XXV
Non c'era altra cosa che poteva sorprendere Ho Sook, in tutta la sua vita ne aveva viste tante, ma mai si sarebbe aspettato di cenare in un ristorante targato Michelin. E per di più con la famiglia di Ji Chan.
Una sorpresa una dietro l'altra, tanto da farlo sembrare completamente fuori posto. Che lui e Ji Chan fossero completamente diversi, di due mondo diversi, già lo sapeva. Tranne il fatto che era figlio di uno dei ceo più importanti di Jeju.
E non solo.
La cena in quel ristorante sarebbe costato più del suo stipendio.
"Siete venuti qui per il film?" domandò Ji Chan che, da quando erano partiti, cercava di capire perché la sua famiglia fosse a Seoul. Era anche la prima volta che li vedeva da quando era scappato da Jeju.
Ho Sook tornò alla realtà nel momento in cui sentì la voce del suo attore. Sul tavolo vi erano posizionati diversi antipasti di cui era completamente estraneo.
"Si oppa! È stato davvero fantastico!" la sorella alzò i due pollici e sorrise. Ji Yoo annuì a ciò che disse la gemella e nel mentre continuò a mangiare.
Poi si voltò verso i genitori che, in silenzio, continuavano a mangiare le portate presenti sul tavolo, Ho Sook spesso esitava anche solo ad utilizzare le posate, aveva paura fossero troppo fragili per quanto la sua presa era sempre stata forte e salda.
Dopo un po' la madre si schiarì la gola, nel momento in cui notò lo sguardo del figlio addosso. Posò le posate al lato del piatto e anziché guardare il figlio si voltò verso Ho Sook.
"Tu dovresti essere il ragazzo di cui si parla tanto nei notiziari?"
A quella domanda, Ho Sook alzò lo sguardo e preso alla sprovvista lasciò cadere maldestramente le posate, per poi scusarsi con il panico che gli girava già in corpo.
"S-Si" da sotto al tavolo Ji Chan gli prese la mano, la strinse quasi per dargli conforto e calmare il nervoso che lo stava travolgendo.
La madre sorrise appena, a ciò Ji Chan alzò un sopracciglio.
"Allora dimmi un po', cosa ti ha portato a stare con mio figlio?" nel mentre lo diceva, riprese a mangiare. Il padre alzò lo sguardo e i gemelli si girarono verso di lui.
Ho Sook sbatté le palpebre, sembrava pensarci quando in realtà, non riusciva a trovare le parole giuste, sentì anche lo sguardo del suo attore addosso. E prima di parlare, si schiarì la gola e bevve un sorso dal bicchiere d'acqua.
"Mmh...devo ammettere che la prima cosa che mi è piaciuto di Ji Chan è stato la sua perseveranza. E da lì ho capito che non è uno che si arrende facilmente. Poi è, stato molto paziente. L'ho amato di più per questo e penso che sia uno dei tratti che continuerò ad amare di lui" si fermò.
Si guardò intorno, cercando di osservare ed indovinare le loro reazioni che però, tardarono un po' ad arrivare.
"Oh, davvero? Non perché è anche affascinante?"
"Hey! Ji Min!" urlò appena Ji Chan che, ancora una volta, le sue guance cominciarono a bruciarle. Ho Sook ridacchiò.
"Oh, quello è stata la mia prima impressione" smise di ridere, nel momento in cui si accorse di quello che aveva detto. Non tanto per il complimento, ma per il fatto che, aveva notato questo suo aspetto sin dal primo giorno che l'aveva visto.
Ji Chan si sporse un po' per poter osservare, con sguardo sorpreso, il viso di Ho Sook. Sorrideva ampiamente, tanto da non riuscire più a nasconderlo. Ho Sook lo guardò con la coda nell'occhio per poi spostare subito lo sguardo.
I genitori, di fronte a quella scena, sorrisero e scossero la testa divertiti.
"Davvero babe?"
Ho Sook si voltò verso di lui, rosso in viso e sorpreso per il nomignolo che uscì dalla sua bocca. Spalancò di poco la bocca per poi mordersi il labbro e sorridere.
"Oh Daebak!" esclamarono i gemelli sorpresi.
