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II

"Scelgo questa" Ji Chan spezzò il silenzio che si era creato. Un silenzio piacevole e meno disturbante del solito.

La direttrice sorrise e applaudì, perché finalmente la scelta del copione aveva raggiunto la sua fine. Ma lo stesso si sporse sul tavolo, cercando di osservare meglio il volto quasi nascosto del suo attore, facendosi anche beccare dallo stesso.

Sorrideva, di questo ne era certa, eppure l'altra parte di sé era ancora tormentata da ansie e paranoie a causa di eventi passanti che l'avevano destabilizzata. Sperò che ciò potesse scivolare liscio, che non ci sarà più alcun'altra notizia in cui uno dei suoi attori si ritrova dentro uno scandalo dettato da anonimi e rivelati falsi quando non c'era più niente da fare. Le faceva paura, ma guardando Ji Chan cercò di autoconvincersi che tutto possa scorrere in maniera normale e che qualsiasi cosa dovesse succedere lo avrebbe protetto più di quanto non fosse riuscita a fare in precedenza.

"Davvero scegli questa?" domandò per essere ancora una volta sicura che mantenesse la parola.

Ji Chan annuì, poi sospirò e rimase a fissare il titolo dell'opera che, il nuovo arrivato aveva portato dentro quella sala. E si domandò come stesse, iniziò a preoccuparsi per qualcosa che non gli dovrebbe neanche interessare. Il sé di cinque anni fa non era così eppure, la sua brusca caduta ha riacceso in lui quella parte del suo animo che non ricordava di avere. 

Quando ebbe la consapevolezza che il suo lavoro in quel momento fosse finito, si alzò dalla sedia poi, guardò un'altra volta gli altri due copioni messi in disparte. Uno dei quali era una storia d'amore di cui la coppia poteva essere sia etero e sia omosessuale, in base ai gusti e le fantasie della scrittrice. Contemplò con il solo sguardo il titolo. "A CIEL SERENO". Come un temporale... - pensò d'improvviso.

"Qualcosa non va?" il manager rientrò nella sala riunioni con in mano il bicchiere di IA* per Ji Chan.

Ji Chan picchiettò con il dito sul copione che stava guardando, lo spinse verso la direttrice e sorrise ancora. Poi la guardò.

"Conservami questo, potrebbe interessarmi dopo il primo che ho scelto". Quelle parole, pronunciate con tanta semplicità, rallegrò molto la signora Go, che applaudì felice. Prese in mano il copione e lo inserì insieme a quello scelto nella cartellina.

"Subito caro Chan". Ridacchiò.

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La mensa è unica per tutti, compreso per gli attori, quindi era normalità incontrarli per caso quando arrivava la pausa pranzo, ma il menù era l'unica cosa che cambiava, perché gli attori, di norma, seguono un loro regime alimentare e quindi una dieta rispettiva per farli rimanere in forma. Ma, oltre alla normalità, era anche normale non vederli affatto, solitamente si fanno vedere in agenzia solo quando hanno del lavoro da fare al suo interno, quali quello che ha avuto modo di prenderne parte Ho Sook.

E ancora ci pensa, l'immagine a rallentatore della sua caduta avuta nella sala riunioni, continuava a tempestargli la mente e non poteva non subire le risate dei suoi colleghi una volta tornato nell'ufficio.

Sospirò pesantemente e una delle sue colleghe che in quel momento si trovava dietro di lui lo staccò dai pensieri invasivi.

"È imbarazzante vero?". Si girò di poco verso di lei e non disse nulla, ma si limitò ad annuire. Poi sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla.

"Tranquillo, noi abbiamo fatto di peggio" disse ancora facendo riferimento agli altri colleghi della squadra.

Ho Sook ridacchiò e strinse nelle mani, in modo saldo, il vassoio ancora vuoto. 

Quando finalmente era arrivato il suo turno, un piccolo vociare si insinuò, ricoprendo quasi l'intera mensa. Ho Sook non ci badò molto e andò avanti nel prendere i vari piatti per il pranzo della giornata, il suo cervello in quel momento, con lo stomaco che continuava a fare rumore, non aveva altre priorità oltre al cibo. E ovviamente, oltre a scacciare via la figura fatta quella mattina.

"Direi hai tanta fame" sentì dire alle sue spalle.

Aveva appena riempito, forse in modo troppo esagerato, un angolo del vassoio di pollo fritto, o almeno così diceva il cartellino, ma la forma che essi avevano non ricordavano affatto delle cosce di pollo.

"Si" rispose ignaro di chi potesse aver fatto la domanda e passò avanti andando a prendere la zuppa di kimchi. Come ultima portata prima di dirigersi verso il primo tavolo vuoto.

