XXIV
Il giorno dell'uscita del film, era finalmente arrivato e quella mattina il sole era l'unica cosa visibile in quel cielo limpido. Era una bella giornata per essere dicembre, ma nonostante i suoi raggi tentavano di riscaldare il suolo, le temperature rimanevano basse.
Ji Chan e Ho Sook colsero l'occasione della bella giornata, per un appuntamento al parco di divertimenti. Lotte World, detta anche la Disneyland coreana, era il triplo più grande di quella originale e spesso i turisti ne rimanevano veramente sorpresi.
Si erano entrambi vestiti con la divisa di un liceo, abbinati entrambi, quasi a voler specificare ancora di più alla gente intorno, che essi erano una coppia. E infatti, le persone li guardavano. Chi indignati, chi sorrideva e qualche fan che si trovava nei paraggi urlava felice, senza però attirare l'attenzione.
"Dove ti va di salire?" chiese Ho Sook stringendo saldamente la mano del suo attore. Sembrava banale come domanda, ma l'imbarazzo che stava provando in quel momento era peggio del tenersi per mano.
"Uhm...montagne russe?" propose lui e alzò il braccio per indicarle.
Ho Sook annuì e subito dopo si sentì essere trascinato fino all'entrata di esse. Come ogni fine settimana vi era sempre gente e la fila che gli si piazzava davanti, era a dir poco esagerata. Era una bella giornata, motivo valido per cui la presenza di così tante persone era giustificata.
Ji Chan continuò a tenere saldo la mano di Ho Sook.
In quel momento anche Aeng Cho raggiunse per le montagne russe, trascinando da dietro a sé la sua migliore amica. Dopo ore di viaggio fatto in treno, quella giostra era l'unica che gli poteva dare la giusta adrenalina e riprendersi dal sonno che aveva occupato per tutto il suo tempo da quando era partita da Busan.
Ignara di chi poteva trovarsi di fronte, alzò il cellulare per scattare le foto alla giostra.
"Woa! Non vedo l'ora di salire" esultò contenta e strattonò il braccio della sua migliore amica.
"Sicura di non voler cambiare giostra? Sai...non vorrei rischiare di chiudermi in bagno, dopo il giro" scherzò l'amica ridacchiando nervosamente. Aeng Cho scosse la testa.
"No, ci voglio salire"
Quando la fila diminuì drasticamente fino ad arrivare al loro turno di salire sulla giostra, Aeng Cho notò due volti familiari. Spalancò gli occhi nel momento in cui li riconobbe e l'angoscia le salì fino al petto, facendole provare rimorso per quello che nelle scorse settimane aveva causato loro. Ji Chan e Ho Sook presero posto dietro di loro e titubante, Aeng Cho salì mettendosi di fianco la sua migliore amica.
La giostra fece il suo giro e tra grida divertite e disperate, finalmente arrivò al punto in cui rallentò fino a fermarsi completamente.
Quando scese, si voltò verso i due ragazzi che man mano cominciavano ad allontanarsi sempre di più.
"Eun Sol, aspetta un attimo" disse infine e senza aspettare che la sua amica rispondesse, si allontano correndo.
Si avvicinò ai due e quando gli era abbastanza vicino, picchiettò con le dita la schiena di Ji Chan. Si girò alle spalle e lo stesso fece Ho Sook.
"Scusate se vi disturbo qualche secondo" cominciò lei. Ji Chan e Ho Sook la guardarono straniti e la ragazza sospirò.
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Il piccolo bar dove vendevano bibite di ogni tipo, era quasi del tutto vuoto e i pochi tavoli presenti erano occupati per lo più da famiglie con bambini piccoli. Loro erano gli unici, tra i giovani che riempivano il parco di divertimenti, ad occupare un ulteriore tavolo.
"Mi voglio scusare davvero tanto! Non pensavo avrei ripreso voi due. L'ho notato dopo che ho pubblicato il post" Aeng Cho si alzò dal posto e si piegò con la schiena a novanta, per esprimere in tutta sua sincerità quanto fosse dispiaciuta.
Ji Chan ridacchiò e scosse la mano davanti a lei.
"Oh, non ti preoccupare, non è successo niente". Ho Sook in quel momento si voltò, lo fulminò con lo sguardo, quasi per fargli ricordare il caos che era scoppiato in agenzia e l'ansia che lo aveva travolto per giorni.
L'attore si accorse di quello sguardo e diede lui una pacca sulla spalla per rassicurarlo.
"Davvero, non c'è nulla di cui preoccuparsi"
Aeng Cho tornò a sedersi e abbassò il capo per il rimorso.
"No no, volevo scusarmi. Ma non sapevo davvero come fare, è stata una casualità incontrarvi" disse lei, se non avrebbe accettato le sue scusa, avrebbe continuato a vivere le giornate a rimuginare sopra il suo piccolo errore. Che piccolo per lei non lo era per niente.
"E io ti dico che, davvero, non è successo nulla. Ma accetto comunque le tue scuse, se così riesco a farti stare con l'anima in pace" Ji Chan esitò appena.
