"Frà! Alzati, altrimenti farai tardi a scuola!"

"Si mamma sto andando"

"Muoviti perché io in macchina non ti ci accompagno!"

Se ne va dalla stanza e io mi alzo con tutta la pesantezza possibile, neanche una foca sarebbe così.

Scendo di sotto dove trovo la colazione già in tavola e mia madre che mi guarda.

"Ce l'hai fatta"

"Mh"

"E parla un po'! Sembri uno zombie"

"Buona a sapersi"

Mi siedo al tavolo e bevo il mio caffè latte il più lentamente possibile. Non voglio andare a scuola. Ci vado solo per vedere Anita, la mia unica amica.

Da qualche mese Sara ha rotto con me, non mi ha dato spiegazioni e ha sparso la voce a tutta la scuola che io sono lesbica e sono caduta facilmente ai suoi piedi. Ma la cosa che più mi fa arrabbiare è che si finge etero. E da lì tutti mi prendono in giro.
Anita è l'unica che mi è rimasta vicina.

"A che pensi?"

"Niente mamma. Un ricordo"

"Mh... pensi ancora a Sara? Tesoro, so che fa male perdere un'amicizia"

"Senti mamma. Io e Sara eravamo fidanzate. A me piacciono le femmine"

"Cos..."

"Dì qualcosa"

"Cosa devo dire? Sei comunque mia figlia, non mi importa chi ti piace e chi no, l'importante è che tu stia bene"

"E come ultima cosa, a scuola mi prendono in giro perché sono lella"

"Di quello devi fregatene"

"Grazie mamma, facile farlo a parole"

Sospiriamo insieme. Poi io salgo di sopra e mi preparo. Lego i miei capello biondi in una coda un  po' disordinata e mi trucco un pochino.

Vesto una salopette e sotto un top con la bandiera arcobaleno, le mie vans, zaino e sono  pronta.

Esco di casa e raggiungo Anita, che sta davanti al cancello della scuola ad aspettarmi.

"Buongiorno"

"Ciao. Ti dico una cosa. Non farmi domande. Non so come io abbia fatto ma prima mi sono aperta con mia madre"

"Cioè, hai fatto coming out?"

"Si. Le ho anche parlato dei bulli"

"Come l'ha presa?"

"Ah, finché si trattava solo del mio orientamento tutto ok, ma come ha saputo del bulli 'devi fregartene'. Come se fosse semplice"

Sta per rispondere ma il suono della campanella ci blocca. Andiamo in classe e aspettiamo l'arrivo del prof di matematica.

"Buongiorno a tutti. Prima di iniziare la solita lezione, voglio presentarvi Roberta, la vostra nuova compagna"

La guardo. Non è niente male. Alta, capelli mori, lisci e lunghi quasi al sedere, occhi verdi,  lineamenti molto delicati e indossa dei jeans verdi, delle snikers nere e una felpa di tale colore.

"Pss! Frà!"

Anita mi risveglia, dato che io non mi sono neanche resa conto che la lezione è iniziata. Roberta è seduta alla cattedra, ma nel bel mezzo della spiegazione, entra Giuseppina la bidella con un banco e una sedia.

Li posiziona proprio davanti a me e Anita, spostandoci così in seconda fila. Roberta va a sedersi lì e io perdo completamente la lezione. Ogni tanto si gira verso noi due e io continuo a fissarla.

Suona la campana, fine della lezione. Mentre aspettiamo la prof di inglese, Roberta si gira per l'ennesima volta e io mi incanto di nuovo.

"Che ti guardi?"

"Di sicuro non te"

"Certo, come no"

"Scusa miss Italia ma davanti a te c'è la lavagna e io sto prendendo appunti"

Anita scoppia a ridere e Roberta si gira facendo una smorfia. Dopo questa, capisco che devo starle alla larga.

*****
Spazio autrice

Ciao a tutti/e! Questa è la mia terza non - fanfiction e non è un tema forte come le altre due storie. Spero possa piacervi.

~ Marty ✌