Poi, ciò che la persona dietro di lui pronunciò, lo fece raggelare sul posto, con la speranza di non fare altre figure, ma in più ebbe anche una reazione sorpresa ad esso.

"Come va la fronte?".

Quando Ho Sook si girò, scontrò il suo sguardo con quello di Ji Chan che in quel momento, data la differenza di altezza, si era piegato di poco. I loro visi erano troppo vicini cosa che a Ji Chan non gli importava e, prima che fosse troppo tardi, Ho Sook indietreggiò.

Avevano gli occhi di tutti puntati su di loro e Ho Sook non poteva non arrossire davanti a ciò. Si voltò, dandogli le spalle e rispose alla domanda.

"Bene" poi, scappò, facendo attenzione a non far cadere nulla dal vassoio e si diresse al primo tavolo vuoto che trovò nel suo campo visuale.

Ji Chan guardò il tutto sorridendo, lo trovava divertente, specialmente le reazioni che quel ragazzo faceva ogni volta che si scontravano. Anche se era solo la seconda volta che lo vedeva, già sentiva di dover avvicinarsi di più. Si voltò verso il suo manager che in quel momento era intento a mettergli il menù speciale fatto appositamente per l'attore. 

Yi Seo lo guardò, confuso dell'espressione che vedeva sul suo viso.

"Si Ji Chan?"

"Mi faresti un favore?" chiese lui sorridendo, mentre prese dalle mani del suo manager il vassoio.

Quando Yi Seo annuì, Ji Chan si allontanò, andando a sedersi al tavolo vuoto in fondo, non molto distante da quello in cui Ho Sook si trovava. La collega che prima stava alle sue spalle lo raggiunse, sedendosi di fronte a lui, coprendo di poco la visuale.

Ho Sook spostò lo sguardo su di lei, ancora imbarazzato e con le bacchette giocherellò con il riso. Lo stomaco si era chiuso e non riusciva più a deglutire altro. La collega, vedendo ciò, si sporse di poco.

"Qualcosa non va?" domandò.

"Oh! No, nulla di che, sono solo pensieroso" ridacchiò nervosamente e abbassò di nuovo lo sguardo sul cibo che stava avanzando.

Esitò un po' prima di tornare a prendere qualche boccone e, nel mentre cercava di divorare il suo piatto preferito, sentiva il suo sguardo addosso, quella stessa sensazione di quando qualcuno ti punta qualcosa su qualsiasi parte del corpo. È proprio come una spina sul fianco che fingi di non averla solo per poter nascondere il dolore. E specialmente quando non sai come farla sparire.

Ji Chan lo stava fissando, più che guardarlo, tanto da essere ripreso dal suo managere che se ne accorse.

"Ya! Ji Chan, così lo metti ansia".

"Okay okay...Yi Seo, ti farò delle domande" disse dopo qualche minuto di pausa, staccando lo sguardo dal ragazzo e posandolo sul suo manager che, in quel momento, era tornato a divorare il suo pranzo.

Yi Seo annuì semplicemente.

"Come si chiama?"

"Ho Sook"

"Anni?"

"26...Ya!" quando rispose alla domanda, Yi Seo si accorse di chi stavano parlando e alzò lo sguardo, oltre che alzare la voce e far girare quasi tutti verso il loro tavolo. 

Ji Chan ridacchiò e nel frattempo si scusò per il disturbo, poi si girò verso il suo manager sorridendo. Yi Seo in quel momento si sentì colpevole, aveva quasi rivelato tutti i dati privati di colui che avrebbe preso il suo posto. Finché quel momento arrivasse, lo avrebbe tenuto nascosto a chiunque. E già lo sapeva, dal primo momento in cui aveva visto Ho Sook durante il colloquio, che sarebbe stato il suo successore ideale. Ma, lavorare con Ji Chan è come mettersi il chiappo al collo un giorno e bere una tisana un altro.

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2 Mesi fa...

La sala d'attesa che si trovava davanti l'aula per i colloqui, era strapiena, molti si erano recati lì con il loro outfit più impeccabile per poter fare colpo. I posti limitati per la posizione di manager ha portato un estremo boom di richieste.

Ma come tutti gli altri anni, molte richieste erano state fatte dai fan di determinati artisti che, come da protocollo, venivano subito scartati al primo colloquio. Incredibile come i fan cercano di avvicinarsi sempre di più ai loro attori preferiti, sarebbe stato comunque peggio se fossero gli idol come artisti con cui lavorare. E, le nuove norme che l'agenzia aveva inserito, era solo un modo per evitare che tra i loro dipendenti non ci siano fan sasaeng. Fan che non sono fan, ma solo persone ossessionate, spesso considerate stalker, che seguono gli artisti ovunque essi vadano.

