XVI
E tutto sembrava ripetersi come la prima settimana. Fan meeting, photoshoot e interviste radio una dietro l'altra, tanto che i due non riuscirono ad avere proprio il tempo per loro stessi. Tornavano ognuno a casa propria, stanchi e il giorno seguente lo stesso ciclo si andava a ripetere.
Il weekend invece era stato attesissimo. Ho Sook non ricordò quante volte aveva cambiato il lenzuolo al letto e neanche quante volte aveva varcato la porta di casa di Ji Chan. E nemmeno Ji Chan fece conto di quante volte lo ripetevano.
Gli appuntamenti a casa erano ormai diventati una quotidianità per i due, almeno così pensavano fin quando il giorno tanto atteso, tornò da loro.
Sembrava tutto un deja vù. I giornalisti, qualche fan che si trovava di sfuggita nei pressi della sede, l'ascensore che ci metteva un bel po' a salire e il lungo corridoio di fronte. I due si guardarono e quando le porte si aprirono, portarono le loro mani in tasca, staccandosi l'uno con l'altro.
L'atmosfera però era completamente cambiata, il registra era più tranquillo rispetto all'inizio del mese e non era sul punto di sbraitare. Quando si volse verso il corridoio, si alzò all'istante avvicinandosi ai due.
"Oh, Kang Ji Chan! Mi dispiace per tutto quello che è successo" disse e si scusò successivamente anche con Ho Sook.
"Ah, non si preoccupi" Ji Chan ridacchiò poi, si guardò intorno. In quel momento sembrava stesse cercando di riconoscere qualche volto familiare. Ho Sook notò quel comportamento e di nascosto gli prese la mano, nascondendola dietro la sua schiena, solo dopo aver controllato che dietro di loro non ci fosse nessuno. Ji Chan si voltò verso di lui, sorrise stringendo anche gli occhi e strinse anche la mano, poi sussurrò.
"Grazie". Ho Sook sorrise e abbassò il capo nel momento in cui sentiva le guance andargli afuoco. Nonostante l'aria condizionata, sentiva caldo e le orecchie si eranopure arrossate.
"Ci siamo tutti ora?" il regista si rivolse allo staff della compagnia televisiva. Loro risposero alla domanda, annuendo. Poi si voltò di nuovo verso Ji Chan.
"Siamo pronti per iniziare" sorrise e i tre, entrarono nella sala riunioni dove si sarebbe svolta l'ennesima lettura.
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La sala riunioni calò subito in silenzio, la nuova attrice che era seduta di fronte a Ji Chan respirava profondamente, forse presa dal nervosismo e dall'ansia e in quel momento, l'attore si accorse che era la sua prima volta. Era alle prime armi e sorrise appena.
"Non c'è nulla di cui agitarti, sarà una lettura tranquilla" cercò di incoraggiarla e l'attrice sorrise a quell'affermazione ringraziandolo.
Ho Sook che era seduto insieme agli altri manager e allo staff della compagnia, assottigliò gli occhi cercando di studiare la ragazza semplicemente guardandola. Aveva ancora paura per quello che era successo a inizio mese e, a causa di quel problema tanto grosso, le riprese erano state spostate, costringendo così l'autrice a togliere alcune parti del copione e modificare il finale.
Un progresso così lungo che aveva toccato di più lei, oltre al regista e agli altri attori presenti in quella stanza.
La sceneggiatrice cominciò con la parte narrante in modo tale da stimolare ancora di più la concentrazione. E così, via via leggendo, la giornata cominciò a passare.
C'erano state risate, pianti e momenti di sorpresa, intervallato da momenti di pausa caffè per rigenerarsi e dalla pausa pranzo per staccare un po' la spina. Proprio come aveva detto Ji Chan, la ragazza riuscì a trovare la sua calma interagendo il più possibile con chi aveva intorno.
"Sei stanco?" Ji Chan si voltò verso Ho Sook. Lui si girò altrettanto e poggiò le bacchette sul vassoio.
"Questa domanda la dovrei fare io a te" rispose lui. Ji Chan ridacchiò e scosse la testa divertito.