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La cena con la famiglia di Ji Chan, finì in tutta tranquillità. I genitori fecero altre domande e lui non si sentì più la pressione addosso, tanto da trovare quelle domande molto più semplici delle precedenti.
"È stato un piacere conoscerti" disse la madre sorridendo. Il padre invece, diede una pacca sulla spalla al figlio, quasi come se lo stava complimentando per qualcosa.
E non ci volle molto per far si che se ne andassero, non ci volle molto nemmeno al silenzio di tornare ad occupare l'area intorno a loro. La confusione però era l'unica cosa che ancora aleggiava nella loro mente. E l'imbarazzo sembrò salire.
Ji Chan si schiarì la gola e circondò la vita di Ho Sook.
"Uhm, davvero inaspettato ma...devo dire che sono sorpreso anch'io" cominciò lui. Ho Sook si girò verso di lui stranito.
"Cosa intendi?"
"Sono sorpreso per due motivi. Il primo è che i miei genitori, con questa cena hanno palesemente accettato la mia omosessualità" si fermò e guardo il suo manager sorridendo.
"Il secondo motivo? Hey! Non lasciare le frasi a metà!" Ji Chan scoppiò a ridere, un'altra delle tante cose che adora di Ho Sook era proprio quello che aveva poca pazienza.
"Uhm...il fatto di aver scoperto di esserti piaciuto sin dal primo giorno". Ho Sook arrossì per l'imbarazzo di come ha dovuto rivelare quel piccolo segreto che, in qualche modo, se lo voleva portare fino alla tomba.
Si staccò e sbuffò in modo divertito.
"Se te lo avessi detto prima, sicuramente non ci avresti mai messo tutto quest'impegno nel conquistarmi" alla fine fece una smorfia, per poi prendere la mano di Ji Chan e senza aspettare una sua risposta lo trascinò lungo la strada.
"Dove stiamo andando? Casa è dall'altra parte"
Ho Sook si fermò di colpo facendolo inceppare sui suoi stessi passi e lo guardò mettendo il broncio.
"Te lo sei già dimenticato?" la sua voce cambiò e portò il suo attore ad alzare il capo per pensare.
Quando la sua memoria si fece più chiara, si diede un colpo sulla fronte, e mise su una faccia del tutto sorpresa. Si, l'aveva davvero dimenticato.
"Ah, giusto! I bungeoppang!"
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Gu Jung aveva cominciato, già da quella sera, a pensare al suo piano perfetto. E senza il loro sguardo addosso, cominciò a seguirli sin dal cinema in cui si era tenuta la premiere del film.
Voleva osservarli, o meglio osservare la persona cui voleva attuare il suo piano. E no, questa volta non voleva ricorrere a quello che fece cinque anni fa, sarebbe stato troppo semplice, poco divertente e quindi troppo noioso.
"È l'ultimo stand aperto, che fortuna"
Sentì la voce di Ho Sook mentre si fermò, facendo fermare anche Ji Chan, davanti all'unico stand che vendeva ancora i panini dolci. Gu Jung si fermò sul posto nascondendosi come meglio poteva abbassando allo stesso tempo il berretto nero che aveva indosso. Si appoggiò con la schiena al muro, sbirciando oltre l'angolo di tanto in tanto, pur di non perderli di vista.
E più li osservava, più osservava come Ho Sook sprigionava felicità, gli rodeva l'animo, facendo crescere sempre di più il suo odio verso il ragazzo. Non provava alcun rimorso e d'un tratto si ritrovò a pensare a Do Hyun. Il groppo in gola si fece sentire per il rimorso che provava e l'errore madornale che aveva causato, poi lo spinse dietro deglutendo con forza.
Sbirciò un'altra volta. I due cominciarono a muovere i passi allontanandosi dallo stand e in quel momento si mosse anche lui, seguendoli nell'ombra della notte, mantenendo la giusta distanza per non uscire allo scoperto.
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Una volta arrivati davanti il cancello di casa, Ho Sook si voltò verso Ji Chan stringendo a sé la busta di cartone dove, al suo interno, vi ero altri bungeoppang.
