In tempo
Quando Tina si fu ripresa, notò che Newt, il sorriso stampato in volto, aveva appoggiato sul tavolo una torta e un pacchetto accuratamente incartato, e pensò che quel ragazzo non avrebbe mai smesso di sorprenderla. Quando fu di nuovo capace di muoversi, scese le scale due gradini alla volta e corse ad abbracciare Newt. Lui, che non se lo aspettava, perse l'equilibrio, così si ritrovarono entrambi sulla moquette blu inondata di stelle. Si alzarono ridendo. Newt, per essere cavalleresco, tese la mano a Tina per aiutarla ad alzarsi, ma lei era già saltata in piedi. "Questo è decisamente da Tina" pensò Newt.
-Tanti auguri, Tina. Ti avrei... preso un piccolo regalo.- disse, porgendole il pacchetto. Newt abbassò timidamente lo sguardo mentre lei leggeva gli auguri che aveva scritto sulla carta, e sulle labbra di Tina si disegnò un sorriso, il suo cuore colmo di una dolce tenerezza: "Buon compleanno all'Auror più brillante del mondo, la persona che ha cambiato la mia vita."... era davvero questo che Newt pensava di lei? Scartò il pacco facendo attenzione a non strappare la carta: l'avrebbe conservata per sempre con la massima cura, e tuttora, se apriste il suo portagioie, la vedreste, piegata e messa al sicuro come una reliquia. Non tutti lo sanno, ma ancora oggi quando Tina si sente giù di morale rilegge quel messaggio, che ha sempre il potere di farla sentire meglio.
Quello che trovò avvolto nella carta fu una piacevolissima sorpresa: era un libricino dalla copertina rossa su cui era rappresentato, in rilievo, un boccino d'oro: "il Quidditch attraverso i secoli". Tina non poteva crederci: non aveva mai ricevuto un regalo più bello, e non vedeva l'ora di leggere quel libro.
-Newt, lo adoro! Grazie, è un regalo stupendo...- Newt sollevò la testa per rivolgerle un timido sorriso.
-Ho preparato una torta di compleanno... be'... ci ho provato, almeno... come... simbolo!- Newt aveva paura che la torta avesse un cattivo sapore, non ne aveva mai fatta una. -comunque sono quasi sicuro che sia commestibile- aggiunse
-be', scopriamolo!-
-Prima, però...- Newt la interruppe, e accese sulla punta della sua bacchetta una piccola fiammella -Ecco. Esprimi un desiderio!- lei chiuse gli occhi e parve riflettere un attimo, poi soffiò sulla bacchetta e la fiamma si spense. Newt mise via la bacchetta per farle un piccolo applauso, poi Tina con un incantesimo tagliò la torta. Sia lei che Newt ne presero una fetta.
-forza, signorina Goldstein. Mica la avveleno!- Scherzò, anche se non ne era poi tanto convinto.
Al primo morso, infatti, sul volto di Newt si disegnò un'espressione di disgusto
-ma ha un sapore orribile!- disse, deluso
-non è così male! Pensa che l'ultima volta che ci ho provato io nemmeno si tagliava...- tentò di tirarlo su
-come cuochi siamo pessimi entrambi!- comfermò Newt, ridendo
-diciamo che se un giorno dovessimo vivere insieme moriremmo di fame dopo una settimana- Tina non realizzò davvero quello che aveva detto finché non vide l'espressione di Newt.
-no, non è quello che intendevo dire... insomma, sì, è quello che volevo dire, ma era solo un esempio, non intendevo in quel modo... voglio dire... argh, se sto zitta è meglio!-
Tra i due scese un silenzio imbarazzante, finché a Tina non venne in mente che non aveva mai detto a Newt del suo compleanno.
-Newt... come hai fatto a scoprire il giorno del mio compleanno?-
Niente panico, niente panico
-Istinto- si affrettò a rispondere Newt.
-Newt...- Tina lo guardò con uno sguardo indagatore che sembrò attraversarlo, come fosse fatto di vetro. Nonostante sapesse bene che Tina non era una Legilimens come la sorella, istintivamente chiuse la mente come gli aveva insegnato Queenie.
-Sul serio...- tentò di suonare convincente
-No, Newt. Hai risposto troppo in fretta, tu nascondi qualcosa-
Accidenti, perché è così intelligente?
-D'accordo, d'accordo. Te lo dico: l'ho letto sul tuo documento di riconoscimento del MACUSA.- Tina continuò a guardarlo scettica, ma poi scosse il capo e decise di lasciar perdere: prima o poi avrebbe fatto un passo falso e lei l'avrebbe scoperto.
-Comunque- Newt cambiò argomento -dobbiamo partire. Bisogna usare tutto il tempo a disposizione per cercare informazioni su Grindelwald-
Tina sapeva che c'era qualcosa che Newt non le aveva detto, ma alla fine il suo spirito di Auror si risvegliò al richiamo dell'azione e prese il sopravvento.
-hai ragione.- disse quindi.
Prima di partire salutarono il professor Silente: si sarebbero incontrati sette giorni dopo a quella stessa ora (le 9:30 del mattino) al Paiolo Magico.
Silente augurò loro buona fortuna, poi Newt e Tina presero le loro Oakshaft 79 e partirono diretti a Londra.
Volarono senza fermarsi, ma Newt notò che il sole si stava inesorabilmente abbassando. Presto sarebbe arrivata la sera. Dovevano andare più veloci, ma Newt aveva paura che Tina chiedesse spiegazioni per quell'improvvisa fretta. C'era solo una cosa che poteva fare: Tina non avrebbe mai rinunciato a una piccola sfida...
-scommetto che arrivo prima di te!- così dicendo iniziò a sfrecciare sulla sua scopa, e Tina gli fu presto alle calcagna: poteva farcela. L'avrebbe portata a Londra in tempo.
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