Cenerentola ama la notte | @FrancescoPeressutti
Non restare girato di spalle,
E guardami,
Come gli occhi lucenti di notte fra gli alberi,
Non ascoltare la maschera falsa della tua pace,
E pensami,
Riempi i miei seni con un abbraccio,
E non risparmiarti come la pioggia fa sui mari.
Non restare voltato a metà,
E cercami,
Come nei teneri scherzi di un padre al figlio,
Non illudere la tua libertà,
Ed inventami,
Fra le parole che tu sai che non vivono mai in un ricordo.
Non stracciare il tuo destino davanti,
Ed aspettami,
Come un laser che ad un concerto ti prende,
Non devi più sognare i miei fianchi,
Ed amami,
Sono qui che ti capisco come un muro da una mano si difende.
Tendi le braccia tenendomi le mani,
Ed afferrali,
Quegli incubi volanti che strozzano il tuo domani,
E sorridi ai miei capelli,
Come il cambiamento di voce fa con gli anni,
Non sarai neanche se non ti piaci,
Una città senza persone che resta indifferente dinanzi alle stragi.
Ritrovati,
Sei un girasole nella nebbia,
Riviviti,
Non dar conto che il cuore è dentro ad una gabbia.
Ti credi Cenerentola da qualunque odiata,
In realtà sei Cenerentola che non ama sé stessa,
Ti inginocchi e speri che venga lì a consolarti,
Ma amore nelle nostre lacrime siamo soli.
Perché è proprio il piccolo sorriso,
Che attorno vede muoversi il grande dolore,
Non comprimerti come una ruga sul viso,
Cresci con calma e fai asciugare il tuo colore.
La tua anima c’è,
E non va via,
Dio l’ha data al tuo esistere,
Tu sei la vita che diventa mia.
Insegnami,
Cose nuove che non ti ho insegnato,
Stupiscimi,
Con un dettaglio che la mia esperienza non ha raccontato.
Ora rigirati di spalle,
E voltati lentamente, Siamo due panchine in una valle,
Che ha sulle sue gambe un torrente.
Come un’alba spaesata in un posto di guerra,
Una foglia lontana dalla sua terra sta sulla chiazza,
Una parte di identità di radici è all’asciutto,
E non è troppo se un lato di certezze e radici sono rotte per cambiare capitolo. “Nella vita Adele nessuno mi ha guardato negli occhi veramente,
Ti dico solo che non mi manca niente per non sforzarmi di piacere alla gente,
Eppure alle volte sono un amore stanco,
E sento che le mie parole fanno restare il foglio bianco.”
Ricominciare dopo un frastuono,
È guardarsi in uno specchio appannato,
Non spengo la debolezza che ti fa uomo,
Ma non distrarti a disegnare la giustizia che sembra averti scordato.
Vedrai che è giusto così,
Ero io quella che faceva volare l’aquilone al chiaro di luna,
Vedrai che è sempre stato così,
Bisogna farci a botte con la normalità.
Alla fine vince la sua testardaggine,
La mia morte fa crescere altre pagine,
Farò trovare alla gente il suo odore in un campo di lavande,
Il pianto e la gioia quando all’amore mi vorrai personificare.
Lo so che con me oltre ai discorsi vuoi il sesso,
Anche lui sappi che con noi avrà la sua parte,
L’erotico però sulla penna non te lo getto,
Già te lo scrivo mentre lo staremo a comporre.
Sei una bolla che quando si appoggia non scoppia sul mio dito,
Ma resta in piedi come un castello di carte,
E lo so che quando siamo nel dolore,
Non ci conosciamo.
Io vorrei dirti nell’accidia quello che non dico,
Vorrei essere la rinascita a cui nessuno crede subito dopo un addio,
Vorrei essere i tuoi occhi chiusi che su uno schermo scrivono,
E quando li riapro vedere che è tutto corretto.
Vorrei spostare da una parte il dolore e dall’altra la felicità,
Ed in mezzo vorrei esserci io,
Vorrei capire come si soffre essendo lucidi,
Vorrei intuire quando pensi che i miei muscoli sulla tua schiena sono unici.
E quando sembra tutto finito,
È li che arriva l’infinito,
E quando sembra tutto disperso,
È lì che riparte la conoscenza di te stesso.
Quando sembra tutto monotono,
E lì che nasce qualcosa di nuovo, Perché la vita non ti inganna soltanto,
Ma sostituisce un sorriso al posto del pianto.
E quando siamo alla conclusione,
Fai riaccendere una emozione,
Cosi prende vita l’infinito,
Che è solo una luce in più puntata sul finito.
L’aria è erba tagliata, un grido d’aiuto, che sulla tomba cominci a soffiare,
Con me sei l’orma di un bambino che fa l’angelo sull’alta neve,
Come un haiku che nasconde l’immenso nel breve,
In un complimento ci può essere tutto il bene che si vuole.