"Comunque, come mai da queste parti?" questa volta era Ho Sook a parlare. Erano a conoscenza che lei, Aeng Cho, l'artefice del post, vivesse a Busan e, trovarla a Seoul sembrava davvero un caso per la ragazza.
In quel momento la ragazza spalancò gli occhi ricordandosi il motivo per cui aveva viaggiato fino a Seoul.
"Ehm...sono venuta qua per la premiere del film..." sorrise appena, nella speranza di non rendere l'atmosfera imbarazzante, nel momento in cui avrebbero capito che lei era una fan dell'attore.
Ho Sook ridacchiò, stessa cosa fece Ji Chan e si guardarono a vicenda, mandandosi dei messaggi in codice con il solo sguardo. Quando il manager fece un cenno del capo, per acconsentire a qualsiasi idea avesse in mente il suo attore. Ji Chan si voltò nuovamente verso la ragazza.
"Ti va se ti lascio un autografo e ci facciamo una foto?"
In quel momento, Aeng Cho non riuscì a pensare a nulla, se non a quanto potesse sentirsi davvero fortunata. E accettò, gridò alzandosi dalla sedia, per poi tornare nuovamente composta.
"Con molto piacere Ji Chan-ssi!"
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Il cinema di Youido strabordava di gente, la maggior parte era composta dai giornalisti che erano pronti ad intervistare gli attori e scrivere ottimi articoli riguardo al film. E i fans, che in quel momento occupavano il fondo della sala, alzarono quanto più potevano cartelloni realizzati per i loro idoli.
Tutti erano curiosi di come sarebbe stato il film, con la speranza che possa avere riscontri positivi e una vendita dei biglietti maggiori.
Ji Chan e Ho Sook arrivarono sul posto e subito si fecero strada verso il red carpet, dove l'attore continuò il percorso da solo, mettendosi in posa per i giornalisti. Alcuni però si girarono verso Ho Sook e fecero di tutto pur di attirare la sua attenzione, cosa che Ji Chan notò subito.
Con un segno della mano lo richiamò, portando il suo manager a mettersi al suo fianco. Senza esitare gli circondò il fianco con il braccio e ciò fece alzare dei piccoli cori da parte dei presenti, mentre i flash delle loro macchine fotografiche, cominciarono a scattare senza sosta.
"Kang Ji Chan! Da quanto state insieme?"
"Conferma un'altra volta la sua relazione?"
"La prego, risponda a questa domande!"
I giornalisti cominciarono a fargli domande di questo tipo, tanto da imbarazzare non poco il povero Ho Sook che, solo a sentirle abbassò il capo. Sentì le sue orecchie andargli a fuoco, nel mentre Ji Chan sembrava molto più sicuro, abituato a ricevere tutte quelle sue attenzioni addosso, un po' lo invidiava per la sicurezza.
"Certo, stiamo insieme davvero e confermo ancora la nostra relazione. Per l'altra domanda, direi no comment. Non rivelo ulteriori informazioni riguardo la mia vita privata" ridacchiò e ciò fece ridere anche i giornalisti che annuirono comprensivi.
"Le altre domande conservatele per dopo, spero che il film vi piacerà" disse infine per poi girarsi verso Ho Sook. "Andiamo" disse accompagnato da un cenno del capo.
Ho Sook annuì e salutò i giornalisti, per poi accelerare il passo e allontanarsi dal red carpet.
La sala era ancora vuota e a breve si sarebbe subito riempita, le uniche persone lì presenti non erano altro che gli altri due attori principali del film e il regista. Si avvicinarono a loro e quando si accorsero della loro presenza li salutarono calorosamente.
E il tempo dei saluti durò anche poco. L'intervista sarebbe iniziata a momenti e subito gli attori cominciarono a prendere posto ad una delle sedie dietro il bancone posto al centro del palco.
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L'intervista correva senza intoppi, le domande riguardo il film aumentavano a dismisura e poi arrivò il momento in cui tutti i giornalisti lì presenti, erano curiosi. Uno di loro alzò il braccio catturando l'attenzione di tutti i presenti e Ho Sook che era seduto sugli scalini si voltò.
"Ho una domanda per Kang Ji Chan" disse il giornalista prendendo in mano il microfono. E tutta l'attenzione si spostò sia su di lui che sul suo manager.
"Certo" rispose Ji Chan avvicinando a sé il suo microfono. Il giornalista lanciò uno sguardo veloce a Ho Sook e i due già capirono che tipo di domanda sarebbe arrivata.
"Visto il vostro estremo coraggio nell'aver confermato la vostra relazione, c'è qualcosa che vorresti dire ai tuoi coetanei?"
La domanda lasciò un attimo tutti sorpresi, per quanto possa essere ben strutturata, sembrava portare addosso un valore in base al tipo di risposta che l'attore avrebbe dato. Anche Ji Chan rimase sorpreso e per un attimo esitò a rispondere, ci pensò bene. Pensò a quali parole utilizzare per poter rimanere nella totale neutralità ed evitare che potesse scoppiare un ulteriore caos.
Quando avvicinò il microfono, la sua risposta lasciò molti col fiato sospeso.