"Hai ragione. E ti dico che non sono affatto stanco. Ora rispondimi alla domanda" poggiò i gomiti sul tavolo e sorrise. I suoi occhi però caddero sulle labbra di Ho Sook e deglutì per poi idratare le sue stesse labbra, passandoci sopra la lingua.
"Si, sono stanchissimo e non vedo l'ora di..." non riuscì a finire la frase, le labbra di Ji Chan si poggiarono sulle sue in un tempo così corto che poteva essere calcolato in secondi. Tutto così veloce per non essere visti.
Ho Sook d'altro canto era scioccato, sorpreso del gesto e, nonostante gli fosse piaciuto quella piccola attenzione, si guardò intorno con il panico che cominciava a prendere il sopravvento del suo corpo.
"Questa è la mia ricarica per te...si senti ricaricato?" domandò lui ridacchiando e nel frattempo tornò a mangiare. Ho Sook diede un colpetto sul braccio e Ji Chan sorrise soddisfatto.
Si guardò intorno un'altra volta e tornò a mangiare.
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L'autrice che faceva la voce narrante della sua stessa storia, pronunciò l'ultima frase prima di mettere un punto alla sezione di lettura. Il regista applaudì e così fecero anche gli attori e l'intero staff.
Oltre le finestre il cielo era diventato scuro, la giornata era davvero arrivata alla sua fine e Ho Sook si voltò verso di esse. Poteva finalmente tornare a respirare, era stata una settimana lunga e oltre a ciò fuori si iniziava a sentire la prima brezza autunnale.
Tutto quello che desiderava, era poter tornare a casa, dopo aver mangiato un piatto caldo di noodles e stare con Ji Chan.
Ji Chan si avvicinò a lui mettendosi al suo fianco, guardò fuori per poi concentrarsi sul riflesso.
"Ah, finalmente è finita la settimana" pronunciò mentre portò le sue mani dentro le tasche della sua giacca e sospirò. Un sospiro che alleggerì tutto il peso che portava addosso. Ho Sook lo osservò dal riflesso prima di girarsi verso di lui.
I suoi occhi cercavano in tutti i modi di mandare i giusti segnali e Ji Chan, notando il suo sguardo, ridacchiò. Poi, con un cenno del capo, indicò la porta.
"Torniamo a casa prima" sussurrò.
Salutarono il regista e la sceneggiatrice, compreso lo staff della sede televisiva per poi inoltrarsi lungo il corridoio che avrebbe condotto i due all'ascensore. Camminavano a passo svelto, coscienti di quello che avrebbero fatto una volta dentro. Ji Chan schiacciò il pulsante dell'ascensore e tirò a sé Ho Sook infilando la mano nella tasca posteriore dei jeans.
Ho Sook si voltò alle sue spalle e quando ebbe la conferma che non c'era nessuno, si alzò sulle punte lasciando un bacio casto sulla guancia di Ji Chan.
Le porte dell'ascensore si aprirono e si affrettarono ad entrare, Ji Chan spinse Ho Sook verso il lato dell'ascensore e schiacciando sia il pulsante del piano e sia quello per la chiusura delle porte, si fiondò sulle labbra. Ho Sook gli circondò il collo le braccia, lasciandosi trasportare completamente.
I due sembravano affamati, pronti a divorarsi a vicenda e, mentre erano spalmati sulla superfice dell'ascensore, lo stomaco di Ho Sook cominciò a brontolare, fermando così la calda intesa che si era creata.
Ji Chan guardò in basso, puntando i suoi occhi sul ventre coperto dalla camicia, poi riportò il suo sguardò sul volto di Ho Sook. Si schiarì la gola e si staccarono.
"Mangiamo qualcosa prima di tornare" si schiarì ancora una volta la gola e si aggiustò la camicia e i capelli. Il suono metallico simile ad un campanello, portò i due di fronte le porte dell'ascensore.
Difatti, le porte si aprirono, facendo spuntare davanti di esse, due impiegati che chiacchieravano animatamente. Erano entrambi vestiti uguali, stesso colore della camicia, stessa cravatta ed entrambi stringevano a sé due cartelline. Si voltarono non appena sentirono lo stesso suono e sobbalzarono quando i loro occhi caddero su Ho Sook e Ji Chan.