Non puoi voltarti quando sei davanti alla mia lapide,
Ti girerai per istinto, perché sono la tua ragazza e tua madre,
Accendi il cellulare e mettimi una canzone di Vecchioni,
Comincia a cantare “Mi porterò” mentre vibriamo insieme come due piccioni.
Non ti guido,
Ti faccio migliorare,
In ciò che credi.
Assorbimi,
Come un asciugamano,
Se lo metti sopra il bagnato parquet.
La vera morte,
Non è quella corporale,
Stiamo agguantando la nostra sorte,
Quando leviamo la fune che ci porta al lato spirituale.
L’improvviso mi ha colpito,
Mi ha ucciso a mio discapito,
Ma come disse Lawrence Ferlinghetti,
“La poesia ode il sussurro degli elefanti”.
Come te lo spiego l’improvviso?
Non è qualcosa che ti aspetti che accada,
Perché l’improvviso non ha prima una strada,
Quindi non ha una causa,
Solo una conseguenza che ci intasa.
È come per Aristotele il tempo,
Che lo definisce eterno,
Non ha un inizio ma prosegue,
L’improvviso è una catena che si rompe,
È una chiamata senza preavviso,
Forse dato dal pensiero il quale dentro ha solo il riso.
Non devono picchiettare le tue lacrime sul marmo,
Come gli schizzi del doccino forti sul tuo palmo,
Te le ridarò facendoti cambiar il loro valore,
Usale in una doccia rinfrescante che si compie al mare.
Il capo di una donna crolla fatale sull’airbag in una macchina distrutta,
Come la tua stanchezza colma di sentimento si lascia cadere sulla mia spalla,
E della vita non sappiamo più cosa dire,
Ci basta avere qualcuno su cui far riposare il dolore.
Mio caro,
Sei Cenerentola che balla fra il suo accestire senza preoccuparsi di una scarpa,
Ragazzo raro,
Sei Cenerentola la più bella perché si ama e sa di soffrire ma in una base costruita: te stessa.
Saremmo stati due in un quadro,
Che si baciavano a Val di Fiemme,
Invece sei solo come un ciclamino,
Che guarda le campane dinanzi alla pieve.
Versati un infuocato bicchiere, Dentro apparirà la mia cenere,
Non la vedi che sta galleggiando,
Sembra una nuvola mossa dal vento.
Tu lo sai che ti ho scritto una lettera,
Leggila quando puoi sul tavolo in cucina,
Pulisciti gli occhiali prima che nella tua testa,
Parta la mia voce che piano ti farà staccare la pellicina.
“L'inesorabile tempo,
Una rimembranza che si ode,
Gli attimi e le attese tacciono,
Nelle ali recise profumanti di loto.”
“Noi siamo solitudini,
Ancora nelle ombre,
Dentro a cui sospira un fior.”
La mia poetica non la lascio mai,
Lei è la mia stanza degli smarrimenti,
Come la rosa dei venti,
Per i vecchi e giovani marinai.
Ti ringrazio per avermi attenuato la paura,
Ora è il momento che la mia scrittura, Come i tuoi fatti e le parole mi hanno fatto capire,
Ti cominci, mia eroina, a dire.
“E tu che danzi e vai a tempo col firmamento,
Come un bimbo nel suo letto nei tuoi passi ci sto dentro,
Sei una matita che è già appuntita,
Ma la voglio rendere idilliaca,
Quindi ancora l’attempero,
La mia barca è sempre in viaggio, i miei nodi non li allento.”
“Legami fra i tuoi capelli,
Come un nastro coi regali,
Uccidimi coi tuoi serpenti,
Dea Potnia Theròn dei minoici.”
“La natura facendoti è stata artista,
In una favola puoi sembrare finta,
Ma nell’epica di una ballerina,
Scalza sulla spiaggia sei una ninfa dipinta da ogni conquista”.
“Sei la nuova Cenerentola,
Che infrange e vive libera il suo incantesimo, Tu la mia bella creola, che fa rinascere il suo contadino Pampero.”
“E tu che stendi l’alba,
Ed il mondo è fermo a guardare,
La prima che i cicli delle giornate comanda,
Tutto teso al tuo ripiego mi pare.”
“Sei una botta d’acido, sentila come sale,
L’ortica sulle montagne od un destino sulle scale,
Sei diventata la mia santa,
Adepto della tua anima.”
“Respiro seguendo in una foto il tuo,
Non ti ho mai detto quello che provo,
Tu lo hai capito prima di un mio discorso,
Ma se fossi stato uomo, non sarei stato un vampiro al buio.”
“Penso che sia impossibile recuperarti,
Quando la vita ci toglie una rosa per sua volontà,
Tu la forza dell'acqua e la massa degli astri,
Sembri leggera e dolce, invece sei i denti tra le ossa.”
Le parole semplici fanno emozionare, nella semplicità si nasconde la profondità.
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