"Stanotte dormi da me o sali a casa?" Ji Chan lo abbracciò, per qualche strano motivo sentiva di farlo.
"Mmh...stanotte saltiamo" rispose. Poi abbassò lo sguardo, scontrandosi con quello di Ho Sook.
"Pervertito" sussurrò lui. Ji Chan storse il capo.
"Mmh?"
"Pensi solo a quello ogni volta che dormi da me?" domandò subito per far in modo che cogliesse il segnale.
L'attore alzò in alto lo sguardo e non ci mise molto a recepire il messaggio della sua domanda. Scoppiò a ridere e scosse la testa in segno di negazione.
"No, ma che!". Quando tornò a guardare il suo manager, si arrese. "Okay, hai ragione, ma per oggi no. Oggi riposo totale"
Ho Sook annuì sorridendo, poi si mise in punta di piedi per baciarlo. Bastava solo quel piccolo tocco a far cambiare idea a Ji Chan e quando stava per chinarsi, in modo da baciarlo nuovamente, un rumore sinistro e nascosto, fece voltare i due. Entrambi si girarono verso la stessa direzione, ma il buio di quella notte, nonostante le forti luci dei lampioni che costeggiavano la strada, non permise loro di notare qualche strana presenza.
I due tornarono a guardarsi, si salutarono un'altra volta e pensando che fosse un gatto del quartiere ad aver causato quel rumore, si diressero ognuno verso la propria dimora.
A qualche metro di distanza, Gu Jung, nascosto vicino al muro di un altro appartamento, sospirò. Si era spaventato anche lui dopo aver schiacciato qualche rametto che si trovava nei paraggi. Si voltò nuovamente e guardò Ho Sook che rientrava dentro casa.
Aspettò qualche minuto ancora e quando le luci che si erano precedentemente accese, si spensero, si accese una sigaretta. Buttò fuori una nuvola di fumo e si tolse il berretto.
"Manca poco Ho Sook. Manca poco"
Girò i tacchi e si allontanò.
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La monotonia era nuovamente tornata. Fansign, trasmissioni radio e photoshoot a destra e a manca, nel frattempo il film cominciava a scalare le classifiche, tanto da aumentare ulteriormente gli ascolti e permettere ad esso di essere trasmesso nelle sale, per un'altra settimana.
Un risultato che Ji Chan non aveva mai visto succedere da quando aveva debuttato. Ho Sook fermò il piccolo van nero davanti la sede della SBS, dove quel giorno si doveva tenere un'altra trasmissione radio riguardante il film.
"Siamo arrivati" esordì girandosi verso il suo attore che era seduto al suo solito posto.
"Grazie babe...mi aspetti qui?"
Ho Sook arrossì al nomignolo per poi schiarirsi la gola e annuire. Ji Chan sorrise e si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia, facendo arrossire ancora una volta il suo manager che da riflesso, sgranò gli occhi per la sorpresa.
"A dopo" disse ancora per poi uscire dalla vettura.
Il telefono di Ho Sook cominciò a vibrare, lo tirò fuori dalla tasca mentre teneva gli occhi incollati sul suo attore finché non entrò nella struttura. Una volta che sparì oltre quella porta scorrevole, posò lo sguardo sullo schermo del suo telefono che ancora continuava a squillare.
Il nome di Seo Byeol comparì sopra di esso e confuso non esitò neanche un secondo a rispondere.
"Dimmi Byeol, sto lavorando ora, ti serve qualcosa?"
Silenzio.
"Byeol?" ripeté.
"Ciao Ho Sook" la sua voce gli gelò il sangue, immobilizzandolo sul posto e le sue mani cominciarono a tremare per l'ansia.
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N\A: Anche questo capitolo è uscito molto corto rispetto ai precedenti. Devo ammettere che mi ci è voluta una settimana per scrivere il continuo, perché non sapevo esattamente come andare ad inserire la scena che avevo in mente.
E quindi alla fine, eccola qua! Penso che sia facile capire chi ha risposto al telefono e i prossimi capitoli non saranno per niente leggeri, neanche per me che li devo scrivere. Dopotutto spero che vi piaccia e se volete, lasciate un commento con il vostro parere! - ciau :)
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