Ho Sook fortunatamente, era più interessato al ruolo manageriale, anziché sperare di capitare con l'attore che più gli piace.

La porta si aprì, facendo uscire i quattro candidati, le loro espressioni dicevano ben altro e si supponeva che non sia andato come loro speravano. Ma, per sapere i risultati era ancora presto.

"Ora i prossimi quattro" disse quella che dovrebbe essere la segretaria. Sfogliò la sua cartellina e chiamò i prossimi quattro candidati.

Ho Sook si alzò, quando in quel momento si sentì chiamare. Era l'unico con il cognome Shin ad essere presente quel giorno. 

La sala, dove avrebbe condotto il suo colloquio era molto spaziosa, semivuota. Presentava solo quattro sedie poste al centro e un grande tavolone di fronte, dove vi erano seduti la direttrice e tre manager in procinto di lasciare il posto di lavoro. Cercavano un loro sostituto in mezzo a tutti quei trecento e passa di canditati avuti nell'arco dei primi sei mesi dell'anno.

Uno ad uno, si presentavano, uno ad uno rispondevano le domande che gli venivano poste.

"Signor, Shin Ho Sook".

"Si?" rispose lui girandosi verso il manager che lo ha portato proprio lì. Il manager Yi Seo.

"Quali sono le qualità che un manager dovrebbe avere nei confronti del suo artista?"

La risposta che diede impressionò molti, Yi Seo rimase sorpreso dalle parole usate e spesso, per alcune cose, sfuggiva una piccola risatina anche da parte degli altri candidati, di cui con il resto non potevano che esserne d'accordo.

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"Yi Seo...mi stai sentendo?". La voce di Ji Chan lo riportò al presente, aveva vagato troppo nel periodo in cui aveva intervistato Ho Sook. E la sua risposta, lo aveva davvero convinto a far si che il suo posto lo prenda lui.

"Dimmi"

"Ti avevo chiesto a che ora dobbiamo ritirare l'abito"

Yi Seo prese in mano il tablet e controllò la sua agenda elettronica in cui vi era riportato tutto ciò che avrebbe dovuto fare. Poi si rivolse nuovamente a Ji Chan comunicandogli l'orario.

Ho Sook era rimasto ancora in mensa, seduto in quel tavolo mentre con lo sguardo fissava Ji Chan, si era ritrovato un'altra volta nella trappola, la famosa trappola che lo fece soffrire anni prima. Si ritrovava troppo spesso a fissare quelle persone che gli destano curiosità, oltre che dubbi e uno strano interesse di cui non avrebbe mai immaginato di averlo. Eppure si era ritrovato un'altra volta a fissare quel tavolo, autoconvincendosi stesse guardando oltre i due.

E non si accorse però di qualcuno che gli si era avvicinato. Almeno finché non gli rivolse la parola.

"Stasera hai programmi?". Quando alzò lo sguardo, pensò fosse un sogno, un'illusione dettata dalla sua mente a causa di tutto ciò che era successo.

E invece no.

La gente intorno a lui era anche sorpresa.

Quando si risvegliò, portando la sua attenzione sul presente, si ritrovò Ji Chan di fronte a lui, alzò il capo visto la sua incredibile altezza e rimase zitto, forse troppo sorpreso o imbarazzato di quello che tutti i presenti avevano sentito.

E Ji Chan aspettò la sua risposta, sorridendo, quasi come se in quel momento avesse vinto il premio del miglior attore dell'anno. Eppure, tutto si mosse in modo casuale, che tanto casuale non era, e quindi diede colpa al suo destino che lo ha spinto verso di lui e fargli quella domanda. Si sentiva attratto, non si vergognava neanche, perché tanto in agenzia tutti ormai lo sapevano.

Sapevano che lui fosse gay ma mai si sarebbero immaginati che si fosse avvicinato a tanto per un semplice ragazzo che a breve sarebbe diventato suo manager. E Ho Sook ne era all'oscuro di tutto ciò, ma Ji Chan aveva ormai deciso.

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N\A: Ed eccoci qui al secondo capitolo, dove possiamo già interpretarlo come una situazione in cui Ji Chan prende il coraggio e prova ad avvicinarsi sempre di più, spinto appunto dalla curiosità. 

Ma Ho Sook non sembrava molto a suo agio, secondo voi cosa risponderà? Ci sarà uno scontro positivo riguardo a quella domanda improvvisa?

Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e non dimenticate di lasciare un voto e aggiungere la storia nella vostra lista! Con ciò, ci vediamo al terzo capitolo! - Ciau 

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