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XVIII

Doveva.

L'unica cosa che pensava in quel momento, era solo che doveva chiarire, spiegare, cercare in tutti i modi di dire la verità. In cambio gli bastava solo essere ascoltata, forse non l'avrebbe creduta né tanto meno si aspettava di essere perdonata. Perché lo capiva, capiva esattamente come ci si poteva sentire dopo un episodio del genere.

E non sapeva con esattezza come iniziare.

Quella sera, in quel locale, ciò che aveva fatto era uno degli errori che nessuno, sano di mente, avrebbe perdonato con facilità. Si sentiva da schifo solo a pensarci. Ma quando di mezzo vi era lui, per lei gli sembrava impossibile anche scappare da quel paese. Se solo non fosse più tornato, in quel locale non ci sarebbe mai entrata e non avrebbe mai trascinato Ho Sook.

E doveva. Doveva raccontargli tutto. Neanche un dettaglio fuori posto. Solo, tutto.

.

Il caffè di fronte la Seoul University, era come al solito affollata, gli studenti ne approfittavano della pausa dalle lezioni per prendersi un caffè eppure i tavoli restavano altrettanto vuoti. Ji Chan accostò l'auto e si girò verso Ho Sook che nel frattempo aveva il suo sguardo rivolto al vuoto. Era troppo immerso nei pensieri per potersi accorgere che erano arrivati a destinazione.

"Siamo arrivati"

A sentire la voce, Ho Sook tornò con i piedi per terra e si voltò velocemente verso il baretto in cui si erano fermati, per poi girarsi verso l'attore. 

"Grazie del passaggio, ti chiamo appena finisco" sorrise e si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia. Ji Chan annuì sorridendo.

Ormai le loro interazioni risultavano molto più naturali e non avevano affatto paura se la gente potesse vederli, Ho Sook inoltre sentiva il suo petto premere ancora più forte, sia per quello che sentirà da Seo Byeol e sia per quel fantomatico uomo misterioso che scattava loro foto di nascosto. Sul primo voleva solo sentire la verità, sul secondo aveva paura di mandare all'aria la carriera di Ji Chan.

Scosse la testa per scacciare via quei pensieri e uscì dall'auto, aspettò che Ji Chan si allontanasse abbastanza poi entrò. Quel bar gli era mancato parecchio, ci aveva passato le intere giornate post lezione quando andava all'università. E lì salirono momenti felici e tristi allo stesso tempo.

E la sua immagine, il suo viso e il suo nome, tornarono ad essere vividi. Gli manca, ma inoltre sa con esattezza che la vita va avanti e ormai per lui stava diventando un ricordo che sbiadiva via via con il tempo.

Quando entrò, non ci mise molto a trovare Seo Byeol, come previsto era al solito tavolo di sempre.

"Ho Sook" sentì pronunciare il suo nome una volta che si era avvicinato a lei. Sul suo viso notava come i suoi occhi ingannavano il sorriso che cercava di tirare.

Sul tavolo vi erano già posizionati le solite bevande che erano soliti a prendere. Ho Sook si accomodò e sospirò come se avesse corso per tutto il tempo.

"Come stai?" chiese ancora lei.

"Bene" disse in modo secco. "Tu invece?" cercò di sforzarsi, in fondo dovevano alleggerire la tensione prima di arrivare al sodo.

"Bene, un po' stanca per il lavoro" rispose lei e all'unisono bevvero un sorso delle loro bevande.

Il silenzio calò per qualche minuto, Ho Sook poggiò sul tavolo il telefono girando lo schermo verso il ripiano di legno. Era un'abitudine. Un modo per trovare facilmente una via di fuga se fosse diventato tutto troppo imbarazzante.

Proprio come l'aria che sentivano in quel momento.

"Allora Ho Sook, vorrei cominciare a dirti scusa per quello che ho combinato. So che non mi perdonerai mai" cominciò lei.

"Sono felice che lo sai" la interruppe dicendo. Il suo volto rimase impassibile. Seo Byeol annuì e distolse lo sguardo.

 "Mmh" mugugnò prima di riprendere il discorso.

"La verità è che neanche volevo" cominciò lei. Ho Sook non disse nulla e rimase ad ascoltarla.

"Sono stata costretta. Se non lo facevo rischiavo di brutto e si, sono stata pure stupida nel mettere me stessa al primo posto rispetto alla nostra amicizia"

Ho Sook, ancora una volta rimase zitto.

"Ho iniziato ad avere dei ricatti da quando hai iniziato a lavorare alla Namoo Actors"

In quel momento, Ho Sook sentì l'esigenza di intervenire, piegò la testa di lato con fare confuso. Conosceva benissimo Seo Byeol e non era tipa da ricadere in quelle situazioni.