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Il tendone rosso, dove molti si rintanavano per gustarsi gli udon, era sempre rimasto lì, di fronte la sede della SBS.
A Ho Sook gli venne l'acquolina al sol pensiero di gustarsi una bella ciotola calda di tagliolini in brodo. Ji Chan invece non aveva molta fame, ma ordinò lo stesso anche per sé solo per tenere compagnia il suo manager.
E in quel momento gli venne la pazza idea di dichiararsi, ma vedendo la gravità della situazione in cui erano inceppati di recente, avrebbe già predetto la risposta di Ho Sook. E di certo non lo avrebbe rifiutato perché non voleva, lo avrebbe rifiutato per evitare che altri casini potessero ostacolarli.
Ma a Ji Chan, i rischi li aveva sempre amati e forse un giorno, quando gli verrà concessa l'opportunità e il giusto momento, solo allora si sarebbe buttato a capofitto.
La proprietaria del tendone poggiò l'enorme vaschetta, consegnando ai due, le ciotole fumanti di udon. L'odore del brodo rilassò Ho Sook che, ispirò a pieni polmoni quasi tutto il fumo che si alzava da essa.
"Buon appetito!" disse subito dopo.
Ji Chan ridacchio e rispose anche lui con la stessa frase. Mangiarono in silenzio, gustandosi appieno il cibo di fronte a loro. Ma le loro menti erano sconnesse; volevano tanto parlare di loro, di quello che avrebbero fatto durante il week-end, però rimasero zitti su quell'argomento, in quel tendone non erano da soli e per di più vi erano presenti qualche giornalista della sede.
"Ho Sook" Ji Chan lo chiamò. Ho Sook alzò lo sguardo curioso.
"Con Seo Byeol ancora ti senti?" domandò. Ecco, forse un argomento per spezzare quel silenzio l'hanno finalmente trovato.
Ho Sook andò a poggiarsi la schiena sulla sedia, i suoi occhi fissarono la ciotola ormai vuota e si perse nei suoi pensieri. Quella mattina stessa aveva pensato di scriverle, per poter parlare e sentire il motivo di quello che gli aveva fatto; fino ad ora non ci aveva proprio pensato, proprio perché non si era sentito pronto nell'affrontare nuovamente quell'argomento.
Dopo qualche minuto di silenzio, scosse la testa.
"No, non ancora" disse poi. "Non sono ancora pronto ad affrontarla" continuò lui. Prese il cellulare come per cercare qualcosa, per poi riappoggiarlo sul tavolino.
"Quando invece lo sei, ti ci porto io da lei" Ji Chan sorrise. Ho Sook ricambiò il sorriso e annuì.
"Ti va un po' di soju?" chiese ancora lui. Il suo manager scoppiò a ridere, in qualche modo l'unica cosa che potevano fare in quel momento era bere un po'.
All'inizio si era detto di diventare astemio, di non bere più, eppure con Ji Chan si sentiva al sicuro, era uno scudo che lo proteggeva da tutti i pericoli che poteva incontrare e lui era lo stesso per Ji Chan. Nonostante ciò, non ebbe più paura di bere, neanche di esagerare un po', perché sapeva che lui sarebbe rimasto al suo fianco.
Ma di aspettative sul futuro insieme, evitò di farsele. Con gli anni è riuscito ad imparare che farsi aspettative su qualsiasi cosa, porta solo a tante delusioni. Anche se si trattava di superare un esame, o un colloquio di lavoro.
"Okay"
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La porta dell'appartamento, si aprì quasi di colpo, i due erano troppo intenti a baciarsi, a divorarsi l'un l'altro, tanto da creare così tanto casino con il rischio di svegliare il vicinato. La luce dell'entrata si accese in automatico.
Ho Sook si alzava sulle punte e nel mentre, tolse da Ji Chan la giacca che portava indosso, Ji Chan fece la stessa cosa, sfilandogli anche la maglia e accarezzare la sua schiena. A quel contatto Ho Sook rabbrividì.
