Un asticello intraprendente
Tina era ancora in pasticceria, e aspettava seduta a un tavolino. Era molto preoccupata, ma allo stesso tempo era abbastanza sicura che Queenie ce l'avrebbe fatta: non era mai stata una persona romantica, ma, non poteva negarlo, nel corso della Storia l'amore si era rivelato più volte la magia più potente di tutte, anche nella storia di Isotta Sayre e della fondazione di Ilvermorny, che era una delle sue storie preferite, e buon Lewis, quanto si amavano quei due! Nessun veleno avrebbe mai potuto separarli, Tina ne era certa.
Capì che aveva ragione quando vide i sorrisi sulle loro facce mentre risalivano le scale mano nella mano. I due si avvicinarono a Tina, che non ebbe nemmeno bisogno di fare domande. Era chiaro che la missione era riuscita. Jacob le strinse amichevolmente la mano, dicendo: -Tina! Certo che mi ricordo anche di te! Allora, come vanno le cose al MACUSA? Ti hanno ripresa nella squadra investigativa?- Tina annuì con fierezza, cercando di non pensare al fatto che probabilmente a breve sarebbe stata cacciata di nuovo.
-E che mi dici di Newt?- Continuò lui, una nota strana nella voce che in quel momento Tina non riuscì ad interpretare. Le sue guance si tinsero di una delicata sfumatura di rosso. Non sapeva bene cosa volesse intendere Jacob, non sapeva cosa rispondere. Poi intravide qualcosa con la coda dell'occhio: sembrava... no, doveva essersi sbagliata. Ma non era così. Pickett era proprio lì, era venuto a prenderli. Sapeva che Newt non l'avrebbe seguito, e, come diceva sempre lui, se non puoi portare le Creature nella valigia, porta la valigia alle Creature! Pickett si mosse con cautela: non ci teneva a finire sotto la suola di qualcuno, poi si arrampicò sui pantaloni di Tina. Tina lo riconobbe subito, e questo poteva significare solo una cosa: Newt era a New York.
Tutti fissarono l'Asticello sulle gambe di Tina sbalorditi, lo stesso pensiero nella mente: Newt era tornato. Jacob si ricordava benissimo di Pickett, e la prospettiva di rivedere il suo vecchio amico lo riempiva di gioia. Finalmente avrebbe potuto ringraziarlo per quei gusci di uova di Occamy, perché adesso ne era sicuro: era lui il misterioso benefattore.
Tina non sapeva se ridere o piangere: era davvero felice che Newt fosse tornato, e, anche se non l'avrebbe mai ammesso, nel profondo del suo cuore sapeva che era tornato per lei, che aveva mantenuto la sua promessa, e questo la faceva sentire davvero bene. D'altro canto, se l'Asticello era lì molto probabilmente il Magizoologo aveva liberato le sue Creature. Di nuovo. Se prima aveva qualche speranza di cavarsela al MACUSA, ora poteva anche dire definitivamente addio al suo posto. Ma Tina era una ragazza determinata come poche, e nonostante potesse considerarsi praticamente già fuori, pensò che se magari Abernathy non fosse venuto a sapere di sua sorella e se avesse sistemato tutte le Creature prima che potessero creare problemi, forse forse...
Queenie leggeva i pensieri degli altri due. Le dispiaceva davvero per Tina, sapeva quanto quel lavoro significasse per lei, e non lo avrebbe perso di nuovo, per di più per colpa sua. Non lo avrebbe permesso. Anche lei era felice di rivedere Newt, ma mai quanto Tina: Queenie sapeva che nonostante le preoccupazioni di sua sorella, nessuno sarebbe potuto essere più contento di Tina, anche se non lo dava a vedere. I pensieri che le attraversavano la mente erano così dolci che, come Queenie racconterà in seguito, "leggerli era così divertente che non so come ho fatto a non scoppiare a ridere".
Dopo quel momento di agitazione (che noi abbiamo analizzato includendo i pensieri dei nostri amici, ma che visto dal vivo sarebbe apparso più o meno come tre persone che si fissavano a vicenda per un paio di minuti con gli occhi sbarrati) Pickett spiccò un salto e scese dalle gambe di Tina,come per indicare agli altri di seguirlo.
Gli altri capirono, ma Queenie pensò che sarebbe stato meglio concedere un po' di privacy a sua sorella. Pensò che così magari si sarebbe sentita più libera di salutare Newt come Deliverance Dane comanda. E sapeva che Jacob sarebbe stato della stessa idea. -Vai tu, Teen. Noi vi aspettiamo qui!- disse allora.
Mentre Tina usciva, sentì Queenie e Jacob ridacchiare sommessamente.
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