"Aspetta, fammi comprendere meglio. Chi ti ha ricattata?" domandò lui.

Seo Byeol si ammutolì, aveva paura di pronunciare quel nome, perché sapeva quanto dolore poteva recargli al suo amico. Amico...lo era ancora?

Tirò un sorso alla sua bevanda, sospirò e strinse i pugni da sotto al tavolo. Poi si fece coraggio.

"Kim Gu Jung"

Quel nome rabbrividì Ho Sook. Delle scosse gli percossero la schiena e le sue mani cominciarono a tremare. E i mille ricordi, per niente piacevoli, cominciavano a riaffiorare nella sua mente in un modo che non volevano vedere la fine. Kim Gu Jung è libero? Pensò mentre sbatteva le palpebre, incredulo anche su cosa dire in quel momento.

"Gu-Gu Jung?" pronunciò con voce tremante. Seo Byeol, a capo chino, annuì. 

"Com'è possibile? È uscito dal carcere?" Ho Sook si sporse, era ancora incredulo di quello che aveva sentito. E non voleva neanche crederci, sperava fino in fondo che sia solo un banale scherzo, avrebbe benissimo accettato se lo avesse fatto lei con convinzione e seguita dai suoi impulsi emotivi, eppure, quel colpo di scena non lo riusciva ancora a digerire.

Senza accorgersene, deglutì rumorosamente. Sapeva inoltre quanti danni aveva fatto Gu Jung, sia a lui che a Seo Byeol a livello psicologico, oltre ad avergli tolto per sempre la persona a cui tanto teneva. E non erano passati chissà quanti anni dall'accaduto.

Forse cinque o sei. Non ricordava più tanto bene, nemmeno quando era stata l'ultima volta che era andato a trovarlo al cimitero.

"Si. All'improvviso me lo sono ritrovato a casa, mia madre è ancora arrabbiata con lui, mentre il mio padrino lo ha accolto come se nulla fosse successo"

Ho Sook rimase scioccato e subito pensò a quegli scatti che sentiva di tanto in tanto, quando era solo con Ji Chan. E lì gli crebbe la paura, una paura così familiare che gli schiacciò il petto.

"Seo Byeol...scusami tanto, ma credo proprio di dover scappare e tornare a casa" nella sua voce vi si dipingeva il panico e Seo Byeol, alzando lo sguardo su di lui, lo notò a primo impatto. Annuì senza dire nulla ma, quando Ho Sook si alzò dalla sedia e si allontanò di qualche passo, la sua migliore amica lo fermò.

"Gu Jung ha firmato un contratto con la Namoo Actors!" non urlò, ma sembrava di averlo fatto.

Ho Sook si bloccò sul posto e spalancò gli occhi. Si girò verso di lei e lasciò che sia solo il suo viso a rispondere.

.

.

.

"Do Hyun Oppa!"

Ho Sook alzò il braccio e sorrise, un sorriso che rischiava di spaccargli la mandibola, ma non gli importava. Scuoteva il braccio per salutare il suo ragazzo che si trovava dall'altro lato della strada. Sorrideva e ricambiò il saluto.

Quando Ho Sook corse verso di lui, dei fari di un camion si accesero e le ruote strisciavano sull'asfalto aumentando la loro velocità. Do Hyun, si voltò sorpreso e urlò il suo nome inserendosi anche lui in mezzo alla strada.

Gli occhi di Ho Sook rimasero incollati sui fari che si avvicinavano sempre di più, poi si sentì spingere e chiuse gli occhi all'impatto che ebbe con la caduta. Sentì le ruote stridere contro l'asfalto, poi un tonfo acuto.

.

Si svegliò di soprassalto, respirava a fatica e il sudore gli scendeva lungo la fronte. Si guardò intorno, ritrovandosi seduto sul sedile dell'auto di Ji Chan e strinse più forte che poteva la cintura di sicurezza.

Ji Chan all'urlo, si accostò, per poi girarsi verso il suo manager con aria preoccupatissima. Non sapeva nulla di quello che era successo durante l'incontro con Seo Byeol ma quando Ho Sook, durante il sonno, pronunciava ripetutamente il nome di un altro ragazzo. Non conosceva nessun Do Hyun e ciò lo ingelosì per poco tempo.

"Ho Sook tutto bene?" domandò lui.

Ho Sook si girò verso Ji Chan e i suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime. L'attore gli prese il viso tra le mani, osservando con attenzione l'espressione.

"Hai fatto un incubo?" domandò ancora. Senza rispondere, Ho Sook si buttò tra le sue braccia, stringendo il maglioncino che portava indosso il suo attore e si lasciò trascinare dalle emozioni che sentiva in quel momento.