"Se parla nell'avere una relazione, dove in questa generazione la gente è diventata molto sensibile a riguardo...bhe direi prima di tutto che, l'amore arriva in modo inaspettato. E noi, anche se siamo sotto i riflettori, siamo comunque esseri umani con dei sentimenti. Anche noi abbiamo il diritto di amare e di essere liberi nel farlo, senza alcun pregiudizio"
Fece una piccola pausa, poi riprese.
"Quindi, ai miei coetanei dico semplicemente di non vergognarsi, di non scusarsi e soprattutto di non dare peso a ciò che la gente dirà. Perché in fondo, chi ti segue veramente, supporterà ogni tua decisione. E poi diciamolo...da quando in qua amare è diventato un peccato? Perché ce lo dobbiamo impedire?" si fermò ancora un'altra volta.
"E ripeto, se amare fosse davvero un peccato e con ciò si dovrebbe finire dritti all'inferno, allora ne sarei molto grato. Preferisco andare all'inferno che vivere in un paradiso dove ci viene proibito provare sentimenti umani"
Posò il microfono sul bancone e un silenziò dilagò all'interno della sala. Bastava solo qualche minuto. Poi, tutti i giornalisti si alzarono in piedi, applaudendo più forte che potevano, stessa cosa fecero anche i suoi colleghi e il regista che erano ai suoi lati. Anche Ho Sook applaudì, con il groppo in gola e gli occhi pieni di lacrime per la commozione.
Ji Chan sorrise e sospirò. Nella sua mente però, qualche dubbio l'aveva, ma non ci fece molto caso, quello che aveva appena detto sembrava quasi un urlo silenzioso, come se in quel momento si fosse tolto un peso dalle sue spalle. Un peso così pesante che, a fine discorso, si sentì leggero. E forse, proprio forse, potrebbe davvero essere riuscito a cambiare la prospettiva sul mondo di cui faceva parte.
Anche i fan, che erano seduti negli ultimi posti, piangevano per la felicità, lodando sempre più forte il loro idolo e nel mentre intonavano il suo nome facendo ridacchiare l'attore per quello che aveva di fronte a lui.
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Fuori faceva freddo, ci mancava solo che nevicasse e, alzando lo sguardo Ho Sook ci sperò. Sperò che facesse la prima neve dell'anno, proprio perché mancavano pochi giorni a Natale e in quel momento lui e Ji Chan avrebbero festeggiato con qualche giorno di ritardo, i loro primi cento giorni. Forse era proprio per questo il motivo per cui sperava che nevicasse.
Quando sospirò, una nuvola di vapore gli uscì dalla bocca e si strinse nel suo cappotto. Due braccia lo abbracciarono da dietro, circondandogli la vita, andando a reinterpretare la solita scena cliché che si vedeva molto spesso nelle serie tv. E anche se lo fosse, rimaneva comunque un atto romantico.
Ji Chan appoggiò il suo mento sulla spalla di Ho Sook e lo guardò, almeno ci provava.
"Cosa ti va per cena?"
"Bungeoppang" Ho Sook si girò sorridendo. Aveva voglia di dolce e con il freddo dell'inverno quasi inoltrato, era lo snack giusto per farsi anche due passi. Ji Chan sorrise, adorava troppo l'espressione del suo manager quando l'argomento era riguardo al cibo.
Lo divertiva e allo stesso tempo amava vederlo così spensierato riguardo al cibo, cosa che spesso lui non poteva esserlo, specialmente in vista alle riprese. E proprio ora che tutto è finito e poteva rilassarsi, avrebbe mangiato qualsiasi cosa.
"Perfetti per il freddo di ora" rispose infine Ji Chan e si raddrizzò con la schiena, togliendo il suo viso dalla spalla del suo manager.
"Andiamo?"
Ji Chan annuì e prese la mano di Ho Sook portandosela nella tasca del suo cappotto. Il suono del clacson però, attirò la loro attenzione; i due si girarono verso la direzione del suono e in quel momento Ji Chan gelò sul postò, si irrigidì.
Ji Min uscì dall'auto e alzò il braccio sorridendo, chiamando il nome del fratello. Dalla stessa macchina uscì anche la madre, mentre il padre abbassò semplicemente il finestrino. Ji Yoo uscì anche lui dall'auto e cercò di tranquillizzare la gemella, per poi scoppiare a ridere.
"Oppa!!"
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N\A: Il discorso di Ji Chan durante l'intervista, non è stata casuale...c'ho messo giorni per pensare alle giuste parole che potevo andare a scrivere. Insomma, quel pezzo è dedicato a Karina delle Aespa che sta subendo, da parte di alcuni fan tossici, un trattamento del tutto scortese, portandola addirittura a scusarsi per provare amore verso un'altra persona.
Questa volta però, sono d'accordo con i fan coreani, che l'hanno protetta da questo capriccio lanciato dai fan cinesi. Si, sono sempre loro...Spero che la situazione si risolva.
Anyway...cosa ne pensate del capitolo? Fatemelo sapere nei commenti! - ciau! :)
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