secondo di più in sua compagnia per non peggiorare il clima della loro relazione che da quando si trovavano a Ceylon era pericolosamente crollato. Mentre Sebastian iniziava le danze con Madeleine e le altre coppie riempivano la pista da ballo, Eloise si guardò intorno individuando George e Lando appoggiati alla parete opposta. Aveva un conto in sospeso anche con loro. Si avvicinò ai due ragazzi velocemente, affrontandoli direttamente quando fu di fronte a loro.
"Perché non mi avete detto chi eravate?" sibilò lei amareggiata. Lando le sorrise in modo innocente "Eravamo vestiti così male che non ci avresti mai creduto. Poi ci piace mantenere un po' un alone di mistero, così ogni volta che ci incontri è sempre una sorpresa nuova" "Io apprezzo solo una cosa, che si chiama sincerità" replicò Eloise piccata. "Allora se vuoi che siamo sinceri, -si intromise George attirando la sua attenzione- devo farti davvero notare come tu sia bellissima in questo abito giallo. E sarei molto onorato se tu accettassi di ballare con me".
Eloise si voltò verso di lui, sgranando gli occhi. Veramente il silenzioso George che si era dimostrato più sostenuto nei suoi confronti il giorno precedente ora le aveva fatto un complimento e persino un invito? Si sporse verso Lando, sussurrando "Ma si sente bene?". Il giovane Norris ridacchiò "È così che conquista le ragazze. Prima si dimostra snob perché sa che alle donne piace l'uomo arrogante e poi si svela gentile". "È una trappola?" chiese lei fingendosi preoccupata. "Solo se ti fai acchiappare dal ragno, piccola mosca" replicò Lando, ammiccandole.
"Allora, accetti?" chiese George porgendole una mano. Eloise lo osservò, prima di appoggiare la sua mano su quella del ragazzo. L'abito blu che indossava faceva risaltare alla perfezione i suoi occhi azzurri, rendendolo la persona più appariscente nell'intera sala. Si lasciò trasportare da lui al centro e si unirono alle coppie che stavano già danzando. Eloise era ovviamente ben allenata dal momento che a Parigi i balli venivano organizzati con una certa frequenza, ma notò che anche l'inglese era piuttosto bravo.
"Mi chiedo come mai il tuo fidanzato non abbia voluto aprire le danze con te- disse lui, facendo pressione sulla schiena di lei- se fossi stato al suo posto ti avrei mostrata volentieri a tutti". Eloise scoppiò a ridere "George, sei consapevole che io e Fabian ci dovremo sposare, vero?". Lui scrollò le spalle, senza perdere il sorriso "Non sarebbe la prima volta che per colpa mia alcune nozze non vengano celebrate". "Persino le ragazze fidanzate cerchi di sedurre?" replicò lei. George puntò i propri occhi nei suoi "Nemmeno quelle già sposate mi sfuggono".
Eloise lo guardò sorpresa, poi riprese a ridere "Certo che sei proprio strano, tu". "Attenzione Eloise, -disse lui sussurrandole nell'orecchio- che quello che voglio io me lo prendo sempre". "Sì, ma tu non mi vuoi, ti stai solo divertendo ora -continuò Eloise guardandolo in faccia- e sai bene che nemmeno io voglio te". George non rispose, ma continuò a sorridere. Le fece compiere una piroetta, prima di riprenderla tra le sue braccia e stringerla ancora di più a sé "Non puoi sapere se in futuro rimarrai di questa idea. In caso contrario, credo che potremmo diventare molto amici".
"Dipende sempre dal grado di amicizia che hai tu con le donne" replicò Eloise non lasciandosi intimorire. George era sicuro di sé e del suo aspetto fisico e la stava mettendo alla prova. Se fosse resistita avrebbe guadagnato il suo totale rispetto. E c'era da dire che per quanto lui sapesse utilizzare il suo charme, non era il genere di ragazzo che Eloise trovava irresistibile.
Si voltò verso l'entrata della sala, dove Lando ridacchiava nel vedere quella coppia così mal assortita che ballava insieme. Ma quando spostò lo sguardo qualche metro più in là vide Fabian appoggiato al muro, con il volto cupo e le braccia incrociate sul petto.
Eloise si staccò leggermente da George mormorando "C'è Fabian che ci sta fissando". Lui scoppiò a ridere "Ho sempre sognato di creare un incidente diplomatico durante una festa". Lei scosse la testa "Non credo che Sebastian permetta a suo fratello di rovinargli le trattative con tuo padre". George inclinò la testa da un lato "Quindi sono del tutto avvantaggiato io?". Ma prima che Eloise potesse rispondere, Fabian irruppe in mezzo alla sala, dividendoli.
"Ti sei divertito abbastanza" sibilò furioso contro il volto di George, che rimase imperturbabile. "Ehi, amico -disse l'inglese con un sorrisetto divertito- se volevi riprenderti la tua dama potevi dirlo". Fabian lo spinse via "Come se la tua fama non ti precedesse, Russell. Sparisci dalla mia vista. E non toccarla più". George sollevò le mani in segno di resa "Va bene, va bene. Non ti scaldare". Lanciò un ultimo sguardo a Eloise e poi si diresse a bordo di pista, raggiungendo Lando che stava ridendo asciugandosi le lacrime dopo aver assistito all'intera scena.
