Cuffie sulla testa,
Note strimpellate,
Faccio slalom tra le luci
Di strade abbandonate.
Pensieri irrilevanti;
Opinioni contrastanti;
Risposte razionali;
Reazioni teatrali.
Cammino piano piano
Sono persa in questo dedalo,
Prima a destra, poi a sinistra
Ora salgo e adesso scendo
Tra sinapsi e lampioni,
impulsi e indicazioni,
Sento umidità nell'aria
Che si addensa nei polmoni.
Cammino più spedita
Tra regali e compleanni,
Banchi come tamburi
E litigi tra compagni.
Volo al di sopra
Di desideri e fantasia
Con draghi possenti
E un mondo di magia.
Evito gli obblighi
Che mi rincorrono per prendermi
E per quanto io scappi lontano
Sono costretta ad arrendermi.
E finalmente io la vedo
L'uscita che ho desiderato
Ma è così nebbiosa
Che non si vede l'altro lato.
Mi avvio velocemente
Ma più mi avvicino e più rallento
Mi fa paura l'idea
Di ritornare la dentro.
Poi a un tratto sento un tuono
Profumo di bagnato
Alzo gli occhi con timore.
Il temporale preannunciato.
Un tornado di emozioni,
Uno tsunami di sensazioni.
Mi travolge in un istante
Senza chiedere permesso
Nulla a farmi da scudo
Tutto trova accesso.
La pioggia brucia la pelle
Il vento congela le ossa
La povere fa lacrimare gli occhi
I fulmini paralizzano la mente.
Sono immobile, non riesco a pensare.
Tutta me stessa grida di scappare.
Non c'è equilibrio.
Non c'è armonia.
Tutto è confuso.
Nessuna logica.
All'improvviso un'idea.
L'unica idea possibile.
Indietreggio lentamente
Ancora dolorante
Mi avvicinò all'uscita
con passo esitate.
Mi giro e la osservo
È così bella adesso
Mi ci tuffo dentro
Dovrei farlo più spesso.
Poi buio...
Apro gli occhi
Son sdraiata sul letto,
Scrivania in disordine,
Lampadario sul tetto.
La musica nelle cuffie
continua a suonare
Ed anche questa volta fallisce
A tentar di sovrastare
La voce della mia mente
Che mi grida di scappare.