Decido di richiamare il numero.

Uno squillo.
Dall'altra parte sento un respiro abbastanza affannato, nervoso.
Poi una voce calda mi riempie le orecchie.

'Ann? Ann sei davvero tu?'

Non so perché ma quella voce mi ricorda qualcuno.

'B-bandanaro?'

'Si, sono io. Scusami, sono un coglione. Stai meglio adesso? Ti prego dimmi di sì, mi sento troppo in colpa, sono solo un idiota.'

'Calmo, si, sto bene. Posso chiederti una cosa? Mi faresti felice davvero se rispondessi.'

'Dimmi.'

'Qual'è il tuo vero nome?'

'È.. uhm.. Richard, si, Richard. Scusami se non te l'ho detto prima ma lo trovo ridicolo.'

Una dolce risata raggiunse le orecchie di Ashton.

'Anche il carlino di mia nonna si chiamava così! Prima che lo investissi con la bici, ovviamente.'

Dall'altro capo del telefono Ann sentì una risata, troppo simile alla sua.

Una fitta al cuore.

'Oddio, scusami, devo andare.'

'Okay Ann, ci possiamo risentire dopo?'

'Certamente Rich.'

Ashton amava come Ann pronunciasse il suo falso nome. Amava tutto di lei.

Ann sentiva che fosse legata a Richard, dal canto suo sentiva di potersi fidare ciecamente di lui, è quella risata ne fu la conferma. Non ne sapeva il motivo, ma la faceva sentire protetta.