Eloise afferrò Fabian per un braccio, facendolo voltare verso di lei. "In tanti ci stanno fissando -sussurrò piano- ti ringrazio per questa dimostrazione di gelosia, ma George è solo un amico. Ora ti andrebbe di ballare insieme a me, finalmente?". Fabian la raggelò con lo sguardo "Non ti ho portata a Ceylon per divertirti alle mie spalle. Se devi trovarti un altro fidanzato è meglio che cambi subito piantagione" "Ma sei pazzo? -ribatté Eloise sconvolta- sai bene che ho lasciato tutta la mia vita per seguirti qui e poterti sposare". Fabian scrollò le spalle "Evidentemente nessuno di noi due sa più riconoscere cosa è importante".
Eloise rimase immobile, le braccia lungo i fianchi, mentre lo guardava uscire a grandi passi dal salone. Scosse la testa, incredula. Era evidente che il Fabian di Parigi fosse molto diverso dal Fabian di Ceylon, che le faceva anche piuttosto paura. Si allontanò dal centro pista, raggiungendo George e Lando. Quest'ultimo sogghignò alludendo a Fabian "Non ha un carattere fin troppo fumante per essere un tedesco?". Eloise abbozzò un sorriso, celando la sua preoccupazione "È evidente che questi stereotipi non funzionino".
George scosse la testa "Trovo assurdo che tu stia con un ragazzo simile. E lo dico con onestà, è ben chiaro che prima scherzassi, né io né te siamo interessati a formare una coppia. Ma veramente, non capisco come puoi rimanere insieme ad una persona così tanto insignificante" "Beh, se ti avesse tirato un pugno rovinandoti quel bel faccino che ti ritrovi non so se lo avresti reputato ancora così insignificante" ribatté Lando ridendo. L'altro scosse di nuovo il capo "Parlo seriamente. Non si è presentato a nessuno degli ospiti, non ha cercato di dialogare con noi e non ha nemmeno voluto ballare insieme a te. Piuttosto di Fabian sposati Sebastian!".
Eloise ridacchiò, sistemandosi le pieghe dell'ampia gonna del suo vestito "Giuro che ci sto pensando ultimamente" "Ma non è un po' troppo stagionato per te?" chiese Lando, scatenando le risate di entrambi i ragazzi. Lei crollò su una sedia lì vicino sospirando "Che vi devo dire? Finirà che terminerò la mia vita come una di quelle zie ricche e single, circondata magari da milioni di gatti" "A quel punto se sei così disperata chiamami che ti risollevo io" replicò George ammiccandole, tornando quello di sempre.
Eloise ridacchiò "Certo che non ti smentisci mai, eh" "Però ammetto che senza di lui non mi divertirei così tanto" disse Lando, tirando una spallata all'amico. "A proposito, tu non hai ballato con nessuna ragazza!" fece notare Eloise al giovane Norris. Lui sorrise "Io sono uno spirito libero. Invitare qualcuna al centro della sala significa volerti impegnare a conoscerla, sempre che tu non ti chiami George Russell e quindi le regole cambiano notevolmente. Ma io non ho intenzione per ora di fidanzarmi, voglio rimanere libero ancora un po' e commettere tutte le sciocchezze possibili. Poi avrò tutto il resto della vita per passarlo insieme a quella persona che sceglierò di sposare. Ma ora è decisamente troppo presto".
Eloise annuì, senza replicare. Il ragionamento di Lando era perfetto. Probabilmente anche lei avrebbe dovuto aspettare un po' invece di insistere per sposarsi con una persona che ancora non conosceva così bene. E ora era felice di aver dato ascolto a Claire e di non aver celebrato il matrimonio in segreto. Se Fabian avesse continuato a comportarsi in questo modo non avrebbe voluto trascorrere tutta la sua esistenza al suo fianco.
La voce di George la strappò dai suoi pensieri "Lando, direi che abbiamo combinato la nostra dose di guai ed è ora che ce ne andiamo". L'amico annuì preparandosi per lasciare la festa. "Così presto?" chiese Eloise scattando in piedi. Lando ammiccò "È proprio quando tutti sono impegnati in eventi come questo che noi possiamo reperire del materiale interessante in giro nelle nostre case". "Quello che avete prontamente nascosto quando sono entrata nel vostro casolare?" chiese Eloise, mettendosi le mani sui fianchi. I due inglesi si scambiarono un'occhiata, poi scoppiarono a ridere. George intervenne "Lo ammetto. Ma avevo comunque capito che tu mi avevi visto utilizzare il telo".
"Se domani hai voglia di raggiungerci al casolare ci farebbe piacere" disse Lando, per accomiatarsi. "E mi farete vedere cosa nascondete in così tanto segreto?" replicò Eloise, al colmo della curiosità. Lando ridacchiò "Promesso. Ti sveleremo tutto". "Allora verrò volentieri" acconsentì lei.
I due ragazzi la salutarono, avviandosi verso l'uscita. George si voltò un'ultima volta, dicendole provocatoriamente "E se verrai ti faremo vedere anche altro". Eloise lo ignorò, sentendo in lontananza la risata di Lando. La ragazza scosse la testa, divertita.
Ma da dove erano usciti quei due?
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