Lasciò che le sue lacrime uscissero fuori senza problemi, che il dolore che aveva sempre represso e messo da parte, fuoriuscisse. Si sfogò, l'auto si riempì di singhiozzi e Ji Chan, sorpreso, lo confortò come meglio poteva.

Rimase in silenzio finché i singhiozzi diminuirono da soli. Quando il pianto sembrava calmarsi, Ho Sook si staccò dall'abbraccio e Ji Chan gli prese nuovamente il viso tra le mani asciugandogli le lacrime rimaste.

"Ji Chan-ssi" disse con voce rauca. Tirò su con il naso.

"Dimmi, cosa c'è?" il volto di Ji Chan si fece triste.

"Oggi posso dormire da te? Ho paura di stare da solo" la voce rauca cominciò man mano a scomparire e Ho Sook poggiò le mani su quelle del suo attore. Ji Chan accennò un sorriso e annuì lentamente.

"Per cena vuoi mangiare qualcosa? Te la cucino" disse dopo qualche minuto di silenzio.

Ho Sook annuì e sorrise appena.

"Gukbap"

Ji Chan ridacchiò per poi sospirare. Tornarono a sistemarsi sui loro posti e Ji Chan fece ripartire l'auto.

"E Gukbap sia".

.

 Dopo aver mangiato, Ji Chan accese il televisore impostandolo su Netflix. Durante la cena, Ho Sook gli raccontò tutto, sentiva il dovere di farlo, anche per far presente a Ji Chan che tipo di persona possa essere. Quasi per avvertirlo di un pericolo che sembrava troppo lontano.

Ji Chan però, non fece domande, ascoltò tutto quello che aveva da dire omettendo anche l'idea di chiedergli chi fosse quel "Do Hyun". Scosse la testa e andò a sedersi sul divano lasciando che il suo manager potesse appoggiarsi con la testa sulla sua spalla.

Le tende erano chiuse per rendere la stanza un po' come la sala di un cinema e guardarono più film che potevano, lasciando che le ciotole di gukbap marcissero nel lavandino.

Ho Sook d'un tratto, cominciò a sbadigliare, portando Ji Chan a voltarsi verso di lui.

"Vuoi andare a dormire?" chiese, nel mentre gli aggiustò come poteva la coperta che aveva tirato fuori dall'armadio.

"Non ancora, voglio vedere il film fino alla fine" rispose lui, stringendosi sempre di più tra le braccia del suo attore.

L'attore annuì e sorridendo tornò a guardare il film.

"Ji Chan" si sentì chiamare.

"Dimmi"

"Questo fine settimana è il mio compleanno"

A quell'affermazione, Ji Chan si voltò verso di lui, con uno sguardo a dir poco sorpreso. Era stata così improvvisa che si era sentito impreparato. Se lo avesse saputo prima, forse sarebbe riuscito a comprargli un regalo. Il weekend era fra due giorni e sentì il panico cominciare ad invadere la sua povera mente, portando i suoi pensieri e il suo cervello in completo blackout.

"Cosa...mh, ti va di fare?" domandò lui, nella speranza di cogliere qualche indizio e preparargli qualcosa.

Ho Sook si alzò portandosi dritto con la schiena.

"Andare sull'isola di Nami e campeggiare in mezzo a quella distesa dai colori autunnali" sorrise quando rispose a quella domanda.

L'isola di Nami si colora di arancione, giallo e rosso non appena l'autunno cominciava a farsi sentire ed era il luogo adatto per campeggiare e passare una giornata di tranquillità in mezzo alla natura. Non era neanche così lontano e difficile da raggiungere, era il sogno di una vita e a malapena ricordava quando ci mise piene per la prima volta a soli cinque anni, prima della morte dei nonni paterni. E voleva tornarci, perché quel posto, era diventato il suo luogo sicuro anche durante le scappatelle durante il liceo.

Ji Chan lo guardò, notò la scintilla nei suoi occhi mentre pronunciava il nome del posto e sorrise.

"Okay, ci andiamo!"

.

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.

N\A: Ed eccoci qui con il ritorno di Seo Byeol e la verità dietro il caso Jeju. Più, vi ho regalato un piccolo estratto del passato di Ho Sook, ma lo andremo ad approfondire meglio più avanti, quando arriverà il momento. 

Nel prossimo capitolo, ci goderemo il viaggio sull'isola di Nami, un'isola completamente alberata. E nel periodo autunnale è il luogo perfetto per immergersi nella natura e sentire le foglie rompersi sotto i passi. 

Comunque, fatemi sapere i vostri pareri riguardo a questo capitolo! - ciau :)

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