Si staccarono dal bacio per qualche secondo, giusto il tempo di riprendere un po' di fiato che iniziava già a farsi pesante.
E poi ripresero, ripresero a spogliarsi con più adrenalina di prima e una lussuria che gli divorava. Gli schiocchi di labbra si fecero più intensi. Ji Chan si spostò sul collo e ciò fece gemere Ho Sook, lui a quel contatto portò indietro la testa con l'intento di lasciare molto più spazio per quelle labbra che non tardavano ad appoggiarsi.
E nel mentre, continuarono ad avanzare con i loro passi fino a spalancare la porta della camera e senza accendere la luce, avanzarono verso il letto. Il pavimento si riempì dei loro vestiti che venivano strappati dal loro corpo.
Entrambi rimasero a petto nudo e Ji Chan cominciò a baciare ogni punto del suo corpo, strizzando di tanto in tanto i capezzoli, portando Ho Sook a dimenarsi per il forte piacere che il suo corpo stava provando. La stanza cominciava a diventare più calda accendendo sempre di più la fiamma che i due avevano appena acceso.
Si ingrandiva sempre di più, ad ogni mossa, ad ogni gemito, ad ogni spinta, fino a quando il sudore cominciava a gocciolare dalla fronte, dal petto e dalle gambe. L'orgasmo sopraggiunse i due, portando il climax al massimo per poi farli cadere esausti uno accanto all'altro.
"Come fai ad avere così tanta stamina?" domandò Ho Sook con il fiato corto. Ji Chan ridacchiò appena.
"Che c'è? Non ti è piaciuto?" rispose lui con un'altra domanda.
"No, mi è piaciuto tantissimo" Ho Sook sorrise e gli lasciò un dolce bacio sulle labbra.
I due si strinsero in un forte abbraccio, mentre il sonno stava cominciando a prendere il loro sopravvento ma, il campanello portò i due a spalancare gli occhi. Si voltarono verso la porta della stanza, notando un piccolo schermo che si illuminava.
"Chi è?" domandò Ji Chan confuso. Ho Sook alzò le spalle.
Si alzò dal letto aiutandosi con la poca energia che gli era rimasto in corpo e, con le gambe che ancora tremavano, si mise addosso la prima maglia da terra.
Ji Chan lo seguì a ruota e insieme si diressero verso il soggiorno, avvicinandosi al citofono. Ho Sook cliccò il pulsante della telecamera e ciò che vide lo bloccò sul posto. Sullo schermo vi erano raffigurati tre persone.
"Che giorno è oggi...Ji Chan" disse lui quasi con voce tremante, come se in quel momento avesse perso completamente la cognizione del tempo.
Ji Chan prese il cellulare dalla stanza, per poi tornare nuovamente in soggiorno e lesse la data.
"Il 27 settembre, è la vigilia del Chuseok, perché?"
E lì Ho Sook fece un finto sorriso, con gli occhi che però raccontavano ben altro.
"È arrivata la mia famiglia...mi ero completamente dimenticato" ridacchiò nervosamente. Ciò portò Ji Chan a spalancare gli occhi. Si guardarono intorno, la casa era sottosopra, tra vestiti, scarpe e qualche libro che maldestramente fecero cadere a terra. E la sorpresa inaspettata che la telecamera riprendeva.
Nello schermo, le tre persone raffigurate era la piccola famiglia di Ho Sook che, dall'America erano tornati in Corea per passare insieme i festeggiamenti della festa autunnale. Cliccò sul pulsante per rispondere.
"Ho Sook! Sorpresa!!"
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N\A: C'ho messo due settimane per scrivere questo capitolo, stavo quasi per perdere la motivazione causa sessione d'esame.
Ebbene si, la storia è ambientata ancora negli ultimi 5 mesi dello scorso anno, per questo la data della vigilia del Chuseok cade il 27 settembre.
Il Chuseok è la festa del raccolto/festa autunnale coreana, per questo ho voluto inserire i familiari di Ho Sook che, dopo anni di assenza hanno colto l'occasione di andare a visitare il figlio. Peccato però che in quell'esatto momento Ho Sook si trovava impegnato in altro ;)
Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate! - ciau
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